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Autore: A_Dark_Fenner    10/08/2009    7 recensioni
Suigetsu è ossessionato. Ossessionato da lei. Sin dove sarà disposto a spingersi per ottenere quello che desiderà così disperatamente?
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Juugo, Karin, Sasuke Uchiha, Suigetsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE DELL’AUTRICE:  Questa fic l'ho scritta per un concorso non ancora concluso, in quanto siamo senza giudice...ç.ç Siccome domani parto devo lasciare il link nel forum così che  chi si farà avanti potrà leggere la storia. In questo concorso dovevo scegliere un numero e una lettera che, nel mio caso, corrispondevano al team hebi e alla meravigliosa citazione di Faber "[...] Morir contento e innamorato quando a lei niente era restato, non il suo amore non il suo bene, ma solo il sangue secco delle sue vene." e poi combinarli ormando la fic.Tenete presente che il nome “Suigetsu” è formato dai kanji “acqua” e “Luna” mentre “Karin” ha dentro di se quello di “incenso” (almeno, io li ho riconosciuti come tali, spero di non aver sbagliato...^^'): sono particolari di cui mi sono servita soprattutto verso la fine. Ah, e il titolo è ovviamente quello della canzone di De André dalla quale è tratta la citazione. Nient’altro da aggiungere. Enjoy it! [UPDATE GRANDE COME UNA CASA] in ritardo assurdo comunico che questa fic sì é aggiudicata il secondo posto al concorso sopraccitato.


La Ballata dell’Amore Cieco

 

Osservi Karin, come sempre avvinghiata al braccio di Sasuke. I vestiti volutamente provocanti mettono in risalto il suo corpo snello, sfregiato sulle spalle dal taglio irregolare dei capelli rosso fuoco.

Tu ti perdi in quella visione, ormai è molto che ti succede.

E’ strana questa sensazione, almeno per te. In linea di massima nella tua vita non ti sei mai interessato alle donne, troppo preso dal sogno di diventare degno di ereditare la spada di Zabuza.

Non sai dire con esattezza quando è cominciata questa…Come la potresti definire?…Ossessione?

Fatto sta che sei stato lentamente trascinato da questa inebriante sensazione, come da una musica invitante e pericolosa.

Ma Karin si è accorta del tuo sguardo violetto fisso su di lei con insistenza.

“Che cazzo c’è Suigetsu?! Piantala di fissarmi!”

“Che vuoi, quattrocchi?! Adesso non mi posso nemmeno più guardare attorno?!”

“Tu non ti guardavi attorno, tu guardavi me!”

“Brutta-“

“Ora basta, state facendo troppa confusione…”

La voce atona ma decisa di Sasuke si intromette nella discussione, bloccandola prima che possa degenerare in un litigio vero e proprio. Jugo inspira profondamente, frustrato. E’ evidente che gli riesce sempre più difficile controllarsi, visto l’aumento esponenziale che le vostre liti violente hanno avuto negli ultime tempi.

 

E tu lo sai perché succede, vero Suigetsu?

 

State camminando, dopo una giornata di ricerche, in una foresta al confine col paese del fuoco.

Il cielo è plumbeo e l’aria è tremendamente umida e pesante.

Tu respiri a pieni polmoni. Acqua disciolta nell’aria, un toccasana per te.

“Torniamo al rifugio, per oggi abbiamo fatto abbastanza…”

Sasuke si alza, scollandosi di dosso Karin, che corruccia le labbra in un broncio infantile.

Camminate lentamente nella foresta, ormai buia.

Jugo osserva pensieroso uno stormo di pipistrelli in volo, mentre Sasuke cammina grave, senza guardare nulla al di fuori del sentiero di fronte a sé.

Karin, al solito, tenta in tutti i modi di stargli vicina.

Tu avverti una fitta di gelosia, che ti prende dritta allo stomaco, alla vista dell’oggetto del tuo desiderio così ipnotizzato dal moro.

Allora ti avvicini, e la allontani con una rude spallata, fingendola uno dei tuoi soliti dispetti.

