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Autore: Blue_Wander    10/05/2020    3 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Le sorelle Krach

 

Veral si strinse di più a Yoongi che cominciò a sentire un leggero dolore alle costole. Quella nebbia aveva qualcosa di strano e li rendeva nervosi, non sembrava normale. L'unica certezza di tutti era che si trovavano ancora nello stesso punto di prima; riuscivano a percepirlo per il rumore scoppiettante del fuoco che bruciava all'interno delle lanterne. Uno strano vento scompigliò i capelli di tutti e la nebbia si diradò, facendolo cessare.

Yoongi si girò indietro e cercò qualcuno con lo sguardo, ma quella persona non era dello stesso avviso. Tutti avevano gli occhi puntati verso le due sorelle, ma non stavano guardando loro direttamente: una figura femminile alta e con un corpo sinuoso si era posizionata dietro di loro.

Le due ladre si girarono di scatto e la maggiore tra le due perse il suo sorriso. Con un salto si fecero entrambe più indietro, in mano le loro lame scintillavano sotto alla luce dei fuochi.

-Ma guarda, le mie criminali preferite mi hanno portato un regalo.- cominciò, portando una mano completamente bianca come il resto del suo corpo alle labbra colorate di nero. Emise una piccola risata e si fece ammirare meglio, sistemandosi la corona nera formata da cinque punte adagiata sui capelli lattei e poggiando una mano ad un fianco coperto da un body perlaceo e camminando tra i presenti sui suoi stivali dal tacco alto, seguita dal suo mantello sottile e semitrasparente, quasi fosse stato realizzato con le nuvole. Si fermò per un attimo solo quando vide Seokjin e separò leggermente le labbra, poi tornò nel punto in cui era apparsa. -Sarei molto lieta di ricevervi al mio castello, ma prima dovrete riuscire a superare le mie trappole.- sparì, dissolvendosi nel vento che, nuovamente, prese a soffiare forte per poi smettere.

Al suo posto comparve una teca di cristallo e alcune gemelle cominciarono a formarsi intorno a loro. Namjoon e Kerasi si separarono e Jungkook saltò giù dal proprio cavallo, tenendolo fermo per non farlo scappare e gli altri fecero lo stesso, cercando di schivarne il più possibile. Il cavallo di Yoongi venne imprigionato dentro uno dei cristalli che sparì poco dopo, facendo indietreggiare lui e Veral, rimasti poco distanti da lì.

Le due sorelle saltarono su una delle gabbie vuote, mettendo via le armi. -Era solo una copia.- spiegò la maggiore delle due ladre. -Diamante può proiettare la sua immagine grazie alla gemma che ha sul petto. Le conferisce il potere di dominare i cristalli oltre che l'aria.- fece una pausa in cui li guardò tutti, uno per uno. -Mi dispiace se vi abbiamo spaventato, credevamo foste Jawahrat venuti per portare delle notizie da parte di Rubino. Solo le loro armi sono in grado di squarciare le ombre perché sono forgiate con il suo fuoco.- abbassò la testa come se stesse pensando, ma poi li riguardò. -Mi chiamo Blanche e lei è Laila. Siamo cresciute per strada e adesso viviamo così...

L'altra ragazza poggiò nuovamente i piedi sul ciottolato e si inchinò al cospetto di Jungkook. -Ma siamo al servizio di Zamek e dei suoi sovrani.- il ragazzo la guardò con un sopracciglio alzato, sembrava una persona totalmente differente.

-Abbiamo appena distrutto Lapislazzuli.- cominciò Namjoon. -E siamo stanchi per il viaggio.

Blanche non lo fece continuare oltre e gli si parò davanti. -C'è una locanda non molto lontana da qui, ma fate attenzione sono dei truffatori. Vi chiederanno parecchie monete d'oro.

-I soldi non sono un problema.- ribatté

-Vi sconsiglio comunque di andarci.- intervenne Laila.

-Perché vi importa tanto? Solo qualche minuto fa volevate derubarci.- le due si guardarono, indecise. Non sapevano bene se volessero spiegarlo e, anche se avessero deciso di farlo, non avevano idea di come. C'erano così tante cose da dire che avrebbero voluto dimenticare, così tante cose che avevano fatto cominciare la loro triste storia. -Allora?- insisté il ragazzo.

-Non possiamo dirvelo.- gli rispose la minore frettolosa.

Blanche sospirò regalando un sorriso finalmente sincero. -Venite con noi, vi portiamo in un posto.

Jungkook si avvicinò alle due seguito da Kerasi e da Yoongi, mentre Seyun, Seokjin e Veral erano rimasti in gruppo dietro agli altri.

