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Autore: Diva_13    10/05/2020    1 recensioni
Come lingue di fuoco i loro cuori ardevano.
Colmi entrambi di sentimento: gioia, trepidazione, paura, amore e passione.
Come lingue di fuoco che danzano, le loro essenze sinuosamente si univano.
Senza sosta, lentamente, godendo di ogni attimo.
(...)
Con tali pensieri per la testa, Hermione Granger ravvivò le fiamme morenti; chiese alla stanza delle necessità di far comparire un’altra coperta e delicatamente la pose sulla schiena nuda del ragazzo accanto a lei.
Un braccio le avvolse dolcemente la vita e la ragazza, pensando a come sino a quel momento erano andate le cose fra loro, non potè fare a meno di domandarsi come lei e Fred fossero giunti fino a quel punto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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CAPITOLO 5: 

No, Hermione non si sarebbe mai potuta abituare alle litigate con i gemelli.

Come aveva potuto pensare che Fred fosse in possesso di un cervello? Ci aveva davvero creduto, ma no. Era un insulto per il ragazzo poter affermare di avere dei neuroni, a quanto pareva; e lo stesso valeva per suo fratello.

Gli avrebbe regalato un criceto. Un criceto a testa, e gli avrebbe fatto vedere come quegli animaletti corrono sulla ruota. Poi delicatamente gli avrebbe spiegato come, anche gli ingranaggi della loro testa, avrebbero dovuto funzionare in quel modo.

L’avrebbe mostrato anche a tutti quei decerebrati della propria casata, che, nell’ultimo periodo, avevano deciso di trovare interessante lo show “La Granger sgrida i gemelli”, e appostarsi in sala comune per osservarli.

-Per le scommesse di qua, per comprare i posti in prima fila dall’altro lato! Colin! Muoviti, più veloce con la raccolta dei soldi. Su gente, scommette sul Granger’s Show! Chi l’avrà vinta? Hermione? O i gemelli?- Hermione, che era nel mezzo, per l’appunto, di una litigata, si voltò allibita verso Ginny.

-Scusa…ma ti sembra il caso?- la rossa non diede segno di averla udita. La ragazza scosse la testa tornando all’argomento principale. In quel momento stava nuovamente discutendo con i gemelli sulla vendita illegale della loro merce.

-Dovete smetterla di sperimentare i vostri prodotti sui primini-

-Ma noi non collaudiamo prodotti su nessuno. Quella roba è perfettamente sicura, la stiamo solo vendendo-

-Immagino come sia sicura. Smettetela di venderla, prima che si faccia male qualcuno.-

-Dai Granger…-

-Non essere così noiosa…-

-Impara a comprendere la genialità delle nostre invenzioni!- conclusero allegramente i due fratelli, che nel frattempo avevano continuato a distribuire merendine marinare, torroni
sanguinolenti e tortine canarie in giro. Si. Gli affari stavano andando decisamente alla grande.

-E smettila di assumere quella posa. Ricordi nostra madre- aggiunse Fred con sguardo malandrino.
Ecco di cosa parlava Hermione. Se comunque riusciva a non impazzire e non risultare, abbastanza, fanatica quando sgridava entrambi, in ogni discussione Fred doveva sempre esagerare e farla uscire dai gangheri.

In quel momento, quindi, provava il forte impulso di picchiarli.

-I vostri prodotti, per quanto divertenti possano essere, e non mi dilungo sul sottolineare come unicamente i decerebrati possano divertirsi con sta roba, non sono collaudati da degli esperti. Non sono stati assicurati, e io non lascerò che mettiate in pericolo le vite dei bambini- disse poggiando le mani sui fianchi.

-Avevi ragione, proprio uguale a mamma- sussurrò George al fratello che contemporaneamente annuiva trattenendosi dallo scoppiare a ridere.

-Smettetela. Tutti e due. Se qualcosa andasse storto, come fareste a rimediare? Avrete sicuramente usato ingredienti incredibilmente instabili, per creare questa roba. E’ pericolosa.
Inoltre- e volse il capo verso il pubblico che seguiva animosamente la discussione -Voi dovreste smetterla di spendere soldi per quelle cose. E’ denaro che i vostri genitori non avrebbero mai voluto che venisse speso per cavolate del genere. Non è istruttivo-

Tutta la sala comune si zitti di fronte a quel ragionamento, assumendo un atteggiamento colpevole e, per un secondo, Hermione ebbe l’impressione che finalmente quello che voleva trasmettere fosse passato. Persino i gemelli avevano assunto un’aria quasi consapevole.

