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Autore: Melany    12/05/2005    5 recensioni
Salve bella gente!! Questa è la mia Firts Ficcy. Leggetela in tanti, mirracomando. Vi avverto che non l’ho scritta da sola, c’è sempre la mia aiutante, Anna (una Slytherin Love come me =) ) , che mi da una mano (eh… come no? Nd Melany) e mi avverte quando fa skifo qualcosa. Se sa che sto provando a postare qualkosa mi uccide come minimo. Ma io lo faccio per il suo bene ^.^ ( e soprattutto per il mio Nd Melany). Leggete Leggete questa ficcy tutta x voi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il piano, gli attori, le scene, era tutto perfetto. Se c’era una cosa che voleva era far morire di gelosia quel serpente troppo viziato per i suoi gusti.
Voleva vederlo soffrire. Implorare pietà.
E.. perché no? Strisciare ai piedi del Grifone, baciando il terreno dove cammina e chiedendogli perdono.
Quant’era sadica.. ma infondo, era una serpe.
Lanciò un’occhiata ad Harry ed Hermione che ripassavano la parte.
Forse era perché non voleva vedere quell’angelo con un’ala spezzata soffrire ancora.
Era stato difficile anche per lei ammettere di esserne (molto tempo prima) stata innamorata.
Dal quel giorno ne sono seguiti tantissimi, ma infondo, le è sempre rimasta una certa sensibilità nei confronti dello ‘Sfregiato’ come usava chiamarlo sempre Draco.

-Allora…? Siete pronti? Pensate di farcela?- disse la ragazza avvicinandosi ai due Gryffindor.

-Pansy, stai tranquilla. Sembri più nervosa di noi… la parte la sappiamo a memoria.. sono ore che la ripetiamo!!- la rassicurò Hermione.

-Pensi forse che non ce la faremo, vero?- lei fece cenno di no, ma i suoi occhi dicevano il contrario.

Harry le sorrise bastardo. –Ce la faremo. E poi, scusa, quando ci ricapita l’occasione di sfottere così tanto il nostro amato serpentino?!?-

Pansy si sentì rassicurata, e sorrise più tranquilla.

La cosa era facile e complessa allo stesso tempo.
Harry doveva fingere di fare la corte alla brunetta ed ella doveva accontentarlo… in tutti i sensi.
Avrebbero visto i risultati ottenuti, e in base ad essi avrebbero deciso se andare avanti o smettere.
Pansy adocchiò l’orologio. Le otto meno cinque. Poco prima di cena. Perfetto. Era un po’ in anticipo. Ma per la scena che si sarebbe dovuta svolgere andava benissimo.

-Pronti?- i due ragazzi annuirono. La Slytherin inspirò profondamente. Per un attimo si sentì una scrittrice di romanzi rosa, la sorte dei due innamorati dipende tutto da lei, e dalla sua mente.

§*§

Sala Grande.
Gli occhi del biondino scivolavano leggeri sulla folla, cercando quello sguardo color smeraldo che tanto amava.
Era pronto a chiedergli scusa in ginocchio. A baciare il terreno sul quale camminava, pur di non perdere l’angelo che tanto amava. Si era vestito ‘elegante’ per l’occasione.
Un paio di jeans neri ed una camicia bianca semi-trasparente. Le scarpe nere di pelle, e, tocco finale, cosa che non faceva MAI, non aveva il gel. I ciuffi biondi gli ricadevano scomposti sul viso.
Molte/i ragazze/i gli lanciarono occhiate di fuoco, ma lui non le notò minimamente. La sua attenzione era stata attratta da una scena che pareva essere uscita da un film horror: Harry abbracciava una ragazza. Le cingeva dolcemente la vita. E la cosa più orribile era che quella ragazza era Hermione Granger, la ragazza alla quale aveva rivelato le sue paure più nascoste.

-Schifosa puttana…- mormorò.

Ridevano, scherzavano, si divertivano, lui le faceva qualche complimento e lei sorrideva compiaciuta. Una normale coppia insomma.
Ma le apparenze ingannano anche l’occhio più esperto, se le persone che le creano sono bravi attori. E questi erano ottimi.
Harry sorrideva dolcemente alle parole della sua compagna, ma dentro soffriva.
Un Harry Potter completamente nudo, legato a forti catene, si dibatteva, piangendo, supplicando, coperto di ferite sanguinanti, sotto la pioggia che lo ricopriva, gelandogli le ossa fino alla fine.
Questo era ciò che provava. Il suo interno.

