Capitolo 12
9:33 p.m New York 8 Febbraio 2019
Da: Edward Cullen
A: Isabella Swan
Oggetto: Arrivato
Ciao Bella,sono appena arrivato a casa sto svuotando la valigia.
6:44p.m Forks 8 Febbraio 2019
Da: Isabella Swan
A: Edward Cullen
Oggetto: Sicuro?
Edward...sei sicuro? Non fraintendermi sai già quello che provo,è solo che non sarà affatto facile.
Ho paura.
Paura che non funzioni, paura di perderti, paura di stare male...
Già mi manchi terribilmente, se avessi potuto non ti avrei lasciato andare via.
9:57 p.m New York 8 Febbraio 2019
Da: Edward Cullen
A: Isabella Swan
Oggetto: Siamo in due ad avere paura
Se c’è una cosa di cui sono sicuro è che ti voglio come non ho mai voluto nessuno.
Sai, anche io ho le tue stesse paure. E fidati,ci ho provato,a trattarti solo come un’amica,a mettere da parte i miei sentimenti.
Rimanere solo amici è impossibile, tagliarti fuori dalla mia vita è inimmaginabile...quindi sì proviamoci.
Troveremo un modo per far funzionare le cose.
7:08 p.m Forks 8 Febbraio 2019
Da: Isabella Swan
A: Edward Cullen
Oggetto: Lontano...
Ne sono sicura, è solo che le vacanze di pasqua sembrano così lontane...
10:17 p.m New York 8 Febbraio 2019
Da: Edward Cullen
A: Isabella Swan
Oggetto: Il tempo vola
Se vogliamo davvero stare insieme dovremmo imparare a stringere i denti, e a colmare la distanza tramite mail e telefonate.
Non voglio che tu passi ogni giorno a patire la mia lontananza, non sarebbe giusto.
Proviamo a mettere la nostalgia da parte e impegniamoci a vivere le nostre vite in maniera serena.
Ovviamente, sei ancora in tempo per tirarti indietro.
7:24 p.m Forks 8 Febbraio 2019
Da: Isabella Swan
A: Edward Cullen
Oggetto: Io? Tirarmi indietro?
Tirarmi indietro? Assolutamente no!
Voglio stare con te anche a 4860 miglia di distanza.
È solo che non hai idea di quanto già mi manchi...
10:29 p.m New York 8 Febbraio 2019
Da: Edward Cullen
A: Isabella Swan
Oggetto: Schiava dei tuoi ormoni
Ammettilo...ti mancano i miei baci da maestro!
7:35 p.m Forks 8 Febbraio 2019
Da: Isabella Swan
A: Edward Cullen
Oggetto: Tra le tante cose...
Idiota! È solo una delle tante cose che mi mancano... come se a te non mancassi sotto quel punto di vista!
10:41 p.m New York 8 Febbraio 2019
Da: Edward Cullen
A: Isabella Swan
Oggetto: un uomo
Beh, sono pur sempre un uomo... un uomo molto fortunato dato che la mia ragazza è una tra le creature più belle che abbia mai visto.
7:47 p.m Forks 8 Febbraio 2019
Da: Isabella Swan
A: Edward Cullen
Oggetto: lusinghiero
La tua ragazza? Ci dovrò fare l’abitudine ma già mi piace.
10:58 p.m New York 8 Febbraio 2019
Da: Edward Cullen
A: Isabella Swan
Oggetto: La pettegola mi reclama
Per stasera ti saluto, Alice reclama la mia attenzione (vuole sapere tutti i dettagli)
A domani!
8:05 p.m Forks 8 Febbraio 2019
Da: Isabella Swan
A: Edward Cullen
Oggetto: Interrogatorio
Salutamela, anche se immagino che domani mi chiamerà per fare anche a me il terzo grado...
Buonanotte Edward, a domani!
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08 Febbraio 2019, Forks 01:22 p.m
POV Bella
Durante il tragitto in auto nessuno dei due parlò. Da parte mia se avessi provato a dire anche una sola parola sarei crollata, e non volevo: dovevo mostrarmi forte.
Arrivammo in aeroporto in anticipo, parcheggiai e con un sospiro mi preparai alla parte più difficile: salutarlo.
Camminando verso il gate, Edward mi prese per mano: strinsi la sua con forza, desiderando invano di non lasciarla mai.
“Bella mi stai stritolando” mi fece notare con il sorriso sghembo che adoravo.
“Scusa” sospirai lasciandola, eravamo arrivati: lì ci dovevamo salutare.
“Allora per le vacanze di pasqua verrai a New York?” mi chiese guardandomi speranzoso.
Mi limitai ad annuire: non volevo parlare,non avevo il pieno controllo della mia voce.
“Edward...” provai a dire con la voce strozzata, ma la frase morì in gola.
Mi sorrise malinconico e immerse i suoi occhi verdi nei miei.
Edward annullò la distanza tra noi e subito la sua bocca fu sulla mia. Le nostre labbra danzavano insieme, mentre io mi mettevo sulle punte dei piedi per agevolare il bacio: terminò troppo presto ed io lo guardai con disappunto.
“Altri cinque secondi, e non sarei più salito su quel maledetto aereo” disse continuando a cingermi i fianchi cercando di simulare un tono ironico: anche la sua voce sembrava incerta.
“Scrivimi appena arrivi” gli intimai senza staccarmi dal suo abbraccio “e salutami Alice”
“Lo farò” e sciolse la presa: era arrivato il momento.
Con la solita grazia che lo contraddistingueva mi rivolse un ultimo sorriso, e si diresse verso l’entrata del gate.
Lo guardai allontanarsi finché non sparì del tutto.
In quel momento qualcosa di caldo e bagnato mi rigò il volto: erano lacrime.