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Autore: eddiefrancesco    06/05/2020    0 recensioni
Due ricchi imprenditori decidono di fondere il loro impero e a sua volta far giungere a nozze i rispettivi figlioli nonostante quest'ultimi non fossero d'accordo. Così la giovane ragazza decide di scappare di casa e rifugiarsi da sua zia, la quale troverà l'amore a Venezia e realizzerà il suo sogno di diventare una famosa pittrice.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Poco dopo il suo pittore, entrò nella stanza portando con sé un vassoio con sopra due tazze di caffè e dei biscotti. - Ben svegliata amore - le sussurrò dolcemente e lei ricambiò il suo saluto con un sorriso, poi posato il vassoio su di un lato del letto, le si distese accanto - Dormito bene? - le chiese stringendola a se; - Magnificamente - fu la sua risposta, mentre gli cingeva il collo in cerca delle sue labbra e lui ricambiò il suo bacio con infinita passione. - Non sono mai stato così bene in vita mia, da quando ti conosco Lilli - lei lo guardò spostando una ciocca scura dal suo viso. - Io ero felice, il solo starti accanto e adesso, non so descrivere cosa provo fra le tue braccia. Ti ho amato da subito Flavio ma ...non osava dirtelo. - Gli confessò, mentre lui cercava ancora le sue labbra. - Ti amo anch'io Lilli, non voglio perderti...anche se ho provato una gran rabbia, quando ho saputo che tu...- lei gli posò un dito sulle labbra - Ti prometto che non ti mentirò mai più, credimi - Più tardi a malincuore, l'accompagnò a casa; Lilli provò da prima un po'di vergogna, nel rientrare a quell'ora del mattino. Porzia dormiva ancora ma Sandra l'aspettava già alzata, ma le sorrise semplicemente appena la vide entrare e lei si rifugiò fra le sue braccia, mentre i suoi occhi brillavano come stelle. Ritrovò Flavio quello stesso pomeriggio nella sua bottega, ormai incapace di stargli lontano, e non appena soli, la strinse a sé e impossessarsi delle sue morbide labbra. - Morivo dalla voglia di baciarti! - le sussurrò il suo uomo e lei lo strinse a sua volta, impaziente di poter ancora stare con lui, nella loro meravigliosa intimità, amandosi ancora di più. Il loro amore era sbocciato, crescendo forte e rigoglioso, ma il doversi separare era per entrambi una dolce tortura, però nuovamente ansiosi di potersi ritrovare. Finché termino' anche quell'inverno, cedendo il posto ad un'altra spensierata estate da vivere insieme, per poi giungere il mese di luglio, ed una mattina come tante, Lilli ricevette una raccomandata, non le fu difficile indovinare chi era il mittente, accingendosi a leggere il messaggio. Come d'altronde immaginava, il genitore le ordinava di presentarsi alla villa, nel giorno da lui stabilito per festeggiare il suo fidanzamento, e in caso contrario avrebbe provveduto con un disconoscimento da parte della famiglia Bonetti. Lilli si limitò ad una smorfia di indignazione, mentre Sandra seduta accanto la guardava un tantino preoccupata, così Lilli porse la lettera alla zia, attendendo che l'altra la leggesse. Cosa pensi di fare? - le chiese subito Sandra, - Intendo andarci. Ma non prima aver consultato Giulio. - Sua zia si limitò ad annuire. Quello stesso pomeriggio incontrò Giulio, consigliandola per il meglio sul da farsi e comportarsi di conseguenza. Nel frattempo proseguì il suo lavoro di pittrice, incontrando ogni sera Flavio come se niente fosse, in attesa di quel fatidico giorno. Giorni prima, Lilli, impacchettò il ritratto del suo Flavio accompagnato da un biglietto e consegnò il tutto nelle mani di Porzia. Pochi giorni prima della data del fidanzamento alla villa Bonetti, Lilli e Giulio partivano per Verona, prenotando due stanze in un hotel nei pressi della villa. Una volta giunti a destinazione, la ragazza inviò un messaggio al suo uomo con su scritto - Perdonami se non ti ho detto nulla, ma ti chiedo di avere fiducia in me. Per favore và da Porzia. - Una volta letto il messaggio, Flavio si precipitò da sua cugina, il quale investì la povera ragazza di mille domande. Lei si limitò a zittirlo, sollevando una mano per poi consegnarli il pacco affidatole da Lilli. - Ti prego, non farmi altre domande, ma abbi solo un po'di pazienza. Lilli ti spiegherà tutto al suo rientro. - A quel punto Flavio annuì salutandola, per poi recarsi alla sua bottega. Una volta lì, piuttosto impaziente, lesse il biglietto il quale riportava un nuovo messaggio - Se mi