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Autore: LadyLisaLaurie    13/08/2009    2 recensioni
"Le mattine sono sempre un po’ noiose quando sei un vampiro in cerca di quel qualcosa di avventuroso che le scuota. Lei continua a camminare per la sua bella casa a specchi. "
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Carlisle Cullen, Esme Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Correndo da una stanza all’altra, Esme si affrettava a sbrigarsi. Edward e i ragazzi sarebbero tornati presto da scuola e com’era ormai da diverse settimane Bella sarebbe stata con loro. Da qualche giorno, Esme si era cimentata nella cucina, sfiniva le papille gustative di Bella con commensali di proporzioni esagerate, che lei si convinceva sempre a finire per non essere maleducata. Ogni giorno la sorprendeva con piatti sempre più strani e particolari che magari a Bella non piacevano, ma apprezzava lo sforzo di Esme per farla sentire a suo agio.
“Siamo tornati” disse Edward entrando dalla porta
“Fermi!” Esme uscì dalla cucina bloccandoli con un cucchiaio di legno “Il pranzo non è ancora pronto. Ciao Bella” le sorrise dolcemente e Bella ricambiò con un gesto della mano.
Edward si avvicinò ad Esme e le sussurrò nell’orecchio “Resti sempre la mia preferita!”. Aveva letto nei suoi pensieri lo “shock” della mano di Bella intrecciata alla sua. Esme adorava Bella, perché aveva portato alla vita il suo amato Edward, ciononostante ancora faticava ad abituarsi a piccole effusioni d’amore che senza accorgersi anche lei aveva nei confronti di Carlisle.
“Che buon profumino! Che la mia consorte cucini ancora per Bella?” Carlisle entrò dalla porta in quell’istante “Vorrei quasi essere umano per assaggiare. Cucina bene Bella?”
“Egregiamente. Mia madre non saprebbe sfamarmi meglio di così…”
“Andare… via via via… fermo tu! Mi devi un bacio” spinse via i ragazzi curiosi, ma attirò Carlisle a sé per il bacio del buongiorno “Stai prendendo la cattiva abitudine di non salutarmi più. Consorte cattivo…”
“Porrò rimedio quanto prima al mio sgarbo, amore
“Quanto odio sentire i pensieri in questi momenti!” Edward era bloccato sulle scale
“Cosa dicono?”
“Fidati Bella è meglio non saperli, ringrazia di non poterli sentire” disse Alice.

“Posso aiutarti?” Carlisle si offrì di aiutare Esme a cucinare
“Sì..” lo trascinò dentro la cucina afferrando il suo pullover in un pugno “Puoi pelare le patate” gli diede un coltello in mano.
Dopo una mezz’oretta i ragazzi scesero di nuovo in cucina, Bella essendo appunto umana avvertiva la fame dal gorgoglio del suo stomaco.
“Vedo a che punto sono!” disse Edward, tornando subito dopo “Direi a niente, pizza?”
Tutti curiosi si affacciarono, trovando il pranzo esattamente dov’era prima probabilmente: una patata mezza sbucciata su un cartone e le mani di Carlisle intorno alla vita di Esme.
“Si sta facendo perdonare il mancato bacio?” chiese Bella
“Quello e molto altro” disse Edward, schifato dai pensieri di entrambi.
“Edward, ti ricrederai anche tu quando sarai come me” Carlisle staccò le labbra da quelle di Esme
“Vecchio e solitario?” chiese Emmett
Carlisle tacque per un istante e riprese il suo discorso con Edward “Innamorato di una donna meravigliosa. A giudicare dalla situazione direi che ci sei dentro fino al collo, ragazzo”.
Alla fine si unirono tutti nella cucina per velocizzare i tempi, Bella compresa, alla quale venne assegnato il compito di tagliare i pomodori per l’insalata. Esme sapeva che a lei piacevano molto.
Mentre li tagliava stava proprio vicino ad Esme, che ogni tanto le sorrideva, contenta di quella scenetta familiare e senza accorgersene si tagliò leggermente. Esme improvvisamente prese uno strofinaccio, lo mise sulla sua mano e la portò fuori dalla cucina.
“Esme cosa..”
“Cose da donne..” disse affrettando il passo. Bella non capiva.
Quando furono nel salone da sole, Esme tolse lo strofinaccio dalla mano di Bella che vide il sangue. “Non è prudente perdere sangue in casa di vampiri, Bella. Devi fare molta attenzione!”
“Io non.. come hai fatto?”
“Il profumo… il sangue umano ha un profumo delizioso..” la portò in bagno dove prese un cerotto
“Credevo che queste cose fossero da Carlisle”
“Essere la moglie di un medico ti insegna a mettere i cerotti” sorrise Esme
“Perché avete i cerotti in casa?”
“Beh ecco…” senza distogliere lo sguardo dal suo taglio aprì l’armadietto così che bella poté vedere la schiera di medicinali “Edward ci ha detto quanto tu sia distratta”
“Grazie!” disse Bella sentendosi un po’ stupida
“Ecco fatto.. ora è tutto apposto” disse Esme dando un bacio al dito di Bella. Per un istante si fece trasportare da quel profumo “Vai Bella!” le ordinò chiudendo gli occhi
“Esme stai…”
“VAI!!!” era la prima volta che guardava nei suoi occhi e li vide gialli, per la prima volta capì di aver scatenato il vampiro che era in lei.
Quando Esme rientrò in cucina, Bella chinò la testa sentendosi dispiaciuta per quella situazione. Edward le aveva raccontato di quanto Esme fosse ligia sulla sua natura demoniaca, di quanto non sopportasse perdere il controllo.
“Va tutto bene Bella!” le sussurrò sfiorandole il braccio con la sua fredda mano.
“Qualcosa non va?” disse Edward, ben conscio di cosa stesse accadendo, giacchè lo leggeva nella mente di Esme
“Bella non ha apprezzato l’ultimo quadro che ho dipinto e si sente erroneamente colpevole di questo”
“Hai criticato un suo quadro e sei ancora viva? Esme ti vuole davvero molto bene, Bella” disse Emmett, provocando una risata generale.

“Oh Esme, dimenticavo” Bella tirò fuori dalla tasca un volantino di un mercatino dell’usato “Domani pioverà!” proseguì
“Ohhh… ma è stupendo! Grazie del pensiero Bella, mi accompagni amore?” i suoi occhi si illuminarono come una bambina davanti una vetrina di dolciumi.
“Tesoro sono a lavoro…” Esme si spense, ma poi si rivolse ad Edward
“Caccia!” rispose lui indicando anche gli altri. L’entusiasmo di Esme si spense all’istante.
“Posso… posso accompagnartici io se vuoi” si fece avanti Bella. Rimasero tutti scioccati, era la prima volta che Bella usciva senza la “protezione” di Edward “Non c’è scuola la domenica, e con Edward a caccia ho tanto tempo libero di domande da dover occupare”
“Quindi tu accompagni Esme nel suo divertimento e la riempi di domande per il tuo?” chiese Edward
“Sì!” rispose Bella
“Puoi farlo Esme?”
“Rispondere a tante domande e passare del tempo con Bella? Senza alcun problema” sorrise Esme.
“Grazie! Sei la migliore!” disse improvvisamente Edward dando un bacio sulla guancia alla madre.

  
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