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Autore: Cassie chan    10/08/2009    17 recensioni
ATTENZIONE: non tiene conto degli eventi del settimo libro...!!Sono passati alcuni anni dalla fine della guerra, ed Hermione Jane Granger vive estromessa dal suo mondo, quello della magia, a causa di una condanna ricevuta tempo prima. Fidanzata delusa, disoccupata cronica, cinica perenne, Hermione ormai dispera dell'arrivo del principe azzurro. Ma quando arriva, non è facile riconoscerlo nelle fattezze affascinanti ma DECISAMENTE irritanti di Draco Lucius Malfoy, specie se babbano anche lui... ma la vita è decisamente strana e può anche capitare che ci si imbatta in una piccola fiaba, proprio quando si credeva di vivere in un incubo...:) PUBBLICAZIONE CAPITOLO 51 : 14 LUGLIO 2020
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Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Lavanda Brown, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'THE "HAVE A LITTLE FAIRY TALE" SAGA. ' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Capitolo 13 – Old curse e new charm

Capitolo 13 – Old curse e new charm

 

Dedico questo capitolo alle amministratrici del mio forum!! Grazie davvero di tutto il lavoro che state facendo!! Siete uniche!!

 

(nota dell’autrice: la parte iniziale, in corsivo, sono ricordi)

 

 

“La ferita è sicuramente grave, Hermione… non è una cosa da sottovalutare…”.

“L’avevo capito  quando non ha smesso di sanguinare, Ginny…”.

“Mamma mia, come sei suscettibile!”.

“Non sono suscettibile… sto semplicemente sottolineando una cosa…”.

“Allora visto che sei in vena di sottolineare… mi sottolinei come te la sei fatta?”.

“Ancora? Ma che palle!”.

“Quante più informazioni mi dai, meglio sarà…”.

“Ok… anche se mi sembra di avertelo già detto mille volte… stavamo distruggendo un Horcrux, si trovava sulla sommità di una statua enorme a forma di serpente… era uno dei rubini che facevano da occhi al serpente… non ricordo bene tutto, ma mi offrii di farlo io… perlomeno cercare di prenderlo. Harry e Ron chiaramente non volevano, si trattava di arrampicarsi lungo le spire di questa statua che alla fine credo che fosse alta una decina di metri, e riempiva tutta una caverna. Ma io fui irremovibile e dissi che lo volevo fare io… insomma, Harry ne aveva passate troppe ultimamente e Ron era stato appena ferito da un Mangiamorte… io ero quella che stava meglio…”.

“Ok, fino a qui ci siamo…”.

“Mi arrampico e arrivo alla testa, non so nemmeno io come, visto che sono sempre stata una schiappa in ginnastica… intanto ci arrivo… allungo la mano verso gli occhi, considerando che sono in equilibrio sulla bocca aperta del serpente non è un’operazione facile… appena li tocco, il serpente si anima e si scuote… non so effettivamente come mi venne in mente di non usare la magia per arrivarci, ma non so… pensai che Voldemort era uno dei più grandi maghi al mondo, sicuramente aveva previsto una serie di contro incantesimi… ma forse, come sempre, aveva ignorato i sistemi più semplici, quelli dei babbani… ma, evidentemente mi sbagliavo…”.

“Sei stata molto imprudente…”.

“Lo so, Ginny… ma che ci vuoi fare? Le avevamo provate tutte per far schizzare via quel rubino, stanchi come eravamo, non sembrava l’idea stupida che sembra adesso… e poi, fossi stata un pochino prudente, forse quel viaggio nemmeno l’avrei intrapreso…”.

“Vero… quindi il serpente si anima, e poi?”.

“Ovviamente credo di precipitare, e forse sarebbe stato anche meglio… ero in equilibrio sulla bocca, e mi artigliai ad una delle narici piatte del mostro. Continuava ad essere di gelida pietra, ma rantolava e era scosso da tremori. Harry e Ron cercarono di tirarmi giù con degli incantesimi, ma erano troppo lontani, e io non riuscivo a prendere la mia bacchetta. Furono solo pochi secondi e il mostro divenne un autentico serpente. Sotto le mie dita, la pelle era diventata ancora più gelida, ma squamosa e ruvida. Il suo respiro maleodorante e umido mi fece mollare la presa… stavo per cadere, ma…”.

“Ti afferrò con la bocca?”.

“Già… decisamente non un’esperienza piacevole… nemmeno fossi stata un topo…”.

“E allora?”.

