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Autore: Sognatrice_2000    26/06/2020    0 recensioni
Dopo essere rimasto gravemente ferito da Palpatine, Darth Vader riesce a fuggire insieme a Luke dalla base della seconda Morte Nera e viene attaccato ad un respiratore in ospedale.
Attraverso i numerosi interventi per ricostruire il suo corpo, suo figlio Luke è sempre accanto a lui, sempre diposto a dargli la forza quando lui non riesce a trovarla, sempre pronto a regalargli attimi di gioia in mezzo a un dolore senza fine.
Man mano che il tempo passa il loro rapporto prende una piega inaspettata, rischiando di trasformarsi in qualcosa di molto pericoloso e sbagliato.
Si ritroveranno entrambi a fare i conti con sentimenti nuovi, inopportuni, ma anche terribilmente profondi che li porterà ad intraprendere una relazione illecita, sbagliata agli occhi degli altri ma incredibilmente naturale per i loro cuori.
La storia di un amore proibito, tragico e catartico, carnale e purissimo.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Luke Skywalker
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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L’intera galassia stava festeggiando la libertà ritrovata.

I cuori degli abitanti di ogni pianeta era colmi di gioia e di speranza; con la caduta dell’Impero, era finalmente tornata la pace.

Dappertutto si svolgevano grandi festeggiamenti, in ogni luogo si udiva l’eco delle grida di giubilo della popolazione.  

Anche sulla luna di Endor gli abitanti stavano festeggiando: i fuochi d’artificio rischiaravano il cielo con luci variopinte ed era stato acceso un falò attorno al quale si stava svolgendo una danza allegra, al ritmo di una musica popolare. 

La principessa Leia Organa, stretta nell’abbraccio di Han, sorrise come aveva fatto raramente in tutta la sua vita. 

La Ribellione aveva vinto, la galassia era libera dalla tirannia dell’Impero, il tempo della guerra era finito ed era insieme all’uomo che amava. Era tutto perfetto.

No, si corresse, lasciando vagare tristemente lo sguardo intorno a sé, non era tutto perfetto. Mancava Luke. 

Dove poteva essere? 

Sapeva che era sfuggito all’esplosione della seconda Morte Nera e che stava bene, avrebbe avvertito se gli fosse successo qualcosa, ma non potè evitare che la preoccupazione si facesse strada nella sua mente.   

Perché ancora non tornava?

Leia, riesci a sentirmi? Leia, sono io. Va tutto bene.

Improvvisamente la voce di Luke le risuonò nelle orecchie, come se fosse a soli pochi metri di distanza.

Il suo sguardo vagò veloce nell’ambiente circostante, ma non c’era traccia di suo fratello.

Eppure la voce che aveva sentito era senza alcun dubbio la sua… A Leia bastarono pochi secondi per capire che Luke stava usando la comunicazione mentale della Forza per parlare con lei.

Aveva già usato quella tecnica in precedenza, quando aveva affrontato Vader nella Città delle Nuvole ed era rimasto ferito e non sapeva in che altro modo chiedere aiuto. 

Allora le sue abilità non erano così affinate. 

Il suo grido di aiuto non era che un debole eco che le sembrava di aver udito da molto lontano;  adesso invece poteva sentire chiaramente la sua voce, come se fosse lì con lei.

Avrebbe voluto rispondergli, fargli capire che aveva ricevuto il suo messaggio, chiedergli perché non era lì, a festeggiare la vittoria insieme a sua sorella e ai suoi amici, ma non era brava come suo fratello a usare la Forza e non avrebbe saputo da dove cominciare.

Fortunatamente, come se Luke avesse intuito il suo bisogno di risposte concrete, aggiunse: “Sono in una stazione medica vicino a Ord Cestus, un pianeta dell’Orlo Esterno. Non sono ferito, non ti preoccupare. Sono qui con nostro padre, ha bisogno di cure mediche urgenti.”

Leia fu attraversata da una serie di emozioni contrastanti.

Preoccupazione- Che ci faceva Luke in una stazione medica?- confusione- perché Luke era una stazione medica se stava bene? Le stava nascondendo qualcosa?- incredulità- era lì con… Vader? Vader era riuscito a sopravvivere?- rabbia- nostro padre? Come era venuto in mente a Luke di definirlo così? Vader poteva essere il loro genitore biologico, ma non era mai stato un vero padre. 

Come osava anche solo pensare di paragonarlo a Bail Organa, l’uomo che aveva sempre considerato suo padre, che l’aveva cresciuta, le era stato accanto e l’aveva amata? 

