Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: CaskettCoffee    20/05/2020    4 recensioni
Questo racconto prende il via dopo gli eventi del series finale, e racconta la storia di quaranta settimane della vita di Castle e Beckett. Quaranta settimane molto importanti. Quaranta settimane di attesa.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
VENTISETTE SETTIMANE - PARTE IV

“Penso che una tartaruga ci abbia appena sorpassati, Castle"

Kate non poté fare a meno di sorridere per quanto lentamente Castle stesse guidando. Da quando era incinta, suo marito non la faceva assolutamente guidare, per il terrore che una brusca frenata avrebbe potuto provocare l'urto della pancia contro il volante.
In più, lui stesso aveva cominciato a guidare con l’indole di un’anziana signora, e quella sera sembrava essere ancora peggio del solito.
Avevano accompagnato Jim a casa – preferendo che non prendesse il taxi a notte fonda- mentre Martha e Alexis erano rimaste nell’appartamento per un primo riordino.

“Mi sto prendendo il mio tempo. Abbiamo la macchina piena di regali” le rispose lui irriverente. "In più, capitano Beckett, in qualità di esponente di spicco del NYPD dovresti sapere che di notte bisogna muoversi con un’andatura più moderata ed essere più prudenti" 

"Quindi immagino che dovrò chiedere a qualcun altro di accompagnarmi in ospedale quando entrerò in travaglio, altrimenti rischierò di partorire in macchina" osservò Kate, sistemandosi sul sedile.

"Mi sono già accordato con Espo e Ryan, mi hanno aiutato a installare la tua sirena su questo suv", le disse Castle, serio. “Non ci sarà bisogno di correre, perché al suono della sirena il traffico si aprirà e potremo comodamente raggiungere l’ospedale in tutta sicurezza” concluse.

Kate lo guardò e si ritrovò sorpresa dal suo sguardo assolutamente serio. Rise sotto i baffi.

Castle scrollò le spalle. "Sto ancora aspettando le tue scuse…" cominciò, con fare indifferentemente, "e aggiungo che avevi doppiamente avevi torto su di me."

"Torto su cosa, Castle?" chiese Kate.

"Ti ho fatto un regalo, oltre i fiori," rivelò compiaciuto.

“Un altro regalo?”

“Pensavi fossi il tipo da un solo regalo? Seriamente Beckett…”

“E dove si trova questo regalo?”

“Nella tasca della mia giacca”

“Lo voglio vedere” Kate cominciò a infilargli le mani dentro la tasca.

"No!" Urlò lui con orrore. "Smettila di palparmi, moglie, sto cercando di concentrarmi sulla guida", disse, allontanandole la mano. "E per favore, stai seduta composta sul sedile, se succede qualcosa mentre sei così girata l’airbag potrebbe farti male"

"Va bene papà," disse Kate, non volendo litigare con lui, "Aspettiamo di tornare a casa."

Appena misero piede dentro casa, trovarono ad attenderli Alexis - appena rientrata-  che li aiutò a portare in casa i vari pacchetti. I tre iniziarono quindi a parlare della festa, e per la successiva mezz’ora chiacchierarono - tutti seduti sul divano della serata- finché una Kate stremata si congedò spiegando loro che – con il suo nuovo fisico pachidermico – avrebbe impiegato una mezz’ora a prepararsi per la notte. Castle ed Alexis rimasero qualche momento ancora a chiacchierare, finché poi non si salutarono anche loro.

"Kate, aspetta!" Castle quasi strillò trovandola, al suo ingresso nella camera da letto, intenta a immergersi sotto le coperte. "Ti sei dimenticata del tuo regalo!"

"Oh, Castle!" Kate gemette esasperata, "Non può aspettare? Sono stremata, ho le caviglie distrutte"

Castle riuscì a sfoggiare il suo miglior sguardo ferito. "Sto cercando di dimostrarti il mio amore ", le disse con un broncio.

"Oh, va bene," ammise. Uscì controvoglia dalle coperte, e si sedette sul bordo del letto. "Okay, allora cosa vuoi darmi?" lei chiese con impazienza.

"Solo questo," rispose Rick, tirando fuori una scatola di velluto scuro dall'interno della giacca. Lo porse a Kate. "Per te."

Kate studiò sospettosamente la scatola, rigirandola tra le mani. "Voglio sperare che non sia il distintivo della polizia personalizzato con Baby Castle che mi avevi fatto vedere settimana scorsa", chiese scettica.

