Lo so, lo so.. Sono in tremendo ritardo, ma avevo salvato questo capitolo sul computer di mia madre e solo ora sono riuscita a prenderlo.
Purtroppo per il prossimo capitolo, non so quando potrò postarlo. Per ora ho pronto solo quello quindi vorrei scrivere prima il sesto per poterlo postare, se no rimango troppo indietro. Però giuro che mi metto sotto per poter fare tutto per bene e in fretta. Voi sarete qui ad aspettarmi??
Ora vi lascio al capitolo. ^^
Buona lettura..
La
palestra, effettivamente, era grande e ben attrezzata.
Era
illuminata dalle finestre esposte alla luce del sole e dai grandi neon
posizionati sul soffitto.
Ma
i ragazzi quel giorno, guidati da quel pazzo che era il nostro sensei
di
educazione fisica, giravano in tondo vicino ad un campo di basket.
C’era
il sole e – secondo il professore e il suo
“pupillo” – era sprecato rimanere in
palestra e non godersi la giornata.
La
classe – la mia, anche se ancora non riuscivo a considerarla
tale – non era
numerosa ma, mentre correvano, sparpagliati in tutta la circonferenza
che
dovevano fare, sembravano davvero tanti.
In
testa alla corsa, c’era il ragazzo del quale non sapevo il
nome,
momentaneamente soprannominato Mr. Sopracciglia, con una strana tutina
verde
aderente.
Il
che – l’ho sempre detto e lo dico ancora
– lo rendeva ancora più
raccapricciante.
Si
seguivano vari gruppetti di gente chiacchierante.
Rumoroso,
il gruppo del ragazzo biondo seguiva il tipo compresso nella tutina.
Solo
la ragazza dai capelli assurdi sedeva qualche gradino più
giù sulla scalinata
confinante con il campo.
Ogni
tanto girava la testa, velocemente, cercando di non farsi vedere.
Mi
accorsi che il ragazzo, i suoi occhi brillavano sotto il sole di quella
mattina, era il più frastornante.
Tutti
gli altri correvano, la maggior parte con un crescente affanno, mentre
lui e il
suo amico-cane, come se niente fosse, chiacchieravano rumorosamente.
Il
rosso non gli staccava mai gli occhi di dosso.
Ogni
suo movimento sembrava influenzato dall’andare
dell’Uzumaki.
Riconfermavo
la mia teoria. Ma la cosa che mi colpì maggiormente fu che
nessuno sembrava
accorgersene.
Dietro
il loro gruppo tutto il resto della classe che, in tutta la giornata,
non mi
ero neanche degnato di sbirciare.
Erano
davvero tutti dei tipi molto strani.
Mi
chiedevo, per l’ennesima volta quel giorno – cosa
che si ripetè per quelli a
venire – come avessi fatto a ritrovarmi in una classe del
genere.
Sapevo
che non era mio solito guardarmi attorno nelle nuove scuole, e non
avevo mai
fatto amicizia, solitamente però, la gente era normale e
nessuno sembrava
appena uscito da un manga.
Alcuni
ragazzi correvano solitari.
Neanche
loro sembravano molto compattati in quella classe.
Un
tipo pallido dai lunghi capelli castani, raccolti in quella che doveva
essere
una coda, correva fissando davanti a se. Gli occhi, da quella
lontananza,
sembravano quasi bianchi. Mi accorsi, osservandolo meglio, che in
realtà, il
colore si avvicinava di più al lilla.
Mi
sembrava di conoscere quel ragazzo.
Dietro
di lui, quasi al suo fianco, un ragazzo sorrideva sornione. La pelle
esageratamente chiara, quasi luccicava alla luce forte del sole.
Non
parlavano.
Non
davano segni d’affaticamento.
Come
macchine continuavano a correre uno, quasi, vicino l’altro.
Si
scambiavano uno sguardo, raramente, d’intesa.
Urlando.
Con
lui ritornò il mal di testa.
-ragazzi!!
Venite tutti intorno a me e seguite il vostro compagno Rock Lee negli
esercizi…
Ecco.
Il nome di quello psicopatico era Rock Lee.
Si
raccolsero attorno allo scellerato e seguirono, chi più chi
meno, i suoi
movimenti.
Stiravano.
Piegavano. Saltavano.
Avevano
quasi finito e lo stiramento andava per le lunghe.
A
gambe divaricate dovevano toccarsi le punte dei piedi.
–Serve
per stendere bene i muscoli delle gambe, è un esercizio
molto utile. Davvero. –
Malauguratamente
la mia posizione in quel momento era fin troppo esposta su di un
particolare
didietro.
Non
avessi mai pensato…
«Che culo.»
Non.
Avessi. Mai. Pensato.
Di
scatto, rosso pomodoro, il sedere in questione si alzò
mostrando un viso. Quel
viso marchiato dalle cicatrici e inconfondibile.