“Riuscii ad evitare che mi facesse troppo male, lanciandogli una fattura agli occhi, ora che avevo le mani libere… ma mentre cercavo di saltare giù, nella follia dell’accecamento, mi colpì allo stomaco con uno dei suoi denti, pieni sicuramente di qualche veleno… mi colpì di striscio. Persi lo stesso molto sangue,, ma credo che così uscì anche la maggior parte del veleno… e da lì questa ferita. Sono stata fortunata, lo so… con il Signore Oscuro non si scherza. Dubito che, se  mi avesse preso più profondamente, sarei ancora qui a raccontarlo… riuscimmo a scappare, ma la ferita era grave. Non smetteva di sanguinare, e quel che peggio è che avevo terribili visioni…”.

“Cosa, vedevi? Voldemort?”.

“Sì… cercava di ferirmi o di… insomma, di farmi cose non belle … e il peggio era che ero sempre presente a me stessa… diceva che dovevo arrivare a maledire la mia mente, quella che aveva sempre fatto fallire i suoi piani contro Harry… quindi ero sempre cosciente e sentivo il dolore triplicato…”.

“Non piangere, su…”.

“…”.

“Quando smise di sanguinare, poi?”.

“Non ha mai smesso… si attenuò leggermente, grazie alle cure di Lupin… ma continuava sempre… come le visioni… ora, le visioni sono quasi passate, solo qualche residuo nei sogni… ma perdo sempre sangue…”.

“Capito… allora ne ho parlato con Lupin… è una maledizione potentissima, fatta con il veleno modificato del Basilisco… l’effetto è quello di provocare una ferita perenne e di scatenare delle tossine nell’organismo che mandano in cortocircuito il sistema nervoso, aumentando l’adrenalina e la sensazione di paura…”.

“Consolante”.

“Il problema è che non ha cura… nel senso, tu dovresti essere già bella che morta…”.

“Consolante, di nuovo…”.

“La tua fortuna è stata che il veleno non è penetrato troppo profondamente, quindi la portata dell’emorragia non è letale come sarebbe dovuta essere. E le visioni sono ridotte per lo stesso motivo… ovviamente l’andamento sarebbe sempre ciclico… e alla fine dopo anni e anni, avrebbe sempre lo stesso effetto… indebolirebbe il tuo fisico e la tua mente al punto di ucciderti…”.

“Ginny, una delle tue migliori qualità è quella di essere sempre molto consolante…”.

“Smettila… se sto così tranquilla, è perché abbiamo trovato una soluzione…!”.

“Grande…! Sei una Medimaga eccellente!”.

“Con tutte le ferite che in guerra ho dovuto curare, sarebbe diventata tale anche Calì Patil…”.

Calì? Sì come no… avrebbe messo delle bende rosa fluorescenti a tutti i pazienti…”.

“Possiamo tornare alle cose serie?!!”.

“Con molto piacere… Calì che cura le ferite non è una visione affascinante per la mia psiche…”.

“Lasciamo perdere… allora con delle analisi abbiamo scoperto che questa maledizione non funziona con i lupi mannari… il meccanismo di trasformazione di questi esseri arresta il veleno e le tossine, basandosi sulla produzione di una proteina che blocca la produzione eccessiva di adrenalina dalla midollare del surrene... questa proteina, per fartela breve insomma, blocca l’eccesso di adrenalina nella trasformazione in lupi mannari, impedendo che l’organismo ne sia intossicato e danneggiato; in tal modo, ferma anche il veleno del Basilisco o di tutte quelle tossine che producono un incremento adrenalinico… mi segui?”.

“Sì, sì…”.

“Questa proteina reagisce alla luce della luna, cioè alla causa della trasformazione in lupo mannaro… assumendola costantemente, tu dovresti riuscire a bloccare quel meccanismo… non sarà necessario assumerla sempre, ma farai solo un trattamento per qualche settimana in modo che il tuo corpo la produca da sola…”.

“Che bello, anche mezza lupo mannara devo diventare…”.

“Ma non dire sciocchezze… è una proteina che nel corpo umano esiste già, ma che non è prodotta in così grandi quantità… noi ne indurremmo solo una produzione maggiore… c’è solo un incognita… è dipendente dalla luna, quindi può darsi che nel novilunio tu abbia un calo notevole di questa… e quindi il veleno riprenderebbe tutta la sua pericolosità…”.

“Muoio di luna nuova, quindi?”.

“No che non muori di luna nuova… ma dovrai assumere una pozione con quella proteina…in funzione preventiva, la dovrai prendere di mattina nel primo giorno del novilunio, altrimenti il veleno riprende ad agire… è molto importante, Herm… se ci fosse un calo troppo importante, il veleno agirebbe in maniera troppo potente da poterlo fermare… ci sarebbe un’emorragia tale da farti morire in pochissimo tempo, probabilmente riprenderebbero le visioni… ed anche darti la pozione allora, sarebbe inutile… l’organismo non farebbe in tempo ad arginare la recrudescenza improvvisa del veleno… dispererei di salvarti, allora…”.

