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Autore: Rose Heiner    04/05/2020    1 recensioni
"La verità è che ognuno di noi ha qualcosa che non va. Ognuno di noi ha subito un trauma, ha la psiche marcia. Complessi silenziosi che sibilano nell'ombra. Pensieri erranti e vagabondi che strisciano fuori direttamente dall'inconscio. Questa è la seduzione dell'impulso, il fascino della psicanalisi."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mike Decker
“In genere si parla di sensibilità emotiva quando la mente umana reagisce a degli stimoli esterni che si ricollegano a fatti, cose, avvenimenti e discorsi che possono toccare l'emotività di una persona. Il soggetto con una estrema sensibilità emotiva vive gli eventi in modo molto più intenso. Le sue emozioni forti sono identificabili più facilmente rispetto alla popolazione media. Non si limita solo ad ascoltare le parole pronunciate dagli altri, ma coglie anche le sottigliezze nei gesti e nel tono della voce.”
 
-Ma che problema hai?-
Mike rimase senza parole, come se qualcuno lo avesse colpito forte. Guardò il ragazzo che gli aveva quasi gridato contro. Io non ho nessun problema...
-Voglio solo aiutare.- rispose flebilmente. Fu come se una farfalla gli si fosse posata sul petto, le ali nere e leggere, l’impressione del ticchettio inesistente delle zampe. Non poteva cacciarla via, non poteva semplicemente cacciarla via la sensazione di incomprensione.
- Mike, senti, io e Billie litighiamo in continuazione per delle sciocchezze. Lui mette il muso e sbatte la porta di casa, io dico che non lo voglio più vedere. Ma alla fine torna sempre.-
Mike rivide Billie e l’amico spingersi a vicenda e mollare la presa solo per allontanarsi furiosi. Ripensò all’impulso istintivo di seguire uno dei due che lo aveva afferrato e lo aveva spinto istantaneamente ad agire. Quella avrebbe dovuto essere una giornata allegra, di festa. Avevano ordinato la pizza e quasi per miracolo si era presentata l’intera compagnia. Che senso aveva rimanere fermo ed ignorare l’atmosfera di irritazione nell’aria?
-Credo che la tua reazione sia abbastanza esagerata. Davvero, fratello, dovresti smetterla di inseguire le persone in questo modo, di cercare di risolvere tutti i problemi. Mica sei uno psicologo.-
Mike lo fissò in silenzio. Dopo aver provato a portare un po’ di equilibrio, ad assicurare un po’ di tranquillità, passava per quello con le reazioni eccessive. In generale alla fine succedeva sempre così. Gli davano del debole, dell’esagerato, a volte addirittura dell’ipocrita. Mike che vuole a tutti i costi l’amore e l’amicizia. Mike che non si dà pace se qualcuno litiga. Mike che fa l’eroe, Mike che sta male per gli altri e che è felice per gli altri. Mike il sensibile. Iniziò a ridere, debolmente, per il nervosismo, per la costante delusione che il mondo era per lui e che lui era per il mondo. Si coprì il viso con le mani. Cosa aveva di sbagliato? Perché non riusciva ad essere come tutti? Incurante, rilassato, anonimo.
Si morse la lingua e cercò di calmare il respiro sotto lo sguardo sorpreso dell’amico, forse credeva che fosse pazzo. E pure se lo fosse stato? Mike aveva sempre pensato che la società analizza più i “pazzi”, i casi clinici veri, capisce i meccanismi nelle loro teste, giustifica le loro azioni, che le persone qualsiasi. Nessuno si chiede mai perché quella ragazza all’ultimo banco non alza neanche una volta la mano, ma mormora la risposta corretta tra sé. Nessuno studia gli occhi nuvolosi del ragazzo dai capelli ricci giù in salotto  passare inespressivi da un volto all’altro e si domanda perché continuano ad incespicare impotenti sulla sua migliore amica. Nessuno è disposto a scambiare una briciola del proprio comfort per l’armonia di tutti. Tranne Mike.
Ma che problema hai? Io? Che problema ho io... Magari un problema, sì, lui ce l’aveva. Che lo faceva andare a dormire a volte con un peso sul cuore, altre con un sorriso spensierato. Che gli faceva porgere una mano per rialzare e una spalla per condividere il peso di un dramma. Che in fondo non era altro che veleno e antidoto insieme.
Sento tutto troppo.
 
Tip: E’ triste quanto oggi la gente si soffermi poco sui dettagli, come afferma Mike. Ma è risaputo che esistono persone che sono più in grado rispetto alle altre di capire e connettersi ai sentimenti umani. Avere una sensibilità estrema è al contempo una maledizione e una benedizione, ma come sempre la chiave della felicità è abbracciare il proprio essere ed imparare ad apprezzare le proprie inclinazioni.
 
 
   
 
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