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Autore: CaramelizedApple    03/05/2020    2 recensioni
(Seguito di Mary Lloyd, la chiave e il volto del male e Mary Lloyd e il Voto Infrangibile)
Mary ha lasciato Hogwarts con la consapevolezza che le cose sarebbero cambiate, senza sapere che una verità nascosta attende solo lei!
Quante cose ha sempre saputo?
Nuove idee, nuove emozioni, nuovi ricordi...un'altra vita!
(La lettura della storia precedente è indispensabile per comprendere la relazione tra i personaggi e la protagonista, ma se proprio non vi va potreste comunque riuscire a capire)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VII libro alternativo
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Hey!
Lo so, questa volta sono stata abbastanza lenta, ma vi avevo avvertiti! Sono settimane di orari pesanti al lavoro, quindi ho davvero poco tempo per scrivere e devo ammettere che non sempre ne ho troppa voglia! Non temete però, fino a che qualcuno sarà ancora interessato a leggere di questa versione alternativa io ne scriverò, a costo di far uscire un capitolo ogni due mesi XD
Buona lettura!

 
-Non fa niente- ripeto a Fleur che stretta a Bill singhiozza, visibilmente spaventata. Sono in piedi a poco più di un metro da George, ancora steso sul divano, completamente a disagio da quando i due sono entrati.
-Non volevamo lasciarti da sola, eravamo proprio dietro di voi- dice Bill.
-Va bene così, avete fatto bene ad andare avanti- dico piano io, circondata da membri dell’Ordine completamente affranti per la perdita del compagno. –Davvero- cerco di calmarli, indietreggiando di nuovo fino al divano. –Non vi avevo nemmeno visto-.
È la verità, non mi sono nemmeno resa conto che loro fossero lì. I thestral sono animali piuttosto grandi, eppure sono riuscita a concentrarmi solo su Voldemort dopo la morte di Malocchio.
-Cosa è successo? Come sei arrivata qui?- domanda confuso.
-Ha trovato me e papà al negozio- dice Fred. –Per fortuna abbiamo perso la Passaporta- la sua mano, raggiunge la mia, tirandomi leggermente verso di lui e dandomi la possibilità di allontanarmi dal centro dell’attenzione. Mi siedo accanto a lui, grata per il suo gesto e cerco di scomparire dietro alla sua spalla senza dare troppo nell’occhio.
Come alla morte di Sirius mi sento a disagio, incapace di sentire lo stesso sconforto provato da tutti gli altri. Mentre cala il silenzio mi stringo a Fred, rendendomi conto di non essermi mai aperta molto con la maggior parte dei presenti e probabilmente essere solo poco più che una conoscente per molti di loro.
Se io non fossi tornata?
Si sarebbero curati di venirmi a cercare?
Probabilmente sì, ma perché?
Per me, per Harry o per le ragioni che gli ha dato Silente?
Che poi, quali ragioni?
Per quale ragione ho questi poteri e per cosa dovrei usarli nel concreto?
Bill si muove velocemente nella stanza, facendomi tornare alla realtà, raggiunge la credenza e ne estrae una bottiglia di Whisky Incendiario e diversi bicchieri. Con gesti veloci li riempie e con un colpo di bacchetta li fa fluttuare per la stanza, uno mi raggiunge volteggiando in aria fino a che non allungo una mano per prenderlo.
-A Malocchio- dice poi il giovane Weasley, alzando il bicchiere.
-A Malocchio- mi unisco al coro che si alza subito dopo, prima di trangugiare in fretta il liquido ambrato. Il whisky scende nella mia gola, bruciando forte e dandomi immediatamente il capogiro, ma anche il sollievo di avere per qualche istante qualcosa di diverso a cui pensare. Il bruciore lascia presto posto alla stanchezza e il disagio di poco fa, ma anche a qualcosa di nuovo: una specie di prurito e l’esigenza di parlare e dire ciò che conosco. Manca solo un briciolo di coraggio e il momento giusto.
Non so quanto all’Ordine importi di me, ma sono stanca di non essere ascoltata.
-Dicevi che Mundungus è sparito?- domanda Lupin, ma non si rivolge a me.