"Quel distintivo era favoloso, Beckett. Nostra figlia lo avrà” Castle sbuffò una risata impaziente “Lo vuoi aprire o cosa?"

Beckett lo fece sollevando attentamente il coperchio con un sospiro di trepidazione. Ma quello che trovò dentro non era un gadget personalizzato per la bambina, ma un abbagliante trilogy di diamanti che spiccava su una fodera di seta chiara. Kate fece un sospiro udibile, alzando lo sguardo verso di lui.
 
"Bene," sussurrò lui "che ne pensi?"

Kate sentì il suo cuore fare una piccola giravolta. Non per il regalo, che pure era splendido, ma per lo sguardo di lui, teso in attesa della sua risposta, ma sempre traboccante d’amore, "E’ stupendo” lei gli disse, con il suo cuore che ugualmente traboccava d’amore, sperando che quel sentimento si intuisse anche dalla voce. E poi fissò di nuovo l'anello che lui le aveva dato, ammirandolo. "Wow, addirittura tre diamanti”

“E’ il classico regalo che si fa per il primo figlio, o almeno, così mi ha detto Alexis” spiegò Castle. "So che alcune cose non abbiamo avuto la possibilità di farle nel modo giusto, in questa gravidanza", sussurrò con voce roca, “e per questo ho voluto fare tutto il resto come andava fatto, dal baby shower, ai fiori, al trilogy”

"E’ perfetto," mormorò Kate dolcemente, sfiorandogli il viso con la mano, "Tu rendi tutto perfetto."

"E tu pensavi che non ti avessi preso nulla," osservò Castle, infine rilassato, prendendo la scatolina dalla sua mano e tirando fuori l’anello dalla custodia. Le prese la mano e fece scivolare delicatamente l’anello all’anulare di lei. Si fermò per un momento a fissarla negli occhi. "Sono tre, come noi in questo momento" le spiegò, quasi dolcemente, "Io, te e nostra figlia." Le sollevò la mano in modo da poter intravedere l’anello nella luce. "Un nuovo anello per un nuovo inizio" mormorò.

"Un nuovo inizio," sussurrò Kate, d’accordo, i suoi occhi scivolarono gradualmente dall’anello al suo dito agli occhi imperscrutabili di Castle. "Grazie." 

Quell’anello era più di un semplice regalo, pensò Kate mentre osservava le pietre illuminarsi sulla sua mano. Era una dichiarazione d’intenti. Era Castle che le diceva di lasciarsi alle spalle tutte le vecchie ferite e guardare solo al futuro. Kate si sentì sopraffatta dalla semplice profondità del suo gesto. Si sporse e gli diede un bacio leggero sulle labbra. Il contatto fu breve, leggero, ma innegabilmente intenso. Kate indietreggiò, gli occhi ancora fissi su quelli di Castle, in uno scambio che non aveva bisogno di  parole. 

Si spostò su un fianco adesso in modo da poter guardare direttamente nel suo viso. Voleva che lui vedesse i suoi occhi, voleva che lui fosse in grado di leggere chiaramente quanto gli importava di quel che gli stava dichiarando. "Non pensavo che avrei mai avuto questo con te," mormorò piano.

"E pensavi male", scherzò lui con un lieve sorriso. "Non sai che siamo destinati ad avere tre figli?"

"Tre?"

"Tre, e per l’occasione ti comprerò una riviera con ben cinque diamanti" sussurrò lui, avvicinandosi per un bacio gentile.

"Una riviera, eh? Wow!" Kate sussurrò contro la sua bocca, "Vorrei averlo saputo ... mi sarei impegnata per rimanere incinta prima" Posò le labbra contro quelle di lui ancora una volta.

Castle le mordicchiò le labbra in un bacio profondo e languido. "Hmm," gemette lui, allargando una mano sul fianco, "Ancora profumi di ciliegie."

Kate rabbrividì e Castle le baciò teneramente la fronte, la guancia e infine la bocca, prima di scostarsi da lei. "Sai che non possiamo” le sussurrò teneramente.

Non aveva bisogno di chiarire a cosa si stesse riferendo. I dottori erano stati chiari, tuttavia stava cominciando a diventare impegnativo rimanere lontani. 
Gli occhi di Kate incontrarono quelli di Rick. "Sai cosa possiamo fare?" sussurrò dolcemente.

"Cosa?"

Kate sorrise. "Potresti toglierti tutti i vestiti e…”

"E?" domandò lui con voce roca.

"Potresti metterti il pigiama."