“E’ ferito gravemente.” Continuò Luke. Leia percepì il suo dolore e la sua angoscia come se fossero propri. 

In un primo momento ne fu stupita- per quale motivo Luke era al suo fianco adesso, perché era tanto preoccupato per le sue condizioni? Aveva già dimenticato quanto fosse crudele quel mostro senza cuore e senz’anima, aveva forse scordato i crimini che aveva commesso, tutto il male che aveva fatto?- poi si stupì di essersi stupita. 

Era nella natura di Luke perdonare e amare incondizionatamente, senza scuse, senza riserve.

Sono qui da ore, nessuno vuole dirmi niente.”

Ho paura, Leia.

Anche se non l’aveva detto, lei lo percepì ugualmente. 

Il panico, l’ansia, il terrore di perdere una persona a cui voleva bene, tutte queste emozioni turbinavano nella Forza. Avvolsero Leia, rischiarono quasi di sopraffarla da tanto erano intense.

Luke stava soffrendo fino a questo punto? 

Non era brava a offrire conforto, ma avrebbe tanto voluto  poterlo rassicurare, abbracciarlo e dirgli che sarebbe andato tutto bene, che lei era al suo fianco, che ci sarebbe sempre stata.

Bastò un attimo e le fu chiaro cosa avrebbe dovuto fare. 

Che cosa ci faceva ancora lì? Anche se per lei non avrebbe fatto alcuna differenza se Vader fosse vivo o morto, a Luke importava, Luke stava soffrendo ed era solo, Luke aveva bisogno che lei fosse lì per lui.

“Leia, che diavolo stai facendo?” Protestò Han, metà perplesso e metà infastidito, quando la sua fidanzata gli afferrò improvvisamente la mano e se lo trascinò dietro come fosse un peluche, allontanandosi rapidamente dalla radura, dal chiasso e dalle danze. “Dove stai andando?”

“Dove stiamo andando.” Lo corresse lei senza accennare a diminuire il passo. Avanzò decisa tra i sentieri del bosco, incurante delle proteste accese di Han, fino a fermarsi nello spiazzo dove era situato il Millennium Falcon.

“Imposta la rotta per Ord Cestus.” Disse in tono di comando, quel tono fiero di principessa abituata a dare ordini ai suoi sottoposti, quel tono che Han non aveva mai sopportato.

Difatti lui aggrottò le sopracciglia e rimase fermo, appoggiando le mani sui fianchi in segno di sfida.    “Prego, Altezza, faccia pure.” La schernì in tono beffardo, storcendo le labbra nel suo classico ghigno da ragazzaccio. “Se non ti dispiace, io resto qui a godermi la festa e a fare baldoria.”

“Han, non era una domanda.” Leia alzò il mento, fissandolo con due occhi castani incredibilmente seri che non ammettevano repliche. 

“E sentiamo, perché dovrei andare su un pianeta sperduto dell’Orlo Esterno che non ho mai sentito nominare, solo perché me lo sta chiedendo sua Altezza Reale?”

“Perché Luke si trova lì. È alla stazione medica di Ord Cestus in questo momento.”

“Stazione medica?” Han abbandonò immediatamente il tono scherzoso e i suoi occhi si riempirono di sincera preoccupazione. “Gli è successo qualcosa?” Leia non potè trattenere un piccolo sorriso, intenerita. 

Sapeva che sotto quell’atteggiamento da duro Han Solo nascondeva un grande cuore, nonostante gli piacesse far credere il contrario.

Era molto legato a Luke, per lui quel ragazzino era più di un compagno di avventure, più di un semplice amico: era il fratellino che non aveva mai avuto, il fratellino che avrebbe sempre protetto, difeso e amato.

Il solo pensiero che fosse rimasto ferito o peggio bastò a fermargli il respiro in gola.

Leia scosse la testa, e Han riprese a respirare di nuovo, visibilmente sollevato. “Sta bene. Ma ha bisogno di noi.”

“Che vuoi dire?” Han aggrottò la fronte, confuso, ma Leia non aggiunse altro.

“Ti spiegherò più tardi, adesso imposta la rotta e partiamo.” Disse sbrigativa, salendo sul ponte della nave.

Han la seguì pochi secondi dopo.

Seduta accanto a lui nella cabina di pilotaggio, mentre il Millennium Falcon si inoltrava nello spazio, Leia sentì ancora una volta la voce di Luke. 

“Avevo ragione su di lui, Leia. Avevo ragione.” 

Ripetè più volte quelle parole, ma Leia non capì che cosa intendesse dire veramente. Supponeva che lo avrebbe scoperto presto.

  
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