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Autore: vanessie    22/05/2020    1 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 219

“Adolescenza”

 

 

DUE ANNI DOPO…

POV Evelyn

Ultimamente Matthew mi dava un sacco da pensare. Aveva 15 anni e frequentava il secondo anno della scuola superiore. Aveva ottimi voti e ai colloqui i professori mi avevano sempre detto che era molto in gamba, studioso, serio nei suoi impegni, dotato di spirito critico e in grado di poter far avverare il suo desiderio infantile di frequentare il corso di laurea in medicina. La scuola non era un problema, il problema era la sua adolescenza. Dai tredici anni era totalmente intrattabile, ma lo era solo con me e suo padre, qualche screzio in più con sua sorella ma nulla di che.

 

giphy

 

Oltre al tempo dedicato alla scuola e allo studio, mi chiedeva continuamente di uscire con i suoi amici o con Katelyn, oppure di invitarli a casa. Apprezzavo che avesse delle belle amicizie, ma tra questi compagni di scuola o della sua squadra di basket, ce n’erano alcuni a mio dire troppo svegli. Quando erano a casa e mi capitava di origliare certe conversazioni adolescenziali da maschi, volevo morire. Tutto un discutere di ragazze, di quello che nel giro di una settimana era uscito con tre tipe diverse, dell’altro che non parlava altro che di pomiciate e cose ancora peggiori…insomma avevo cercato di educare Matt in una certa maniera insieme a suo padre e non volevo che lo condizionassero. Sapevo che i ragazzi hanno un certo modo di fare, soprattutto quando cominciano a vedere delle loro coetanee, però lui era mio figlio e desideravo che fosse educato e gentile, che sapesse avere un certo atteggiamento senza sconfinare nel volgare o nel ridicolo. Se provavo ad affrontare velatamente l’argomento quando ero sola con lui, si innervosiva, diventava riservato e timido, diceva che non dovevo impicciarmi e che dovevo lasciarlo perdere. E poi non ero cieca, quando a casa nostra organizzavamo qualche festicciola con suoi coetanei, non mi sfuggivano tutte quelle ragazzine con sguardo ammiccante! Stavano appiccicate a parlargli, a ridere, a guardarlo negli occhi. Caspita, io a 15 anni ero una bambina praticamente, quelle parevano piccole donne super truccate, fasciate in abiti sensuali e minigonne stringate, che al contrario di me, Holly e le mie amiche alla stessa età, avevano come unico divertimento quello di provocare, di vedere se trovavano un ragazzino che andava loro dietro, di trascorrere ore a pomiciare…tanto per non dire altro, perché a guardarle dubitavo fortemente che fossero vergini.

 

cap-219

 

“Dove stai andando?” gli domandai vedendolo tutto rivestito con jeans e maglietta, ma soprattutto con i capelli sempre super pettinati e ingelatinati. Aveva cominciato a farsi dei tagli alla moda, a sistemarsi i capelli e io ammettevo che fosse un bel ragazzo, non perché fosse mio figlio, quanto perché lo era davvero, però mi faceva preoccupare. “Sto andando da Kate” rispose “Adesso?” chiesi guardano l’orologio “Mamma, te l’avevo detto ieri che sarei andato” “Giusto…l’avevo dimenticato. Dove andate?” “A una festa della scuola” “Ricordati l’orario di rientro a casa Matt” “Sì tranquilla” rispose andandosene. Già se c’era Katelyn mi sentivo più serena, era una vera amica, aveva un anno in più e fin da piccoli aveva saputo dargli i giusti consigli. Ecco lei mi piaceva, non si vestiva come una puttanella, non si truccava esageratamente, era carina e dolce, era intelligente e non lo guardava come se il suo unico desiderio fosse quello che mio figlio le si buttasse addosso. Cioè a dire il vero i miei pensieri ce li avevo anche quando usciva continuamente con Kate, non per lei, quanto per lui. Erano due anni che mio figlio si era palesemente innamorato di lei e in questo caso la mia paura era che facesse qualcosa di sbagliato nei suoi confronti, a Kate ci tenevo perché l’avevo vista crescere e perché era la figlia della mia migliore amica. Da donna poi avevo ben chiari i comportamenti dei maschi, di certo non volevo che lui la ferisse o cose del genere. Ma, come tutte le madri di figli adolescenti, misi da parte i miei pensieri, Matt aveva 15 anni, doveva sperimentare da solo la vita, capire cosa fosse giusto o sbagliato, non potevo metterlo sotto una campana di vetro o chiuderlo in casa, potevo solo sperare che i valori trasmessi si fossero cementati bene.

