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Autore: Lucylucy14    22/05/2020    0 recensioni
L'amore può nascere ovunque, anche nel bel mezzo dell'Oceano. La vita porta sempre qualcosa di inaspettato, di bello, come una storia d'amore, ma anche di problematico, come onde gigantesche pronte a spazzar via tutto ciò che incontrano sul loro cammino. La storia di un'archeologa e di uno spadaccino, che hanno imparato ad amarsi, nonostante tutto e tutti.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin, Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spada del Paradiso”si sentì rimbombare in tutta la biblioteca, poi ci fu un immenso fascio di luce e lo scaffale di fronte a loro divenne mille pezzi. Zoro si alzò di scatto, mettendosi a protezione di Robin brandendo le sue tre spade. Non potevano credere ai loro occhi, era Kizaru, l’ammiraglio della Marina, che reggeva tra le mani una spada fatta di luce, pronto a lasciare altri fendenti, accompagnati da altri marine.
“Guarda, guarda un po’ qui che abbiamo, il cacciatore di pirati e Nico Robin, la bambina demoniaca, quale piacevole sorpresa, quindi deduco che tutta la Ciurma di Cappello di Paglia è qui. Questa giornata sta diventando interessante” disse l’ammiraglio scoppiando in una fragorosa risata, ma il suo sguardo si posò sul libro che Robin reggeva ancora tra le mani “Mi sa che hai qualcosa che mi appartiene. Dammelo, i Draghi Celesti saranno molto contenti di ricevere le informazioni che cercavano”, accennando con la mano il gesto di avvicinarsi.
Ormai erano arrivati altri Marine, erano circondati.
Tecnica a due spade. Le 72 Passioni Demoniache della Fenice” Zoro scagliò un potentissimo attacco, doveva sconfiggere l’ammiraglio, doveva fuggire da quel posto e portare in salvo Robin, ma Kizaru riuscì a proteggersi e rispose con un contraccolpo, il quale, schivato dallo spadaccino, finì contro il muro creare una voragine. Robin fece comparire numerosi mani, che iniziarono a colpire gli altri marine, che cadevano al suolo uno ad uno, mentre tra Zoro e Kizaru la battaglia continuava. Le persone iniziarono a fuggire e le pareti iniziarono a tremare e sgretolarsi piano piano, il terzo piano stava subendo danni non indifferenti a causa degli attacchi che andavano a indebolire le pareti, la biblioteca stava collassando su sé stessa. Dovevano fuggire di lì il prima possibile. Prima di finire sotto le macerie.
Un masso cadde dall’alto proprio vicino l’ammiraglio, che sorpreso lo schivò, e proprio in quel momento Zoro ne approfittò “Tecnica a tre spade. Doppio taglio possente”. L’attacco andò a segno, Kizaru era momentaneamente K.O. Lo spadaccino fece cenno a Robin indicando la voragine dietro di loro, era il momento ideale, lei immediatamente capì l’intenzione di Zoro. Entrambi iniziarono a correre e si lanciarono, “Cient Fleur Defense”, cento braccia comparvero formando una rete, bloccando la caduta dei due. I due si rimisero in piedi e si nascosero in un vicolo, Robin fece comparire numerosi occhi sui palazzi, per cercare la migliore strada per raggiungere la Sunny e il resto della Ciurma.
“Sei ferita” disse Zoro guardando Robin, la ragazza aveva un taglio sull’avambraccio dal quale perdeva sangue.
“Quando l’ammiraglio avrà lanciato l’attacco mi avrà colpita” rispose guardandosi il braccio, nella battaglia non se ne era neppure accorta.
Lo spadaccino allora prese la sua bandana e con fare molto dolce, la legò intorno alla ferita di Robin, la quale fu molto colpita dalla dolcezza dei suoi movimenti e lo ringraziò con un cenno del capo.
“Verso sinistra, la strada sembra libera” constatò la ragazza.
I due iniziarono a correre velocemente, avevano percorso per un centinaio di metri quando un lampo di luce li abbagliò.