“Capisco…”.

“Nessun altra battutina?”.

“Pensavo ad una cosa…”.

“Cosa?”.

“Esisterà qualcosa a questo mondo che Voldemort non ha avvelenato con la sua sola esistenza?”.

Oggi c’è il novilunio. E la ferita ha ripreso a sanguinare.

Ma in maniera maggiore, perché chiaramente io oggi non ho difese.

La luna non c’è… come ho fatto a dimenticarlo?

La data che vedevo su quei fogli, la sensazione di stare dimenticando qualcosa… era la pozione. Possibile che, per la prima volta da anni, avessi la mente occupata al punto tale da scordare l’unica cosa da cui dipende la mia stessa vita?

No, non è così. E io lo so.

È che mi ero scordata di essere pur sempre una strega, nelle profondità di me stessa.

Di avere una ferita magica sull’addome.

Di poter avere delle visioni dove un mostro dalle fattezze serpentine tenta di farmi il peggio possibile.

Mi sono sentita, per pochi e leggerissimi istanti, una babbana.

E ciò esulava quindi da qualsiasi connessione logica con la magia e quello che di negativo ha portato nella mia vita.

Sono inginocchiata per terra, tentando di tenere questi pensieri razionali nella mia mente, per impedire che le visioni prendano il sopravvento. Accasciata come sono, però, già mi rendo conto che non sento più le voci concitate degli invitati, né la musica, né tantomeno la voce di Malfoy, che dovrebbe essere nelle vicinanze. Non sento nulla, se non un respiro affannoso. So che è solo un’allucinazione, ma è più reale di ogni altra cosa mai esistita. Attorno a me, un manto buio di silenzio e tenebra.

Solo il baluginare sinistro di occhi rossi… ed un respiro affannoso.

Non ho mai detto a nessuno che mi faceva Voldemort, in quelle visioni. Non era necessario.

Erano visioni orribili causate dal veleno, ma non erano reali. E tanto bastava.

Solo io so che cosa accadeva, e il terrore che provavo, perché, anche se non erano reali, la tangibilità delle stesse era inquietante. Il cuore che mi batteva feroce in petto, il dolore che non andava più solo dalla ferita, ma mi prendeva i capelli, le dita, le unghie. Come se tutto il corpo bruciasse, e la mia mente, sempre presente, aveva tutto il tempo di capire che stavo per morire. Avvertivo l’agonia e il futuro che marciva con me. Ma fosse stato solo questo… sarebbe andato anche bene…

Voldemort, con quel veleno, materializzava le tue peggiori paure. Ti metteva in balia delle stesse, lasciando che fossi tu da solo ad impazzire.

Io temevo di restare sola. Quindi, il silenzio.

Io avevo paura di non avere più alcuna certezza. Quindi, il buio.

Io temevo che Voldemort non mi lasciasse mai in pace. Quindi, lui c’era.

Ma io temevo, sopra ogni cosa, il giorno in cui mi avrebbe potuto catturare. Mi avrebbe ucciso? Certamente… ma stranamente, a me la morte mi ha fatto sempre paura sì, ma mai come altro.

Come…come… la mancanza di amore.

Strano a dirsi, per me, che sembro così cinica, disillusa e assolutamente indifferente all’amore.

Ma io di esso ci vivo, dell’amore per la mia famiglia, per i miei amici e per il mondo tutto. Io, nonostante tutto, ho sempre fiducia nell’uomo e nella vita.

E nell’amore, in quell’amore che è una legge universale, più grande di qualunque altra…L’amore che impietosisce e che muove il mondo.

L’assoluta mancanza dello stesso, della passione che muoveva i miei piedi e le braccia, della molla a fare qualsiasi cosa… io la temevo sopra ogni cosa. Temevo la mancanza dell’amore nella mia vita.

Temevo il giorno in cui i miei occhi sarebbero stati a contatto con quelli dell’essere che non ha mai amato nessuno nella sua vita. Che non sa cosa sia quel sentimento. E la sola cosa che in quella concezione lui avrebbe potuto farmi, peggio della morte, era solo una.

Singhiozzando, sento le sue dita lunghe afferrarmi i polsi e spingerli indietro, artigliandomi al pavimento. Non di nuovo, non di nuovo…!

Ride, ma io non lo vedo, solo occhi rossi affamati come di belve che si scagliano su di me.

Il suo peso addosso mi leva il fiato, e la ferita brucia ancora più forte; piango ostinatamente, cercando di divincolarmi, mentre la sua lingua raschia sul mio collo. Sento un morso ledermi la pelle della spalla, e so che è un’illusione, ma sento la testa spaccata a metà dal dolore.

