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Autore: flyerthanwind    13/05/2020    3 recensioni
Rose Weasley.
Saccente, orgogliosa, Grifondoro.
Scorpius Malfoy.
Saccente, orgoglioso, Serpeverde.
Cosa succede quando Hermione e Asteria decidono che le due famiglie più differenti dell'intero Mondo Magico devono andare d'accordo?
E cosa succede quando Voci oscure mettono in pericolo i giovani studenti di Hogwarts?
Di cugini impiccioni, balli in maschera disastrosi e aitanti Cavalieri misteriosi.
Di Voci ignote, misteri impenetrabili e attacchi potenzialmente mortali.
Essere adolescenti non è mai facile; essere adolescenti ad Hogwarts... beh, mette decisamente a rischio la salute mentale -e anche quella fisica, ma questo Rose Weasley proprio non poteva prevederlo!
Perché è scientificamente provato che ad Hogwarts ogni vent'anni deve accadere qualcosa...
Dal testo:
Era rabbia verso una società che l'aveva sempre esaltata solo per il suo cognome e verso una società che l'aveva sempre condannato solo per il suo cognome. Una società retrograda, incapace del progresso, in cui le vecchie radicate convinzioni sono dure a morire e in cui i buoni sono sempre i buoni e i cattivi non posso cambiare mai idea, ma quei due erano decisi a dimostrare il contrario, pur senza saperlo.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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I personaggi presenti in questa storia sono proprietà di J.K. Rowling; la storia è scritta senza alcuno scopo di lucro e non considera gli avvenimenti di Harry Potter and the Cursed Child.