Ma, purtroppo per la ragazza, tutto ciò durò un solo secondo: un cinguettio e un rumore d’ali che sbattevano le fece voltate il capo. Neville aveva mangiato una crostatina canarie e si era riempito di piume. Tutta la sala comune cominciò a ridere, e i due fratelli ripresero le vendite.

-Soldi, soldi! Su sommettete! Ultima puntata, siamo in dirittura d’arrivo signori!- la voce di Ginny rimaneva un sottofondo costante.

-Ginny. Ci vorresti spiegare cosa stai facendo… esattamente?-

A quel punto, la ragazza si rese conto che effettivamente Ron ed Harry la stavano fissando con aria stralunata. La riccia era troppo impegnata ad arginare il danno, per prestarle attenzione. Per sua fortuna ovviamente.

-Che problema c’è? Guadagno.- rispose come se fosse la cosa più naturale del mondo, voltandosi contemporaneamente con aria minacciosa verso il ragazzo accanto a lei e ricominciando a raccogliere soldi.

-Colin. Più veloce, che i soldi non si generano da soli, e se non farò abbastanza soldi, Harry non uscirà con te-

-Io dovrei fate cosa?- Chiese Harry. Non si ricordava di aver promesso a Colin un’uscita. Specialmente a Colin.

-Zitto Harry, tu non centri nulla…Colin. Veloce-

-Sembra un generale…-

-Abbiamo allevato una dittatrice vero Gred?-

-Affamata di denaro Forge…-

-FICO!- urlarono entrambi -Visto Ronnino? L’unico difettoso in famiglia sei tu.- Ron si fece piccolo sulla poltrona.

Nel frattempo i tiri vispi Weasley continuavano ad essere venduti: Hermione continuava a confiscare i prodotti, ma più ne faceva evanescere più loro ne facevano comparire. E le persone accanto a loro seguivano la vicenda come se da quello ne sarebbe dipeso la loro stessa vita. futura

Effettivamente vista dall’esterno la scena poteva apparire particolarmente comica. Harry, il quale invece non riusciva a capacitarsi di come le stranezze quell’anno stessero aumentando, si voltò verso Ron.

-Ron…non dovresti dare una mano ad Hermione? Sei prefetto anche tu dopotutto-

-Credo che ‘Mione se la stia cavando alla perfezione non credi? Sai, lei è indipendente, e quando è arrabbiata… la conosci…-

Nel contempo la ragazza aveva tirato fuori dalla tasca la bacchetta e aveva cominciato a puntarla sui petti dei ragazzi. Harry sgranò gli occhi.

-Si, hai ragione, meglio evitare di trovarsi davanti alla sua bacchetta.-

-Ecco, appunto.- disse Ron sobbalzando ad un urlo particolarmente violento della riccia.

-Voi dovete smetterla. Se continuerete a vendere i vostri inutili prodotti sarò costretta a consegnarli alla Mc Granitt- parole gettate al vento, fu come se non l’avessero sentita e i gemelli continuarono a vendere la merce. A quel punto allora la ragazza si voltò verso i suoi amici.

-Ron! Sei un prefetto anche tu. Sarebbe gradito un tuo intervento. Puoi dire qualcosa?- disse indicando energicamente la scena

-Ma…ma… Hermione… non fanno male a nessuno, cioè…-

-Sei serio Ronald? Sanno testando dei prodotti sui dei bambini innocenti.-

-Innocenti… sono abbastanza grandi per decidere se spendere soldi o meno- borbottò il rosso

-Come scusa?-

Ron si rimpicciolì su se stesso e la ragazza capì che l’amico non avrebbe mosso un muscolo in suo aiuto.

-Tocca sempre a me fare tutto- disse sbuffando -Via, lo show è finito!- con un colpo di bacchetta cominciò a far scomparire i prodotti nelle mani dei bambini. Un coro di proteste generali si sollevò dalla folla.

