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Autore: vanessie    05/06/2020    1 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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Capitolo 221

“Obbligo o verità?”

 

 

POV Matt  

Era il giorno del mio diciassettesimo compleanno, il 10 ottobre, l’ultimo che avrei festeggiato a Dublino se tutto andava bene, visto che una volta finite le scuole superiori, sarei andato al college. Le università americane erano assai più prestigiose, avevo già fatto domanda alla Columbia University di New York e se anche quell’anno i miei voti fossero rimasti all’altezza, a fine agosto successivo sarei partito. Lasciare l’Irlanda mi dispiaceva, lasciare i miei genitori, mia sorella, i miei amici e Katelyn. Studiare medicina però era il mio sogno, volevo fare il pediatra ed ero comunque felice di poter provare a realizzare quel desiderio. A scuola andavo bene, imparare mi piaceva e sapevo di avere la determinazione giusta per farlo. La cosa che più mi dispiaceva, tuttavia, era mollare Kate, lasciare la mia migliore amica dall’altra parte dell’oceano, a cinque ore di fuso orario. Certo la tecnologia moderna ci consentiva di poter parlare anche a distanza e con frequenza, whatsapp ci avrebbe permesso di messaggiare o videochiamarci quando volevamo, ma ero conscio del fatto che la distanza fisica crea sempre anche una distanza emotiva tra le persone. A lei ci tenevo, eravamo cresciuti insieme, avevamo condiviso tante esperienze e tanti segreti, ci eravamo confidati e di Katelyn mi fidavo ad occhi chiusi. Oltre a questo a me non era affatto passata, continuavo a esserne innamorato da quando avevo 13 anni, lei però non voleva lasciarmi la possibilità di andare oltre l’amicizia, diceva che lo faceva punto primo perchè ero il suo migliore amico, punto secondo perché le nostre madri erano amiche d’infanzia e non voleva creare casini, punto terzo perché per lei il fatto che io avessi un anno in meno aveva molta importanza…

Mi vestii carino per la festa, sistemai i capelli e andai in soggiorno. Mamma mi aveva organizzato una festa di compleanno nella quale avrei avuto la casa disponibile per me e i miei invitati, senza sorella e genitori. Lei aveva pensato a ordinare il cibo e le bibite, io avevo cercato con Kate qualche decorazione e scelto la musica per la serata. “Mi raccomando Matt, mi aspetto di trovare la casa in ordine quando rientriamo. Niente casini, altrimenti sono guai, musica al giusto volume perché i vicini chiamano la polizia per schiamazzi e addio alla festa” mi ammonì “Certo” risposi, anche papà intervenne “Abbiamo detto che sarete 20, giusto?” mi chiese “Sì” “Questa è una sorta di prova Matthew, non voglio sentire puzza di fumo neanche lontamente al rientro, non voglio trovare bottiglie di alcolici, ti ricordo che sei minorenne e che fino all’anno prossimo non potrai bere” affermò mamma.

 

cap-221

 

“D’accordo, comunque non ho mai fumato non lo farò certamente in casa, state tranquilli” risposi “Bene, lo spero” ribattè lei allontanandosi un attimo e lasciandomi solo con papà. “Quante ragazze e quanti ragazzi sarete?” domandò lui “Dodici maschi e otto femmine, ho ristretto il numero degli invitati come promesso” “Ascolta, ora che non c’è tua madre. Non sono bigotto e non voglio certo fingere di non aver avuto la tua età per cui…non mi voglio immischiare nei tuoi fatti, ma se devi combinare qualcosa con qualche ragazza, se è proprio necessario, non in camera mia e di tua madre e lo sai, non è uno scherzo, il preservativo” mi ricordò “Ma sì stai tranquillo, non accadrà niente” risposi.

 

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La festa stava andando bene, gli invitati mangiarono, bevemmo le nostre bibite analcoliche e feci attenzione affinchè nessuno combinasse danni in casa, anche se ero abbastanza tranquillo poiché avevo invitato solo amici affidabili. I regali ricevuti furono meravigliosi, visto che c’era la musica alcuni ballarono, altri fecero foto, altri ancora parlavano. Mi avvicinai a Katelyn, in quel momento seduta da sola sul divano.

