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Autore: Ino_Nara    09/06/2020    0 recensioni
Kensi è una ragazzina che ha perso i genitori tempo fa, ed è ormai abituata a vivere da sola.
Dopo un primo trasferimento a causa del lavoro della zia, la ragazza si trasferirà una seconda volta senza un' apparente motivo.
Scoprirà solo in seguito qual'è il suo passato, per quale motivo ha perso la memoria e grazie ai nuovi compagni tornerà a vivere, anche meglio di prima.
Dal testo: "Una bambina,decisamente cresciuta, stretta al suo ragazzo, in quella che era una disperata ricerca di calore e affetto; un uomo, ancora troppo bambino, che sembrava proteggerla da tutto pure nel sonno, quasi volesse rimediare ad errori passati e recuperare il tempo perduto."
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, La zia/La fata, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CASTIEL'S POV

Chiudo la porta alle spalle di Kensi, e attendo di sentire i suoi passi allontanarsi sul vialetto, per poi tornare da Lysandro.
Lui mi guarda con un sorrisetto soddisfatto, lo sguardo incredibilmente calmo, tranquillo, come solo Lys riesce ad essere.
"Smetti di guardarmi in quel modo! Tutto a posto con Rosalya?"
"Rosalya è già partita, sarà davanti all'asilo prima che arrivi Kensi."
"Sei sicuro?"
"Si Castiel, Rosa ci tiene tanto quanto te a lasciare un momento di tregua alla tua ragazza. Le sembra così stressata al momento che sembra possa lasciarsi andare proprio nel momento dell'ultimo sprint."
"Non è quello che sembra, è distrutta, non sa più dove sbattere la testa."
Lysandro rimane a guardarmi in silenzio per qualche istante.
"Sei adorabile quando ti preoccupi per lei."
I miei occhi devono essersi spalancati, perché un sorrisetto soddisfatto appare sulle sue labbra.
"Adorabile non direi, ma mi preoccupo... Allora, sei sicuro che andrà tutto secondo i piani?"
Prende tra le mani il suo cellulare e controlla qualcosa sullo schermo. 
"Arriverà in tempo. E siccome porterà Tim a casa, lascia che li preceda, così potrai anche preparare la tua cenetta. Pensa almeno a non avvelenarla Castiel!"
Si alza così dal divano, e si dirige verso la porta d'ingresso.
"Lysandro, il quaderno!"
Al solito il suo block-notes è rimasto sul divano, lo seguo alla porta tenendolo tra due dita e sventagliandolo sotto il suo naso. Lo afferra e mi sorride.
"Grazie! E buona serata."
Mi fa un occhiolino e si allontana di due passi indietro rispetto alla porta.
"Non disturbarmi, devo cucinare!"
Chiudo la porta dietro di lui e scappo in cucina, dove il mio occhio cade sull'orologio a muro. Non avrò mai tempo di preparare tutto. 
Faccio un profondo respiro e lascio uscire tutta l'aria in uno sbuffo. Devo riflettere. Procedere per priorità.
I petali e le candele, probabilmente. Inizio a spargere, cominciando dall'ingresso, petali di rose che portino verso il piano di sopra, fino al bagno. Ne cospargo la vasca da bagno, che poi metto a riempire con acqua bollente, cercando tra le cose di Kensi una bath bomb. Se fosse più ordinata nei suoi trucchi, creme e affari del genere risparmierei almeno una decina di minuti. Poi è il momento delle candele in tutto il bagno, che ho deciso essere sacrificabile con un pochino di cera; nel dubbio afferro l'accendino e procedo all'accensione, inventandomi in questo momento che delle candele consumate sono più romantiche di candele intatte e appena accese.
Quando sto per ultimare l'opera sento il cellulare vibrarmi nella tasca dei pantaloni. O sono buone notizie da Lys, o lamentele di Kensi. 
Propendo per la seconda opzione e decido di lasciare perdere il cellulare, per riuscire a finire tutto prima che possa rientrare.
In cucina sono perso, so di potercela fare ma non so scegliere da cosa cominciare.
Prendo il necessario per apparecchiare e mi metto all'opera, ben consapevole che un angolo della tovaglia scapperà al mio sguardo e non al suo, ma sperando nella sua clemenza.
Quando tutto mi sembra ben sistemato prendo le rose che sono rimaste intatte dalla mia stradina di petali, e messe in un vaso, le sistemo al centro del tavolo, accanto ad una candela, che decido di preservare dal consumarsi.
Mi fermo un attimo, prima di cominciare a preparare la cena: in questo preciso momento il rumore della chiave nella serratura ferma il rumore dei miei pensieri sovrapposti l'uno all'altro.
"Castiel, cosa diavolo sta succ-"
Faccio capolino all'ingresso giusto in tempo per vederle spalancare gli occhi e interrompere la sua frase a mezz'aria.
"Ciao tesoro."