Ora sarebbe avvenuta la parte difficile. Quella dove avrebbe dovuto aver coraggio. Vero coraggio.
Dal suo tavolo Pansy incrociò le dita. Stava andando tutto alla grande.
Lanciò un’occhiata a Draco. Era mogio, mogio. Triste. Non aveva ancora toccato cibo. Poi, notò una cosa che solitamente non aveva.
Una fede in oro bianco infilata nell’anulare destro.

-Draco…?- sussurrò.

Il ragazzo alzò la testa. Gli occhi si erano arrossati, segno che aveva pianto, e sembravano scoppiare da un momento all’altro.
Questa figura mosse la compassione della ragazza, che però, mantenne il suo sangue freddo e non si scompose.

-Draco, non hai toccato cibo. Intendi forse morire di fame?-

-Credo che a qualcuno non dispiacerebbe…- disse con un fil di voce il ragazzo, ammiccando al giovane Grifone, che aveva preso coraggio, e stava baciando appassionatamente la bella Hermione, suscitando il Blaise una carnagione molto simile al colore bordeaux.

-Draco… facciamo un discorso serio… credi che abbia torto, a trattarti così? Ti prego, rispondi sinceramente. È importante!-

-No.. ma..-

-Ma?-

-Pansy, ti ricordi quella lista? Quella con tutte le persone da conquistare?-

La ragazza ci pensò un attimo poi fece cenno di sì.

-Dimmi che avevo messo…-

-Bhe… al quinto posto c’era… Lavanda Brown..- il ragazzo sorrise bastardo. –Devo avere un debole per i Grifoni, eh?- ma lei lo incenerì.

-..al quarto… Justin Finch-comesichiama, al terzo… Roberta Scell, al secondo Kyle Gring e al primo… bhe… Harry.-

-Tu sai che non mi sono mai immischiato sentimentalmente con quelle persone, vero?-

Lei annuì.

-Però qualcosa è andato storto, Pansy…- abbassò lo sguardo. –Sennò, perché starei soffrendo come un cane bastonato?-

E’ strano come un bastardo del genere possa cambiare. Come un ragazzo, in poche settimane possa cambiare un bastardo… come riesca a farlo soffrire.. a mutargli la mentalità…
In quel momento Pansy si rese conto di quanto una frase che avesse sentito molto tempo prima fosse vera: Il vero amore non conosce le sue profondità fino al momento del distacco..
Draco le fece cenno di avvicinarsi, e lei si chinò in avanti, a guardare il ragazzo. Lui si sbottonò la camicia, ma solo fino ad un certo punto.
Sul petto vi era un incisione. Harry James Potter.

-E’...è...- la Slytherin tentava di formulare un frase di senso compiuto.. senza riuscirci.

-L’ho fatto senza pensarci…- ammette il ragazzo.

Pansy si alza. È decisa. Questa farsa deve finire. E subito.
Si avvicina al tavolo dei Grifoni, mentre Draco la osserva dire qualcosa ad Harry che sorride. Toglie immediatamente la mano dalla vita di Hermione che lo abbraccia sorridente.
Poi Harry fa la cosa a cui Draco tiene di più. Lo guarda. Lo fissa per un lungo periodo. A questo punto il biondino capisce che sta aspettando qualcosa.
Si alza.
Va al centro della sala, e guarda intensamente Harry.
Si punta la bacchetta alla gola, mormorando un incantesimo.
Poi con parole dolci proclama.

-Gentili professori, e gentili studenti… avrei due cosette da dire… la prima, è che chiedo scusa ad Harry Potter per la mia totale mancanza di intelligenza… perché solo un pazzo potrebbe tradire il più bello degli angeli… e secondo, vorrei dirgli che lo amo, e siccome sono pazzo, lo dico qui, davanti a tutti voi… in modo che tutti lo sappiate-

Un applauso invade la sala. Le ragazze piangono (e non di felicità!!!), ed Silente lo guarda sorridente, applaudendo educato.

Harry si alza, raggiungendo Draco al centro della sala.
Sorride.
E’ felice. E lo sarà ancora per lungo tempo, ma la cosa più bella è che lo saranno insieme...






END
  
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