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Autore: PhantomLady22    08/05/2020    0 recensioni
Silvia aveva compreso che in Giappone non avrebbe mai trovato le risposte che cercava. Con l'appoggio di Mark e dei suoi amici decide dunque di affrontare una nuova avventura che l'avrebbe portata lontana da casa per un pò: l'America.
La verde era sicura che se si fosse recata nella sua terra d'infanzia avrebbe trovato ciò che cercava... o più precisamente chi cercava.
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Breve (forse) storia che tratta la best comple di Inazuma Eleven, SilviaxErik che secondo il mio modesto parere meritava un finale migliore. Il tutto é frutto della malata fantasia della autrice, reduce da una maratona di tutte e tre le stagioni di Inazuma+ Inazuma Eleven Orion
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bobby/Domon, Eric/Kazuya, Mark/Mamoru, Silvia/Aki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aeroporto di Tokyo, 10 agosto

-il volo in partenza per l'aeroporto JFK-New York delle 14.30 partirà tra 45 minuti, si pregano i gentili viaggiatori di recarsi al gate G14 per l'imbarco-

La voce metallica dell'altoparlante rimbombò all'interno dell'intero edificio facendo capire alla verde che era arrivato effettivamente il momento di lasciare il suo amato Giappone.Tornare in America la spaventava, ma allo stesso modo sentiva che era la cosa più giusta da fare. Non era a Tokyo dove avrebbe trovato le risposte che cercava. 

Si volse verso la vetrata che si stagliava sulla pista di partenza, in quello stesso momento un aereo diretto verso qualche parte del mondo aveva appena preso il volo. Ancora assorta nei suoi pensieri, la ragazza sussultò quando qualcuno le appoggiò una mano sulla spalla.

-Beh allora è arrivato il momento! Fai buon viaggio Silvia e ricordati di non abbandonare il calcio!- la ragazza rise e poi si voltò verso il suo amico. Mark era l'unico del quintetto che appariva sorridente ed energico. 

Celia cercava di trattenere le lacrime, cosa che invece Cammy evidentemente non riuscì ad evitare constatò la verde, accorgendosi dell'amica violetta con i lacrimoni che scendevano dalle sue guance arrossate. La conosceva da meno rispetto le altre ragazze, ma l'esperienza del FFI e dell'estate passata insieme a Tokyo avevano garantito che si instaurasse un rapporto di profondo affetto tra le due ragazze. Al pensiero di quel passato insieme Silvia sorrise per poi guardare l'ultima ragazza del gruppo: Nelly. Era sempre stata la più autorevole, ma ora quella sicurezza stava vacillando, la verde riusciva a notarlo dai suoi occhi oscurati. Mark era davvero l'unica persona in grado di salvare quel momento, così Silvia, seguendo l'umore di Mark lasciò dietro di se i vecchi ricordi e rivolse un gran sorriso a tutto il gruppo. D'altra parte, non si trattava di un addio ma solo di un "arrivederci".

-Puoi contarci Mark! Appena sarò in America cercherò la squadra della mia high school e mi offrirò come manager... e se non esistesse una squadra di calcio la formerei da zero puoi starne certo!- la verde rispose al moro con grande entusiasmo facendo sorridere tutte le amiche che solo in quel momento avevano capito che quello che Silvia aveva realmente bisogno non erano lacrime bensì dei sorrisi rassicuranti.

Lo speaker riannunciò la partenza del suo volo dunque la ragazza verde si decise che fosse ora di andare. Li abbraccio a uno a uno, scambiando poche parole di saluto: non le erano mai piaciuti gli arrivederci. Da quando lui era tornato in America, lei non li aveva più sopportati, il dolore che aveva provato quella volta ancora le straziava il cuore. 

-Bene ragazze allora io vado, non dimenticatevi di me!- Silvia esclamò iniziando ad avviarsi verso il suo bagaglio a mano abbandonato poco lontano da loro.

- NON DIRLO NEANCHE PER SCHERZO! - asserì Celia, che parve quasi offesa dall'affermazione dell'americana. 

-C-Celia credo che Silvia scherzasse... comunque lo sai che sarai sempre nei nostri pensieri!- cercò di giustificarla Cammy ancora agitata dai singhiozzi dovuti dal pianto. 

-Tu piuttosto, non pensare di scomparire, appena arrivi devi mandarci un messaggio o chiamarci! Niente scuse!- Nelly si inserì con il suo solito modo di fare autorevole finché Mark non intervenne.