-So a cosa state pensando- dice Bill, visibilmente teso. –E ci ho pensato anch’io, perché sembrava che ci aspettassero, no? Ma Mundungus non può averci tradito. Non sapevano che ci sarebbero stati sette Harry, questo li ha confusi quando siamo apparsi, e se vi ricordate è stato proprio Mundungus ad avere l’idea. Perché non avrebbe raccontato il punto fondamentale del piano, allora? Io credo che sia stato preso dal panico, tutto qui. Non voleva venire, Malocchio l’ha costretto, e Voi-Sapete-Chi è andato dritto su di loro: chiunque si sarebbe spaventato- i suoi occhi si posano su di me, preoccupati, sembrano scusarsi ancora.
-È vero- dico distogliendo lo sguardo. –Era veramente spaventato e poi ha perso completamente il controllo-.
-Voi-Sapete-Chi ha agito esattamente come Malocchio aveva previsto- interviene Tonks. –Ha pensato che Harry viaggiasse con gli Auror più navigati ed esperti. Prima di ogni altro ha seguito Malocchio, e quando Mundungus vi ha traditi si sarebbe gettato di sicuro su Kingsley se non avessero…-.
-Quindi era più sicuro per Harry non viaggiare con lui, ma per me lo era?- domando improvvisamente.
-Questo è perché Malocchio non…- la strega mi guarda e subito si zittisce, mordendosi la labbra. –Credeva di poter tenere la situazione so…-.
-Perché non si fidava di me- dico io secca, sentendomi improvvisamente arrabbiata. –Perché nessuno di voi si fida di me da quando Silente è morto- dico, liberandomi finalmente da un macigno.
-Questo non è affatto vero- interviene subito Remus Lupin, prima che Ninfadora possa rispondermi.
-Sì invece- insisto io. –Ne ho avuto la prova quando questa notte gli ho detto cosa avevo visto…-.
-Malocchio non si fidava di molti e fasceva bene- è Fleur ad aver preso la parola. –Come fascevano a sapere che spostavàm Arrì questa notte? Qualcuno si è fatto sfujir qualche cosa. Qualcuno ha rivelato la data a un estraneo-.
-No- Harry parla forte, ha le guance rosse mentre si fa avanti con decisione. –Se qualcuno ha commesso un errore e si è lasciato sfuggire qualcosa, so che non aveva intenzione di farlo e non è colpa sua- fa un passo, raggiungendo il centro della stanza. –Dobbiamo fidarci l’uno dell’altro. Io mi fido di tutti voi, so che nessuno in questa stanza mi venderebbe a Voldemort- i suoi occhi cadono nei miei. –Come mi fido di mia sorella, ha commesso degli errori come tutti noi, ma so di potermi fidare-.
-Ben detto, Harry- dice Fred al mio fianco, battendo una mano sulla sua gamba.
-Aprite le orecchie, gente!- commenta poi il gemello, visibilmente divertito dalla sua nuova battuta.
-Pensi che sia un idiota?- vedo Harry rabbuiarsi mentre si volta in direzione di Lupin.
-No, penso che tu sia come James- lo guarda l’uomo dall’espressione triste. –Per lui sarebbe stato il massimo del disonore diffidare degli amici-.
 
Ho provato a parlare, per riprendere il discorso e dire a tutti di aver già visto Malocchio morire, ma prima che potessi farlo Remus si è alzato ed è sparito insieme a Bill. Sono andati a cercare il suo corpo, per recuperarlo prima che ci arrivino i Mangiamorte o chiunque altro.
In seguito non ho più tirato fuori l’argomento, anche perché non appena Harry ha dichiarato di voler andare via la Signora Weasley si è spaventata molto. Nemmeno io credevo che Harry volesse partire immediatamente e, complice la stanchezza, non sono proprio riuscita a dargli ragione. Per ora ci fermeremo fino al matrimonio di Bill e Fleur, ma so bene che subito dopo andarcene sarà la cosa migliore.
Meno restiamo vicino a tutti loro e più saranno al sicuro, io ed Harry ne abbiamo parlato tante volte e ne ho avuto la conferma quando la Signora Weasley mi ha mostrato la lettera di Minerva. Sembra che io, Moody e Mundungus dovessimo andare da lei prima di raggiungere la Tana, quindi le ho scritto un piccolo biglietto per tranquillizzarla.
Mi dispiace non averla vista, pensandoci bene avrei dovuto salutarla meglio quando sono andata via da Hogwarts.
Non la vedrò per molto tempo, ma forse è meglio così.
Osservo la mia mano destra, ricoperta da una sottile garza bianca, mentre decine di piccole gocce vi scivolano sopra. L’incantesimo che Hermione ha lanciato sulla fasciatura, rendendola impermeabile, funziona alla perfezione. La Signora Weasley ha messo tanta cura nel medicarmi e non volevo rovinare il suo risultato facendomi la doccia, ma Hermione ha insistito.
