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Autore: KiarettaScrittrice92    16/06/2020    4 recensioni
Ho deciso di raccogliere qui tutte le mie vecchie e future one-shot di Detective Conan.
Chiedo scusa se ho eliminato quelle vecchie con tutti gli splendidi commenti dei miei lettori, ma spero che questa raccolta riceverà altrettanti commenti e consigli stupendi.
P.S. Alcune informazioni della ff le ho messe in evenienza a one-shot future, quindi non vi scandalizzate XD
Genere: Romantico, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Kaito Kuroba/Shinichi Kudo, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Un ottimo piano B
 

Aveva fallito. Non riusciva a capacitarsene, ma in qualche modo quei lunghi mesi di furti incredibili, di illusioni al limite della realtà e di bugie a fin di bene, erano crollati in un attimo. Spazzati via da una ragazzina che amava e odiava allo stesso tempo.
Se avesse pensato alla fine del suo essere Kaito Kid e al momento in cui sarebbe stato smascherato, avrebbe scommesso tutto su chi avrebbe potuto riuscirci: Hakuba, Kudo, forse addirittura Akako… ma di certo, non lei.
Avrebbe dovuto pianificare un piano B, come aveva sempre fatto, ma la fretta della sua nuova vittima aveva velocizzato anche le sue preparazioni, impedendogli di organizzare tutto al meglio.
Ora, quel gioiello che era quasi sicuro fosse Pandora, stava sfuggendo nelle mani sbagliate, lontano da lui, mentre quella ragazza a cui teneva più di qualsiasi gemma preziosa, lo guardava sconvolta e con le lacrime agli occhi e il suo cilindro stretto tra le mani.
«Per tutto questo tempo… Ho creduto in te, per tutto questo tempo…» biascicava, tra un singhiozzo e l’altro.
Tentò di allungare una mano guantata verso di lei, ma questa si scostò, corrucciando lo sguardo.
«Hai idea di quante volte io abbia litigato con mio padre, per colpa tua?!» gli domandò adirata, ma aveva tutta l’aria di essere una domanda retorica.
«Aoko… Ascolta… Ti giuro che c’è una spiegazione a tutto questo…» cercò di dire.
In quel preciso momento, però, qualcosa lo distrasse. Alle spalle della ragazza si era aperta una possibilità: la sua occasione di risolvere la situazione e recuperare la gemma, per distruggerla una volta per tutte.
«Avanti, spiegamela! Perché tutto ciò che vedo io è un grandissimo bugiardo!» sbraitò lei, aveva smesso di piangere ed ora nel suo sguardo c’era solo quella furia che solitamente dedicava solo a lui durante le loro litigate quotidiane.
«Hai ragione, – disse allargando le braccia e avvicinandosi a lei  – ti ho mentito! Sono un bugiardo…» continuò, mentre lei indietreggiava nel tentativo di mantenere le distanze.
La prese al volo, nel momento esatto in cui stava per cadere fuori dalla finestra alle sue spalle, costringendola ad aggrapparsi a lui, proprio come quella volta che erano fuggiti dalla torre di Tokyo, solo che in quel caso lei era svenuta e di certo non si dimenava come una folle urlando di lasciarla andare.
«Se ti lascio adesso ci rimani secca, stupida!» la rimproverò lui, facendola zittire, solo per qualche secondo.
«Sei tu lo stupido! – esclamò, arrossendo vistosamente – E poi mi dici che intenzioni hai?» a quella domanda lui sorrise, quel sorriso che gli veniva sempre bene e che mostrava tutta la sua esuberanza.
«Ho un’affare da sistemare… ed ho bisogno del tuo aiuto, mon cher.»
«Uuuh… L’idiota parla anche francese, oltre ad essere il più grande bugiardo della storia.» lo prese in giro lei, facendolo ridere nuovamente.
Avvistò immediatamente la moto dell’uomo di Snake che stava filando tra il traffico di Tokyo, sfuggendo alla polizia, troppo lenta per raggiungerla. Con un po’ di fatica, visto che aveva le braccia impegnate a tenere Aoko, manovrò l’aliante, facendolo svoltare a destra, in modo che seguisse il veicolo.
«Bene Aoko, ho bisogno che quando ci avviciniamo, tu allunghi le mani e prenda la gemma.» disse in modo rapido e conciso.
«Cosa?! Scordatelo! Non sarò mai complice di un tuo maledetto furto! Ti ricordo che io odio sia te che Kaito Kid!» rispose lei a tono, incrociando le braccia.
«Insomma Aoko, lo vuoi capire o no che non è affatto come credete tu e tuo padre? Non sono diventato un ladro per diventare ricco, è una cosa molto più seria…» cercò di spiegarsi, nonostante il suo sguardo era completamente rivolto alla motocicletta sotto di loro, che stava guadagnando terreno.
Lei, sciolse leggermente le braccia, mentre anche il suo volto si ammorbidiva in un’espressione di curiosità e stupore.
«In che senso più seria?» domandò.