“Suigetsu!!Ma che diavolo fai??”

Karin si massaggia la spalla dolorante e ti guarda in cagnesco.

“Mi eri di intralcio…”

Inventi una stupida bugia, poi la guardi con uno dei tuoi ghigni strafottenti.

Karin assottiglia gli occhi e alza minacciosa un pugno in aria. Fa per colpirti e tu ti rendi liquido all’istante, ma Jugo le blocca la mano a mezz’aria.

“Ora smettetela!Che diavolo vi prende ultimamente?!”

Il fatto è che nemmeno tu sai dire con certezza cosa stia succedendo.

Tu non sopporti Karin, di questo sei più che certo.

Eppure, la vuoi. La vuoi solo per te.

Disperatamente.

Karin sbuffa, e si libera con uno strattone nervoso dalla presa di Jugo e torna quasi scodinzolando al fianco di Sasuke.

Tu tenti di disprezzarla con tutto te stesso, di considerarla patetica.

Ma non ci riesci.

 

Uhuh…E’ inutile, Suigetsu.

Piacere, io sono l’Amore Cieco.

E tu stai già ballando con me.

 

 

Ormai siete in vista della modesta baracca abbandonata che avete adottato come rifugio provvisorio.

Sasuke apre la porta cigolante e mille scricchiolii vi danno il benvenuto.

“Casa dolce casa”

Commenti ironico, levando una ragnatela dallo stipite.

Sasuke si lascia stancamente scivolare sulla parete, fino a toccare il pavimento.

Socchiude gli occhi carichi di fatiche e sussurra qualcosa tra sé e sé.

Tu hai sentito quello che ha detto… Anche se non sai a chi appartenga quel nome.

Karin ti supera a grandi falcate, e si pone davanti all’Uchiha con aria sfacciatamente maliziosa. Dev’essere convinta di aver capito a quale persona stesse pensando così malinconicamente.

“Sasuke-kun, perché non lasci perdere Itachi per una sera? Non ti va di divertirti un po’?”

Sasuke alza lo sguardo irritato su Karin, che indietreggia,  spaventata per un momento da quei suoi occhi terrificanti, per poi allontanarsi, delusa e stizzita a un tempo.

Tu ghigni tra te e te, pienamente soddisfatto di ciò che hai visto.

Un tuono fa tremare i vetri rotti delle finestre, annunciando l’arrivo di un temporale.

“Non sopporto questo tempo, io vado a dormire.”

Karin apre una porta scardinata, e sparisce nella minuscola stanza dove avete disteso i futon.

“Io…Io devo prendere una cosa di là…”

 

Scusa decisamente patetica per seguirla.

Ascolta attentamente.

Senti il ritmo che ti guida?

 

Entri nella stanza e prendi ad armeggiare accanto al tuo futon, tentando di trovare qualcosa che giustifichi il fatto di essere lì, in quel momento.

Karin ti guarda, visibilmente infastidita dalla tua presenza.

“Suigetsu, datti una mossa a prendere quello di cui hai bisogno e vattene!”

Tu ti volti verso di lei, ghignando divertito.

Perché lasciarsi scappare una così invitante occasione per litigare?

O per farsi notare…

“Oh, la piccola Karin ha bisogno di silenzio per dormire? Vuoi anche l’orsacchiotto? Mi dispiace, ma me lo sono dimenticato da Orochimaru, quando sono andato via…”

Il tuo tono è sempre il solito, leggermente strascicato e decisamente divertito.

Lei serra i pugni e ti lancia contro un oggetto che non riesci ad identificare, furente.

“Maledetto idiota, mi devo cambiare, e di certo non sei tu quello che voglio qui mentre lo faccio!!”

…Ovvio, tu non sei Sasuke-bello-e-tenebroso…

Abbassi lo sguardo, colpito sul vivo: hai perso tutta la tua sfacciata allegria.

Vuoi solo uscire da questa situazione, vuoi dare voce al tuo desiderio opprimente.

Ma sai bene che non puoi.

