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Autore: flyerthanwind    13/05/2020    0 recensioni
Rose Weasley.
Saccente, orgogliosa, Grifondoro.
Scorpius Malfoy.
Saccente, orgoglioso, Serpeverde.
Cosa succede quando Hermione e Asteria decidono che le due famiglie più differenti dell'intero Mondo Magico devono andare d'accordo?
E cosa succede quando Voci oscure mettono in pericolo i giovani studenti di Hogwarts?
Di cugini impiccioni, balli in maschera disastrosi e aitanti Cavalieri misteriosi.
Di Voci ignote, misteri impenetrabili e attacchi potenzialmente mortali.
Essere adolescenti non è mai facile; essere adolescenti ad Hogwarts... beh, mette decisamente a rischio la salute mentale -e anche quella fisica, ma questo Rose Weasley proprio non poteva prevederlo!
Perché è scientificamente provato che ad Hogwarts ogni vent'anni deve accadere qualcosa...
Dal testo:
Era rabbia verso una società che l'aveva sempre esaltata solo per il suo cognome e verso una società che l'aveva sempre condannato solo per il suo cognome. Una società retrograda, incapace del progresso, in cui le vecchie radicate convinzioni sono dure a morire e in cui i buoni sono sempre i buoni e i cattivi non posso cambiare mai idea, ma quei due erano decisi a dimostrare il contrario, pur senza saperlo.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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Party All Night.

Verso le dieci aveva scoperto che sì, la sua idea e quella di James di compleanno in famiglia differivano, e di molto anche. Soprattutto perché alla sua festa di compleanno erano stati invitati i fratelli Scamandro -e okay che voglio bene a zia Luna…- e anche i fratelli Paciock -passino anche loro, fanno parte della famiglia, in fondo-; quando però aveva visto Christopher varcare la soglia del salotto non c'aveva visto più, soprattutto perché era seguito da quello sbruffone di Malfoy.
«Potter, si può sapere chi diavolo hai invitato al mio compleanno?» sbottò la Weasley con le orecchie color fiamme dei draghi di zio Charlie. Quella era una caratteristica di famiglia che non aveva avuto pietà alcuna della progenie Weasley-Potter.
«Io?! Proprio nessuno» si difese l'incredibile serpe negando l'evidenza.
«Oh, ma certo, vuoi dirmi che è stata Lily? O magari James?» ribatté di nuovo la piccola Rossa. Beh, tanto piccola non era, soprattutto vicino quel nanetto di suo cugino.
«Sai che ti dico? Dev'essere stata Lucy» rispose incolpando la cuginetta. Non che non la ritenesse capace di una cosa del genere, sia chiaro, ma era sicura che in quel caso la colpa fosse tutta di Mister Fanali.
Gli aveva dato quel soprannome al terzo anno, quando aveva beccato la sua compagna di dormitorio a sbavare su una loro foto e si era giustificata dicendo: «È che ha degli occhi fantastici... sembrano dei fanali!». Oh, era stata una cosa brutta sentirglielo dire, ma mai terribile come quello che l'aspettava in seguito... apprezzamenti su James Il Troglodita.
Che faticaccia, vivere così...
Mentre la serpe le scivolava vicino e strisciava via ad accogliere l'amico platinato, Christopher si avvicinò, cogliendola di sorpresa e limitandole le vie di fuga.
«Ciao Rosie!» esclamò provando a darle un bacio sulla guancia. Nonostante la modesta altezza, riuscì ad evitare quell'effusione vicino a sua cugina Molly e ricambiò un sorriso senza troppo entusiasmo, sgusciando poi via come aveva fatto il cugino.
Beh?! Siamo comunque parenti...
Si complimentò con sé stessa per l'uscita gloriosa di scena e si rifugiò in cucina, abbandonandosi -letteralmente- contro il muro e aspettando che le gambe cedessero da sole per scivolare fino a terra. Perché era sveglia da troppo tempo, la musica non aiutava, il drink che le aveva ficcato in gola sua cugina a inizio serata nemmeno, e per di più non ce la faceva a fare da balia a degli adolescenti con gli ormoni a palla.
Dovrebbero esserci Vic e Teddy, a placare gli animi Grifondoro -casata della maggior parte degli invitati-, ma avranno trovato di meglio di fare…
Mentre meditava per trovare il posto più adatto su cui sbattere la testa, sentì una voce vicino ai fornelli, e guardando sotto al tavolo, anche due paia di piedi. Affinò l'udito per tentare di capire cosa dicessero e benedisse mentalmente la sua cocciutaggine sull'abbigliamento e il fatto che fosse riuscita a far uscire dalla bacchetta scintille verdi con un incantesimo non verbale quando Lily e Lucy avevano provato a farle indossare una delle coperte che avevano trasfigurato in vestiti.