 
Prologo

Rose non era normale. Alla veneranda età di quasi undici anni Rose aveva già capito di essere strana.
Era diversa dai suoi cugini, non faceva esplodere le cose come Jamie, né riusciva a farsi crescere i fiori tra le mani come Lily. Era diversa persino da Hugo e Al, che già erano capaci di volare sulle loro mini-scope. Ah, e non era nemmeno minimamente bella come i suoi cugini d'oltreoceano Vic, Domi e Louis. Persino differente da Lucy e Molly!
Era diversa. Diversa e basta. E sapeva anche il perché.
Sentiva una strana cosa, nelle vene, quando si arrabbiava. Riusciva a sentirla fluire e spargersi in tutto il corpo assieme al sangue, ma era più calda. Era sicura che fosse quella a renderla diversa, perché gli altri non l'avevano.
Forse. Non aveva mai avuto il coraggio di chiederlo.
Quel giorno, poi, si sentiva ancora più diversa, perché Al aveva ricevuto la sua lettera per la scuola, mentre a lei ancora non arrivava nulla. Se n'era vantato tutto il giorno alla Tana, il cattivo, fin quando lei l'aveva spintonato nel laghetto e i suoi genitori l'avevano portata via.
Avevano sempre un gran da fare, loro, e non era raro sentirli parlottare di cose di lavoro. Quella volta, però, era sicura stessero parlando di lei, perché aveva chiaramente sentito il suo nome e suo padre che borbottava irritato: «Non può essere una maganò, è nostra figlia! ». Non sapeva cosa volesse dire quella strana parola, maganò, ma non le sembrava affatto bella. Anzi, la trovava orribile, la peggior parola che avesse mai sentito.
Comunque suo padre aveva detto che non poteva essere una maganò, quindi doveva trovare un modo per riuscire a far esplodere qualcosa. O perlomeno farla rimpicciolire. Si era allenata per tutto il giorno, riuscendo solo ad innervosirsi e chiudersi nella stanza che divideva con Hugo, il quale era stato giustamente cacciato fuori. La sera, poiché si era categoricamente rifiutata di mangiare, la madre era entrata nella sua stanza con la forza.
«Tesoro» aveva esordito con falsa tranquillità, ma le si leggeva negli occhi che era preoccupata.
«Non voglio essere una maganò, mamma!» aveva quindi sbottato, evitando alla donna inutili giri di parole.
Ella le aveva allora cinto le spalle con un braccio -gesto che la faceva sentire piccola di fronte alla gran donna che era capace di avvolgerla- e le aveva raccontato di quella volta in cui, a un anno e mezzo, l'aveva lasciata alle cure del padre e del nonno, che nel tentativo di farle un bagnetto con una paperella di gomma, l'avevano spaventata così tanto che se l'era ritrovata tra le braccia in ufficio, tutta bagnata.
«Quella è stata la tua prima magia accidentale» le aveva spiegato con pazienza sistemandola meglio sul letto. Rose aveva sorriso, finalmente rasserenata all’idea che la sua lettera sarebbe arrivata –o almeno, ancora ci sperava- e si era acquietata tra le braccia della madre.
⊰·⊱
Anni dopo, verso i quindici anni, Rose scoprì che non aveva manifestato nemmeno un briciolo di magia accidentale -eccetto l'episodio- ma ne aveva tantissima. Hogwarts le piaceva moltissimo e ne era rimasta così affascinata che aveva divorato il libro “Storia di Hogwarts” in meno tempo di sua madre, ma l'adulta non l'avrebbe mai ammesso.
Si era anche sentita abbastanza stupida quando, il primo giorno di scuola, aveva scoperto che il guardiano, Messer Dohlov, era un magonò, una semplice persona senza magia. Certo, vivere senza poter utilizzare la magia doveva essere terribile, tuttavia non era la tragedia che si era immaginata tempo addietro.
Naturalmente, la sua casa era stata Grifondoro, come per la maggior parte dei suoi cugini. Il cappello aveva esitato a lungo anche su Corvonero, facendo di lei una Testurbante a tutti gli effetti –non come la madre, il cui smistamento era durato quattro minuti e mezzo. La giovane rossa, però, si era opposta fermamente a quest'ultima, volendo onorare i genitori e convita di avere altre doti oltre l’ingegno e la saggezza, e alla fine aveva vinto.
Perché non sono solo leale, coraggiosa e buona di cuore, sono anche un gran testarda.
Al era stato smistato in Serpeverde -sebbene all’inizio avesse avuto le reticenze, Rose si era trovata costretta ammettere che non aveva sbagliato affatto- così come la piccola Lucy. Louis e Molly, invece, erano due Tassorosso, ligi alle regole e infinitamente pazienti.
Ma stava divagando, come sempre del resto. Spesso, quando faceva lunghi monologhi interiori -nel suo cervello meglio conosciuti come sproloqui inutili per la sua già precaria sanità mentale- non riusciva a ricordarne l'inizio, tanto aveva divagato.
«E basta coi soliloqui Rosie, anche oggi no!».
Ecco, appunto.
La voce di suo cugino James l'aveva riscossa, e poi era stata letteralmente tirata su dall'angolo di casa in cui era riuscita a nascondersi.
Sì, perché si stava proprio nascondendo.
Il problema era che tra meno di sei ore avrebbe compiuto sedici anni, e per l'occasione zio Bill e zia Fleur le avevano gentilmente concesso Villa Conchiglia per una piccola festicciola in famiglia. E fin lì nessun problema.
Quando però, verso le sei del pomeriggio, le era sembrato di vedere zio George e molti alcolici, aveva pensato bene di far valere il proprio spirito Grifondoro e battere in ritirata. Perché non era mai un buon segno se James e i gemelli si coalizzavano. E in quella settimana particolarmente, Roxanne aveva fatto in modo di tenerla il più all'oscuro possibile sulla festicciola, e Fred era stato a complottare con il padre tutto il tempo. Inoltre, giusto perché un clan era sempre unito, Al le aveva parlato di Chris per tutta la settimana, con evidente sdegno da parte di Molly -la quale, a quanto le era dato sapere, era finita lì solo per controllarli tutti.
Chris era Christopher Devies, Tassorosso del sesto anno che aveva una cotta per lei, e a cui ovviamente sbavava dietro Molly, perché non era solo rispettoso delle regole, ma anche relativamente carino: aveva i lineamenti orientali della madre, la famigerata Cho Chang, e il corpo magro e slanciato del padre, Roger Devies, cavaliere di zia Fleur al Ballo del Ceppo. Non c'era da stupirsene se a zia Ginny non andasse del tutto a genio, coi genitori che si ritrovava lei lo considerava un bomba ad orologeria.
«Che diavolo sta succedendo, James Sirius Potter?!» spuntò dall'altra stanza la cugina, nemmeno avesse sentito il richiamo dei suoi pensieri.
«Sta' calma, Molliccio» la apostrofò James nel modo che più odiava, facendole divenire le orecchie tutte rosse.
Non hai i classici capelli rosso Weasley, ma almeno qualche caratteristica da noi l'ha presa.
Ad ogni modo, Rose non seppe mai come proseguì la conversazione, perché sgusciò tra i due ignorando il proprio metro e settanta di altezza e uscì in spiaggia.
Sulla riva c'erano Dominique e Victoire che prendevano il sole, e non poté fare a meno di invidiarle ardentemente. Erano due fotocopie, entrambe con lunghi e liscissimi capelli color del grano e grandi occhi dannatamente azzurri. Stavano stese con dei costumi sul bagnasciuga, nonostante l'acqua fosse ghiacciata, e non appena la notarono si scambiarono degli eloquenti sorrisi complici.
«Dovresti prendere un po' di sole, Mon Cherie, sei così pallida» le disse Domi con forte accento francese. Dei tre figli, forse era quella che l'aveva recepito di più. Victoire infatti aveva frequentato Hogwarts ed era stata quasi sempre in Inghilterra, mentre zia Fleur aveva provato a riportare in Provenza lei, Louis e zio Bill, ma aveva fallito miseramente e alla fine si era arresa.
«Potreste spiegarmi, gentilmente, perché mentre venivo qui Lucy e Lily stavano convincendo Teddy a trasfigurare delle vecchie coperte in vestitini?» domandò la Rossa alquanto perplessa dalla scena che si era ritrovata davanti poco prima.
Le due bionde ridacchiarono di nuovo, tirandosi in piedi. Si posizionarono ognuna a un lato del suo corpo, e la cosa era piuttosto inquietante dato che erano due benedette sorelle identiche ascendenti Veela.
«Sai Rosie» esordì la maggiore con un ghigno degno del padre, «Forse tu e Jamie avete due idee diverse di compleanno in famiglia!».
Adesso si che ho capito...
Merlino sono ancora più confusa...
Morgana, perché proprio tra i Weasley dovevo nascere?!



N.d'A.
Vi ringrazio innanzitutto per essere arrivati fin qui e, di conseguenza, per aver dato una chance a questa storia, ne sono davvero lieta e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, magari scambiare qualche opinione (sì, è un messaggio non molto subliminale per invitarvi a recensire ahahahah)
Questa storia non è pubblicata solo qui ma anche su un'altra piattaforma, dove per ora sono presenti già i primi tre capitoli, che impegno a pubblicare anche qui al più presto. 
Per qualsiasi cosa sono reperibile sia qui su efp che su instagram (@flyerthanwind_)
A presto
Luna

 
   
 
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