Lei non ti vuole.

“Certo, io non sono lui…” commenti a mezza voce, seguendo il corso dei tuoi pensieri.

“Suigetsu, ma di che diamine…”

“Me ne vado, tranquilla. Buona notte e, dimenticavo, i tuoni non ti devono spaventare, c’é Sasuke-kun a proteggerti!”

Te ne esci con questa frase giusto per salvare la faccia.

Ma lei si è accorta della tua esitazione.

Nonostante ciò, ricambia il tuo saluto ironico.

“Và all’inferno, sirenetta!”

“Ci sono già…” sussurri chiudendo la porta.

No, così non va…

Questa… Cosa… Questa sensazione, sta diventando troppo forte, troppo violenta da reprimere.

Qualcosa nella tua mente guida gesti e parole oltre il tuo volere.

Ti sembra di essere trascinato in una grottesca danza che ti sta portando via, lontano dalla tua coscienza.

Tu non vuoi tutto questo. 

 

 

Ma il mio richiamo è troppo forte, vero?

Questa è la ballata dell’amore cieco, Suigetsu.

Non puoi opporti ai tuoi stessi sentimenti.

 

Jugo ti fissa dall’altra parte della stanza.

Ha un cipiglio severo, e l’aria di chi ha qualcosa di importante da dire.

Hai paura di sapere già di che si tratta…

“Suigetsu, qual è il tuo problema con Karin?”

Non rispondi, e fingi indifferenza bevendo un sorso d’acqua da una delle tue borracce.

“Suigetsu?”

“Non capisco cosa intendi, Jugo.”

Lui sbuffa irritato.

“Senti, io non sono abituato a parlare, e quindi mi limiterò a metterti al corrente di una cosa: sta diventando impossibile per me continuare ad assistere ai vostri litigi e…Controllarmi.”

“Allora non guardarci.”

Lui si avvicina e punta implorante i suoi occhi nei tuoi.

“Suigetsu… Io non voglio uccidervi.”

Il suo sguardo esprime tutto il suo dolore e la sua rassegnata impotenza.

Sorridi appena, mostrando i denti aguzzi.

“Okay, farò del mio meglio, ma non prometto niente… E’ impossibile che ci vada d’accordo!”

Sul viso di Jugo si dipinge un sorriso sbilenco.

“Sai, non ho la presunzione di pensare di conoscerti bene, ma nell’ultimo periodo non sembri più tu…”

Ha ragione, ma lui non può sapere.

Non lo vedi, ma senti sulla schiena lo sguardo penetrante di Sasuke.

Hai la brutta sensazione che lui abbia capito molto più di Jugo la situazione.

Che lo Sharingan arrivi a scrutare anche la mente?

In questo momento non ti importa davvero…

“…Io vado a dormire…”

No, non hai sonno. Speri solo che la notte abbia pietà di te e ti conceda una tregua da questa pazzia…

Illuso.

Le tenebre non arresteranno la Ballata.

 

Ti rigiri nel tuo futon.

Immagini confuse hanno preso possesso della tua mente.

Lampi rossi sopra il tuo viso… Un sorriso e una spada, la tua, che cala inesorabile sopra il tuo corpo inerme.

Ti svegli sudato e respiri a fatica.

Prendi la testa tra le mani e fissi il buio con gli occhi spalancati.

Nemmeno nel sonno trovi più pace.

Decidi di uscire, per lo meno per toglierti di dosso quell’orrenda sensazione di pericolo che l’incubo ti ha lasciato.

Per precauzione prendi anche la tua spada, sebbene in questo momento ti ispiri tutto fuorché sicurezza.

Fuori la notte è splendida. O, almeno, lo è per il tuo canone di bellezza.

Le nuvole cariche di pioggia coprono la Luna sono per metà, e lasciano che il resto illumini le cime degli alberi, scossi dal lieve vento che porta con sé sottoli gocce di pioggia, che ti scivolano addosso discrete lasciandosi dietro una piacevole sensazione di rigenerazione.