-Sei proprio una guastafeste Granger…- la ragazza si voltò con un sorrisetto puntando la bacchetta sulla scatola accanto ai gemelli. Si sentì però improvvisamente sollevare da terra.

Senza che se ne fosse accorta Fred l’aveva presa sulle spalle, come se fosse stata un sacco di patate e spostata di peso dall’altra parte della stanza. Non che la cosa avesse potuto sortire qualche effetto. Con un colpo di bacchetta il ragazzo si ritrovò infatti schiantato e i prodotti fatti evanascere.

-Idiota…la prossima volta toglimi la bacchetta se vuoi davvero combinare qualcosa-

Pian piano a sala comune si svuotò. Ginny le si sedette allegramente accanto

-Grazie Hermione ho guadagnato tantissimi soldi grazie a te.-

-Mi vorresti spiegare perché stai tenendo questo circolo di scommesse?-

-Perché siete una fonte redditizia di denaro. La gente vi ama. E io ne approfitto.- disse con leggerezza cominciando a contare i soldi.

-Sembra che tu stia parlando di un circo- bofonchiò la riccia

-Certo che- continuò la rossa -Non impedirai loro di vendere quei prodotti, ne sei consapevole vero?-

-Già, ne sono pienamente conscia- di certo la frase urlata da George mentre saliva le scale le rimasta ben chiara nella testa

-Granger, avrai vinto una battaglia, ma non la guerra! I Weasley domineranno il mondo- era stato trascinato via da un Lee spaventato, prima che lei avesse la possibilità di maledirlo

-Sono tutto fumo ma niente arrosto, non sono cattivi, e non metterebbero mai in pericolo la vita di qualcuno. Lo sai vero?-  con stupore della riccia, accanto a lei si era seduta Angelina

-So quanto possano essere pesanti, eccome se lo so.-

-Ma tu non sei loro amica? Non dovresti prendere le loro parti?-

-Si forse. Ma ho notato come ultimamente si siano accaniti su di te, specialmente Fred. Quando si comporta così vuol dire che sta macchinando qualcosa. E io che li conosco da anni, ti dico di stare attenta. A te sembra di stargli tenendo testa, ma poi inconsapevolmente cominci a giocare al suo gioco. Inoltre, se vede troppa tenacia, finisce coll’esagerare. E’ vero che sei orgogliosa, e lui non è cattivo, ma poi finisce con fare cose stupide se provocato.  E’ un testone, e anche per questo preferisco George-

-State assieme? Vi ho visto sul treno…-

-Cosa? No. Siamo solo amici. Ne deve fare ancora di strada per avere l’onore di diventare il mio ragazzo.- concluse ridendo

-Giuro, mi stanno facendo saltare i nervi-

-Uffa niente matrimonio- le due ragazze su voltarono perplesse verso Ginny, comparsa dal nulla in quel momento, la quale scosse le spalle come a dire “Che ce?”. Angelina, guardò
dubbiosa la riccia che scosse semplicemente la testa. Sarebbe stato troppo lungo spiegarle le macchinazioni di Molly. Inoltre, per quanto le fosse grata del consiglio, non era solita raccontare i fatti propri con tanta libertà.

-Attenta a metterti con George, potrebbero organizzare il vostro matrimonio all’insaputa e ricattarti emotivamente- si limitò a consigliare Hermione, sussurrando all’orecchio della ragazza

-Lo hanno fatto per te e Ron?- Hermione alzò gli occhi al cielo

-Ancora con questa storia. A me non piace Ron-

-E lui lo sa?-

-La cosa è reciproca- Angelina rise, e la riccia si sentì sprofondare


(…)


Angelina effettivamente aveva ragione. I gemelli si erano vendicati. Non sapeva come ci fossero riusciti ma, durante una cena lei sei era ritrovata all’improvviso a dover correr fuori dalla sala grande per il desiderio di vomitare. Non riusciva a smettere, le sembrava di essere tornata al secondo anno, quando sotto le sembianze di un gatto aveva continuato a rimettere palle di pelo.