Tremo con tutte le mie forze, mentre mi solleva con foga la gonna di tulle, continuando a leccarmi ovunque.

La paura mi uccide peggio del dolore.

Non posso sopportarlo un’altra volta.

I pensieri mi sfuggono come carta bruciata dalle mani, solo se li tenessi fermi, forse, potrei escludere almeno le visioni. Ma sono anni che non sono colpita da questa… cosa… e non ci riesco, non ci riesco. La disperazione mi fa solo piangere, e alla fine abbandonare alla violenza che quella bestia sta per usare su di me… ancora una volta… e, con una punta quasi di allegria, penso che tra poco sarò morta… quindi sarà tutto finito… perlomeno, questo… dovrebbe finire…

Un lampo.

Squarcia le tenebre attorno a me, assieme al silenzio ovattato che non mi faceva sentire nemmeno i miei singhiozzi, ma solo l’ansimare di Voldemort. Sparisce anche lui, il mostro, in una nuvola di fumo iraconda. Sento di nuovo freddo sul viso, e il bruciare del sangue sulla mia pelle.

Il lampo illumina a giorno la mia testa, quasi con dolore, e mi sento ritornare alla vita, e fa male, terribilmente.

Poi la luce si dissolve, e sono di nuovo nella notte buia di Londra. Il dolore all’addome non ha mai smesso, e sento la debolezza chiudermi gli occhi. Qualcosa mi solleva dai fianchi… mani…calde… mani calde e salde, che mi sollevano senza sforzo alcuno.

In un lampo di lucidità, mi rendo conto che non mi è mai successa una cosa simile.

Che qualcuno… o qualcosa… mi salvasse… cosa è?

Apro gli occhi piano, e penso un angelo?

“Granger?” la voce di Malfoy suona dolcissima nelle mie orecchie, dopo il sibilo affannoso di Voldemort.

È lui che mi tiene tra le braccia. Le sue mani le sento sulla mia schiena nuda, mi tiene ferma e salda, le braccia che mi cingono dolcemente sui fianchi. Sento che potrei cadere all’indietro, ma lui mi tiene ferma… e non mi sento più persa…

“Come hai fatto?” chiedo con un sussurro, non sapendo bene che sto dicendo. I suoi occhi nei miei scintillano per un attimo, poi li vedo più calmi, una tempesta che si placa all’improvviso.

Sento qualcosa impadronirsi delle mie membra, pesantezza che minaccia di farmi schiantare al suolo, e gli occhi…non riesco a tenerli aperti.

Posso riposarmi un po’, adesso?

Sento la sua mano calda sul mio viso gelido darmi un colpetto: “Granger, cavolo, svegliati…! Questo sangue… da dove viene? Guardami, dannazione! Granger, mi devi guardare, adesso, chiaro?”.

Non rispondo, sono così stanca…

La sua mano risale dietro la mia nuca, tenendomi più vicina al suo volto, o perlomeno io, con gli occhi chiusi, sento il suo respiro bollente sul mio viso. È mai stato così vicino a me? Un sospiro, un solo minuscolo sospiro, per lui che mi regge con una forza che non sapevo potesse esistere.

Un sospiro… prima di dire…

“Hermione…” ed è un brivido lunghissimo, incandescente, che sembra quasi svegliarmi. Hermione.... il mio nome… mi hai chiamata per nome… sto morendo, davvero, allora?

Spalanco gli occhi, e lui è ancora lì, e mi chiedo se sia una visione o se sia vero, ma so che Voldemort non mi punirebbe mai con questo.

Perché è… bello, il suo viso che è così vicino al mio, il mio naso che quasi sfiora il suo. Il suo viso è… bellissimo, cielo, Draco è bellissimo.

Siamo qui in una terrazza, e se non fosse per il sangue che continua a gocciolare, sembrerebbe che stiamo ballando e ora siamo impegnati in un complicato casquè, lui che mi cinge tra le braccia e io che scivolo indietro, i nostri visi che si toccano quasi.

E vedo per la prima volta tutti i particolari che il nostro odio mi ha impedito sempre di mettere a fuoco.

Una cicatrice sul sopracciglio sinistro. Una fossetta quasi buffa sul mento. L’attaccatura dei capelli alta. Il ciuffo di capelli biondi che costantemente gli copre la fronte. Gli occhi grigi, che sono sempre un po’ tristi, e che guardano sempre con un velo di malinconia ciò che lo circonda, come se temesse sempre di perderlo. E ora la sua espressione è preoccupata e triste, e non so perché mi stringe il cuore in una morsa più dolorosa di quella che questa dannata ferita mi sta provocando.