 

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Era così carina “Che strano pensare che hai 17 anni e sei ancora scemo come a 12” scherzò “Grazie, sei così gentile e dolce” risposi ridendo “Il tuo ultimo compleanno con me…ci pensi? L’anno prossimo festeggerai con i tuoi nuovi amici americani e la tua ragazza a stelle e strisce, una di quelle belle fighette bionde che si vedono nei telefilm statunitensi, che di sicuro non hanno problemi a condecersi quanto le europee” precisò “Non mi piacciono le bionde” risposi concentrandomi su quell’unico dettaglio, perché pensare che fosse il nostro ultimo compleanno insieme mi infastidiva. Lei rise “Ok allora sarà mora o castana” “E tu cosa farai l’anno prossimo senza di me? Senza nessuno che ti infastidisce?” la provocai “Uhm bella domanda, forse mi troverò un ragazzo, uno a cui va bene andare a vedere film romantici al cinema” affermò giocando “Non credo che esista” “Mi mancherai” disse tornando seria “Anche tu” risposi. Mi girai per capire cosa fosse stato quel gridolino associato ad un rumore strano, sperai vivamente che nessuno avesse fatto cadere qualcosa presente in soggiorno, magari qualcosa di importante per mia madre, altrimenti chi la sentiva. Per fortuna era solo una delle ragazze che aveva fatto cadere il suo telefono, tornai a osservare Katelyn, trovandola sorridente con in mano una canotta della mia squadra di basket preferita “Non l’ho incartata, ma è per te, buon compleanno!” esclamò.

 

giphy

 

“Grazie” risposi felice prendendola e osservandola meglio. Era originale, apparteneva al mio attuale giocatore preferito ed era esattamente della mia taglia. “Non…non mi aspettavo un regalo così azzeccato!” esclamai “Perché? Pensi che non ti conosca? O che non sappia cosa ti piace?” ribattè “So che mi conosci, è che…non me lo aspettavo” precisai sorridendo.

 

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Le diedi un abbraccio di ringraziamento e un bacio sulla guancia. “Hey Matt possiamo parlare un attimo?” mi chiese una delle amiche invitate “Sì dimmi” “No…non qui, in privato” precisò. Mi voltai verso Kate, mi scocciava lasciare la conversazione con lei, però non volevo neppure essere maleducato con l’altra “Tranquillo, parliamo dopo” mi rassicurò Kate “Ok, scusami” dissi alzandomi e spostandomi con l’altra amica, uscendo nel giardino sul retro, dal quale si accedeva tramite la cucina.

“È una bella festa” esordì “Grazie” “E stai bene vestito così” aggiunse, le rivolsi un sorriso, non capendo cosa avesse da dirmi in privato “Di che volevi parlare?” chiesi “Oh beh io…mi chiedevo se…magari ti andava di farci compagnia quando la festa sarà finita” rispose con sguardo malizioso. Ecco cosa voleva dirmi. “Compagnia?” ripetei “Sì, sai…magari parliamo o balliamo, o…se sei solo in casa, possiamo” lasciò la frase a metà, accarezzandomi sul braccio, dalla spalla al polso “…divertirci” concluse “I miei genitori torneranno a una certa ora” mentii, perché insomma avevo i miei istinti da maschio pervertito, ma in verità speravo di restare con Kate a parlare. “Ohhhh” “Mi dispiace, direi di rientrare” la esortai. Tornai dagli altri, Kate si era messa a parlare con delle ragazze, quindi restai con Peter e Tyler. “Potremo fare qualche gioco stupido per animare la serata adesso” propose Tyler “Tipo?” domandai “Tipo obbligo o verità, sai magari falsiamo un po’ la cosa e se capita che uno di noi tre debba dare degli obblighi agli altri, facciamo capitare qualcosa di interessante verso qualche ragazza” spiegò Tyler “Questo è barare” lo riprese Peter “Lo so” ribattè lui “Ma per interessante tu cosa intendi?” mi informai, perché era sleale, ma forse potevamo anche farlo “Non so, magari dare un bacio, non di più perché cadiamo nello sconcio e la maggior parte delle ragazze non approverebbe” sottolineò Tyler “Aspetterei che qualche ospite vada via” consigliò Peter “Per me va bene” risposi. L’arrivo di Liv ci interruppe “Matt possiamo guardare le foto di quando eravamo piccoli? Quelle del tablet? Solo Katelyn ed io” mi chiese “Sì, sì prendilo pure” risposi.