Voleva che mi allontanassi?
Mi chiedo di cosa stiano parlando adesso che non posso sentirli.
Chiudo gli occhi, lasciando che l’acqua calda scivoli sui miei muscoli stanchi, aiutandoli a rilassarsi. Allungo una mano, muovendo la manopola di ferro per fermare il getto d’acqua che subito esegue l’ordine, lasciando solo qualche goccia bollente cadere di tanto in tanto.
È stata una notte lunga e movimentata, ma fortunatamente è rimasta ancora qualche ora per dormire e sono certa che gli incubi mi lasceranno riposare.
Strizzo i capelli con forza ricordando la strana visione che ho avuto poche orse fa, quando sono caduta dalla scopa. Era una nuova parte di quel sogno con il fischio? O ero solo nel panico e la mia mente mi ha giocato un brutto scherzo?
In effetti, ero nel panico.
Tiro la tenda e ritrovo il mio sguardo nello specchio a cui subito mi avvicino. Ho il viso finalmente pulito, ma gli occhi ancora stanchi e pesanti.
Ho rivisto Severus Piton e mi sono bloccata. Tutti quei propositi che mi ero prefissata sono andati in fumo, lasciandomi da sola davanti a lui, incapace di parlare o di agire. La notte i cui Silente è morto ho combattuto contro di lui, cosa è cambiato da allora?
È perché non sono più arrabbiata?
Perché non la sono?
È stato lui a colpire George.
Dovrei odiarlo.
Perché se lo devo odiare quando la Signora Weasley mi ha medicato io riuscivo solo a pensare che non era lui a farlo?
Cosa c’è che non va in me?
Riflessi nello specchio i miei occhi lasciano scivolare via due grosse lacrime che subito asciugo con una mano, facendo poi un respiro profondo.
Indosso il pigiama ed esco in fretta dal bagno, sentendo i capelli ancora bagnati che gocciolano sulla schiena. Voglio solo lasciarmi alle spalle quest’orribile giornata.
Mi lascio guidare attraverso lo spazio da un vociare sommesso, raggiungendo con passo felpato la camera dove dormiranno Harry e Ron. La stanza non è molto grande, ma riesce ad ospitare senza problemi Harry, Ron, Hermione, Ginny e Fred. Tutti seduti comodamente sui tre letti che la occupano, quello ancora sfatto di Ron, quello su cui giace lo zaino ancora chiuso di Harry e un altro, su cui è appoggiato Fred che subito mi guarda colpevole. Un baule scuro riposa ai piedi del letto insieme ad un paio di scarpe eleganti, poco sopra, appeso alla parete c’è un mantello nero senza nemmeno una piega, proprio vicino al comodino, coperto da un paio di libri e una fotografia che ritrae me e Draco Malfoy, vestiti eleganti ma felici.
-Draco- sussurro. -È qui?- domando guardando subito Fred. –Lui è veramente qui?- chiedo alzando la voce, senza poter controllare il sorriso che si allarga sul mio viso.
Finalmente una buona notizia.
-No, Mary- dice Fred, distogliendo lo sguardo da me. –Ieri è andato via- dice poi, mentre il mio sorriso si trasforma e il mio viso sono certa che assuma tratti più preoccupati.
-Andato via?- dico piano. –Dove?- muovo gli occhi per la stanza, spaesata, come se per trovarlo bastasse fare più attenzione.
Andato via?
Da solo?
L’hanno lasciato uscire?
L’hanno abbandonato?
Mi avevano giurato di proteggerlo.
Sento gli occhi pizzicare di nuovo e le mie labbra tremare, mentre i muscoli della schiena si tendono, facendomi assumere una posizione rigida e contratta. Quante altre cose devono succedere questa notte?
-L’hanno spostato- la voce gentile di Hermione mi attira, facendomi voltare la testa verso il letto di mio fratello. –Ma tornerà- dice in fretta, rassicurandomi. Sento i muscoli rilassarsi di nuovo, sia quelli del mio corpo che quelli del viso.
-Davvero?- domando. –Quando?- dico, avvicinandomi lentamente al suo letto.
-Presto- dice lei tranquilla. –Prima del matrimonio- continua e dalla sua voce sono sicura che stia sorridendo. –Ti ha lasciato un biglietto, è sul comodino- continua, mentre una mia mano accarezza il tessuto morbido del mantello. Anche da qui, solo sfiorandolo, riesco a sentire il suo inconfondibile profumo.