“Di nuovo quel maledetto ammiraglio, questa volta mi ha davvero stufato” commentò Zoro digrignando i denti e impugnando di nuovo le sue spade “Robin, ascoltami, mi occupo io di lui, tu vai dagli altri e avvertili del pericolo, vi raggiungerò il prima possibile”
“No, non posso lasciarti qui a combattere da solo”
“Ti ho detto di andare, me la caverò benissimo da solo, lui è molto forte, se dovesse accadermi qualcosa e tu rimarresti qui, non riuscirei a proteggerti
Robin lo fissò, non voleva abbandonarlo lì, conosceva la forza dell’ammiraglio, temeva per la vita di Zoro, ma quest’ultimo le ridisse di andarsene, con uno sguardo incredibilmente serio, doveva fidarsi di lui e delle sue capacità, ne sarebbe uscito anche questa volta. La ragazza si voltò ed iniziò a correre più veloce che poteva, doveva trovare i suoi nakama, doveva avvertirli del pericolo e andarsene da quell’isola il prima possibile. Nella corsa le stradine le sembravano infinite, non vedeva una via di uscita, non vedeva la Sunny in lontananza, quando improvvisamente si parò davanti a lei un Marine che le fece interrompere la corsa. Guardò meglio intorno a sé, era circondata. Iniziò ad attaccarli, ma sembrava provenissero da tutte le direzioni, ogni volta che ne sconfiggeva qualcuno comparivano altri.
Weeeeapons leftttt” potenti cannonate colpirono i Marine davanti a lei che caddero a terra come birilli.
Zoccolo bisturi incrociato”, alcuni nemici schizzarono via andandosi a schiantare contro i palazzi.
“Franky!!! Chopper” urlò Robin felice di rivedere i suoi compagni, che corsero in suo aiuto, eliminando più nemici possibili.
“Zoro è rimasto indietro a combattere contro Kizaru, dobbiamo aiutarlo” disse la ragazza preoccupata.
“Credevate davvero che uno stupido spadaccino mi avrebbe fermato?” questa frase rimbombò tra i palazzi, l’ammiraglio si stava avvicinando a loro. 
“Zoro … cos’è successo a Zoro?” chiese Chopper sconvolto, ma non ebbe nessuna risposta, Robin guardava l’ammiraglio terrorizzata, mentre Franky continuava ad abbattere i Marine.
“Ora, Nico Robin, ridammi ciò che è mio, questo libro è l’ultimo che parla della leggendaria isola, Lyse ed il suo potere apparterranno alla Marina … a meno che, tu non voglia fare la fine del tuo amichetto” ci furono attimi di silenzio “Va bene, l’hai voluto tu” Kizaru fece ricomparire la spada fatta di luce e attaccò Nico Robin davanti gli occhi increduli dei compagni.
Robin chiuse gli occhi abbassando la testa, spaventata, credendo che ormai non avesse via di scampo. Ma non accadde nulla. Riaprì gli occhi. 
C’era Zoro, ferito, che perdeva copiosamente sangue dalle braccia e dalla schiena, che con le spade aveva bloccato il colpo dell’ammiraglio.
“ZOROOOOO” urlò felice Chopper.
“Non … devi … toccare … Robin” lo spadaccino era invaso dalla rabbia, il suo sguardo era diventato terrificante.
“Sei duro a morire cacciatore di pirati … ma cosa ti sta succedendo?”
Kizaru indietreggiò sbalordito, intorno a Zoro comparvero altre due facce e quattro braccia. Cos’era quello? Un demone?
Tecnica a nove spade. Spirito del demone Ashura”,si scagliò contro l’ammiraglio con una forza tale da far tremare il terreno. Kizaru parò davanti la sua spada, ma non servì a nulla, la forza del ragazzo era eccezionale, non riusciva a fermare l’attacco, che lo feriva in ogni parte del colpo, fino a quando ricadde a terra esamine.
Zoro rimise le spade sul suo fianco e raggiunse i compagni.
“Stai bene?” chiese preoccupato in viso a Robin, la quale con un cenno confermò. 
“Zoroooo sei stato formidabile”, un entusiasta Chopper corse ad abbracciarlo. 
Ripresero a correre, ma ad un tratto comparvero altri Marine dietro di loro che li inseguivano.
“Bastaaaa, non finiscono maiii” Franky era visibilmente annoiato da questa situazione, ma non c’era più tempo da perdere, dovevano raggiungere la nave e sbarcare il prima possibile. Robin fece comparire migliaia di mani che afferrarono le gambe dei soldati facendoli cadere a terra. Zoro si girò verso di lei con fare compiaciuto, la quale ricambiò il suo sguardo con un sorriso.
Ormai la vedevano, erano arrivati al porto, sentivano il resto dei loro compagni urlare.