Osservai Liv e Kate intorno alla tavola, stavano guardando gli scatti sul tablet, ridevano, parlavano ed erano così diverse dalle nostre coetanee. Avevano 18 anni e sembravano ancora bambine in certe occasioni. Era una delle ragioni per cui mi ero innamorato di Katelyn, non si atteggiava con vestiti e trucchi provocanti, sapeva essere se stessa in un mondo in cui quasi tutte le altre si divertivano a fare a gara a chi ne avesse baciati o scopati di più. Il fatto che mi ignorasse e non mi volesse come qualcosa di diverso da un amico, mi faceva scattare dentro una sorta di desiderio di piacerle, perché solitamente le altre non mi snobbavano. Solitamente ero io a dire di no.

Avevo avuto una vera e propria ragazza, Brittany, un’amica di Kate. Eravamo stati insieme nove mesi, lei mi piaceva, non ci eravamo solo baciati, c’era stato gradualmente sempre di più, fino a quando avevamo cominciato a fare l’amore. Tuttavia io non avevo mai sentito per Brittany ciò che sentivo per Kate e ci eravamo lasciati tre mesi fa. Le chiacchiere con gli amici mi spinsero a mollare le riflessioni. Più tardi alcuni ospiti salutarono per andare a casa. Il gioco truccato di obbligo o verità lo facemmo quando restammo solo io, Peter, Liv, Tyler, Katelyn e altri due amici e due amiche. Truccare non era facilissimo, doveva accadere che fosse uno dei tre a dare la giusta punizione, se così vogliamo definirla, quando capitava la ragazza giusta e con la fortuna che ci ritrovavamo non era ancora mai successo dopo una ventina di minuti di gioco, poiché a stabilire i turni era una neutrale estrazione a sorte. “Ohhh vediamo, ho estratto il nome di Matthew” disse finalmente Tyler, gli rivolsi un sorriso accennato d’intesa. “Obbligo o verità?” mi domandò “Uhm…obbligo” “Ok allora fammi pensare…” finse, sperai che truccasse la partita nella maniera che desideravo, se proprio dovevamo barare. “Devi baciare Katelyn” affermò, mi girai verso di lei, seduta alla mia sinistra, finsi di non avere alcun tipo di malizia e le diedi un bacio sulla guancia “No Matt, in bocca” mi riprese Tyler “In bocca?” chiesi fintamente stupito, lui annì. “E da quando esiste tra gli obblighi questa cosa?” domandò Kate, lui alzò le spalle “Tyler non abbiamo mai avuto tra la posta in gioco un bacio in bocca” lo inclazò lei “Dare l’obbligo sta a me e decido io” replicò lui.

Mi guardò e restò ad aspettare che assolvessi al mio obbligo, tuttavia anche se lo volevo più di me stesso, baciarla davanti a tutti e senza il suo volere non era come lo immaginavo. Forse ero stato un bastardo a mettermi d’accordo, Kate era mia amica e forse non avrei dovuto farlo. Per questa ragione, capendo anche il suo forte imbarazzo, mi avvicinai alla sua bocca, ci guardammo negli occhi e dopo un po’ d’esitazione che mi faceva quasi scordare i buoni propositi di essere gentile, dato che mi creava un certo surriscaldamento, poggiai le labbra sulle sue, limitandomi ad assaporarle chiudendo gli occhi. “Con la lingua, per un minuto” intervenne Tyler, mi sentivo quasi in colpa perché riaprendo gli occhi notai che Kate fosse parecchio a disagio. Attesi qualche secondo immergendomi nel suo sguardo, poi la baciai. Inizialmente eravamo un po’impacciati, sia per la vergogna della prima volta, sia per la presenza degli amici in un gesto così intimo. Poi si lasciò coinvolgere, non limitandosi ad aspettare che fossi solo io a cercarla ma cercandomi a sua volta. Spostò la mano sulla mia nuca e adesso che mi ero pure scordato che fosse solo un gioco, concentrandomi unicamente sulle diverse emozioni che un bacio con la lingua a Kate riusciva a suscitarmi, mi accorsi che avevo il cuore che batteva frenetico e i brividi sulla pelle.