Sei preoccupato per me?

“Hermione…” ripete ancora, guardandomi fisso negli occhi, argento fuso che mi avvolge in una malia senza sosta “Cos’è questo sangue? Perché chiamavi Colui che non deve essere nominato? Guardami… rispondimi… per favore…”. Una preghiera, ecco cos’è.

Nei suoi occhi, eco di morti che ha già visto… non so come faccio a saperlo, da dove mi viene questa consapevolezza, come distinguo la tempesta del suo sguardo imperversare furiosa di una sinistra abitudine.

Ha visto tanta gente morire… chi hai tenuto tra le braccia, mentre moriva? Chi ancora muore ogni giorno nelle tenebre dei tuoi occhi?

Apro la bocca e la mia voce suona come un pigolio incerto: “Una ferita di guerra… non ho preso la pozione… Ginny, devi chiamare Ginny…”, uno spasmo mi fa trasalire e tremare, e mi sento svenire. Lui mi stringe più forte.

“Dannazione…” mormora, stringendomi e tenendomi in piedi per quanto ci riesca “Dov’è cavolo è la Weasley?!”.

Senza forze, appoggio la fronte sulla sua spalla e mi sento calma, nonostante so che sto per morire. Il suo profumo è così dolce e intenso che mi sento ubriaca, oltre che moribonda.

Mi stacca bruscamente il viso da lui, tenendolo tra le mani, e mi dice, un’onda di panico nella voce: “Hermione, devi restare sveglia, capito? Non ti addormentare…”.

“Sono stanca… tanto…” sospiro distrutta, poi soggiungo con un sorriso “Sarà che tu mi tratti come una serva…”.

Sorride tristemente, sussurrando con un filo di voce: “Esagerata come sempre… ora cerca di stare sveglia, ok? Trovo quella piattola e ti sistemo…”.

“Non sono una bambola rotta, Malfoy…” sorrido quasi arrabbiata. Ad un passo dall’inferno, ne ho ancora la forza.

Non ha nemmeno il tempo di fare un passo che sento un tramestio di passi alle nostre spalle. Malfoy mi stringe stretta a sé, e capisco che sta cercando di nascondere il davanti del mio vestito, completamente ricoperto di sangue. Il tremore negli occhi mi impedisce di vedere chi si tratta, e nemmeno potrei dato che Malfoy è più alto di me e non riesco a vedere oltre la sua spalla. Vedo solamente la tenda muoversi piano, e la portafinestra restare aperta. Le voci e la musica, nelle mie orecchie, mi sembrano innaturalmente forti, serro gli occhi per il fastidio.

“Danny! Sai dov’è Herm?”. Eccolo là, dovevo immaginarlo…Seth… se mi vede, è la fine… nessun medico babbano può guarire questa ferita e a questo punto dubito anche che possa un mago. Ma si scatenerebbe il panico, penserebbero ad un omicidio o a chissà che cosa… alzo lentamente lo sguardo sul viso di Malfoy, leggermente pallido, e che dà volutamente di spalle alla porta.

Non mi interessa cosa penserebbero di me. Se mi scoprissero. Ma… lui…

Lui… lui sarebbe finito… attirerei troppo l’attenzione su di lui…

Chiudo ancora gli occhi con un gemito, cercando di nascondermi.

La sto facendo a pezzi la tua vita… giorno per giorno… perché sono venuta qui?

E perché sono rimasta?

Scende piano una lacrima dai miei occhi, mentre mi sento tremendamente in colpa; Malfoy ovviamente non risponde, sento solo la presa sulle mie braccia farsi più stretta, quasi violenta.

“Maledizione…” mormora a bassa voce, guardando dritto davanti a sé, quasi con cautela “Mai che capisce che sono occupato…”. Sorrido, nonostante tutto, e stranamente in pochi secondi vedo passare nelle sue iridi chiare un fascio di luce, come di consapevolezza e risoluzione. Abbassa lo sguardo su di me, tento di tenere ancora gli occhi aperti, sonno incombente che mi grava le palpebre.

Mi guarda quasi con curiosità, come se mi vedesse dentro, peggio di un foglio di carta bianca messo in controluce. Il suo sguardo lo sento fin dentro alla testa, intento a scrutare ogni mio pensiero.

Sto per chiedergli che ha, improvvisamente la presa delle sue mani si fa feroce sulla mia schiena.

Mi fa male, ma gli sono quasi grata perché mi distrae dal dolore della ferita, che ogni tanto mi assale e mi tramortisce.

Ormai dispero di potercela fare. Stiamo perdendo troppo tempo.