Le sorrido, e lei mi guarda come se non sapesse di fronte a chi si trova.
"Che c'è? Se vuoi posso togliere tutto.
Faccio spallucce, per provocarle una reazione.
"No, no... ma, perché?"
"Ti avevo detto che avresti ricevuto una sorpresa!"
"Ma per quale motivo? Me la sono meritata?"
"Ho bisogno di un motivo per fare una sorpresa alla mia ragazza? Non pensare troppo Kensi, voglio solo che tu possa rilassarti e non pensare a nulla."
"Non posso non pensare a nulla!"
"E a cosa dovresti pensare di così tanto importante che non possa aspettare?!" 
"A te!"
Mi salta addosso, e faccio in tempo a prenderla prima di sentire le sue labbra sulle mie
"Su pulce, non esagerare, non sai nemmeno cosa ho preparato."
"Allora mostramelo!"
"C'è una stradina Kensi, non è difficile."
Una risata mi scoppia naturale davanti al suo sguardo perso.
"Non mi accompagni?"
Penso un secondo a tutto quello che devo finire di preparare, ma vedere le sue reazioni è senza prezzo.
"Se hai paura di perderti ti seguo, fai strada!"
Inizia a salire le scale due scalini alla volta, portando le mani dietro la schiena, aspettando che io le afferri, quasi volesse trascinarmi.
Appena apre la porta del bagno mi sento sollevato nel vedere che l'acqua non ha allagato al bagno e anzi ha quasi finito di riempire la vasca: almeno un tempo calcolato giusto!
"Per noi?"
I suoi occhi sono spalancati e sembrano sul punto di esplodere.
"Per te, ti ho detto che devi rilassarti. Non credo che ti lascerei tranquilla."
"Non puoi saperlo!"
"Fidati, lo so bene. Fila in vasca prima che l'acqua si raffreddi, su!"
Si gira a guardarmi. Un bacio, di nuovo e uno ancora. 
Le sorrido, indietreggio e chiudo la porta appena dopo avere visto la pelle delle sue spalle e della sua schiena.
Torno in cucina, tentando di mantenere la calma. Non mi rimane molto da fare, se non stendere l'impasto che avevo già preparato, farcire due pizze e metterle in forno.
E dopo le pizze, mettermi qualcosa di carino ma comodo.
Esco dalla nostra stanza nello stesso momento in cui Kensi esce dal bagno, con un sorrisetto soddisfatto stampato in volto. Con i capelli ancora gocciolanti, le guance rosse e l'asciugamano avvolto intorno al corpo si avvicina e mi stampa un caloroso bacio sulla guancia.
"Dove te ne vai, non resti con me?" dice mentre mi guarda scendere le scale
"Vestiti e vieni tu da me, per una volta."
La guardo farmi una linguaccia, mentre penso che tutto sta filando secondo i miei piani.
Scendo in cucina, tolgo le pizze dal forno, le porto in tavola, accendo la candela e do un'ultima occhiata in giro: tutto è a posto.
"Castiel, c'è odore di pizza!"
"Kensi, datti una mossa."
La sento correre per le scale e quando arriva davanti a me, sorride a ben più di 32 denti.
"L'hai fatta tuuuuuuu?" prolunga tutti i suoni, e saltella in giro come una bambina.
"Rosalya mi ha riportato indietro Tim e portato via la mia ragazza?"
"La tua ragazza è qui, e vuole un bacio!"
"Può venirselo a prendere quando vuole, un bacio, ma penso che voglia più mangiare la pizza."
Senza aspettare ancora, si siede a tavola e comincia a mangiare.
"È buona!"
"Non parlare con la bocca piena."
"Parlo come voglio, se è la mia sorpresa! Perché lo hai fatto?"
"Ancora? Deve esserci per forza un motivo? Voglio farti stare bene."
"Già questo è un motivo!"
"Devi sempre avere l'ultima parola, eh?"
"Con te è una sfida divertente, signorino."
---
Finita la cena fa come per volere sparecchiare, ma non voglio che sia lei a farlo; la fermo, e lei mi guarda con aria interrogativa.
"Faccio io! Tu vai sul divano, vai a letto, dove vuoi, ti raggiungo!"
Quando finalmente mantengo quanto detto dopo aver finito di sistemare di sotto, la ritrovo sdraiata a letto, a pancia in giù, il cellulare tra le mani.
"Ti vanti con tutte le tue amiche di quanto sia meraviglioso il tuo ragazzo?"
"No, no penso sia carino renderle così tanto gelose!"
"Pensavo avresti risposto che lo sapevano già!"
"Ti rovinerei la reputazione tesoro."
"O magari accresceresti quella di rubacuori!"
"Dovresti voler rubare solo il mio!"
"Non posso rubare qualcosa che è già mio..."
Salgo su di lei, andando a massaggiarle le spalle.
"Castiel..."
"Dimmi."
"Ti amo. Grazie..."
  
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