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Autore: _KyRa_    13/08/2009    4 recensioni
Chi è che se ne stava in camera mia quando sono arrivato?!-.
-Avevo sonno e mi sono addormentata!-.
-Sul mio letto?! Ammettilo che sei cotta di me!-.
Io cominciai a ridere da assatanata.
David ascoltava in silenzio la conversazione, sorseggiando il suo the ad occhi chiusi, non troppo interessato mentre i tre ragazzi si passavano sconsolatamente una mano sul viso.
Genere: Erotico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '~ Beats Of My Heart ~'
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capitolo 2

Ecco il secondo capitolo ^^

Capitolo 2


Saki aveva già avvisato tutti gli altri ragazzi della mia provvisoria permanenza in casa loro. Li avevo conosciuti tutti: Bill, il fratello gemello di Tom che portava dei rasta neri e biondi, del trucco nero e marcato sugli occhi, e un piercing al sopracciglio destro; Gustav, biondo e molto naturale; Georg che aveva dei capelli rossi e piastrati. Tutti tra i 19 anni e i 22. Certo un po' erano strani a modo loro. Ognuno aveva uno stile proprio e molto appariscente. Forse i più “normali”, come li definivo io, erano Georg e Gustav. Eravamo seduti in salotto e i quattro ragazzi e Saki mi guardavano attentamente.


-Fatemi capire, voi siete famosi quindi?- domandai io. I ragazzi annuirono.


-Sì, facciamo parte di una band chiamata Tokio Hotel, non ci hai mai sentiti nominare?- mi chiese Bill. Io scossi la testa. -Beh, io sono il cantante, mio fratello il chitarrista, Georg il bassista e Gustav il batterista- mi spiegò poi. Io annuii. -Ah e ovviamente Saki è la nostra guardia del corpo- sorrise guardando l'armadio a cinque ante.


-Capisco- risposi pensierosa.


-Tu come mai vagavi in giro per la città in quelle condizioni?- mi chiese Gustav.


-Ehm, è una lunga storia- risposi imbarazzata.


-Noi abbiamo tempo- mi disse lui.


-Preferisco di no, davvero- sorrisi io.


-Come vuoi- concluse il biondo. Ad un tratto sentimmo la porta di casa aprirsi e una voce al quanto stonata cantare una strana canzone che non riuscivo a decifrare. I ragazzi si guardarono imbarazzati e poi si voltarono verso il soggetto in questione. Era un uomo sulla quarantina che faceva capolino in salotto. Appena mi vide inchiodò sui suoi piedi.


-David, prima di fare qualunque tipo di uscita, lasciaci spiegare- intervenne subito Bill. -Lei è Sara- continuò. David mi guardò e io, non sapendo cosa fare, lo salutai imbarazzata con la mano. Poi tornò ad osservare Bill. -Le abbiamo detto che può rimanere con noi per un pò perchè non ha una casa e dei soldi per mangiare- aggiunse il cantante. David sembrò registrare lentamente ogni parola nel suo cervello, cercando di capirne il significato.


-D'accordo. A una condizione però: non deve assolutamente far entrare amici e persone varie...- cominciò il manager.


-Non ne ho- risposi prontamente. Lui mi guardò qualche secondo e poi riprese il discorso.


-I paparazzi lontani..- continuò.


-Non sono una raccomandata- risposi.


-Se esce di casa insieme a voi non deve assolutamente essere fotografata o cominceranno con le domande su chi è e chi non è- concluse. Gli altri annuirono. Poi si voltò verso di me ed annuii anch'io. -Perfetto. Io sono David- mi sorrise poi allungando una mano verso di me. Mi sorprese quel cambio di espressione improvviso ma ricambiai gentilmente la stretta.


-Sara, piacere. E... grazie- risposi.


-Di niente. Ragazzi fatele vedere la stanza di sopra dove si può sistemare- disse poi rivolto ai maschietti.


-Gliela faccio vedere io- zompò prontamente dal divano Tom. Io lo fulminai con lo sguardo e lui mi sorrise sarcastico.


-Ok- rispose semplicemente David senza accorgersi di quegli scambi di sguardi per niente positivi, soprattutto da parte mia.


-Vieni- mi disse poi Tom cominciando a salire le scale. Io lo seguii. Per caso l'occhio mi cadde sul suo fondoschiena, dato che ce l'avevo proprio davanti. Scossi la testa tirandomi da sola una sberla. Tom si girò incuriosito verso di me continuando a salire. -Che fai, ti schiaffeggi da sola?- mi chiese perplesso e divertito allo stesso tempo. Io scossi di nuovo la testa facendogli un cenno superficiale con la mano. Lui ridacchiò e finalmente arrivammo al piano di sopra. Lo seguii anche per il corridoio piuttosto grande. Arrivò davanti ad una porta e la aprì. Io mi affacciai ed osservai quella stanza enorme, con un letto matrimoniale a baldacchino proprio al centro. Una finestra dalla quale passava un grosso fascio di luce. Un armadio molto capiente ed una scrivania con un portatile sopra. Rimasi a bocca aperta. Non ero abituata a tutte quelle cose nella mia vecchia casa, se così si poteva definire. -Ne deduco che ti piace- commentò Tom osservando la mia espressione. Io annuii distrattamente.