Ma è consolante stare in questo abbraccio che non è un abbraccio, che non ha amore o affetto… ma che almeno non mi spezzerà il cuore quando finirà… vorrei solo non causargli troppo, ecco, fastidio…

Bisbiglio piano, recuperando forze dagli anfratti di me stessa, il dolore che minaccia di farmi perdere ogni capacità cognitiva… darei tutto perché finisse…quindi questa domanda non è per me, ma è solo per lui, per difendere quella vita finta e spensierata che si costruisce passo dopo passo.

“Che facciamo?”.

Mi stringe ancora più forte, se possibile, la voce di Seth che lo chiama ancora.

Una luce quasi cattiva negli occhi, aggiunge: “Semplice… fingo di essere occupato…”.

Non capisco che cosa vuole dire, evidentemente sto davvero morendo… ma credo che non l’avrei capito nemmeno in possesso di tutte le mie facoltà celebrali. È difficile capire che cosa passi nella sua testa, e questo l’abbiamo bello che appurato…

Quello che so, è che sento le sue braccia attirarmi forte a sé, tirarmi con una violenza tale che per il contraccolpo la fascia di raso che mi teneva i capelli, scivola via. Gli opali che ho per orecchini, mi sbattono sulle guance con forza, e per un attimo temo che si siano rotti.

Ma… subito… la mia mente si svuota.

Perché Draco Lucius Malfoy mi sta baciando.

E non come si bacia una vecchia zia in visita o una nipotina diligente… no… anche allora mi sarei decisamente scioccata, ma non sarebbe mai come adesso. Perché mi sta baciando come un uomo bacia una donna, ed è così assurdo che sento ogni mio pensiero scivolarmi via da sotto il naso. Se qualcuno me l’avesse detto anni fa, probabilmente sarei corsa nel bagno più vicino a rimettere tutto il porridge mangiato a cena. Mi avrebbe fatto schifo… e ora che mi fa provare? Che sento?

La vista annebbiata, vedo i suoi occhi chiusi, le unghie che affondano nel tulle del mio vestito in quello che è un bacio senza amore e senza senso. Un bacio violento, fatto solo per difendere sé stesso. Un bacio muto e doloroso.

Sto piangendo. Ogni lacrima è uno sforzo enorme per il mio fisico debilitato, ma non posso impedirmelo. Questo bacio che sa solo di lacrime e basta, il sapore del sale in bocca che copre quello di Malfoy che non riesco nemmeno a sentire, le labbra premute sulle mie con una prepotenza tale da farmi solamente male. Vorrei correre, piangere e gridare, ma non ci riesco, la sua forza è mille volte maggiore della mia, sono pur sempre una ragazza, senza bacchetta e con uno squarcio sanguinante nell’addome.

Mi sento debole, ed è orribile.

Non ho più alcun potere su me stessa e sulla mia vita.

Lo odio come non mai adesso, vorrei scansarlo e non ci riesco; lo odio come tutte le cose che mi vengono imposte e che non scelgo. Lo odio come questa ferita che continua a sanguinare, lo odio come il tradimento di Ron, lo odio come la partenza di Dean, lo odio come l’immagine di Voldemort nel mio cervello che si ostina a non andare via. Ed è un odio diverso da quello che ho sempre provato per lui… un odio strano, irrazionale, come io non sono mai.

Razionale, era odiarlo perché lui mi chiamava Mezzosangue.

Irrazionale, è odiarlo perché mi sta baciando e perché così vuole allontanare Seth.

Ma Malfoy ha la capacità di rendermi molto irrazionale. Tocca parti di me stessa così sepolte che non sapevo nemmeno che esistessero, come un doppio fondo di un cassetto che scopri quando possiedi quel mobile da anni.

Ti chiedi se è sempre stato lì… e sai che è così… oppure se è stato qualcuno a crearlo all’improvviso… ora io ho scoperto, senza ombra di dubbio, che nonostante il suo abbraccio mi andasse bene, il suo bacio invece mi spezza il cuore.

Il bacio per me è amore.

E ora amore non c’è. C’è solo uno squallido mezzuccio pieno di tracotanza. E che non ho nemmeno scelto.

Dopo quello che stava facendo per me… se avesse pensato di baciarmi… probabilmente gli avrei anche detto di sì…

Draco Malfoy è abituato a prendersi le cose che vuole o che mira ad ottenere, con la forza, non se ne fa scrupoli.

E anche con le donne deve essere lo stesso.

Summer alla fine fa tutto quello che lui desidera…

Ma non con me… dannazione, non con me…

Cerco di liberarmi della sua stretta, senza risultato, intravedo ancora la presenza di Seth sulla soglia. Vattene via, accidenti a te… l’unico risultato che riesco ad ottenere è che Malfoy apra gli occhi. È sorpreso nel vedermi con le mani premute contro il suo petto, mentre tento di staccarlo da me. I suoi occhi si allargano con espressione colpita, poi li socchiude fissando attentamente il mio viso.

