La signorina speranza-in-cenere alzò
il braccio armato verso la nuvola candida
prese la mira con
un occhio scettico
Aveva mangiato una
mela rossa e dolce
all'orecchio le
insinuò il verme sincero
le nuvole non sono
di zucchero filato
Aveva comprato un
abito nuovo
per ballare nel
castello sulle nuvole
qualcuno aveva
dimenticato di dirglielo
(che non esisteva
nulla del genere)
La luna affatto
generosa si era nascosta piena
d'imbarazzo, le
sue favole dolci mute ma
il sole era
diventato opaco dietro stracci sottili
Chiuso l'ombrello
pastello stava in disparte
non piovevano mai
confetti o polvere dorata
ma col ghiaccio
secco si era tagliata
La signorina senza
illusioni in borsetta
il grilletto tirò
tremando d'emozione infranta.
Con gran
gentilezza la nuvola le sparò per prima.