Eddard si abitua alla sua nuova vita. Aiuta dove bisogna, i servi sono gentili, anche se sospetta solo perché ha il favore della Principessa. Quando non è occupato è con le due cugine, a imparare tutto il possibile sul mondo in cui vivono, a giocare, o semplicemente in un luogo sicuro al riparo da occhi indiscreti, che guardano questa nuova generazione per trovarle difetti e mancanze. Adora le sue nuove amiche, così diverse eppure simili. Irene è coinvolgente e frizzante, sempre attenta ai propri doveri e consapevole della propria posizione. Catelyn è più tranquilla, selvatica. Le parole della zia tempo fa su quella torre l'hanno tranquillizzata, ma ci sarà sempre qualcosa nel suo animo che non riuscirà ad acquietare.

Oggi però Eddard è andato con Catelyn a cavalcare e Irene è sola in biblioteca con la testa china su un libro che Sansa riconosce essere quello di Samwell Turly. Il ragazzo non le è mai piaciuto, troppo di parte per quanto riguarda Jon, troppo ignorante per quanto riguarda tutto il resto. Cosa può saperne lui, un maestro dagli studi incompleti, della Guerra dei Cinque Re, di quella più silenziosa e invisibile combattuta tra le Tre Regine? Cosa ne sa di cosa significa essere una donna in un mondo di uomini?

-È vero che Cersei Lannister ha fatto esplodere un tempio? -

-Sai cosa le avevano fatto quelli all'interno di quel tempio? -

-Un cammino d'espiazione, anche se non sono sicura di aver ben capito cosa voglia dire-. Come si può spiegare una cosa del genere ad una bambina?

-L'avevano umiliata, affamata, spogliata di tutto-. C'era anche Margaery in quel tempio, colpevole di averle rubato l'amore di Joffrey e Tommen.

-La accusavano di crimini gravi-

-Crimini per cui non avrebbero mai punito un Re. Volevano umiliarla, togliere il potere e la credibilità-. Le avevano tolto l'onore, ma di quello non le era mai importato troppo, l'amore di un popolo che non aveva mai avuto, le avevano tagliato la criniera ed erano stati così sciocchi da lasciarle gli artigli e alla fine erano stati loro a pagare. Ci sarebbe stato da scriverci una seconda canzone, un'erede delle Piogge di Castamere.

-Una donna al potere non è qualcosa che venga accetta con facilità, amore mio-. Il Nord non aveva dato la corona a Jon nonostante fosse stata lei a vincere la battaglia? Non era stata proprio la giovane Lady Mormont la prima a intercedere per il bastardo di Ned Stark?

-La definiscono crudele, la prima e ultima Regina a sedere sul Trono di Spade, la Luce dell'Ovest, la Leonessa dei Lannister. Quando ne parli tu sembra di parlare di qualcun altro-.

-Quelli che hai detto sono i titoli che si è conquistata e nessuno di loro definisce la sua vera essenza. Cersei era una madre prima di essere qualsiasi altra cosa-. Aveva voluto tenere Myrcella accanto a sé, aveva amato Joffrey consapevole della sua mostruosità, era pronta ad uccidere Tommen per non farlo finire nelle mani di Stannis. Quando era rimasta sola aveva visto nel Trono l'unico mezzo per proteggere il figlio non ancora nato.

-Madre? -

-Sto bene. Penso che Catelyn e Eddard siano tornati, va' da loro-.

La conversazione con Irene l'ha turbata. Sono passati quasi dieci anni da che è finita la guerra, più di venti da quando ha visto la Regina l'ultima volta, al matrimonio di Joffrey, vestita di rosso, bella, regale, distrutta. Eppure i fantasmi la tormentano ancora, le camminano a fianco e si insinuano dentro di lei. Non ha, in fondo, la mente di Petyr, non tesse le trame lasciate incomplete da Varys, quando le bambine le hanno portato Eddard non ha forse usato la dolcezza di Margaery, bella e calcolatrice in una maniera più subdola di Cersei?

Quando smetterà di agognare l'impossibile? Mai perché farlo significherebbe abbandonare la bambina che faceva stupidi sogni, che è l'unica cosa rimasta di Sansa Stark, figlia di Lord Eddard e Lady Catelyn, sorella di Robb, Bran, Arya, Rickon e Jon.

Soffoca un singhiozzo mentre, guardandosi allo specchio, nota rughe leggere intorno agli occhi e alla bocca, qualche filo argenteo che fa capolino tra i capelli di fuoco. Sta invecchiando, che cosa si dirà di lei una volta morta? Come la ricorderà la storia?