“Ci penso io ragazziii, un poco di azionee” dalla nave si lanciò Luffy che con un “Gom Gom Gatling” mise al tappeto il resto dei nemici, mentre i suoi compagni salivano a bordo.
“Presto Franky partiamo” gli urlò Usopp.
Il cyborg prese in mano il timone, ed azionando numerose leve, fece tornare la Sunny in mare aperto allontanandosi finalmente da quell’isola.
“Ma si può sapere cosa diavolo è successo?????” Nami era in preda alla rabbia, un attimo prima stava contemplando i vestiti che aveva acquistato ed un attimo dopo era in fuga dalla Marina.
“Siamo stati attaccati dalla Marina, a quanto pare anche l’ammiraglio Kizaru era interessato a questo libro” rispose Robin all’amica mostrandole il libro, che miracolosamente, era riuscito a portare intatto sulla nave. 
“Yo ho ho, siamo salvi per un pelo” commentò Brook.
“Robin, mia cara, sei ferita? Giuro che la prossima volta che becco quell’ammiraglio lo uccido con le mie stesse mani” Sanji iniziò a disperarsi vedendo il braccio ferito della ragazza.
Franky si avvicinò all’archeologa per assicurarsi che stesse bene “Ma quella, è la bandana di Zoro?” il cyborg osservava la fasciatura verde che la ragazza aveva intorno al braccio.
“Problemi?” commentò lo spadaccino, che intanto veniva medicato da Chopper.
“No è solo che, non te l’eri mai tolta prima d’oro” rispose Franky allontanandosi per tornare al timone.
Nel frattempo, Nami e Luffy aveva placcato Robin con numerose domande.
La sera Robin spiegò al resto della ciurma la leggenda dell’isola e di come quest’ultima compaia ogni 500 anni. Ora non le restava che studiare le stelle per capire a quale in particolare fosse collegata, dopodiché bisognava solo tracciare una rotta. All’idea di una pietra inestimabile Nami per poco non svenne, mentre Luffy non era più nella pelle, voleva a tutti i costi una nuova avventura.
Dopo cena l’archeologa se ne andò in biblioteca, accese una candela e si sedette sul divano di pelle marrone, voleva rilassarsi leggendo un bel libro, era stata una giornata parecchio pesante.
“Posso?” disse Zoro facendo capolino dalla porta.
“Due volte in due giorni, è intenzionale o il tuo senso dell’orientamento peggiora sempre più?” 
Lo spadaccino si mise a ridere richiudendo la porta dietro di sé, si avvicinò alla ragazza e si sedette di fianco a lei.
“Come stai?” le chiese.
“Io bene, piuttosto, come stai tu, sei ricoperto di graffi, per un attimo ho avuto paura che Kizaru ti avesse ucciso”
“Sono solo due graffi, nulla di preoccupante” la tranquillizzò “Ci vuol ben altro per farmi fuori, ho la pellaccia dura”
Nel frattempo, Robin si alzò e dal cassetto prese la bandana verde dello spadaccino, perfettamente piegata.
“Questa è tua” e gliela porse.
Lui la ringraziò con un cenno e la rimise al braccio.
“Ci sei molto legato”
“Questa bandana è un ricordo, l’ho da quando ero un piccolo samurai che giocava con le spade di legno, non l’ho mai tolta, almeno fino ad oggi”
Lei gli sorrise e gli posò una mano su una gamba, facendolo arrossire terribilmente.
“Comunque volevo ringraziarti, se non fosse stato per te che eri lì io …”
“Non devi “ Zoro la interruppe, fece un respiro profondo, prese coraggio e si voltò verso di lei
“Ho temuto davvero potesse accaderti qualcosa. Un tempo qualcuno mi ha detto che amore è quando senti il bisogno di proteggere qualcuno, ecco Robin, io … sento il bisogno di proteggere te”.
Il cuore di Robin batteva all’impazzata, era così felice di quelle parole, delicatamente gli poggiò una mano in viso, a quel contatto Zoro sussultò, le prese la mano, stringendola ancora di più a sé.
“Io … non ne so molto dell’amore, ma credo di amarti Robin
“Credi?” chiese lei mentre gli accarezzava il viso.
“No, io ti amo, so che è così, e se anche per te è lo stesso allora … “ non completò la frase, si avvicino all’archeologa, delicatamente con le mani gli prese il viso, e le diede un lungo e profondo bacio.
   
 
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