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Autore: vanessie    12/06/2020    1 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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Capitolo 222

“Sguardo da mamma”

 

POV Evelyn           

Stavo finendo di cucinare per il pranzo che avremo fatto insieme alla famiglia Cadogan: Holly, Ben e Katelyn. Avremo festeggiato in famiglia il compleanno di Matthew del giorno precedente. La sera lui aveva festeggiato con gli amici, adesso toccava a noi celebrare i suoi diciassette anni. Mi pareva impossibile che lui fosse già tanto grande, ricordando quel tenero neonato che mi osservava con gli occhioni azzurri e mi rivolgeva sorrisi sdentati. Mi sembrava ancor più impossibile che quello fosse l’ultimo compleanno in cui avrei potuto stare con mio figlio, l’anno successivo sarebbe stato al college, lontanissimo da me, a New York City. Mi faceva soffrire, però avevo accettato che facesse la sua strada, che crescesse, che trovasse il suo posto nel mondo. In tutto ciò era stato Kevin a farmi ragionare e accettare meglio la situazione. Matthew era un ragazzo in gamba, perché privarlo del sogno di diventare un medico? Era ovvio che i college americani fossero più prestigiosi e lui, avendo doppia cittadinanza grazie al padre, poteva tranquillamente trasferirsi. Ultimamente era proprio cresciuto, di sicuro nei prossimi mesi sarebbe maturato ancora un pochino, per cui se la sarebbe cavata. “Jennifer porteresti intanto in tavola i piatti e i bicchieri?” chiesi a mia figlia, ormai ventunenne “Ma Matt dov’è?” rispose lei “Si sta facendo la doccia” “Oh sì, dovrà improfumarsi per Kate!” scherzò mia figlia. Sorrisi “Jennifer” la ripresi bonariamente, poiché non era un mistero che Matt fosse innamorato da ben quattro anni. “Sarebbe carino se Kate un giorno diventasse mia cognata” aggiunse “Sarebbe perfetto anche se fosse mia nuora, ma queste non sono cose che possiamo decidere, sta a loro” affermai. Ero sincera nel pensare che la figlia di Holly fosse meravigliosa e perfetta per mio figlio, ma non volevo intromettermi. “Dai, vado ad apparecchiare mamma” concluse portando il necessario in soggiorno. Avevo preparato alcuni tra i suoi piatti preferiti, una piccola cosa da mamma che avrebbe apprezzato, anche se conoscendolo non mi avrebbe mai ringraziata, o neanche mi avrebbe detto che gli aveva fatto piacere mangiare quelle cose. Andava bene così, accettavo i miei due figli per ciò che erano, con i loro pregi e difetti. “Devo aiutare a fare qualcosa?” mi domandò lui entrando in cucina “No, sono quasi pronta” risposi dandogli un’occhiata da capo a piedi “Come sei carino” dissi sorridendo, era semplice, un jeans e una felpa nera, era un abbigliamento giusto per la sua età e per il suo stile.

 

cap.222

 

Restò in silenzio “E hai fatto il bagno nel profumo a quanto sento” aggiunsi “No solo tre spruzzi” “Tre spruzzi per centimetro Matty” scherzai. “Papà?” “Sta controllando che tu e i tuoi amici ieri sera non abbiate lasciato bottiglie di superalcolici o mozziconi di sigaretta” lo provocai per vedere la sua reazione “Ah ah molto divertente” “A tal proposito…devo farti i complimenti. Non abbiamo trovato traccia di tutto ciò e la casa era perfettamente in ordine” mi complimentai sincera “Che credevi scusa? Sono un bravo ragazzo” rispose sorridendo. Mi avvicinai e senza dargli il tempo di scansarsi gli stampai un bacio sulla guancia “Bello il mio cucciolotto dagli occhi azzurri” affermai “Che madre imbarazzante” ribattè, ma sapevo che lo diceva per scherzare, così come sapevo che non lo avrei mai appellato in quel modo infantile davanti ad altre persone, lo chiamavo così quando era piccolo, ma erano anni che non lo facevo più.

