Sono passati gli anni e la Primavera non accenna ad andarsene. La Principessa ha quindici anni, oggetto di canzoni e ballate, la Luce del Nord. È allegra e sorridente e cortese con tutti i nobili giunti a chiedere la sua mano, ragazzi gentili e giovani, figli di una guerra entrata nel mito, cresciuti nel rispetto reverenziale della Regina del Nord.

Irene passeggia con ognuno di loro, cortese ma ferma nel rifiutare la loro proposta. Sono in tanti a non aver capito che se regneranno sarà solo dietro di lei, non al suo fianco e non al suo posto.

Il bel ragazzo moro e dagli occhi verdi con cui si sta intrattenendo però è diverso. Viene dalla Valle, quarto figlio di una casata di prestigio, veramente innamorato della Principessa che è la copia di sua madre, più dolce e affabile ma non certo meno pericolosa. Dicevano la stessa cosa di Myrcella, di cui Irene adesso conosce la storia finita in tragedia.

Camminano fianco a fianco lei e il giovane Brandon, chiamato così in onore del nuovo Re, e lui le ha posto sul capo una corona di fiori, rose blu d'inverno, una profana Regina d'Amore e Bellezza. Catelyn e Eddard sono poco distanti, attenti a qualsiasi comportamento considerato inconcepibile anche se, quando il giovane Lord ruba un bacio alla sua bella dalle guance color porpora, ridono piuttosto che accorrere scandalizzati. Irene è innamorata e nemmeno Sansa vorrà opporsi. Li guarda indispettita - Quando toccherà a voi sarò io a ridere! -. La guardano imbarazzati e lei riprende la sua passeggiata con un sorriso di vittoria. Che quei due sono innamorati lo hanno capito anche le loro madri e non hanno nulla in contrario. Catelyn merita la felicità tanto quanto lei e se l'ha trovata nel giovane che è rimasto loro accanto fin da quel giorno nella foresta, diventando il più caro confidente della più piccola degli Stark,tanto meglio per tutti.

-Sembrano felici-

-Sono ragazzi per bene, consapevoli della loro posizione e abbastanza assennati da non fare sciocchezze-

-Capisco Brandon ma perché parlare anche di Eddard? - -È cresciuto accanto alle eredi del Nord, ha ricevuto la loro educazione, ha la loro amicizia e il loro favore e, molto probabilmente, sposerà una di loro-.

Arya annuisce, convinta dalla spiegazione. Il ragazzo le piace e non solo perché ha reso Catelyn più calma e solare, ma anche perché è umile, rispettoso, non ha mai chiesto nulla e ha pagato qualsiasi debito pensasse di avere con loro.

Anche a Sansa piace il giovane Brandon, silenzioso e divertente e innamorato. Irene sarà in ottime mani e per questo lo sarà anche il Nord. Guarda i quattro ragazzi ridere e scherzare, un corteggiamento noto e protetto da qualsiasi chiacchiera o calcolo. Era il suo sogno di bambina, un amore del genere con Joffrey bello e coraggioso. Era il sogno di Cersei con Rhaegar dolce e malinconico e con Robert forte e fiero.

È felice che almeno sua figlia stia vivendo la Primavera della sua vita.

Gocce di sangue rosso bagnano il pavimento. Corre senza sapere dove, senza sapere perché. Ha in testa la corona ma il vestito è uno di quelli che indossava ad Approdo del Re. Segue le tracce di sangue con il cuore in gola lungo un corridoio che non ha mai fine. Vede Joffrey, Ramsay, Jon. Cerca di raggiungerli, anche i due che più odia, che non la proteggeranno mai da niente e nessuno, ma spariscono uno dopo l'altro. I ragazzi di cui è stata innamorata dissolti in una nuvola di fumo.

Fa per fermarsi ma le gambe non le obbediscono, la spingono a correre nonostante i muscoli brucino. Si trova davanti a uno specchio e sa di dover continuare a muoversi ma non può farlo. La strada è bloccata e tornare indietro equivarrebbe a morire. Si accorge di indossare una bito rosso con ricami in oro. L'aspetto è ancora il suo ma il sorriso che le adorne le labbra, grottesco se confrontato con il panico dei suoi occhi, non le appartiene. Il riflesso si trasforma, si rimodella. Diventa più alto, più bello e spigoloso, i capelli diventano onde di filigrana e gli occhi pozze di smeraldo brucianti di altofuoco.

-Dove vuoi andare, colombella? Da quegli sciocchi che dicevi di amare? - ride sprezzante la Regina e lei si allontana di un passo, pronta a scappare anche se significasse sfondare lo specchio in mille cristalli. - Dove fuggi, colombella? Non lo sai che dalla verità non si scappa? -

-Io non sono te, io non sono tua-

-No? Non sono forse io quella che hai paura di diventare, quella che sei diventata? Non sei forse tu la cosa più vicina ad una figlia che mi sia rimasta? Non sei forse tu il mio specchio? Tu che usi tutte le mie lezioni, che con parole più dolci insegni anche alla tua dolce bambina?-

-Io sono una Stark-

-In cosa esattamente? Nell'onore che hai gettato avendo un'erede con tuo cugino? Nei colori che sono dei Tully? Tu sei una Lannister-

-No! -

-Mi hai amata, colombella, come si ama la propria madre. Solo un Lannister può veramente amare un Lannister-.