Non è cambiato di una virgola.
-È sempre stato qui- mi dice Fred, sorridendomi con aria mesta, quasi a domandare scusa per non avermene mai parlato.
-Sì, è arrivato prima di me e Ron- interviene Ginny, vicina al fratello. –Non parla più tanto come a Hogwarts, quindi non ci sono stati grandi problemi- anticipa la mia domanda. –Se dice qualcosa in genere parla di te- continua, facendomi sorridere di nuovo, mentre mi avvicino al comodino.
-Dovreste vederlo, si veste come noi adesso- dice visibilmente divertito Ron. –Se non l’avessi visto non ci crederei, mette di tutto, anche i vecchi vestiti da Babbani che trova papà- ridacchia. –Ha cominciato a farlo per orgoglio da quando Tonks gli ha detto che non è bravo ad adattarsi-.
-E non si lamenta?- domanda Harry, divertito almeno quanto il compagno.
-Oh sì che lo fa- si unisce Fred. –Più che altro sono occhiatacce e brontolii, niente di troppo fastidioso-.
-Direi che è proprio da lui- alzo le spalle, allargando il sorriso, mentre nella mia testa si dipinge l’immagine di Draco, in jeans e maglietta come un ragazzo qualsiasi.
Allungo le mani e raccolgo il cartoncino di carta bianca, una piccola scritta vi è incisa sopra riportando la parola “Mary” in bella grafia. Lo accarezzo con le dita, sentendo la ruvidità del cartoncino, mentre sulle mie braccia sento formarsi la pelle d’oca. Lo rigiro e scorgo subito con lo sguardo le poche righe che riporta, vorrei leggere parola per parola con calma, assaporandole come se avessi tutto il tempo del mondo, ma finisco per divorarle, assalita dal bisogno di sentirlo più vicino.
 
La notte sogno di poterti parlare e presto lo farò, ci siamo quasi.
Mi manchi.
Draco
 
La mano di Fred sfiora la mia spalla strappandomi alle parole che la mia mente ha letto e riletto, come se ogni volta ne potessero comparire di nuove.
Presto.
Quanto presto?
-Vieni con me?- domanda, facendo un gesto per indicare la porta. Annuisco e lo seguo con un cenno di saluto verso gli altri, fino a che non usciamo dalla stanza e ci ritroviamo a salire una stretta scalinata che porta alla sua camera, che divide col gemello. Ho lasciato le mie cose in camera di Ginny, dove lei dorme con Hermione e c’è un letto vuoto per me che probabilmente mi vedrà poco. Mi dispiace occupare un letto senza realmente usarlo, visto quanto già siano stretti con tutti gli ospiti che hanno, ma dubito che se la Signora Weasley sapesse che non ci dormo potrebbe finire bene.
Forse dovrei impegnarmi di più per non lasciare che quello spazio sia inutilizzato, nonostante sia comodo nascondermi dalle mie visioni notturne non posso farlo in eterno.
Il ragazzo dai capelli rossi si blocca improvvisamente a metà tra un piano e l’altro ed estrae la bacchetta, voltandosi verso di me con un sorriso. –Quasi dimenticavo- dice sotto voce, ma fin troppo contento. –Stai lasciando la scia- dice divertito, prima di muovere la bacchetta e darmi un piccolo colpetto sulla testa. Sento la testa subito più leggera, mentre i capelli si asciugano in un attimo, librandosi in aria per poi ricadere sulle spalle.
-Grazie- dico alzando le spalle e facendo un mezzo sorriso, prima di superarlo sulle scale e raggiungere il pianerottolo, sentendolo ridacchiare ancora alle mia spalle.
-Aspetta solo che Ron si metta le ciabatte- fa lui. –Eri proprio lì sopra-.
-Che stupido- dico, senza poter evitare di ridere, dandogli un piccolo colpetto sul braccio.
Entriamo nella stanza e subito veniamo salutati da George che, steso sul morbido materasso, ha l’aria veramente distrutta. Rispetto al solito la sua pelle è spenta e per colorito più simile alla benda che gira intorno alla sua testa, mentre gli occhi sono segnati da occhiaie scure.
I due ragazzi devono aver unito i letti solo poco fa perché vicino ad uno sono ancora presenti dei grossi scatoloni polverosi, in parte coperti dalle coperte.
-Finalmente vi siete degnati di tornare da me- si lamenta il ragazzo, spostandosi impacciatamente sul materasso, con qualche smorfia per il dolore.