 

cap.222n2

 

Poco dopo la famiglia Cadogan arrivò a casa. Avevo notato quanto fosse strano mio figlio verso Katelyn, quanto Katelyn fosse strana verso mio figlio. Quello non era il loro solito modo di fare, si trovavano così bene insieme, erano molto complici e a loro agio…che fosse successo qualcosa la sera prima? Quando mi alzai per prendere il secondo, seguita da Holly che si era offerta di dare una mano, approfittai della nostra solitudine in cucina per farle qualche domanda. “Il primo era buonissimo Evelyn” mi disse la mia storica migliore amica “Grazie. Holly per caso è successo qualcosa che non so?” “In che senso?” “I nostri figli si comportano in modo strano. Si saranno detti sì e no due parole” spiegai. “Beh in effetti anche a casa Kate era…non saprei definirla. Ha fatto colazione in silenzio rimirando lo smartphone” “Matt era normale fino a quando siete arrivati” “Beh che credi? L’occhio sullo schermo ce l’ho buttato, guardava delle foto di ieri sera, del compleanno di Matt e alternava sorrisi a momenti di contemplazione” sottolineò. “Non ti ha raccontato nulla della serata? A me ovviamente Matthew non ha detto niente, figuriamoci se racconta qualcosa” mi lamentai “No, l’unica stranezza è che l’ha riaccompagnata Peter ieri” “Ma non è che mio figlio le ha fatto qualcosa vero? Perché se così fosse, devo saperlo” replicai “Non saprei, ma non penso, Matt è sempre molto carino” concluse. Portammo il secondo in tavola e studiai ancora i loro comportamenti. Ci alzammo da tavola, il dolce lo avremo mangiato più tardi. Notai con la coda dell’occhio che Matt fece cenno a Kate di seguirlo in camera. Lasciarono la porta aperta, vedevo solo le loro gambe che penzolavano dal letto, segno che si erano seduti. Putroppo non sentivo niente, mio marito e Ben avevano acceso la tv…

 

POV Matt

Era inutile che ci girassimo tanto intorno…Kate ed io dovevamo parlare di quel bacio. Il pranzo in presenza dei genitori era stato super imbarazzate, quasi non ci eravamo rivolti la parola, non sapevo cosa dirle, lo stesso valeva per lei. Neanche mi aveva guardato negli occhi, sfuggendo continuamente al mio sguardo. Quando il pranzo finì, nella pausa prima del dolce, ne approfittai per richiamarla con un cenno verso la mia camera. Lasciai volutamente la porta aperta, perché avevo notato che mia madre ci aveva osservati per tutto il tempo, evidentemente era palese che avessimo qualcosa di strano. Visto che scemo non ero, avevo quindi pensato che lasciando aperta la porta della mia stanza, che si affacciava sul soggiorno in cui si trovavano tutti gli altri, avremo destato meno sospetti. Ci sedemmo sul letto, mi misi leggermente di lato per costringerla a guardarmi. Mi rivolse un sorriso imbarazzato “Possiamo parlarne?” chiesi sottovoce.

 

giphy

 

La tv in soggiorno era accesa e speravo che parlando piano nessuno ci avrebbe sentiti. Lei annuì “Kate mi dispiace per ieri, cioè…è stato un gioco e scambiarci un bacio per la prima volta, oltretutto davanti agli amici, è stato imbarazzante” dichiarai “Molto imbarazzante” “Credi che tu possa superare quell’episodio e cercare di tornare a parlarmi normalmente?” domandai “Matt tu sei il mio migliore amico, certo che voglio parlarti come facevo prima. Ho questo stato d’animo perché quando alzo lo sguardo su di te, ricordo quel momento, ripenso a…il nostro occhi negli occhi, il tuo sapore, quel cercarsi reciproco delle nostre labbra e…se devo dire che ci ripenso e mi dico che era solo un gioco, direi una bugia. Insomma per me non è stata una cosa fredda e insignificante, è stato un bacio, un bacio vero, con tutto ciò che comporta” spiegò mentre notavo le sue guance colorirsi di rosso “Anche per me” risposi.