-Nelly dai lasciala un po' tranquilla, sa cavarsela da sola!- cercò di dire Mark, calmando un po' la rossa, si rivolse poi alla ragazza in partenza -Ma seriamente, ricordati di farti sentire. E devi salutarceli!-

Silvia rincuorata dall'affetto dimostratole dai suoi più cari amici trovò il coraggio che le serviva e concluse: -Certo Mark! Ragazze non vi preoccupate, ho 16 anni, posso cavarmela. Ora credo sia proprio ora che io vada. Grazie a tutti davvero, salutatemi ancora tutta la squadra e... vi voglio bene. Ricordatevi: è solo un arrivederci!- 

La ragazza, dopo aver scroto gli ultimi sorrisi rivoltogli dai suoi compagni, si diresse verso il gate annunciato, forte della decisione presa. Era giunto il momento di andare verso il suo futuro. L'America... e lui.

^^^

Silvia Woods si era sempre definita una ragazza nella media. Ambiziosa, estroversa e sempre pronta ad affiancare gli altri nel momento del bisogno. Aveva degli hobby, primo sopra tutti il calcio, che le regalava emozioni che nessun'altra attività era in grado di eguagliare. 

O almeno aveva pensato che questa definizione le calzasse finché non si era resa conto che la sua vita aveva bisogno di una svolta. 

Al termine del FFI, Silvia con tutta la Raimon era tornata a casa per ricevere il diploma delle medie, per poi prepararsi al suo nuovo percorso di studi in una nuova scuola. Durante il tragitto di ritorno, la verde era però ossessionata da una richiesta che le era stata posta durante il torneo, in una giornata di pioggia.

"Verresti con me in America, Silvia?" La richiesta era stata poi ritirata, facendola passare con una banale bugia "scusa non intendevo quello" ma alla luce dei nuovi fatti Silvia continuava a domandarsi se quella richiesta non rappresentasse veramente un invito a tornare nella sua vecchia terra, per sostenere un amico che si sentiva solo e bisognoso di qualcuno accanto in quel momento difficile. 

La ragazza si torturò la mente con mille pensieri, finché non prese la decisione definitiva il giorno successivo il suo diploma. Il Giappone era stata la sua casa per 5 anni, ma ora sentiva di dover tornare in America da sua sorella, e li avrebbe ricominciato una nuova vita, magari cercando di dare delle risposte alle sue infinite domande. Voleva cambiare aria, aveva bisogno di ritrovare sé stessa, e per farlo doveva partire. 

Fu difficile convincere i suoi genitori a lasciarla partire, ma per amore della figlia acconsentirono questo cambiamento radicale. La sorella accettò volentieri di condividere il suo appartamento con la sorellina minore dopo tanto tempo. Spencer era tornata in America da due anni ormai e anche lei era partita all'età di 18 anni per andare a studiare in una prestigiosa università, lasciando così i genitori e la sorellina in Giappone. 

L'ostacolo più duro che Silvia dovette affrontare fu però l'annuncio ai suoi amici. Il primo fu Mark, la ragazza sapeva che era la scelta migliore partire da lui, ed effettivamente così fu.

Mentre vedeva la terra allontanarsi dal suo finestrino Silvia ripensò a quel giorno, quando il suo amico moro riuscì a darle la forza di dire a tutti della sua scelta senza paura.

Ripensò alle sue parole e le venne da sorridere.

"Allora te ne torni in America? Mi dispiacerà non averti più a bordo campo per tutte le partite ma se credi che questa sia la tua strada non devi avere paura di percorrerla. Anche se sarai lontana chilometri e chilometri saremo sempre amici, non ti dimenticherò mai. Poi ci rivedremo per qualche partita! Ricorda che tra tre anni si terranno i mondiali under 21, voglio vederti fare il tifo!"

Con quelle parole Mark riuscì ad infondere alla verde una nuova forza e sull'onda dell'entusiasmo si diresse quello stesso giorno al campo di allenamento e annunciò a tutti della sua partenza. Neanche a dirlo le reazioni furono differenti, tra quelli che piansero (Cammy e Celia prime tra tutti), tra chi cercava di trattenere le lacrime (Todd e Jack) e chi si congratulava con lei (Jude e Darren, lodati siano quei ragazzi) Silvia non venne lasciata in pace fino a sera inoltrata. 

Quella sera Mark si propose di accompagnarla a casa giustificandosi di dover passare per quella via perché doveva fare delle compere. In realtà lo fece solo per assicurarsi che Silvia stesse bene ma questo mai glielo disse, ma la verde avendo intuito il vero scopo del moro da sé (Mark non aveva mai il portafoglio, inoltre su quella strada non si trovavano negozi) gliene fu ugualmente grata.

Al pensiero degli ultimi giorni passati con la squadra e la festa a sorpresa che le avevano organizzato il giorno prima della partenza, Silvia si lasciò cullare dalla musica delle sue cuffiette e attese l'atterraggio dell'aereo con una calma piacevole.


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Ecco il primo capitolo, spero vi incuriosisca un minimo... se avete voglia lasciare un commento 😘

Bye bye
   
 
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