ami come dici, ti chiedo di credere in me. Con tutto il mio amore, Lilli - In secondo luogo si appresto' a scattare il pacco, trovandovi il suo ritratto dipinto su tela. Lo posò su un cavalletto e lo osservò. Il suo stesso volto era stata dipinto su quella tela in modo semplicemente sublime, sentendo accrescere in lui un amore quasi irreale per la sua amata e dolce Lilli. Giunse così anche quella fatidica serata e con a suo fianco Giulio, vestiti di tutto punto, facevano il loro ingresso nell'elegante villa paterna. Come Lilli aveva immaginato, era stata nuovamente sistemata a dovere l'elegante sala da pranzo. Note di musica sinfonica echeggiavano nell'aria, maestose composizioni floreali sistemati con cura un po'ovunque e per finire, il magnifico tavolo in cristallo apparecchiato con ogni prelibatezze. A completare il tutto, ospiti dell'alta società elegantemente vestiti: le signore in abiti da sera dalle tonalità chiare, al contrario dei signori uomini in abito scuro. Se si fosse trattato di un vero fidanzamento, sarebbe stato tutto fin troppo perfetto, pensò tristemente Lilli, ma quello purtroppo era una farsa. Al braccio di suo cugino Giulio, fecero il loro spettacolare ingresso. Aveva scelto di proposito un abito di raso blu, allacciato dietro la nuca, lasciando scoperte le spalle e calzato sandali di color bronzo dai tacchi alti allacciati alle caviglie. Si era truccata con cura e altrettanta cura aveva pettinato i suoi capelli oramai biondi. Altrettanto elegante era suo cugino Giulio nel suo completo grigio scuro dal taglio classico. Tutto ad un tratto il vocio in sala si azzittì e subito dopo anche la musica, mentre gli ospiti volgevano i loro sguardi alla coppia entrata in sala. In quella Giulio le strinse teneramente il braccio infondendole coraggio, lei gli sorrise fiduciosa e contenta di averlo al suo fianco. Una volta visualizzato i suoi genitori fra gli ospiti, si avvicinò a loro, i quali erano in compagnia dei signori Righetti e del loro figliolo Danilo. - Buona sera papà, mamma! - Lilli godette appieno la loro espressione attonita e in quel medesimo istante Danilo esclamò meravigliato il suo nome - Lilli?! - lei si voltò verso il giovane elegantemente vestito, - Oh ciao Danilo! Sì, sono proprio io Lilli...o meglio, come mi chiamasti tempo fa? ...Ah già " Palla di lardo" - Il volto del giovane divenne paonazzo dall'imbarazzo e in compenso ricevette una gran gomitata nelle costole da suo padre. A quel punto intervenne Ilario Bonetti mostrando una calma apparente, posò il suo bicchiere e le si avvicinò - Cosa hai creduto di fare presentandoti qui con lui e per giunta....conciata in quel modo?! - mormorò fra i denti, osservandola con aria di disgusto. Lilli si voltò con molta calma verso Giulio - Ah sì, ti riferisci a mio cugino Giulio. Bè, ha voluto farmi da cavaliere per stasera ed è anche il mio avvocato - Il volto di Ilario Bonetti pareva sul punto di esplodere dalla rabbia, mentre in sala si sollevava un vociare. - Tu, devi essere del tutto impazzita! Che cosa significa: il tuo avvocato? - Urlò a quel punto il genitore. Lilli guardò nuovamente Giulio, il quale con molta calma, tirò fuori dalla tasca interna della sua giacca, una busta sigillata e la porse al padrone di casa. Suo padre la osservò prima di afferrarla dalle mani di suo nipote e a quel punto con disinvoltura, Lilli si voltò verso gli ospiti fermi lì ad ascoltare - Restate pure e divertitevi miei cari signori, in fondo è tutto pagato. - Poi guardò nuovamente suo padre, ma questa volta era fin troppo seria - Resterò qui a Verona solo per pochi giorni e vorrei cortesemente trovarci la tua firma su quel documento - Per poi mettersi sotto braccio a suo cugino; in quella il signor Righetti, fino ad allora rimasto in silenzio, fece un passo in avanti e azzardare - Ma... insomma Ilario! Il fidanzamento? Ed il nostro accordo? - Bonetti era ormai fin troppo furioso ed umiliato per potergli rispondere, tenendo ancora il documento fra le mani. Fu invece Lilli ad intervenire - Sono spiacente signor Righetti ma credo proprio che non ci sarà più nessuno fidanzamento. E per quanto riguarda il vostro accordo... bè, sarebbe da vedere - Poi guardò Danilo - Così almeno il povero Danilo, non dovrà faticare per consolarsi altrove, se mi avrebbe sposato, non è così che aveva suggerito a suo figlio, signor Righetti? - Ora fu la volta di Righetti a ricevere una gran bella gomitata fra