-Non credo funzionerà se non mangi questa- nel bagno si udirono le voci dei due fratelli

-Mi avete dato uno dei vostri prodotti vero?- I gemelli sbucarono da dietro la porta

-Si, era per dimostrarti come siano innocui…- cominciò Geroge

-E per farsi quattro risate- concluse Fred

-Ma siete impazziti? E se l’effetto non passasse? E se stessi veramente male?-

George si limitò a ridere uscendo dal bagno mentre lei veniva colpita da un altro conato di vomito.

-A te l’arduo compito di convincerla a prender l’altra parte di merendina Fred-

Fred porse nuovamente la merendina marinara alla ragazza.
Ma Hermione la scansò con un gesto secco della mano.

-Granger, se non la mangerai continuerai a vomitare, e se continuerai a vomitare ti sentirai male sul serio-

-Non…prenderò mai qualcosa da te-

-A me sembra che…- Hermione alzò il braccio, zittendolo, e si alzò

-Andrò in infermeria- disse convinta. Non riuscì a muovere un passo, la vista le si annebbiò e si sentì cadere . Aspettandosi l’impatto col pavimento strinse gli occhi. Ciò non
avvenne: Fred l’aveva afferrata al volo prima che avesse potuto toccare terra. L’aiutò a rimettersi in piedi, prima che fosse costretta a piegarsi per vomitare nuovamente. Il rosso alzò gli occhi al cielo.

-Vuoi accettare la merendina?- maledetto Georgie si ritrovò pensare. E maledetto lui che si era fatto convincere a dare alla ragazza l’altra parte di merendina. “Perché ultimamente
ho notato una certa affinità fra di voi” una certa affinità…certo.

Sorprendentemente però Hermione accettò e mangiò la cura.

-Non pensare che questo cambi la mia idea sui vostri prodotti- disse austera-Continuerò a confiscarli, perché sono illegali.-


E fu così: in ogni sera che loro provavano a vendere i prodotti Hermione li faceva evanescere. E lei di conseguenza si ritrovava vittima di uno scherzo: libri scomparsi, o cose simili. Non venne più sottoposta a loro prodotti. Si augurò che avessero capito di rischiare la morte, si ci avessero provato di nuovo.
E i litigi, però, erano all’ordine del giorno. Con Fred soprattutto, la faceva imbestialire. E purtroppo si vide ad ammettere come Angelina avesse avuto ragione.

-Ti sta fregando Hermione….- le disse un giorno Ginny

-No.-

-Si Hermione. Ti sta prendendo in giro e tu passivamente glielo stai concedendo. Non ci prova nemmeno più ad impegnarsi. Ti provoca, assieme a George, e aspetta che tu reagisca. E tu reagisci proprio come si aspetta. Gli stai dando tutta l’attenzione che desidera- Hermione si sentì mancare la terra da sotto i piedi.

-Dici che dovrei ignorarlo? Non vorrei dovergliela dare vinta così…. però in effetti… Ginny! Mi vuoi ascoltare?-

La rossa nel frattempo aveva afferrato dal nulla un pacchetto di api frizzole e stava dedicando tuta la sua attenzione. Hermione si vide costretta a ritirarle il pacchetto. Per un attimo temette che l’amica l’avrebbe maledetta.

Ciò non accadde -Sei Hermione Granger, e oltre a doverti ritenere fortunata per il fatto che ti lascerò illesa nonostante l’oltraggio appena commesso alla mia persona- disse
indicando il pacchetto di dolci e riprendendolo violentemente. -Non hai bisogno dei miei consigli. Ricordalo-

E la riccia, ricordandosi effettivamente di chi era lei, capì cosa avrebbe dovuto fare. Non sarebbe stato un ragazzo ad imbrogliare Hermione Granger.


(...)

 
Fred aveva capito fin da subito che c’era qualcosa che non andava. La Granger non reagiva più ai loro scherzi, alle sue battute. Li ignorava, non prestava loro attenzione. Inizialmente aveva pensato fosse solo una sua impressione, ma quando una sera la ragazza lasciò che i prodotti Weasley venissero venduti senza opporre resistenza, capì che c’era qualcosa che non andava. Insomma, da quando la Granger non approfittava dell’occasione per sgridarli?

-Meglio così, per gli affari. Non è che ti interessa vero? Le giri molto attorno ultimamente- aveva detto George. Fred aveva riso spiegandogli brevemente i fatti accaduti nei giorni precedenti.