Castle emise un gemito di finto orrore. “Il pigiama? Povero me, non sono più quello di una volta” mormorò.

Kate sollevò il suo mento, costringendo i suoi occhi a tornare ai suoi. "No, lo sei", lo contraddisse fermamente, "Sei sexy, sei dolce e sei l’uomo più meraviglioso che abbia mai conosciuto. E puoi venire a letto, e stringermi” sussurrò infine rannicchiandosi contro il suo petto. "E tenermi stretta tutta la notte."

Castle mordicchiò pensosamente l'angolo del labbro inferiore. "Non è esattamente quello che speravo…", disse, con un falso rammarico nel suo tono, "Ma suppongo che sia meglio di niente”. 

Entrambi risero un po' alla sua ammissione.

“Corro a mettermi il pigiama e sono tutto tuo” disse, stampandole un bacio sulle labbra.

Mentre suo marito si cambiava in bagno, Kate si alzò un istante per andare a poggiare la scatolina con l’anello sul comò della stanza. Sullo stesso comò dove troneggiava la splendida composizione di gigli.

“Era questa la composizione che hai scelto con madame Juliet… vero?” lei gli urlò verso il bagno, ammirando quegli splendidi fiori.

“Ovviamente. La storia dei tulipani è stata una copertura. Io e madame ci siamo sentiti al telefono già la settimana scorsa, per dedicere" rispose lui dall’altra stanza.

Avvicinandosi, Kate fu colpita dall'intenso, inebriante profumo di quei fiori bianchi a forma d'imbuto. Erano sfumati di giallo nella gola, e leggermene purpurei all'esterno, lungo la nervatura centrale.

“Tutto bene lì dentro?"  le chiese Castle, rientrando in camera, indicando con lo sguardo il suo pancione.

Kate annuì. "Stasera si è mossa molto. Hanno toccato tutti il pancione e lei non si è fatta desiderare e ha scalciato per tutti. Ora starà dormendo" 

Castle annuì poggiandole la mano sul pancione. "Non la sento” mormorò , mentre le teneva la mano sulla pancia.

In quel momento Castle ebbe difficoltà a incontrare lo sguardo di lei, mentre iniziava a sentire un velo di disagio. Ma gli bastò sbirciare nei suoi morbidi occhi castani, e seppe che non poteva nasconderle la verità. “La verità è che mi rassicura sentirla prima di dormire. Dormo sereno. Non faccio incubi.”

Lo stupore di Kate le rimbalzò sul viso. "Quando ti ho chiesto se anche avevi incubi mi hai detto di no" gli ricordò, ripensando a una conversazione avuta settimane prima.

“Lo so, non volevo turbarti ", confessò Castle con un sorriso dispiaciuto. "La maggior parte delle notti sono rimasto sveglio, a vegliare te, e lei," mormorò Castle solennemente. "Sentirla prima di addormentarmi mi fa rendermi conto che lei sta bene. Mi sento tranquillo."

Lei mormorò il suo nome, sopraffatta dalla tenerezza per la sua silenziosa rivelazione. “Puoi prendermi del latte” gli sussurrò infine.  

"Latte?" Chiese Castle piuttosto sorpreso e sbalordito dal pensiero. Kate non amava il latte, lo beveva solo perché costretta da lui.

“Sì ... latte. Di solito quando lo bevo la bambina si muove” spiegò Kate.

"Corro a prenderlo”. Castle le stampò un bacio sulla mano in segno di gratitudine.

“Mi stavo scordando” le disse quando era già sulla porta della camera “madame mi ha recapitato con i fiori, anche un messaggio da darti”

“Un messaggio?”

“Un bigliettino”  le disse dirigendosi verso la sedia per recuperare qualcosa dalla tasca della giacca. Tirò fuori una piccola busta di carta. "Per te" le disse semplicemente, porgendogliela.

Castle era in cucina a versare due bicchieri di latte quando Kate, seduta solo sul bordo del letto, aprì il bigliettino di madame, in solitudine.

“Il lilium è il simbolo della nascita per eccellenza. Bianco, rappresenta la purezza e il candore di una nuova vita che abbaglia, piena di promesse di luce. Felicitations Kate, per il vostro bocciolo”

Rimise il bigliettino nella busta, poi si fermò nell'atto di poggiare la busta sul letto, colpita da un pensiero improvviso.

"Castle?" 

"Sì Beckett?"

"Avrei un'idea per il nome della bambina..."


 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: CaskettCoffee