-Non è un po' troppo?- chiesi guardandolo. Lui alzò le spalle sorridendo.


-Anche se fosse non ne abbiamo altre di stanze. Certo, se non va bene, puoi venire a dormire nella mia, tanto c'è un bel letto matrimoniale, ci stiamo bene in due- mi disse malizioso leccandosi il piercing. Io lo guardai scettica.


-Ripensandoci questa camera va benissimo- commentai. Lui sorrise sconfitto.


-Come vuoi- rispose. -Comunque il mio invito è sempre valido... quando vuoi- aggiunse.


-Tom, non ti conviene provarci con me- lo liquidai. Lui aveva in volto un'espressione compiaciuta.


-Perchè?- mi chiese.


-Perchè non c'è trippa per gatti-.


-Beh, uno ci prova lo stesso. Quello che succede succede-.


-Contento tu...-.


In quel momento sentimmo dei passi salire su per le scale. Ci voltammo e vedemmo entrare Bill sorridente.


-Hey! Allora? Ti piace la stanza?- mi chiese entusiasta.


-Sì- sorrisi e notai con la coda dell'occhio Tom che continuava a torturarsi quel piercing dannato.


-Bene, allora scendete a mangiare che è pronto in tavola- continuò. Noi annuimmo e lo seguimmo per le scale. Una volta arrivati in cucina mi brillarono gli occhi osservando tutto quel ben di Dio pronto in tavola. -Siediti Sara- mi sorrise Bill. Io obbedii e mi posizionai affianco a Gustav. Di fronte a me i gemelli e a capo tavola Georg e David.


-E Saki?- domandai perplessa.


-Lui non mangia con noi, qui vicino c'è casa sua- rispose Georg. Cominciammo a servirci. Mi presi un pezzo di cotoletta impanata con un po' di patatine fritte affianco. Non mi sembrava vero. Subito cominciai a mangiare affamata.


-Buono?- mi chiese David speranzoso.


-Buonissimo- risposi mandando giù il boccone. Lo vidi sorridere.


-Ho superato me stesso- disse con fare teatrale e con la mano sul petto. Noi sorridemmo e continuammo a mangiare.


-In questo periodo non siete impegnati con i concerti?- domandai ai ragazzi.


-No, siamo in pausa per registrare il nuovo album- rispose Gustav.


-Poi, se vuoi, ti facciamo sentire qualcosa- mi sorrise Bill. Io ricambiai il sorriso annuendo e portandomi alla bocca una patatina. Per tutta la serata andammo avanti a chiacchierare. Dovevo ammettere che erano proprio simpatici. Tom però era sempre quello che mi piaceva un po' meno. Mi davano fastidio certe sue occhiate, anche se sapeva che non gliela avrei mai data vinta. -Domani andiamo a fare shopping, vieni con noi così ti compriamo qualcosa dato che sei senza un cambio di vestiti- disse ad un tratto Bill. Io mi irrigidii.


-Oh no no, non ci penso neanche. Non voglio farvi spendere per me- ribattei. Loro spalancarono gli occhi.


-Scherzi?- mi chiese Tom.


-Assolutamente no- risposi ferma.


-Ma non dire cavolate, per noi è un piacere. Non puoi rimanere solamente con quei vestiti- intervenne David. Io abbassai lo sguardo rassegnata.


-Beh, che dire, grazie- dissi imbarazzata.


-Di niente- sussurrò Tom sorridendo. Io staccai subito lo sguardo dal suo. Continuai a mangiare senza dire una parola finchè il sonno non si fece sentire. Mi portai una mano davanti alla bocca, sbadigliando lievemente.


-Sei stanca?- mi chiese David. Io annuii. -Vai a dormire, tranquilla. Nel mobile del bagno, quello sotto al lavabo, ci sono degli spazzolini nuovi, ancora confezionati. Prendine uno. Poi il dentifricio lo trovi nel bicchiere- mi spiegò.


-Ok, grazie, allora buona notte- dissi.


-Buona notte- mi risposero in coro. Io salii le scale e feci tutto quello che dovevo fare in bagno, seguendo le istruzioni di David. Poi uscii ed entrai nella “mia” camera. Finalmente potevo dormire su un letto morbido dato che continuavo a farlo sulle panchine. Mi infilai sotto le coperte e feci un sospiro di sollievo. Stavo bene. Chiusi gli occhi e crollai dopo pochissimi secondi.

*Spero vi sia piaciuto anche questo... volevo ringraziare  Black_DownTH  che ha già messo la storia tra i preferiti *___*... e  Ladysimple ^^  

Grazie mille davvero!

  
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