Namjoon sgranò gli occhi e perse la pazienza: gli strinse un braccio, strattonandolo. -Adesso basta giocare a fare l'eroe, il tuo atteggiamento mi ha davvero stancato.- alzò la voce. -Sarai anche il principe ma sei giovane e inesperto, non sei adatto a fare il capo e non è il tuo destino regale che ti conferisce l'abilità di comandare.- Kerasi cercò di zittirlo avvicinandosi, ma lui la spinse via facendola quasi cadere per terra, fermata da Seokjin che le evitò l'impatto. -Tu non sai che cosa è giusto per noi, tu sai a stento che cosa lo è per te; sei solo un bambino viziato che gioca a fare il principe con le nostre vite. Non ti lascerò prendere un'altra decisione, ora comando io e dico che ce ne andremo per la nostra strada.

-Calmati Namjoon-ah.- gli intimò Yoongi con un'espressione apatica.

-No!- esclamò. -Anche tu mi hai stancato. Il fatto che ora tu sia re lo devi solo a noi e al tuo popolo che ti ha aiutato. Saresti dovuto rimanere lì, ti stai comportando da stupido. Da quanto ci conosciamo? Vent'anni? Da quando ti importa degli altri popoli? Da quando ti importa di qualcosa?

Yoongi fece finta di non sentire, ma quelle parole lo ferirono.

A quel punto Jungkook prese parola. -Hai ragione.- annuì. -Faremo come vuoi tu.

 

Seyun si sdraiò sul letto morbido della locanda. Namjoon aveva insistito così tanto, ma alla fine le due sorelle erano andate con loro spiegando che non avrebbero lasciato il re di Ignogan e il principe di Zamek alla completa mercé delle peggiori persone in tutto il Regno. Visto che avrebbero alloggiato in una camera diversa dalla loro il nuovo leader non poteva certamente controbattere. Aveva solo intimato di non provocare fastidio. Però la ragazza doveva ammetterlo: quando il generale si arrabbiava metteva i brividi.

Si alzò leggermente con il busto e vide Kerasi e Veral giù di morale. Riusciva a sentire quello che i ragazzi si stavano dicendo nella stanza a fianco, ma non prestava particolare attenzione. Non è che morisse dall'idea di scoprire che cosa avrebbero deciso, per lei quella situazione aveva poco senso in generale. Se la loro missione era quella di sconfiggere Opale e proteggere la vita di Veral allora sarebbe stato molto più semplice recarsi direttamente al confine, senza fermarsi.

Dopotutto lei era l'unica del gruppo ad essere stata letteralmente costretta ad andare con loro: il re sembrava così sicuro di sapere il suo segreto, ma da quel che era a conoscenza lei non ne aveva ancora fatto parola con nessuno. Era molto probabile che Yoongi neanche sapesse di che segreto si trattasse, che avesse semplicemente tirato a indovinare. Seyun comunque non aveva intenzione di rischiare.

-Che cosa sarebbe successo se uno di noi fosse stato catturato nuovamente?- riuscì a sentire da Namjoon.

-Ve lo avevo detto: Veral sarebbe dovuta rimanere nel mio castello.- spiegò Yoongi. -Sarebbe stata al sicuro.- sbadigliò.

Non riuscì a capire che cosa stava dicendo Jungkook perché aveva abbassato la voce. Girando lo sguardo verso Veral la vide rigida, probabilmente pensava di essere una specie di peso, sentiva di essere portata in giro solo come una sorta di esca e non come elemento essenziale del gruppo. Seyun non stava ascoltando quello che avevano detto in precedenza e quindi, per quel che ne sapeva, avrebbero potuto anche dirlo chiaro e tondo.

Kerasi poggiò una mano sulla spalla della minore. -Ti senti bene?- l'interessata scosse la testa. -Non prendere seriamente le loro parole, sanno che non ce l'avrebbero mai fatta contro Lapislazzuli se non ci fossi stata tu.

Seyun la vide tremare e pensò che stesse piangendo, visto che le dava le spalle non ne era certa.

Qualcuno bussò alla porta ed entrò poco dopo senza prima identificarsi. La ragazza incontrò gli occhi verdi e femminili dell'intrusa, scrutandone la pelle olivastra e i lunghi capelli rossicci legati in una coda da un fermaglio a forma di serpente. Blanche si avvicinò alle tre. -Siete diretti al confine, non è così? Possiamo portarvici evitando Diamante, ma non credo che il vostro amico sarà d'accordo.

-Che hai intenzione di fare quindi?- chiese Kerasi, mentre la nuova arrivata prendeva posto sul bordo di uno dei letti.

