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Autore: PhantomLady22    07/05/2020    0 recensioni
Silvia aveva compreso che in Giappone non avrebbe mai trovato le risposte che cercava. Con l'appoggio di Mark e dei suoi amici decide dunque di affrontare una nuova avventura che l'avrebbe portata lontana da casa per un pò: l'America.
La verde era sicura che se si fosse recata nella sua terra d'infanzia avrebbe trovato ciò che cercava... o più precisamente chi cercava.
————
Breve (forse) storia che tratta la best comple di Inazuma Eleven, SilviaxErik che secondo il mio modesto parere meritava un finale migliore. Il tutto é frutto della malata fantasia della autrice, reduce da una maratona di tutte e tre le stagioni di Inazuma+ Inazuma Eleven Orion
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bobby/Domon, Eric/Kazuya, Mark/Mamoru, Silvia/Aki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Football Frontier International, Zona giapponese 

 

Il silenzio armonioso della camera era stato interrotto da un bussare alla porta. La ragazza, ancora avvolta nella sua coperta, si destò dal suo sonno e appena aprì gli occhi si accorse dei timidi raggi del primo sole che illuminavano in maniera fioca la sua camera. La verde guardò dunque la sveglia: segnava appena le 6.04 .

 

Chi diavolo poteva avere bisogno di lei a quell'ora si chiese. Rassegnata dal continuo bussare, si alzò e si recò ad aprire la porta, noncurante del fatto che fosse ancora in pigiama. Sfessurò la porta e intravide dalla fessura il suo amico Mark parecchio imbarazzato che continuava a fissare il pavimento torturando una lettera che teneva nella mano sinistra.

 

-Mark, sono le 6 di mattina come mai sei già sveglio? Avevi bisogno? - azzardò la verde, cercando di comprendere l'atteggiamento del ragazzo. Il moro decise dunque di alzare lo sguardo e si rivolse a lei.

 

-Scusa Silvia, io mi sveglio sempre a quest'ora per allenarmi...comunque, mentre stavo uscendo ho trovato questa indirizza a te fuori dalla porta della residenza. – rispose lui, porgendo alla ragazza la busta incriminata. 

 

Silvia se la rigirò tra le mani e poi constatò – Non è firmata –

 

-Prova ad aprirla, magari farai chiarezza. Ora io vado al campo, se hai bisogno sai dove trovarmi. - detto questo il ragazzo scomparve giù per le scale che portavano all'ingresso.

 

La ragazza chiuse dietro di sé la porta, continuando a fissare la lettera con un brutto presentimento che le attanagliava il cuore. Poggiatasi sul letto, con mani tremanti aprì la busta e la prima cosa che percepì fu il profumo che quell'ultima emanava. Doveva essere stata scritta di recente. Poi, un attimo, un frammento di secondo, e lei riconobbe quell'aroma che tanto le piaceva. Per cercare conferme la ragazza guardò il termine della lettera dove era presente una firma obliqua, grazie alla quale Silvia potè dare conferma ai suoi dubbi. Animata da quel presentimento, la ragazza iniziò a leggere la lettera. Ogni parola che passava caricava sul cuore della verde un peso sempre maggiore.

 

"Ciao Silvia,

 

 volevo dirti che per un po' non potremo più vederci. Parto questa mattina, con il primo volo diretto a New York, così potrò recarmi all'ospedale per i primi controlli in vista dell' intervento. Mi dispiace tanto non averti avvertita prima, ma sapevo che probabilmente non avrei sopportato di vederti all'aeroporto prima della mia partenza. Sono certo che  tutto il coraggio che ho raccolto in questo ultimo periodo sarebbe stato perso. Sicuramente mi odierai, e non posso che non comprenderti: quello che sto facendo è da codardi. Ma la decisione era già stata presa nel momento stesso in cui ho visto la paura nei tuoi occhi dopo l'annuncio dell'operazione. Rimani con Mark e con gli altri, sostienili e non abbatterti per me, io starò bene. Appena potrò inizierò la riabilitazione e quando sarò finalmente in forma potremo rivederci. Sii forte Silvia, se non vuoi farlo per te, fallo per me. Devo essere sicuro che tu sia felice. 

 

Ricordati che ti voglio bene, Erik."

 

Al termine della lettura Silvia era in preda alle lacrime, la tristezza era mescolata ad una rabbia che non credeva di poter mai provare nei confronti del ragazzo. Era scappato da lei, non le aveva permesso di stargli vicino in un momento così delicato, insinuando che fosse più importante un torneo della sua vita. Tra i singhiozzi, la ragazza comprese che in quel momento non avrebbe mai potuto allontanarsi dalla squadra e partire per l'America ma si promise che Erik avrebbe pagato per il dolore straziante che le aveva inferto con quella semplice lettera.

 

 

 

 

 

 

~~~

Angolo autrice:

So che questa storia non avrà il minimo riscontro ma avevo troppa voglia di scrivere per evadere un po' dalla realtà asfissiante del pensiero della maturità ...

 

Piccola precisazione: parte degli avvenimenti verrano cambiati per necessità narrative e altri verranno aggiunti (come per questo prologo).

 

Bye bye

   
 
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