-E credo mi stia ignorando per farmi innervosire-

-Non potresti semplicemente rendere le cose facili?-

-E dove sta il divertimento se no? Ma cosa ne puoi capire tu. Sei il gemello brutto, tutte guardano me. Non hai esperienza sul comportamento femminile-

-L’importante è crederci. Tutti sanno che sono io il gemello più bello. Fammi sapere come va a finire con la Granger- disse ridendo, uscendo dalla stanza.

Il sabato mattina seguente, Fred venne ignorato nuovamente dalla riccia: Hermione si stava dirigendo verso la camera di Harry e Ron, quando incontrò il ragazzo.

-Sai ho capito perché fai così. E penso che tu dovresti smetterla di ignorarmi.-la strega si volto, guardandolo con aria indifferente. Dentro di se in realtà esultava.

-Ti crea così tanti problemi? Sai Weasley non credevo di essere così importante per te-

-Non mi importa infatti, ma è un po’ strano vedere la Granger non far rispettare le regole, rischi di scombussolare il tenero ed innocente animo di Ronnino, sai?-

-E da quando ti importa di tuo fratello?-

-E’ pur sempre parte della famiglia- rispose con sorriso sghembo -e tu ti stai rendendo ridicola con questa sceneggiata-

-Fino a prova contraria quella che si sta rendendo ridicolo sei tu: sei qua a supplicare di farmi tornare a darti attenzione. Spiegami cosa è che ti diverte tanto. Sapere che esiste
qualcuno con cui parlare? Esiste una cosa chiamata amici. Cercala. Io non sono qua in balia dei tuoi scherzi. Inoltre…Fred? Fred mi stai ascoltando?-

Non ricevette risposta. Fred, che aveva smesso di prestarle attenzione a metà discorso. Fece un passo in avanti e annullò le distanze fra di loro. Un secondo prima si stavano urlando contro e il secondo dopo si stavano baciando.
Fred la sollevò per le cosce, tenendola saldamente con le mani da sotto la gonna. Rimasero così, in piedi, il ragazzo che la sorreggeva senza sforzo, intrappolati in bacio famelico e sensuale. Hermione sentì il rosso accarezzarle, con la lingua, il labbro inferiore.
 Fred si ritrovò ad indietreggiare fino ad entrare nella propria stanza e lasciarsi cadere sul letto. La strega rimase a cavalcioni sopra di lui, le mani che vagavano fra i capelli del rosso.
Lui le stringeva possessivamente i fianchi, la ragazza era sicura che sarebbero rimasti i segni, mentre scendeva a baciarle il collo. Con la lingua tracciò un percorso immaginario ed Hermione si sentì invadere dal piacere, avrebbe potuto rimanere così per sempre. Al diavolo Fred Weasley, in quel momento riusciva solo a pensare a quanto bene stesse.
Sollevò la testa del ragazzo per riportarla sulla sua bocca, gli morse un labbro e Fred mugolò. Con un colpo di reni invertì la posizione, e la ragazza si trovò distesa sul letto, accorgendosi contemporaneamente di come la mano del ragazzo fosse finita sotto la sua camicetta. Non che la cosa le stesse causando problemi, in quel momento non riusciva a ragionare, pensava unicamente alle mani del rosso su di se. Per questo motivo entrambi non si resero però conto della porta della stanza che improvvisamente era stata aperta.

Un’imprecazione ruppe il silenzio, costringendoli a staccarsi.

Fred coprì col suo corpo Hermione

-Lee! Vattene via!- urlò gettandogli addosso un cuscino

-Scusa, scusa- disse Lee tenendosi una mano sugli occhi -Non ho visto nulla-

Appena il ragazzo fu uscito Fred si alzò da Hermione, la quale si ricompose velocemente.