-Non vi conosco, ma so che siete le uniche persone in cui riporre le nostre aspettative.- le altre la guardarono stranite, anche Veral che aveva affiancato le amiche, gli occhi ancora un po' gonfi. -Ormai sono passati tanti anni, ma ricordo bene quando trovai Laila. Era una bambina molto piccola e credo fosse quello ciò che mi ha spinto a prendermi cura di lei. Inizialmente cercai qualcuno che volesse adottarla, ma non fui molto fortunata, infatti tutto quel che ricevevo erano porte in faccia e solo poche famiglie rifiutavano cordialmente.- fece una pausa, massaggiandosi la spalla dove un basilisco tatuato si aggrovigliava sullo stelo spinoso di una rosa. -Per sopravvivere rubavo dalle casse del mercato e quel poco che trovavo mi bastava, ma non potevo più prendere così poco anche per lei, così cominciai a rubare alle persone più ricche, prima da sola e poi insieme. Ci procurammo delle armi da un mercante che stava facendo una sosta e poi cominciammo a diventare le più temute in città. Le persone non ci hanno mai guardato chiaramente in viso, quindi cominciarono a pensare che fossimo sorelle, attribuendoci un cognome. Krach significa rubare nell'antica lingua di Karilin per questo pensarono che fosse divertente chiamarci così.- deglutì appena, cercando di ricacciare indietro le lacrime. -Le persone hanno paura di ciò che non conoscono ed è per questo che provano a dare un nome e un aggettivo a ciò che li circonda, ma a volte è meglio conviverci. Più io e Laila diventavamo famose, più i nostri colpi riuscivano ad andare a segno.- spiegò, per poi andare avanti. -Che io ricordi Diamante ha sempre governato in questo Regno e nessuno ha mai provato a impedirlo perché quando la luce ha lasciato Karilin anche la speranza se n'è andata. Il nemico più grande del nostro popolo non è la gemma, ma Luskin.

-Aspetta.- la interruppe Kerasi. -Non siete stati voi a bandire il vostro buio dal Regno della Luce?

-Cosa?!- esclamò, quasi come se le sue parole l'avessero scottata. -E perché avremmo dovuto? Loro hanno la nostra gemma, loro hanno l'ametista. Sarebbe da sciocchi iniziare una guerra con chi ha parte del nostro potere tra le mani. Il problema è che Luskin è abitato da prepotenti: non solo ci hanno tolto la Benedizione del Giorno, ma hanno preso possesso di alcuni fiumi di Vellham. Hanno alzato un muro tra le acque e hanno stregato il loro Mare Notturno con il potere illusorio di Ametista.- si portò una mano alla fronte, triste. -Loro godono della situazione attuale del continente perché credono che il mondo debba perdere ciò che rende speciale ogni regione, diventando uno solo grazie alla mescolanza tra le persone comuni. Non vogliono vedere che abbiamo qualcosa che ci rende speciali e che vogliamo lottare per ciò che siamo davvero.

Per un po' cadde il silenzio. Era la prima volta che le ragazze avevano il privilegio di guardare per bene Blanche visto che la stanza era illuminata da lanterne appese al muro di mattoni grigi che somigliavano a grosse pietre levigate. Non che avessero ben visto Laila, ma bastava per capire che le due non fossero imparentate per davvero e che, di conseguenza, la maggiore tra le due non stesse mentendo. Ma c'era ancora una cosa che mancava all'appello.

-Posso chiederti come hai fatto a procurartelo?- chiese Veral, indicando il tatuaggio sulla spalla.

La ragazza si ritrasse appena, ma non ci pensò due volte nel risponderle. -Qualche anno fa scoprii dell'esistenza dei Jawahrat e provai a tendergli una trappola, ma mi andò male. Mi addormentarono e al mio risveglio fu quel che trovai. Il serpente è il simbolo di Tachyta, per questo ho dovuto comprare questo fermaglio.- disse indicandolo. -Perché se qualcuno mi vedesse con un tatuaggio del genere capirebbe che sono stata sconfitta. Così ho imparato tutto ciò che c'è da sapere sui rettili, fingendo una specie di ossessione.

-E cosa vorrebbe dire la rosa?- chiese nuovamente la minore.

Blanche non rispose subito quella volta, ma non perché non volesse. Anche lei si era chiesta quale fosse il significato del fiore, ma non aveva trovato niente, né nei libri su Tachyta, né interrogando gli altri Jawahrat che era riuscita a mettere al tappeto. Sembrava che nessuno sapesse che cosa significasse il basilisco che si arrampica sulla rosa attraverso le spine. -Mi dispiace deludere le vostre aspettative ma non ne ho la minima idea. Quel che so è che il Serpente è ancora nel Regno del Tempo e si nutre del nulla.