 

giphy

 

I nostri sguardi si persero l’uno nell’altro, cazzo dovevo regolarmi perché se obbedivo ai miei istinti la baciavo di nuovo. Distolse lo sguardo con un sospiro che sfociò in un sorriso, puntandolo altrove. “Penso di aver bisogno di qualche giorno per metabolizzare la cosa. Cioè avrai capito che quando parlo di bacio vero con tutto ciò che comporta, alludo a delle emozioni che non vanno bene per un’amicizia” precisò, annuii “Per me puoi avere tutto il tempo che ti serve. In ogni caso io non voglio spingerti a pensare nulla, sai che sei la mia migliore amica, ma non trovo giusto che a 17 e 18 anni si debbano reprimere sentimenti e sensazioni” puntualizzai. Ero innamorato di Katelyn, volevo baciarla, lei aveva appena detto che il bacio le aveva suscitato delle emozioni, in realtà lo avevo intuito anche senza quella conversazione, lo avevo compreso dal coinvolgimento che aveva avuto in quell’istante della sera prima, nella sua mano sulla mia nuca, nel modo di cercare la mia lingua, nel modo con cui ci eravamo guardati sollevando le palpebre tra un bacio e l’altro. Perché doveva limitare ciò che sentiva? “Ti prego…è già difficile così, non rendere le cose ancor più faticose” ribattè “Non è ciò che voglio, sei tu che le stai rendendo difficili” “Matthew Black, te ne andrai in America tra meno di un anno” “E quindi?” “Cosa stai cercando da me? Voglio essere tua amica ancora a lungo, non possiamo infilarci in qualcosa di estremamente arduo come una storia d’amore tra amici, nella quale rischio di perderti” “Io ti amo, è così inaccettabile per te?” le chiesi “Devi tapparti la bocca, smettila” bisbigliò mettendomi una mano sulle labbra per fare in modo che io non potessi aggiungere altro, forse sentirselo dire le suscitava qualcosa.

 

giphy

 

“Ora che abbiamo chiarito questa cosa del bacio, possiamo tornare di là, altrimenti chissà cosa penseranno” disse. Ci alzammo in piedi, eravamo ancora nella porzione della stanza che restava nascosta a chi si trovava in salotto, per cui le diedi un abbraccio “Scusa se ti ho messa in imbarazzo ieri” sussurrai al suo orecchio “Non devi scusarti, è stato un gioco, tu non c’entri” rispose. Oh eccome se c’entravo, avevamo barato…sospirai “E comunque anche se non vuoi, ricordati che ti amo lo stesso” aggiunsi senza sciogliere l’abbraccio.

 

POV Evelyn

Uscirono dalla stanza sorridenti, chissà forse c’era stato un litigio o un’incomprensione la sera prima e ora si erano chiariti…in amicizia poteva capitare, l’importante era saper far pace. Ero solo stata in pensiero perché la loro era una bella amicizia, mi dispiaceva vederli freddi, inoltre Matt era mio figlio e purtroppo sapevo che i maschi spesso sono capaci di ferire una ragazza, non volevo che lui lo avesse fatto a Kate. Mi dedicai alle chiacchiere con Holly, ora che mi ero tranquillizzata. Progettammo un pomeriggio di shopping tra donne, al quale potevamo invitare anche Drew e Thea, le altre due nostre amiche. Parlammo poi di un libro uscito di recente che lei aveva letto, me lo consigliò perché diceva che le era piaciuto moltissimo e che aveva ricevuto ottime recensioni. In seguito scappò fuori anche qualche argomento legato al nostro lavoro, oltre che amiche infatti eravamo colleghe, per cui spesso ci confrontavamo, ci raccontavamo, spettegolavamo dei colleghi, giusto per fare quattro risate.

Era il momento del dolce, per cui mi alzai per prenderlo in cucina “Matt potresti darmi una mano?” proposi a mio figlio. Lui mi seguì in cucina “Insomma che cosa hai fatto a Katelyn ieri sera?” domandai mentre era voltato a prendere i cucchiaini dal cassetto.

 

cap.222n3

 

Si voltò con aria stupita “Io? Perché?” rispose ed io nella sua espressione e nel suo tono captai qualcosa, la mia era stata solo una domanda a trabocchetto, ma evidentemente qualcosa c’era stato. “Perché sono sempre i maschi a combinare qualcosa” replicai “Niente, non è successo niente” “Sei sicuro?” “Sì” “Perché non l’hai accompagnata a casa?” chiesi “Ah per questo? Beh perché Peter si è offerto di farlo, tanto andava in quella direzione” “Uhm…quando dici: ah, per questo? Significa che c’è stato altro?” lo insidiai “No mamma, non c’è stato nulla” “Lo spero” “A proposito, dopo il dolce noi usciamo, andiamo a fare un giro” “D’accordo” “Vedi? È tutto a posto” ribattè.