Sì, è questo che vuoi ora: tornare in te. Dov’è il Suigetsu scherzoso e sicuro di sé che sei sempre stato?

La risposta ti giunge alla mente, sottile come le gocce di pioggia…

Cammini attraverso gli alberi, quando senti un fruscio dietro di te.

Ti volti di scatto, brandendo la spada.

“Karin…”

Lei è lì, di fronte a te, e il tuo cuore perde un battito.

Maledizione, no! Non va bene!

…Ma è così bella, carezzata dalla pioggia e illuminata appena dalla luce lunare che filtra tra le fronde! Una bellezza inquietante e irresistibile ai tuoi occhi.

“Suigetsu…”

Pronuncia il tuo nome come una sfida.

“…Sì?”

Lei si avvicina, sorridendo maliziosa.

Appoggia la mano sul tuo petto, leggera, e sporge il viso appena oltre la tua spalla.

“Tu…”

Soffia questa semplice sillaba nel tuo orecchio, facendoti rabbrividire.

“…Mi vuoi, non è così?”

Ti si mozza il fiato in gola.

 

Per quanto speravi ancora di fingere?

I tuoi occhi non mentono.

Ora non puoi più nasconderti…

 

Non avevi mai visto Karin così…Non con te, almeno.

Questo non è il classico atteggiamento che ha con Sasuke?

Ti allontani da lei quel tanto che basta per mettere tra voi una distanza di sicurezza che calmi i tuoi sensi impazziti.

“Co…Cosa?”

“Avanti, Suigetsu, non sono stupida.”

Distogli lo sguardo dal suo, incapace di parlare, incapace di sostenere quei suoi occhi magnetici.

“Io lo so che è così… Non dire di no…”

Si avvicina pericolosamente. Tu non muovi un muscolo, perché il modo in cui si muove… Dio, ti pietrifica!

Sensuale, lenta ed inesorabile.

“Tu non mi piaci. Per niente.”

Quelle parole sono un pugno nello stomaco.

Perché sentirlo dire da lei, è diverso dall’averne solo la personale certezza.

“Lo so…”

Lei accorcia di nuovo le distanze tra voi. Senti il suo profumo su di te. Incenso…

“…Ma…”

Alzi gli occhi giusto in tempo per sentire le sue labbra appena posate sulle tue.

Spalanchi gli occhi, colto alla sprovvista da quel bacio.

Lei si stacca da te, che ancora tremi per quell’emozione improvvisa.

“…Se lo vuoi, un modo per avermi c’é…”

Nella tua mente… C’è solo confusione.

“Non…Non ti voglio…”

“Bugiardo…”

Ti bacia ancora.

Tu sei ubriaco del suo sapore, e rispondi al bacio. Vuoi di più, vuoi molto di più.

Ma lei, crudele, si stacca da te.

“Allora…?”

Il suo tono è quello di chi sa di avere già la vittoria in pugno.

La guardi in viso, imbarazzato, e borbotti:

“Ti ascolto.”

Un ghigno soddisfatto appare sulle sue labbra.

“Una notte con me…”

La guardi trepidante, attendendo una risposta.

“…In cambio della tua vita.”

La guardi un momento, come per accertarti che non ti stia prendendo in giro.

Il suo sguardo freddo ti trafigge.

Dopotutto dovevi aspettartelo…Con te fuori dai piedi, Sasuke-kun sarebbe molto più libero e vicino a lei.

Che poi tocchi anche a Jugo? Sarebbe quasi ironico…

Infatti ridacchi tra te e te, divertito dalla tua stessa stupidità, che ti ha portato ad innamorarti di Karin.

Questo amore malato ti ha consumato completamente.

Ma ora è arrivato il momento di finirla.

Dalle tue labbra, esce una risposta, lieve come il vento che soffia tra di voi…

 

Questa…E’ una melodia di morte…

Balla, balla la ballata dell’amore cieco.

La ballata di chi non tornerà più indietro!

 

Ossessionato, ferito, umiliato.

Non è così che si comporta un vero ninja.