Inconsciamente serro gli occhi, mentre, continuando a premere insistentemente le labbra contro le mie, allunga una mano verso di me e sfiora piano la mia guancia bagnata con il dorso della mano. Nelle sue iridi così inaspettatamente vicine ai miei occhi, vedo stupore e sorpresa, e alla fine ancora malinconia. O forse è solo una mia impressione… non so…

All’improvviso, la pressione ostinata contro la mia bocca termina. Non perché si stacca da me, no…

Il bacio cambia, diventa... diverso…

Ora le nostre labbra sono solo appoggiate le une sulle altre, si accarezzano piano quasi con dolcezza e la mano di lui affonda nei miei capelli sciolti e liberi da qualsiasi acconciatura. L’altro mano è solamente posata sul mio fianco sinistro a trattenermi leggermente.

Ora potrei scacciarlo se volessi…

Le mie mani serrate sul suo torace si rilasciano piano dalla tensione precedente, si aprono e restano lì a sentire sotto le mie dita il battito del suo cuore. Qualcosa mi punge dentro con un vago senso di insoddisfazione e di sconfitta, ora; ogni fibra del mio corpo, persino questa maledetta ferita, è concentrata sulle mia bocca e su questo bacio a stampo. Un desiderio convulso mi sconquassa dentro, ogni cellula del mio corpo brucia e ne sono sconvolta. Possibile che sia diventata così volubile? Possibile che lui renda polvere ogni mio desiderio e volizione? Un secondo voglio una cosa, un secondo un’altra… come avere il cuore trafitto da un raggio di sole, come aspettare in una giornata afosa la prossima onda che venga dal mare e che ti sorprenda sul bagnasciuga… attesa inesausta ed inesauribile, snervante e poi appagante, e poi ancora, ed ancora. Questo mi fa Malfoy… mi fa desiderare che la sua bocca si schiuda tra le mie labbra, mi fa volere il suo sapore che sento solo accennato, mi fa desiderare le sue dita sulla pelle fresca e tenera della mia nuca, mi fa desiderare un sorriso soffocato sotto le mie labbra. E mi fa disperare perché lui non mi vuole, invece.

E subito dopo, come un lampo, mi fa rendere conto di che cosa sto pensando.

Sono a brandelli, raccolgo frammenti di quella che ero, lungo una strada che non conosco e che non volevo intraprendere. Ma che adesso sono costretta a percorrere fino alla fine… che cosa resterà di me al termine di questo viaggio?

La sua mano tra i miei capelli si muove in una carezza affrettata, scorrendo leggera e provocandomi un brivido lungo la schiena, l’altra mano invece lentamente sfiora la mia schiena, di secondo in secondo che mi attira più vicina. Le sue labbra sanno del sale delle mie lacrime, eppure… è il bacio più dolce della mia vita…

Con impacciata timidezza, incurante oramai di Seth e della ferita, mi sollevo in punta di piedi nelle mie scarpette che non sono di cristallo, ma che adesso mi fanno sentire davvero la principessa che ha conquistato il principe azzurro.

Diamine, in fondo sto morendo…

Allungo le braccia cingendolo alle spalle e lo sento sussultare, evidentemente non se l’aspettava.

Riapre gli occhi, a tiro ormai dei miei, le pupille dilatate, l’espressione quasi spaventata, e sento la mia mente andare in frantumi.

Si stacca bruscamente da me, respirando a fatica, mentre io ritorno alla mia altezza solita. Mi cinge ancora con il braccio, la fronte appoggiata sulla mia, lui che non credevo si potesse mai piegare a qualcuno.

Le mie labbra si aprono senza che io lo voglia, e sento l’ultimo mio soffio di vita che ne sta per uscire, diretto unicamente a dirgli una cosa sicuramente stupida, probabilmente pericolosa, ma che non mi posso evitare.

Per la prima volta nella vita, non so che sto seguendo… se il mio corpo, il mio sangue, o il mio… cuore… fatto sta che non sto seguendo la mia ragione, e so già che questa cosa mi porterà dei guai.

Ma mentre lo guardo, so ancora che è come un anelito indispensabile, che non mi posso evitare, anche se mi ammazzerà peggio della ferita fisica che mi fa barcollare. Non so nemmeno che sto per dire, ma so che sto per dire qualcosa che non tornerà più indietro.

Ed invece lui a parlare, a battermi sul tempo…

Un sorriso sulle labbra sottili di cui ora so perfettamente il contorno, e che sento come una linea incandescente sulle mie. Guizzano lontani gli occhi, saettano alle sue spalle. Un sospiro appena trattenuto.