-Ha scoperto di Draco- dice subito Fred, aggiornando il gemello sugli ultimi avvenimenti.
-Ah…- vedo il ragazzo strabuzzare gli occhi. -Sei arrabbiata?- domanda. –Perchè non puoi arrabbiarti con me, sono ferito- mi sorride con innocenza.
-No- scuoto la testa. –Non sono arrabbiata con nessuno di voi- lo guardo storto. –Sono troppo stanca- mi sdraio vicino a lui, subito seguita da Fred.
-In effetti è un bene che non sapessi che era qui- dice il ragazzo che si è appena accomodato.
-Ha detto che tornerà presto- dico io, mentre con un colpo di bacchetta Fred spegne la luce.
-Ne sono sicuro- George si appoggia alla mia spalla. –Buonanotte- sussurra poi, imitato subito da noi.
Stringo ancora il piccolo foglio tra le dita mentre, ora che è calato il silenzio, mille pensieri tornano ad annebbiarmi la mente. Sono talmente stanca che anche dormire mi sembra complicato e questo non fa che ricordarmi i giorni in cui Piton monitorava i miei sogni, soprattutto nei primi tempi, quando addormentarmi davanti a lui era strano.
Con Draco è sempre stato facile invece, mi bastava lasciarmi trasportare dal suo respiro regolare.
Dove sarà ora?
Riuscirà a dormire?
E Severus Piton è al cospetto di Voldemort?
Sarà punito perché ha fallito.
Non dovrebbe importarmi, ma spero di no.
Il sogno.
Piton si è accorto che stavo avendo una visione mentre cadevo nel vuoto.
Ma è veramente una visione?
Ero così agitata che non ricordo nemmeno se sembrasse reale come gli altri o avesse quella strana patina che hanno tutti i sogni.
E gli uomini che ho colpito?
Ho ucciso delle persone questa notte?
E se ci fosse stato un altro modo?
-Mi raccontate una storia?- domando di punto in bianco, cercando una distrazione. Sto fissando il soffitto macchiato dall’umidità della stanza da ormai diversi minuti e ora che mi sono abituata all’oscurità riesco quasi a seguire il filo sottile di una crepa che ne attraversa una parte. Fred e George mi hanno raccontato di come si è formata quando hanno fatto esplodere uno dei loro composti per errore, temevano che il soffitto gli sarebbe crollato sulla testa.
Senza rendermene conto sono molto più tranquilla, è stata una giornata complicata, ma ora andrà meglio. Ho fatto ciò che dovevo per arrivare in un posto sicuro e ora sono qui, presto Draco tornerà e avremo tempo per pianificare le prossime mosse.
È bastato ricordare una cosa così sciocca come la storia della crepa?
Devo essere veramente a pezzi.
-No- dice la voce di Fred in un lamento. –Perché non canti?-.
Un brivido attraversa il mio corpo, mentre lentamente davanti a me si delinea il mio sogno. La sensazione che provo non è forte come in passato, non ho male alla testa e nemmeno la nausea, è più come avere un dejà vu.
-Mh…- George, la testa molto vicina alla mia si dimostra in accordo col fratello. –Me lo merito- biascica poi.
Un piacevole venticello entra dalla finestra lasciata aperta, muovendo debolmente le coperte e i miei capelli, mentre io inizio ad intonare una canzone. Non so come si chiami, ma quest’estate l’ho sentita spesso quando ero fuori casa o aprivo le finestre in camera di Harry. Quella che ho sentito era più veloce, però, non sono mai riuscita starci dietro.
Mi sento bene ora.
Ripensare ai momenti felici mi rilassa, quando tutto questo finalmente finirà potrò godermi solo quelli, senza dover continuamente pensare a chi tra di noi rischierà la vita.
-Continua- fa la voce impastata dal sonno di George che sussurra al mio orecchio ed io mi accorgo subito di essere tornata al silenzio, quindi riprendo in fretta con la melodia, prima di iniziare a cantare le poche frasi che ricordo.
-It doesn't matter where you go or what you do- canto, molto più lentamente di come dovrei fare. -I want to spend each moment of the day with you- la testa del ragazzo dai capelli rossi scivola lentamente sulla mia spalla e quando inclino anche la mia vedo chiaramente la benda che la avvolge. -Look what has happened with just one kiss- non chiamo il suo nome questa volta, so alla perfezione cosa sia successo. -I never knew that I could be in love like this…- respiro lentamente, sentendo gli occhi sempre più pesanti. -It's crazy…but it's true…- il normale odore di Fred si mischia a quello di disinfettante che ha adesso il gemello. -I only want to be with you…- riprendo con la sola melodia, già stanca di cantare, scivolando lentamente nei sogni.