Le tentazioni non devono intaccare l’animo del guerriero.

Però…

Sei drogato da queste sensazioni che annebbiano la realtà.

Copri di baci il suo collo e lentamente scendi verso il petto.

Vuoi imprimerti ogni singolo dettaglio di lei nella mente.

Carezzi il seno e fai correre la mano verso l’ombelico.

Il ritmo del tuo cuore ora è più veloce e decidi di assecondare questa folle musica.

La attiri più vicina a te e lei intreccia le gambe oltre i tuoi fianchi.

Tu la guardi negli occhi, sperando di trovarvi qualcosa di diverso dall’odio.

Ma è inutile.

Dicono che l’unico modo per liberarsi di un’ossessione sia cedervi completamente.

Ormai non hai più nulla da perdere.

La stendi sotto di te, sull’erba soffice.

Lei distoglie lo sguardo. Ha le guance rosse. Forse, dopotutto, non le dispiace così tanto.

Ma lo sai che non l’ammetterà mai.

Ti avvicini e la baci con tutta la passione che puoi avere, ed entri in lei.

La percezione di quello che succede ti sfugge, c’è solo piacere.

Avverti vagamente Karin respirare a fatica, mentre tenta di trattenere orgogliosamente qualsiasi accenno di soddisfazione.

Inconsciamente l’abbracci, e affondi la testa nei suoi capelli rosso sangue, inspirando avidamente il suo profumo. L’incenso…Non è forse una delle offerte che si fanno ai morti?

Come nel finale di una sonata, raggiungete l’apice, e tu crolli su di lei.

Senti che il suo respiro si fa pian piano regolare, mentre tu ancora l’abbracci.

Poco per volta, i tasselli della realtà tornano spietati al loro posto.

E tu sai cosa devi fare.

Ti alzi da Karin, che si è addormentata sorridendo.

La guardi, sorridendo a tua volta.

Ti hanno sempre detto che è meglio salutarsi felici.

 

E’ ora di congedarsi dal mondo.

 

La tua mannaia è appoggiata al tronco di una quercia, i cui rami più bassi ti solleticano il viso, come una carezza.

 

L’ultimo gesto d’affetto.

 

Lentamente, scivoli lungo il tronco dell’albero e brandisci la lama pesante.

 

Ogni ballata deve avere un gran finale.

 

Ridacchi tra te e te: è proprio come nel sogno.

Karin dorme, potresti semplicemente scappare, ma hai ancora un po’ di quel tuo sfacciato orgoglio.

 

Un ninja mantiene la parola.

 

Lentamente. La vista si annebbia. Anche i suoni giungono ovattati. Hai solo la vaga coscienza di qualcuno che urla e poi corre via. Karin.

 

Già, è per lei il tuo ultimo pensiero.

 

La realtà sparisce attorno a te, ma la cosa non ti preoccupa.
Vita e morte sono concetti secondari.

Quello che volevi, tu ora ce l'hai.

***

Tre figure osservano il corpo appoggiato inerte al tronco. Una di loro, è in ginocchio, con la testa tra le mani.

“E’…”

“Sì.”

La pioggia ora cade più forte, mischiando il sangue all’acqua.

Sasuke, guarda triste la testa reclinata di Suigetsu e si lascia sfuggire un sospiro.

“Così…Un’ altra persona è morta a causa di un sentimento. I legami… Portano solo alla disperazione!”

Karin è zitta, guarda con pupille spente i polsi segnati da un taglio netto, e il sangue, che ormai si sta
rapprendendo sui vestiti di Suigetsu.

Pensava di volere questo…

Ma si sbagliava.

“Cos’ho fatto…”

Sasuke e Jugo si voltano verso di lei.

“COS’HO FATTO!!!”

L’urlo disperato di Karin si leva tra le fronde, su, su, verso il cielo.

La Luna è celata dalle nubi, ora.

 

Morir contento e innamorato,

quando a lei niente era restato,

non il suo amore, non il suo bene,

ma solo il sangue secco delle sue vene!

 

 

FINE

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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