-O mamma! Dici che ci ha visti? Certo che mi ha visto. Ora lo verrà a sapere tutta la scuola. E passerò come la ragazzaccia di Fred Weasley-

-Hermione, Hermione- disse il rosso afferrandola per i polsi -Lee non ha capito chi fossi, quindi sta tranquilla. Era troppo scioccato per capire cosa stesse succedendo. Sai, è come i bambini lui. E’ un cucciolo di unicorno indifeso…-

La riccia colpì con un cuscino il ragazzo. -Piantala di scherzare. Meglio per te che sia così, e che lui non abbia capito chi fossi. Se lo dice a qualcuno ti riterrò il diretto responsabile.-

Il ragazzo rise, e cominciò a massaggiarle le spalle lasciandole delicati baci sul collo

-Sei parecchio stressata vedo-

-Certo, fra voi gemelli che mi fate dannare, lo studio e la Umbridge e mi sembra di non aere abbastanza tempo per tutto. E togli le mani dalle mie spalle–

-Subito signora!- disse Fred ridendo -Comunque, se temi di non essere preparata in difesa puoi chiedere sempre ad Harry. Di farti ripetizioni. Potrebbe farle a tutti in effetti, non si capisce nulla di quello che spiega la Umbridge. Meriterebbe uno scherzo. Di quelli epici, giganteschi. Organizzato da tutta la scuola.- borbottò, per poi illuminarsi -Dai! Sarebbe fortissimo. Ci troviamo in giorni precisi, concordati prima e organizziamo una specie di resistenza clandestina. Per fare scherzi contro il mostro rosa. Che te ne pare?-
Hermione non rispose, persa nei propri pensieri. Fred alzò gli occhi al cielo. Figuriamoci se lei avrebbe mai accettato di fare uno scherzo ad un’insegnante. Per questo scosse le spalle e si chinò sulla ragazza, per baciarla ma la strega lo fermò con una mano.

- Fred!- esclamò gioiosa -Sei un genio! Grazie! Devo trovare Harry- e detto ciò si alzò baciandolo e correndo fuori dalla stanza.

Fred rimase perplesso osservando la porta aperta -Quando vuoi!- le urlò dietro.

-E comunque- disse Hermione, tornata indietro e sporgendo solo la testa all’interno della camera -È stata solo un momento di pausa questo, ricordalo. Prima che ti venga da immaginarti un amore incondizionato da parte mia, nei tuoi confronti. Continui a darmi sui nervi. Sappilo.-

-Certo Granger.- rispose Fred ridendo, lasciandosi cadere sul letto. I passi della ragazza divennero ben presto lontani.


 (…)


-Harry, Ron!!- Hermione si era trovata a dover rincorrere il ragazzo per il parco. -Fermatevi per favore.-

I ragazzi stopparono il passo

-Respira Herm. Cosa è successo?-

-Ho avuto un’idea che non potete bocciare. Specialmente tu Harry.- non aspettò cenni d’assenso -E’ evidente che con la Umbridge come insegnante, non stiamo imparando nulla, e vista la guerra imminente è necessario per noi apprendere qualcosa. Ti avevo già chiesto di farci tu, da tutor, ma ti sei rifiutato. Mi trovo costretta a doverti riproporre nuovamente la questione. Organizzeremmo un gruppo, formato da poche persone fidate. Troveremo un luogo, concorderemo degli orari. Non puoi dirmi di no. Sai anche tu quanti sia necessario in questo momento una soluzione simile. Diglielo anche tu Ron- il ragazo assentì

Harry scosse la testa -Senza contare il fatto che, la Umbridge controlla tutti, i nostri compagni mi odiano. Nessuno vorrà darci ascolto.-

-Lo faranno, vedrai. Settimana prossima c’è la prima uscita ad Hogsmade. Loro si troveranno…alla Testa di Porco senza sapere il perché, li inviteremo lì. E poi gli spiegheremo la nostra idea.- la determinazione fra le sue parole era tale che Harry capì di non avere scelta.

-Va bene, tanto sarà impossibile farti cambiare idea vero?- Hermione gli gettò semplicemente le braccia al collo

-Grazie. Vado a stilare una lista- e detto ciò si staccò dal ragazzo iniziando a correre verso il castello, nello stesso modo frenetico con cui era arrivata.

Ron ed Harry si osservarono stupefatti negli occhi. Il rosso scosse le spalle. Harry invece si annusò il maglione, assumendo un’aria strana

-Herm!- la richiamò il ragazzo corrucciato. La riccia, si voltò -Hai per caso iniziato ad usare un profumo da uomo?- chiese confuso

Hemione non rispose, semplicemente arrossì.


 
   
 
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