le costole, dalla sua rispettabile signora, la quale si allontanò con aria stizzita, evidentemente punta nel vivo. Dopo questo spettacolare colpo di scena, Lilli girò sui tacchi e sempre con Giulio al suo fianco andò via. Ilario Bonetti non si era mai sentito tanto umiliato in vita sua e per di più da sua figlia, si guardò intorno e con un fugace - Scusate - uscì dalla sala per rifugiarsi nel suo studio. Chiusa la porta, si avvicinò alla scrivania, afferrò un tagliacarte e aprì la busta, tirando fuori il documento. Mentre lo leggeva dovette posarsi contro la scrivania, allentando subito dopo il nodo del suo cravattino di seta. Il documento lo intimava ad annullare immediatamente il fidanzamento, se non voleva subire una denuncia da parte di sua figlia e in cambio Lilli o meglio Liliana Bonetti pretendeva di diventare sua socia al 50 per 100, in più richiedeva il cotteg della villa paterna. Bonetti afferrò il telefono, componendo il numero del suo legale, invitandolo a presentarsi l'indomani alla sua villa. Naturalmente il ricevimento di quella sera, fu drasticamente interrotto per un mancamento della signora Bonetti. Purtroppo per l'uomo d'affari Ilario Bonetti non ci fu nulla da fare, se non firmare il documento e a sua volta annullare il fidanzamento e cedere alle richieste imposte da sua figlia Liliana, sotto suggerimento del suo avvocato. In questo modo evitava uno scandalo fra l'alta società e per di più non metteva a rischi i suoi affari. Due giorni dopo, Lilli venne chiamata dal legale di suo padre, invitandola col presentarsi nel suo studio. Vi trovò già suo padre sul luogo, seduto ad una delle due poltroncine di fronte la scrivania dal ripiano in cristallo, dove dietro ad essa vi era seduto il suo avvocato, di fianco ad Ilario Bonetti, su di un divanetto in pelle nera, sedeva il suo notaio. Il genitore non la degnò di un solo sguardo, l'avvocato invece si tirò su dalla poltrona, tendendo la mano ad entrambi, poi le indicò il posto vacante accanto al suo cliente. Lilli invece volle restare in piedi e in quella, il legale allungò il documento verso di lei. Fu invece Giulio ad afferrarlo dalle mani dell'uomo, lo lesse attentamente per poi mostrarlo a sua cugina dicendole - È tutto a posto - La ragazza allora lo prese a sua volta per poterlo leggere, poi osservò suo padre e il legale di fronte con aria di sfida. - Bene, sono più che soddisfatta - Detto questo, strappò il documento in pezzi lasciandoli cadere sulla scrivania. In quella Ilario Bonetti sussultò dalla sua poltrona, mentre Lilli si volgeva verso di lui - Sono tua figlia, non merce di scambio. Vi auguro una buona giornata signori. - Voltò le spalle e uscì dallo studio con sempre al suo fianco Giulio. Partirono immediatamente per Venezia, non volendo restare un minuto di più in quel posto, ritornando invece dai suoi zii. Quella stessa sera, dopo l'ora di chiusura della bottega d'arte, Flavio salutati i suoi allievi si dirigeva verso casa. Parcheggiò la sua auto e sistemata la sua sacca su una spalla, si avvicinava al portoncino di casa tirando fuori dalla tasca dei suoi jeans, le chiavi. In quella, una voce fin troppo familiare alle sue spalle, lo chiamò. Il giovane voltò di scatto il capo, trovandosi li davanti la sua dolce Lilli con indosso il suo abito di seta arancio. - E tu... Da dove sbuchi fuori? - le chiese appena veduta. - Oh! Davvero una gran bella accoglienza! - Flavio le si avvicinò, ma il suo viso era fin troppo serio - Si può sapere dove eri finita? - lei gli sorrise. - Non ha nessuna importanza, perché non ti libererai di me, tanto facilmente - Fattosi più vicino, l'afferrò per un braccio e con un gesto non proprio garbato, Flavio la strinse al suo petto. - Promettimi che non fuggirai mai più - le bisbigliò contro il suo viso, Lilli gli cinse il collo con le braccia - Tu invece, promettimi che mi amerai per sempre e non dubiterei mai più di me - Flavio la guardò intensamente nei suoi occhi color nocciola - Solo se farai altrettanto con me, piccola ladra di cuori - lei scosse il capo - No. Io ho rubato solo il tuo cuore, perché è l'unico che voglio, per sempre. - Flavio strinse sempre di più a se la sua dolce Lilli, impossessandosi avidamente delle sue labbra, complice del loro immenso amore una splendida e romantica Venezia. Ringrazio dal profondo del cuore tutti voi, per il tempo dedicatomi. Raffaella
   
 
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