Più tardi quando Jennifer raggiunse delle amiche e anche Ben ed Holly se ne andarono, restai con Kevin in giardino. Facemmo due chiacchiere, anche se eravamo sposati da tanti anni a me piaceva ancora trascorrere il tempo in sua compagnia. “Wow, accidenti, guarda che fotografia hanno messo su facebook Kate e nostro figlio!” esclamò Kevin controllando il telefono. Andai a curiosare e pensai che fosse davvero molto bella. Lo sfondo, la luce, la naturalezza dell’adolescenza, la bellezza della gioventù…

 

cap.222n4

 

Erano così carini e teneri. Avevo avuto quell’età molti anni prima, quando avevo incontrato Kevin per la prima volta ne avevo ancora 17, proprio l’età di Matthew…dio quant’ero bimba e neanche me ne accorgevo. Adesso avevo un figlio di quell’età, oltretutto il secondogenito, quanto era volato il tempo? Scacciai il momento nostalgia per concentrarmi sulla foto. Sebbene fosse un adolescente maschio in piena crisi ormonale, insopportabile in casa, che come tutti i coetanei desiderava solo uscire, divertirsi, ridere e scherzare, dovevo ammettere che aveva ancora un sacco di cose belle dentro di sè. Era umile, aperto e ironico, intelligente, studioso, sapeva essere un amico sia con Kate sia con Peter e Tyler, ma anche con i suoi compagni di classe, era abbastanza educato e responsabile, era una persona interessante. Certo doveva crescere e maturare, di strada ne aveva davanti, ma probabilmente il nostro modo di educarlo non era stato così male…gli augurai il meglio, la serenità, l’affetto di amici sinceri, la realizzazione dei suoi sogni e un giorno chissà…l’amore vero di una ragazza in grado di apprezzarlo non solo per gli occhi azzurri, ma anche per il suo modo di essere. Mi sarebbe piaciuto che fosse Katelyn, ma ad ogni modo, se così non fossero andate le cose, sperai che lei gli restasse accanto come una vera migliore amica.

 

NOTE:

Ciao, nel capitolo precedente ci eravamo lasciati con una situazione da chiarire. Al compleanno di Matthew con gli amici, durante il gioco truccato di obbligo o verità, Matt e Katelyn si erano baciati e lei era rimasta così imbarazzata da non rivolgergli più la parola fino a fine serata. Ora che invece lui festeggia in famiglia, i due devono chiarirsi. Il loro comportamento appare strano anche per Evelyn, che nota quanto siano diversi dal solito, proprio loro che solitamente sono molto a loro agio insieme. In cameretta riescono a parlare e Kate ammette che si sente imbarazzata per il gesto in sè, ma anche perchè il bacio le ha fatto provare delle emozioni vere. Per questa ragione gli dice di aver solo bisogno di un po' di tempo, mentre Matt prova a farle capire che probabilmente non è giusto per nessuno negare i propri sentimenti. Anche se lui è ancora un ragazzino di 17 anni, dobbiamo ammettere che comincia a saperci fare con le ragazze, sarà forse merito del fatto che riesce ad esprimerle apertamente e con naturalezza ciò che prova, o il riuscire a dirle a voce alta che la ama, fatto sta che le sue parole colpiscono Kate, nonostante cerchi di respingerlo perchè sa che lui tra meno di un anno andrà a studiare in America e non se la sente di intraprendere una relazione, rischiando pure di perdere quell'amicizia profonda che hanno. Evelyn si rasserena vedendoli poi sorridenti, anche se non le dispiacerebbe affatto se tra loro nascesse qualcosa, tuttavia non si intromette e spera soltanto che qualsiasi futuro gli riserverà il destino, tra i due resti radicata quell'amicizia sincera che vede.

Vi aspetto venerdì,

Vanessie

   
 
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