Seyun incrociò le gambe, scoprendo qualche centimetro di coscia per via del vestito troppo corto. -Perché ci stai raccontando la tua storia?- domandò. -Che cosa ha a che fare questo con la nostra missione?

Ancora una volta la maggiore non si scompose e diede subito la risposta a ciò che la mora le aveva chiesto. -L'esperienza: è questa che mi ha portata qui a parlarvi. So che probabilmente non vi fiderete, ma vi prego di ascoltarmi. Io e Laila abbiamo passato tutta la vita a nasconderci e sappiamo bene come evitare Diamante, cercate di spiegare al vostro amico che siamo dalla vostra parte e che non vogliamo farvi del male. Abbiamo cominciato con il piede sbagliato e riconosco la mia colpa, ma abbiamo bisogno di voi tanto quanto voi avete bisogno di noi.

 

La stanza dei ragazzi sarebbe dovuta essere un turbine di voci, ma appena sentirono Blanche andarsene dalla camera delle loro compagne di viaggio rimasero tutti in silenzio. Da quelle pareti sottili avevano sentito tutto ciò che la giovane aveva raccontato. Quello su cui tutti erano d'accordo riguardava le ultime parole della maggiore tra le ragazze, perché era vero che avevano bisogno di loro.

Namjoon si alzò dal proprio letto ed uscì dalla propria stanza e dalla locanda senza dire una parola. Nessuno provò a fermarlo, ma quando Seokjin fu certo che l'autoproclamato leader si fosse allontanato abbastanza, lasciò la stanza e si incamminò nella direzione che pensava il generale avesse preso pensando che, con un po' di fortuna, avrebbe potuto trovarlo e convincerlo a parlare con lui.

Il moro fu abbastanza fortunato perché non appena girò l'angolo del viale in cui era posizionato il loro alloggio temporaneo vide il ragazzo seduto su una cassa del mercato in legno scricchiolante alla luce di una lanterna appena sopra la sua testa. Il maggiore gli si avvicinò senza farsi notare, poggiandogli una mano sulla spalla. -Va tutto bene, amico?

Il generale si girò di scatto e si maledì per aver abbassato la guardia per quell'istante. Quando si rese conto che si trattava di uno dei suoi compagni rilassò i muscoli, ma lo guardò male. -Avrei potuto colpirti così forte in faccia da farti perdere la sensibilità.

L'altro rise e si sedette al suo fianco, aumentando il rumore poco sicuro che il legno emetteva. -Che ci fai qui?

-Riflettevo.- tagliò corto. Poi però cambiò idea e continuò a parlare con il maggiore. -Non voglio mettere nessuno in pericolo, per questo non posso permettere uno scontro con una simile gemma. È troppo pericoloso e la posta in gioco è troppo alta.- pensò che Jin avrebbe continuato il discorso, ma si sbagliava. Andò avanti, sperando di poter ottenere una risposta da lui. -Yoongi conosceva il suo regno e sapeva contro chi si sarebbe scontrato: quella era la sua battaglia, capisci? Ma qui...qui non c'è niente che ci appartiene. Che cosa ci lega a questo posto o a Diamante? Blanche e Laila potrebbero combatterla e liberare il loro popolo, ma se loro non sono abbastanza forti per farlo perché dovremmo eliminarla noi? Ho già rischiato di perdere Veral una volta...

-Lei ti piace...- Namjoon annuì. -È questo che ti ha fatto perdere il controllo con Jungkook?

-Sembra che non dia nessuna importanza alla vita di lei. Avremmo dovuto lasciarla al sicuro e invece è qui con noi a rischiare. Jungkook mi ha promesso che alla fine della missione potrò portarla via e vivere con lei.- spiegò adirato.

Seokjin alzò un sopracciglio, scettico. -Fammi capire bene.- cominciò. -Veral è d'accordo? Alla fine si tratta di lei, non di Jungkook. Lui potrà anche essere il principe, ma se lei non vuole venire con te non potete obbligarla.

Il biondo stava per dire qualcosa, ma ci ripensò. Jin aveva ragione, ma non voleva vederlo. Inoltre sapeva che non era solo per Veral che aveva affrontato il principe e il re.

Anche Seokjin aveva capito che l'amico non aveva detto tutta la verità. Non sembrava proprio il tipo che, di punto in bianco, si innervosisce solo perché la ragazza per cui ha una cotta non è al sicuro. Dopotutto Namjoon era la più alta carica militare di Zamek, non avrebbe rifiutato la possibilità di proteggerla e tenerla al suo fianco così facilmente.

Entrambi si persero nei propri pensieri, fissando le lanterne che risplendevano tra la nebbiolina che avvolgeva le montagne come se fossero stelle.

  
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