 

giphy

 

POV Matt

Stavo andando con Katelyn ad una festa a scuola. Eravamo sulla metropolitana e mentre lei era seduta stavo rimirando il suo vestito. Si era accorciato parecchio sedendosi, scoprendo diversi centimetri di pelle in più sulle cosce. Cercavo di controllarmi ma nell’ultimo anno ero continuamente sovraeccitato, bastava un niente a scatenarmi pensieri poco garbati e fantasie di ogni tipo. Mi succedeva con tutte le ragazze carine, con Kate in particolare perché erano due anni che mi piaceva. “Tutto ok Matt?” domandò, sollevai lo sguardo dalle sue cosce “Sì” “Sei assorto” “No, no, sto bene” risposi cercando di darmi un contegno. Trascorremmo il tempo con i nostri amici comuni: Peter, Tyler e Liv. Ci separammo anche maschi e femmine in certi momenti, dato che andai con Tyler e Peter a dare un’occhiata in giro. C’erano parecchie ragazze carine, alcune avevano certi abiti…volevo essere educato, ma c’erano certe provocatrici! “Andiamo a prendere una coca cola insieme?” mi chiese Kate quando ci riunimmo.

 

giphy

 

“Ok” “Lo sai che è snervante uscire con te quando andiamo a feste come questa?” mi domandò “Perché?” “È tutto un interrompere…non possiamo fare un discorso che viene questa o quella a salutarti, se ne stanno qui per minuti infiniti, ammiccano, fanno gli occhi dolci, ti mettono in mostra tutte le loro forme…” disse, feci un sorriso “Non vedo tutti questi ammiccamenti” “Ohhh io sì” ribattè “Dimmelo la prossima volta, fammi un cenno, così magari ne approfitto” scherzai. Mi tirò una leggera spinta “Da quando hai compiuto 15 anni sei diventato un pervertito come tutti i maschi” affermò “Io?” “Sì, tu. E non fare il finto tonto, lo vedi benissimo che ti vogliono” aggiunse “A proposito, sai che la tua amica, Brittany, mi ha chiesto l’amicizia su facebook?” le domandai “Ah davvero?” “Sì ieri” “E tu hai accettato” “Kate che dovevo fare?” “So che è molto carina, è una mia amica, però…ti ho già detto che è una tipa sveglia, stai attento” “D’accordo. Ti va se domani andiamo in piscina?” proposi “Solo noi due?” “Sì, se vuoi invitare qualcuno va bene ugualmente” chiarii, anche se volevo stare solo con lei in realtà. “No, va bene da soli” “Senti Kate…ma tua mamma non ti rompe esageratamente le palle? La mia è…non lo so, insopportabile!” esclamai. Lei rise “Povera Evelyn, non è vero” “Sì che lo è” “Beh…ho origliato una conversazione tra mia mamma e la tua, a dire il vero. Si lamentava del fatto che sei circondato di ragazzine e che sembrano tutte così eccitate” confessò “Sì avevo intuito che il suo problema fosse quello” “Cerca di capirla Matt, è preoccupata” “Ma che crede? Che sono un deficiente?” replicai “Non prenderla così, sarà in pensiero perché…dai, ammettilo…ci sono tante nostre coetanee che non vedono l’ora di trovare uno che se le porti a letto” “Eh quindi lei crede che io sono un cretino, uno che prende la prima che passa e ci va a letto” affermai “Non penso che tua madre ti reputi scemo, però è normale avere certi desideri per un ragazzo della tua età” “Non sto dicendo che non mi piacerebbe, ma non con la prima che passa” chiarii “Beh…in questo anno ne hai baciate diverse Matt” “Sì ma non c’è mai stato altro oltre qualche bacio” “Lasciamo perdere tua mamma e dimmi una cosa sincera” mi spronò, annuii “Tu ti sentiresti pronto a…avere più di un bacio?” “E tu?” rigirai la domanda “No, cioè per fare l’amore, oltre a pensare che per farlo dovrei avere un ragazzo da un bel po’ che mi ama, attualmente non mi sento pronta neanche fisicamente” ammise “Però sai per le ragazze è diverso” “Quindi tu sì, vorresti fare altro” “Non così, cioè con una con la quale ho una storia d’amore” precisai. Si mise a ridere “Ahhhhhhhhhhh non così…uhm non me la racconti giusta” “Non ci credi?” domandai “Secondo me stai dicendo la verità ma ci stai aggiungendo qualcosa perché parli con me, invece che con i tuoi amici, per cui metti in mezzo l’amore” “Che cosa vuoi che ti dica? Mi andrebbe, ma non sono così freddo e impassibile da farlo la prima volta con una così a caso” spiegai.