 
Apro gli occhi, sentendo il vento caldo scivolare sul mio corpo, accompagnato dal lontano cinguettio di qualche passero che vola tra gli alberi. Mi sono bene e felice, consapevole di non essere più a Privet Drive.
Mi rigiro tra le lenzuola, stiracchiandomi e cercando un punto più fresco, rendendomi subito conto che sono sola. Sia Fred che George si devono essere alzati ore fa e gli sono grata per non avermi costretta a lasciare il letto tanto presto.
Lentamente mi trascino fino al pavimento e mi alzo in piedi, raggiungendo la finestra mentre stiracchio le mie braccia un’altra volta. Il sole è alto sopra la casa, quindi credo sia ormai lontana l’ora della colazione e molto più vicina quella del pranzo. Vedo Shadow volare tra le chiome degli alberi felice e spensierato come sempre.
Per fortuna è al sicuro.
L’ultima volta che l’ho visto lo stavo facendo uscire da una delle finestre del negozio di Fred e George, poco prima di arrivare qui con la Metropolvere.
-Buongiorno!- è il saluto dei due Weasley, comparsi improvvisamente alle mie spalle con un materializzazione. Salto sul posto, accompagnata dalle loro risate che contagiano anche me.
Sono contenta che loro siano sempre gli stessi.
-Come avete fatto a capire che mi ero alzata?- dico divertita.
-Questa casa scricchiola- dice Fred.
-Eravamo proprio qui sotto- continua il gemello. –Ed è pronto il pranzo, saremmo saliti comunque-.
-Va bene- sorrido io, alzando le spalle. –Scendo tra un attimo-.
Sarebbe il caso che mi cambiassi, indosso ancora il pigiama.
-No- dicono i due in coro, prima di sparire e riapparire uno alla mia destra e uno alla mia sinistra, facendomi sussultare ancora. –Meglio subito-.
-Subito?- domando divertita. –Cosa state tramando?-.
-Niente- fa Fred, iniziando a trascinarmi verso la porta.
-Assolutamente niente- continua George, mentre raggiungiamo le scale.
-Va bene, va bene- punto i piedi, prima di inciampare negli scalini. –Fatemi camminare da sola-.
I due si staccano da me con un gesto repentino.
-A chi arriva prima?- urla Fred. –Dieci galeoni che vinco io-.
-Ci sto- risponde prontamente il fratello e prima che possa accorgermene la sua mano è già stretta sul mio polso e insieme stiamo correndo giù per le scale.
-Ragazzi, ma cosa vi prende?- rido io, lasciandomi trascinare. Devo fare attenzione ogni volta che inizia una nuova gradinata, ma in un battibaleno siamo al piano terra e raggiungiamo la cucina. Fred si sposta prontamente sulla destra allargando le braccia verso la porta sul retro, imitato subito dal gemello che si sposta sulla sinistra, lasciandomi andare.
La mia risata si esaurisce lentamente, prima che torni a parlare. –Sul serio, cosa c’è?- domando ai due che ancora restano in silenzio, indicando con più enfasi la porta che mi decido a guardare.
Alcune figure sono in piedi nel soleggiato cortile, intente a conversare tra loro. Dai colori direi che si tratta di Remus Lupin, Tonks e…
La terza figura, alta e snella lancia un’occhiata dentro la casa, incatenando i suoi occhi grigi ai miei come se non cercasse altro. Sento la mia mascella cadere senza poterla controllare e ancora prima di accorgermene sfreccio tra i gemelli, travolgendo una terza figura proprio dietro a loro, prima di raggiungere la porta che spalando con tutta la forza che ho.
Draco Malfoy fa un passo verso di me e il suo profumo mi raggiunge, ancora prima che inizi a correre e riesca a stringere le braccia intorno a lui. Affondo le dita tra i suoi capelli, sempre più lunghi, mentre le sue mi accarezzano il viso, portando le nostre labbra a trovarsi.
 
Hey! Eccoci qua, anche questo capitolo è finito!
Cosa ne pensate? Sono davvero curiosa di saperlo, so che molti di voi non amano troppo Draco eheheh
Comunque la canzone è una canzone vera con cui sono in fissa in questo periodo, la conoscete? So che non è esattamente di quegli anni, ma di un po' prima, però spero vi sia piaciuto!
Alla prossima!
  
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