Si
girò verso di me e riuscii a trovare la faccia appropriata
– seria e composta –
in tempo record per guardarlo con un’aria alquanto scocciata.
Dentro
morivo lentamente.
L’imbarazzo
mai provato in una vita mi cadeva addosso come un macigno.
Apprezzamenti
del genere non erano mai stati nel mio repertorio, figurandosi per il
fondoschiena di un ragazzo.
L’imbarazzo
iniziale si mutava in rabbia. In confusione.
Come
era possibile? Due volte in un giorno e senza alcuna fatica.
Qualcosa
in quel ragazzo non andava. La sua mente era strana.
E non volevo averci niente a che fare.
Ero
ricaduto. Proprio come quel presentimento mi aveva suggerito nelle ore
precedenti.
Eppure…
eppure avevo cercato di stargli lontano.
Continuava
a guardarmi e io osservavo il cielo.
Non
una nuvola.
-guardare
il cielo è una prerogativa di Shikamaru sai?
Fossi
stata una persona meno distaccata avrei voluto alzarmi e andarmene
lontano.
Lontano da quegli occhi abbaglianti.
Mi
fissavano. Bruciavano sulla pelle.
Un
cenno con la testa. Lo sguardo si spostava su qualche arbusto non
lontano.
La
testa ruotava. La sua vicinanza aumentava il volume di quei suoi
pensieri
caotici.
Eppure…
eppure volevo capirci di più.
Gli
occhi color del cielo annegarono nei miei.
Arrossiva
rapidamente ma non distoglieva lo sguardo.
Sentivo
i suoi pensieri chiedersi – chiedermi – se quelle
parole nella sua testa ce le
avessi cacciate io.
«Chi altri?»
La
bocca, in uno scatto, spalancata.
Il
rosso farsi più acceso. Sul suo viso. Tra i suoi pensieri.
-c…come?
«Va a finire gli esercizi, dobe. Non
è cosa
per te. »
Un
piccolo, molto molto piccolo sorriso di scherno, sul mio volto.
Altre
miriade di colori.
Stupore.
Rabbia.
Azzurro.
Verde.
-sei
un teme. Proprio un teme…
Andava
via con un passo strano. Una strana marcia che voleva farmi intendere
la sua
irritazione.
Non
che ce ne fosse bisogno.
«Mze.
Dobe. »
Si
fermò. Prese un respiro e tornò dai suoi amici
che lo guardavano strano.
Infondo…
stava parlando da solo.
Potevo vedere, dal mio posto, la classe del mio caro fratellino -seduto ad un angolo intento a parlare con un abbagliante ragazzo- fare educazione fisica. Forse non se ne era reso conto ma era ancora finito in classe con il rampollo della casata Hyuuga.
La mia classe era caotica. Il professore non c'era e, nonostante fossero ragazzi dell'ultimo anno, facevano confusione come dei primini.
La porta si aprì e tutti tacquero.
Il ragazzo che ne era entrato veniva verso di me.
-cugino.
-che entusiasmo Itacchan.
-che ci fai qui?
-studio.
-si vede.
La nostra conversazione apatica, almeno da parte mia, era osservata da tutta la classe.
Si guardò attorno e sorrise, quando i suoi occhi si posarono su una certa persona.
-ma guarda un po' chi c'è qui. Deidara... Il piccolo servetto di casa Uchiha.
Gli si avvicinò e lo abbracciò. Lui era rosso scarlatto ma non si scostò.
Quando capì a cosa era dovuta la mia rigidezza improvvisa, gli sorrise.
Owari capitolo 04.
Ora rispondiamo per bene ai capitoli dello scorso capitolo. Ben cinque **
Capitatapercaso : Ehi. Dopo aver letto –e commentato dolorosamente– il commento di Mala_Mela lo ammetto, mi serviva un commento così. Leggero. È strano che non abbia letto, o almeno sentito parlare di Edward e del suo dono, Twilight ormai dà la nausea per quanto è conosciuto, ma credo sia meglio così ^^ fin dall’inizio ho cercato di caratterizzare la storia nel modo in cui ti sei accorta. Sono contenta che la trovi curiosa e interessante, eccoti il seguito e spero continuerai a leggere ^^ bacibaci. Nana.
Mala_Mela : Ciao Mela, ti voglio raccontare una cosa.. Una volta stavo leggendo una fiction e mi è capitato di leggere le risposte ai commenti di un precedente capitolo nella quale la scrittrice, arrabbiata, mandava a quel paese una persona che in una delle recensioni gli diceva di essere poco originale, o qualcosa del genere. Mi sono ripromessa quel giorno, che se mai qualcuno avesse trovato qualcosa di sbagliato nel mio modo di scrivere –sapevo che prima o poi sarebbe successo- lo avrei accettato senza fare storie, da persona matura. È quello che voglio fare adesso.