Coi leging -o come si chiamano queste specie calze- riesco a scivolare decisamente meglio!
«Io non ce la faccio Lys, non mi fila nemmeno di striscio!» esclamò una voce femminile, che fu poi identificata come quella di sua cugina.
«Se mi dicessi almeno il nome, Dom, potrei fare qualcosa in più...» replicò la voce decisa di Lysander, l'unico che potesse parlare con lei e non sapere il nome del ragazzo che la faceva lagnare. Hermione diceva che era perché era molto più malleabile da bambino di suo fratello Lorcan, e quindi si lasciava manipolare da Domi. E poi, era l'unico a chiamarla Dom.
«Ancora?! Te l'ho già detto, non posso» replicò la cugina alterandosi. Era vicina allo stadio massimo: l'incazzatura. In quei momenti il suo quarto Veela sembrava apparire tutto insieme, e anche se non diventava un orribile uccellaccio, faceva terribilmente paura.
Ad ogni modo, non aveva la minima intenzione di farsi scoprire e/o essere lì mentre la bionda scoppiava, perciò si acquattò meglio contro il muro e scivolo fino alla porta, mettendosi in piedi poi, lodando di nuovo quei lecosi.
«Ehi Rosie» la voce la fece sobbalzare, ma non per timore. Si guardò intorno e notò sua cugina Molly che avrebbe potuto Avadakedavrizzare qualcuno. Distolse immediatamente lo sguardo, rivolgendo a Christopher un sorriso di circostanza.
«Chris» ripeté in segno di saluto cercando un modo per svignarsela, mentre quello sbruffone di un Malfoy ghignava in compagnia di suo cugino Albus.
«Sei proprio carina con queste calze e la canottiera rossa» disse il moro squadrandola per bene nel suo metro e settantasei con sei cm di tacchi.
Magenta pensò Rose, ricordando quello che le aveva detto Lily mentre cercava di rifiutarsi di indossare quella canottiera rossa. Ovviamente aveva perso.
«Senti, Rosie, non è che ti andrebbe di andare di sopra... così... a parlare?» continuò con il viso abbassato.
Merlino... Morgana... Circe...
«Senti Christopher, è inutile girarci intorno» disse la Rossa cercando di arrivare dritta al punto. Non le erano mai piaciuti i giri di parole, ma c'era un motivo se il mezzo-orientale davanti a lei non era stato smistato in Corvonero, a giudicare dall'occhiata interrogativa che le lanciò.
«È che vedi...» sospirò, non volendo trattar male l'amico, «Non sei il mio tipo».
Christopher le lanciò dapprima un'occhiata delusa, oserei dire, poi gli si accese una strana scintilla negli occhi.
«E com'è il tuo tipo?!» domandò mettendo in difficoltà la neo-sedicenne.
Perché sì, aveva detto la prima cavolata che le era venuta in mente per toglierselo di torno.
«Beh» esordì Rose mentre le orecchie le andavano in fiamme, guardandosi disperatamente attorno. «È biondo...» disse dopo aver sorpassato con lo sguardo Malfoy e Albus, «Con gli occhi chiari» aggiunse, rendendosi conto di star descrivendo l'opposto di Devies; «Poi alto, più di me, con pochi muscoli» continuò riposando lo sguardo su suo cugino e Malfoy; «E con lineamenti... angelici» concluse riposando lo sguardo su quello di Christopher, il quale si stava infervorendo nel suo metro e settanta di altezza.
«Oh bene. Comunque tranquilla, non volevo nulla da te, solo consigli per conquistare tua cugina Molly!» esclamò stizzito allontanandosi.
Se vabbe'...
«Ehi Weasley» le si avvicinò Malfoy con un ghigno.
«Che vuoi?» rispose lei indispettita.
«Bel modo di liberarsi di Devies» disse il biondo cercando con lo sguardo il suo complice Potter.
«Malfoy sei una serpe! Non lo sai che non si origliano le conversazioni altrui?!» lo riprese lei con le orecchie in fiamme dalla rabbia. Lui la osservava di sottecchi, cogliendo ogni dettaglio della sua reazione.
«Già... ma mi era sembrato di capire che sono io, il tuo tipo ideale» le rivelò facendo comparire un ghigno astuto a discapito di quello malefico.
«Oh, ma per favore, dovevo solo descrivere l'opposto di Christopher, non potrebbe mai piacermi uno come te!» rispose convinta scoppiando a ridere subito dopo e allontanandosi da Malfoy.
Per un attimo le era sembrato che fosse deluso, ma poi aveva cacciato via quell'idea bizzarra dalla sua scatola cranica.
A Malfoy non potrebbe mai piacere una come me.
   
 
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