«Hai la mia parola che se risolviamo questa questione ti racconterò tutto, ma ora ti prego aiutami!» insistette lui, rivolgendole uno sguardo serio e deciso. Per un attimo si perse in quei suoi meravigliosi occhi blu, ma quando finalmente gli sorrise di nuovo, facendo un cenno di testa, ritornò in sé.
«Bene. Ora ti giro, tu aggrappati all’aliante e quando ti allunghi, ti tengo io, ok?» subito dopo, fece come aveva detto.
Si avvicinarono alla motocicletta, ma ovviamente il suo occupante si accorse della loro presenza, tirando fuori dalla tasca una pistola. Il primo colpo schizzò fuori dalla canna dell’arma, ma Kaito virò con l’aliante, evitandolo, mentre la ragazza lanciava un grido di terrore.
«Andiamo Aoko, mi riavvicino, ce la puoi fare.» insistette lui.
«Stai scherzando vero? Quello lì ha una pistola!» mugugnò, spaventata.
«Fidati di me, non permetterò che ti accada nulla. Hai la mia parola.»
«Detto da uno che non mi ha mai detto di essere Kaito Kid…» fece seccata, emettendo uno sbuffo e tendendosi nuovamente con le mani verso il baluginio della sacca agganciata alla parte posteriore del sellino.
La vide sfiorare appena la gemma, quando un’altro colpo di pistola fece deviare nuovamente il loro volo.
«Accidenti, c’ero quasi…» si lamentò.
«Credo abbiamo l’ultima possibilità.» commentò lui, alzando lo sguardo e notando più avanti l’imbocco della superstrada. La ragazza ebbe appena il tempo di domandare il perché, poi imitandolo si diede la risposta da sola.
Calarono nuovamente sul veicolo e Aoko si allungò verso la borsa, mentre lui la reggeva dalla vita: sentiva chiaramente ogni muscolo dei suoi fianchi tendersi, mentre tutte le sue attenzioni erano rivolte alle sue dita affusolate che sfioravano la gemma, senza però riuscire a toccarla.
«Aoko!» gridò, vedendo l’uomo caricare nuovamente l’arma.
«Presa!» esclamò lei, subito dopo, sollevando il diamante leggermente azzurrino, grande quanto una palla da tennis.
Il colpo della pistola partì nello stesso momento in cui lui si sollevava e cambiava traiettoria con l’aliante. Percepì immediatamente un bruciore lancinante al fianco destro, all’altezza della coscia, ma non vi badò e continuò a volare, sicuro che l’uomo non li avrebbe potuti più seguire.
Le sirene della polizia si stavano facendo più vicine, quando lui atterrò con Aoko su un tetto, chiudendo l’aliante; l’adagiò a terra e, stremato, si sedette, osservando il punto dolorante.
«Kaito, ma sei ferito!» esclamò preoccupata la ragazza, chinandosi subito su di lui.
«Tranquilla, è solo un graffio. – la rassicurò, osservando meglio la ferita; il proiettile l’aveva preso di striscio e nonostante dolesse mostruosamente, non sembrava affatto una ferita grave o profonda – Tu, piuttosto, stai bene?» domandò riportando le sue attenzioni su di lei, che rispose con appena un cenno di testa.
Poi, come se si fosse appena ricordata cosa avevano appena fatto sollevò la pietra, osservandola con aria terrorizzata, quasi si aspettasse che da un momento all’altro che andasse in fiamme. In quel preciso momento la luce della luna di quella sera colpì la gemma, creando davvero un bagliore rosso fuoco al suo interno.
Aoko lanciò un grido, sempre più spaventata, ma lui con un’espressione soddisfatta, avvicinò l’indice all’orecchio e parlò.
«Jii, ce l’abbiamo fatta! Abbiamo trovato Pandora… Vieni a prenderci.» concluse,  per poi chiudere la comunicazione con un sospiro.
«Pandora?» la ragazza corrucciò lo sguardo, confusa.
Lui per tutta risposta allungò la mano, attendendo che lei la colmasse con il diamante.
«Avanti Aoko, hai la mia parola che appena saremo al sicuro ti spiegherò tutto.» disse, muovendo le dita, incitandola a darglielo, quando lei sembrava restia.
Sbuffò e poggiò la gemma sulla sua mano, ma senza smettere di guardarlo male, quasi come se tutto quello che fosse successo dal momento in cui avevano lasciato il palazzo in poi non fosse mai accaduto. 
Lui le sorrise divertito, avvolgendo le dita guantate di bianco contro la superficie cristallizzata del diamante.
«Sei stata un ottimo piano B, mia agguerrita principessa.» aggiunse con un occhiolino.

 

Angolo dell'autore:
16/6/2020 
Mi ci sono volute due settimane del "Kaito Kuroba Month" indetto come sempre dal gruppo Facebook "Detective Conan Fanfiction (Italian Fan)".
Ho dovuto unire il prompt della settimana scorsa "Ok, so I lied" e quello di questa, ossia "Piano B", ma finalmente mi è uscita una bella one-shot e, incredibilmente, è una KaitoxAoko.
Spero quindi vi sia piaciuta.

Un bacione da me e dal mio onii-san Kaito ;)
KiarettaKid

  
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