Scrivo da poco su questo sito ed è la prima volta che una persona, in maniera tanto accurata, commenta negativamente qualcosa che ho postato. Lo ammetto, ci sono stata male. Ma perché io sono fatta così.. Mi sono lasciata deprimere dall’accuratezza del tuo commento, senza ragionare bene su quello che io credo giusto o sbagliato, su come è il mio modo di scrivere –che nonostante l’età credo di star iniziando ad affinare in maniera abbastanza soddisfacente-. Ma adesso credo di essermi ripresa abbastanza per poter risponderti sinceramente.
Questo è il mio stile di scrittura, lo uso nei compiti di italiano a scuola, quando devo scrivere su msn o rispondere un messaggio, e mi dispiace che tu lo abbia interpretato come uno sforzarmi di scrivere in uno stile che non mi appartiene. Sembra davvero così al di fuori? –questa è una delle cose che mi ha sconvolto di più e che mi ha messo in crisi in questi giorni-
E poi, quell’appunto su Orochimaru –è ovviamente lui- o meglio dire sul suo volto, beh ho voluto far “passeggiare” soltanto il suo viso perché essendo una persona che racconta un periodo della sua vita abbastanza remoto il ricordo più lampante che ha di lui è proprio la sua faccia.
Adesso sono quasi contenta che tu mi abbia fatto ragionare, non so se seguirò i tuoi consigli, devo ancora decidere quanto possano influire su due anni di ricerche per uno stile tutto mio, ma mi piacerebbe che tu leggessi ancora la mia storia, per continuare a farmi capire gli errori che sto facendo. È stato istruttivo e ti ringrazio. Nana.
YUKO CHAN : Wei ^^ non ti preoccupare di essere discontinua nei commenti, a me interessa che la storia venga letta u.u se poi chi legge riesce a commentare, aiutandomi a migliorare –sia in autostima che con critiche costruttive- è meglio, ma non è la cosa più importante.
Passando alla risposta vera e propria.. Punto primo: Ebbene si, Orociccio non poteva che essere lascivo anche qui e per quanto riguarda Sas’ke beh non ci avevo pensato che anche nel manga sembra quasi muto xD ogni volta che leggo che secondo te lui è completamente IC sorrido e sono sollevata, appena diventa OOC avvertimi e picchiami virtualmente perché è la cosa che voglio meno in assoluto *credo che dopo questo capitolo dovrò aspettarmi un po’ di botte*.
Punto due: secondo me la mente di Naruto è proprio così. Un miscuglio di ramen e colori super accessi, come lui. La parte del suggerimento non voluto, beh, pensavo non avrebbe avuto successo. Ci ho passato dei brutti quarti d’ora su ma alla fine sembra vada bene.. Per quanto riguarda il collegamento tra le loro menti, beh sarà davvero difficile per me spiegare quello che ho in testa. È abbastanza complicato, ma il succo è quello che dici tu, il loro rapporto è davvero tanto speciale e senza ancora conoscersi bene sono già profondamente legati.
Punto terzo: La seconda parte della storia, come hai intuito bene, non è più Itachi il narratore, ma qualcun altro. Una coppia la hai azzeccata ma se ci pensi bene in narratore non è poi così difficile.. Anche se nei prossimi capitoli non so quanto farò spazio a lui.
Ormai sarai già partita ma ti auguro buone vacanze e quando torni io sarò qui ad aspettare xD Baci, Nana.
Uchiha_chan : Proprio da poco mi sono messa a leggere qualcosa di tuo e quindi sono contenta che ti piaccia la mia di fic. Accetto mooolto volentieri i tuoi complimenti anche se, ormai, non ricordo neanche più come mi sia venuta l’idea di un Sas’ke muto ma non completamente xD forse in classe, in qualche lezione noiosa. La fluidità della storia è quello che mi tormenta di più e sono felice quando qualcuno mi dice che la storia si riesce a leggere con tanta facilità. Anche tu hai capito chi è il narratore ^^ complimenti. Kiss. Nana.
Yoko_kun : Dici davvero? Lineare e pulito? *Tiro sospiro di sollievo* in questi giorni ho in testa il grande dubbio che non sia molto chiaro ciò che scrivo, ma fortuna che ci siete voi che mi tirate su di morale.. Sono contentissima che ti piaccia la storia -il contesto mi sembra ancora abbastanza banale ma mi sono impegnata molto per strutturarla in questa maniera v.v- e spero continuerai a seguirla. Un bacione. Nana.
ryanforever : Macciao. A dir la verità non è proprio gentile l’intenzione che aveva Sas’ke, anzi, non aveva proprio intenzione di aiutare nessuno u.u ma come hai detto tu, ancora non si conoscono ma il loro rapporto è già speciale. Per la seconda parte, beh, ci hai azzeccato. È proprio lui ma non credo tornerà presto a narrare. Bisognava solo far capire quanto lui “tenga” a Naruto. Sono contenta che nonostante vada avanti la fic continui a incuriosirti. Un bacione, Nana.
Wow che faticaccia xD
Alla prossima girls.
Nana.