 

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Finite le coca cola tornammo dai nostri amici, li trovammo in compagnia di alcune ragazze mentre Liv sbuffava. “Devo tornare a casa, se conto il tempo del tragitto arrivo vicina al mio orario limite, le 24” affermò Kate “Sì, andiamo” risposi “No, ma non preoccuparti, resta pure alla festa” “Ma no, tanto ormai alla festa sono stato abbastanza, ti accompagno!” esclamai. Usciti da scuola la temperatura era cambiata. Erano le 23.40 e con il buio che era calato si era fatto più umido. Camminando verso la stazione della metropolitana notai Kate stringersi tra le sue braccia “Hai freddo?” le chiesi “Un po’” rispose. Le porsi la felpa di cotone che tanto non usavo “No, non serve” disse “Domani ti viene il raffreddore, mentre hai detto che saresti venuta con me in piscina, non la uso, prendila tu” la rimproverai “Grazie” affermò infilandosela e chiudendo la cerniera lampo. Le stava grande ma almeno si copriva. Salimmo a bordo, restando in piedi “Odora di te” sussurrò venendo a stringermi intorno alla vita, così la abbracciai cingendole le spalle “È appena lavata, l’ho presa dall’armadio” “Era un complimento scemo, profuma dell’odore della tua pelle, anche se è appena lavata l’hai tenuta vicino al corpo tutta la sera” sottolineò “E di cosa profumerei?” chiesi, scrollò le spalle “Non so spiegartelo, è odore…di te, sa di buono” rispose. Restammo in silenzio a osservare le persone intorno a noi, mentre eravamo abbracciati sentivo il rimbombo del mio cuore ed ero come pervaso da una forma strana di felicità. Doveva essere colpa, anzi merito, di quell’innamoramento che mi coinvolgeva sempre più e che oltre ad essere ancora una forma di apprezzamento per il suo modo di essere, per il suo carattere, negli ultimi mesi era anche sommato ad una forte attrazione fisica, che talvolta mi creava disagio, soprattutto se stavamo tanto vicini. Ma non sapevo tenermi alla larga, mi piaceva quel contatto soprattutto adesso che crescendo era diventato più sporadico, visto l’imbarazzo da entrambe le parti.

 

NOTE:

Gli anni passano...Evelyn vede crescere in fretta i suoi figli, soprattutto Matthew che, come tutti i piccoli di casa, viene visto sempre dai genitori come un bambino, mentre invece ha compiuto già 15 anni e come tutti i suoi coetanei ha voglia di uscire, inizia ad avere il chiodo fisso per le ragazze e gli ormoni parecchio in subbuglio. Se nel capitolo precedente aveva rivelato il suo profondo interesse per Katelyn, qui a distanza di due anni scopriamo che le cose non sono mutate. Lei gli piace molto, sebbene continui a tenerlo al suo posto, per cui tra i due c'è solo amicizia. Sono cresciuti insieme, quindi si confidano spesso su tutto ed hanno una grandissima intesa ed empatia. Che ne pensate di questi due ragazzini? Sono carini, no? Vi aspetto...

Vanessie

   
 
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