 

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“Il minuto è scaduto” disse Tyler riportandomi alla realtà. In quel frangente il bacio era profondo e intenso, per questo non mi staccai di botto, ma ne feci calare l’intensità a poco a poco. Sollevai le palpebre e poco dopo lo fece anche lei, le labbra si concessero solo qualche bacetto tenero a conclusione di ciò che era successo. “Wow, questo sì che era un bacio” disse Liv sorridendo. Stava a me estrarre il nome successivo, lo feci subito per non dover sostenere sguardi e sorrisi, facendo proseguire il gioco. Quando poco dopo arrivò l’orario limite del coprifuoco, terminammo il gioco. Non avevo parlato con Katelyn per il resto della serata, le avevo dato qualche veloce occhiata, ma lei prontamente aveva spostato lo sguardo altrove. Speravo che non ce l’avesse con me per come era andata la serata, avrei voluto parlarle ma non ci riuscimmo. La salutai come gli altri, Peter l’avrebbe riaccompagnata a casa. Rimasto solo misi in ordine le poche cose rimaste, gli amici infatti mi avevano aiutato a sistemare tutto. Andai a prepararmi per dormire, mi sdraiai a letto e ripensai al quel minuto di baci. Dio quanto avevo sognato di assaggiare le sue labbra! Di perdermi nei suoi occhi, di sentirmi pervadere da quello scombussolamento emotivo. Le scrissi su Whatsapp per capire come l’avesse presa.

 

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M: Ciao Kate, volevo parlarti prima di salutarci, ma non ne abbiamo avuto il tempo…

K: Anch’io però ero imbarazzata, come possiamo fare?

M: Domani quando verrai al pranzo a casa mia con i tuoi genitori troviamo un momento per farlo, ok?

K: Non voglio che questa cosa crei tensioni o imbarazzo tra noi, io ti voglio bene <3

M: Ti voglio bene anch’io, per questo vorrei chiarire

K: D’accordo, allora a domani, notte!

M: Buonanotte

 

Dio, ma che cazzo avevo fatto? Ero felice di averla baciata, era stato bellissimo, avevo sentito delle emozioni diverse da qualsiasi altro bacio avessi dato. Non che fossi un super esperto, però oltre Brittany con cui avevo avuto una storia per nove mesi, prima e dopo di lei avevo baciato altre ragazze e con nessuna mi ero sentito così. Tuttavia la cosa aveva creato una sorta di barriera con Kate, un velo di vergogna che non era semplice da sollevare, anche perché diciamo che da entrambe le parti non si era trattato di un minuto freddo di baci, probabilmente ci aveva coinvolti e per questo l’imbarazzo era maggiore. Il giorno successivo avremo chiarito, almeno lo speravo.

 

NOTE:

Ciao, Evelyn e Kevin permettono al figlio una grande prova, quella di avere casa libera per festeggiare con gli amici i 17 anni, senza lasciarsi sfuggire varie raccomandazioni. Matthew per tutto il corso della festa sembra prestare molta attenzione affinchè nessuno combini guai, perchè sa benissimo che se le cose non andassero come i genitori se le aspettano, questo passo avanti nell'autonomia e nella fiducia svanirebbe. Il suo interesse continua a concentrarsi su Katelyn, i due sembrano molto affiatati e, sebbene lui sia ancora giovanissimo e immaturo, ha verso Kate un occhio di riguardo in più. Tuttavia i suoi 17 anni si fanno sentire, com'è naturale che sia. Non volevo dipingerlo troppo "adulto" per questo cede alla tentazione di barare nel gioco di obbligo o verità. Direi che riesce a barare benissimo, tanto da baciare Katelyn. Sono entrambi imbarazatissimi, ma lei lo è di più, tanto da non riuscire a chiarirsi prima della fine della serata. Il capitolo lascia quindi in sospeso la questione...spero che la descrizione del bacio sia stata abbastanza adolescenziale ^___^ a venerdì,

Vanessie

   
 
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