E poi…

“Seth, è andato via vero?”.

La ferita vecchia fa malissimo tutto ad un tratto. Una ferita nuova mi si apre nel petto, lacerandomi. Una ferita che non perde sangue, ma che mi uccide l’anima. Come se si fosse rotto uno specchio che rifletteva un’immagine illusoria di me stessa, ma che mi aveva fatto sentire per pochi leggerissimi attimi… libera da me stessa.

“Stavi solo recitando?” mormoro con le lacrime agli occhi, l’orgoglio che riprende il suo vecchio posto e mi fa sperare che non mi abbia sentito. Quella nuova magia che non ha nulla a che fare con l’uso di una bacchetta, abbandona come la risacca di un mare di gennaio le mie membra.

Non vedo che fanno i suoi occhi. Non sento che fa la sua voce. Non tocco che fanno le sue mani.

Ricado all’indietro, abbandonandomi alla morte.

 

Decisamente il mio capitolo preferito!! Chissà per quale motivo…J Ammetto che è stato un capitolo di una difficoltà assurda, perché volevo che fosse perfetto e poi perché allo stadio attuale, Hermione non è che prova ancora nulla di fortissimo per Draco, quindi doveva essere particolare come bacio… insomma all’inizio Hermione lo rifiuta pure, è solo perché è senza forza che non ci riesce… ma dopo… eheheh!! E vi anticipo che è da qui che le cose inizieranno decisamente a cambiare!!! Anche se ne succederanno ancora molte…

Passo subito ai ringraziamenti e alle risposte di rito:

Cygnus Malfoy: la mia cara Helder che ovviamente meriterebbe una sfilza di ringraziamenti!! Considerando quanto sono imbranata con il computer e quanto mi aiuta! Tu questo capitolo l’hai letto in esclusiva quindi so che ne pensi e già ti ringrazio!! Draco più gentile di così non lo si può immaginare e certamente non sarà mai un ragazzo dolce e gentile, anzi!! Ma è per questo che ci piace tanto!! Un bacio, tesoro!!

Liven: ciao!! Non ti preoccupare del tuo errore, capita a tutti e poi ti sei rifatta con questa bellissima recensione!! Grazie dei tuoi meravigliosi complimenti!! Sono contenta che le mie riflessioni ti sono piaciute, sinceramente erano delle riflessioni mie attuali quindi è stato facile scriverle!! Non voglio che la mia storia sia troppo “veloce”, ecco… quindi cerco sempre di fare evolvere le cose piano! Insomma sono sempre due che per anni si sono odiati!! Sei stata una delle poche che si è ricordata del mio accenno al novilunio, brava!!

Nefene: la mia carissima Chiara!! Grazie, grazie dei tuoi complimenti, sono contentissima che i miei capitoli non ti deludano! Cerco sempre di essere all’altezza delle vostre aspettative…J che dire di più che già non sai? Un bacio!!

Ginsan89: una nuova lettrice!! Evviva!! Grazie tantissimo, Ginny è sempre la migliore amica di Herm, quindi ci stava che rimanesse dalla sua parte, anche se non la capisce fino in fondo; Harry si rifarà, ma ora è un pochino cieco di fronte alle responsabilità che ha come Ministro… la tua tesi del mezzo licantropo alla fine non era del tutto sbagliata, visto che la pozione che prende Herm è a base lupo mannaro!! Un bacio!!

Seven: grazie grazie, non so che altro dire!! Le tue recensioni sono sempre le mie preferite perché svisceri tutto il capitolo e mi dici esattamente che ne pensi di ogni parte!! Il ravvedimento di Harry ci sarà, sicuramente, e Ginny avrà un ruolo importante, anche se un po’ meno di Seth come hai potuto leggere in questo chappy!! Un bacio!!

Lights: ebbene sì, sono una donna perfida e una scrittrice implacabile!! E scommetto che questa volta mi vorrai uccidere ancora più di prima!! Baci!

Baby_San: il Turquoise Party è stato un successo, perlomeno nella parte in cui Herm non stava morendo dissanguata, ma è stato anche un successo per i nostri due eroi! Un bacio!

Un saluto anche a coloro che leggono e non recensiscono, anche se un commento sarebbe sempre gradito :p!! ai 52 lettori che mettono questa storia tra i preferiti e ai 37 che la seguono!! Oltre a chi ha visitato il forum, specie Anna 96!! È grazie a voi che questa storia esiste!! Approfitto anche per ringraziare Piccola_star che ha recensito THE BLOWER’s Daughter!!!

A presto Cassie!!!

 

   
 
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