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Autore: vanessie    26/06/2020    1 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 224

“Amicizia sincera”

 

 

POV Matt

L’ultimo dell’anno avremo fatto una festa a casa di Peter. Saremo stati una decina. Per questa ragione avevamo messo una certa cifra a testa per acquistare pizza da asporto, bibite e pure degli alcolici. Ero ancora minorenne, a 17 anni non potevo comprare alcool, ma Peter e Tyler ne avevano 18, quindi presero qualcosa nei giorni precedenti. Tuttavia ancora mancavano tre giorni, mi concentrai su quel pomeriggio, in cui sarei andato ad un concerto di una band famosa insieme a Katelyn. Si esibivano in un grande auditorium nel centro di Dublino, era la prima volta che li vedevamo dal vivo, per cui eravamo emozionati perché entrambi eravamo grandi fan, sapevamo a memoria ogni canzone e quando i nostri genitori, per Natale, ci avevano consegnato i biglietti come regalo, non potevamo crederci. Loro erano stati felicissimi della nostra reazione, inoltre eravamo consapevoli che erano contenti di sapere che avremo fatto insieme quell’esperienza del primo concerto di fama internazionale, potendo farci compagnia e darci un’occhiata a vicenda.

Raggiungemmo l’auditorium con la metropolitana nel primo pomeriggio, sia per evitare una coda infinita all’ingresso, sia per prendere i posti migliori. Ero su di giri all’idea di ascoltare dal vivo quella band e anche di farlo da solo con Katelyn. Ci mettemmo in coda, per fortuna non era lunga ancora. Le persone arrivarono pian piano, tutti eravamo in attesa seduti per terra, fuori dai cancelli.

 

 

giphy

 

“Vorrei comprare una maglietta della band” disse lei “Possiamo farlo mentre aspettiamo l’inizio” “E poi ci dobbiamo fare tante foto, così quando saremo vecchi le riguardiamo e saranno bei ricordi” “D’accordo” risposi avvolgendomi le gambe. Mi persi nell’osservazione del suo viso, stava rispondendo a dei messaggi su whatsapp e sinceramente pensavo che non avrei saputo cosa fare senza di lei a New York. Mi sarebbe mancata tantissimo, era così facile stare in sua compagnia, condividere interessi e passioni, opinioni e risate. Ed ero così innamorato! Non era una cotta adolescenziale, me ne rendevo conto ogni giorno, di lei mi piaceva tutto sia dentro che fuori, con le altre ragazze talvolta mi accorgevo che quel modo di pensare o di fare, quel modo di vestire o di parlare non mi piaceva, oppure non mi convinceva del tutto, finivo ogni volta per ritenere che con Kate mi divertivo di più, oppure riuscissi a essere più spontaneo e naturale, oppure che lei fosse più bella e dolce, più semplice e interessante. “Che hai?” mi chiese accarezzandomi i capelli “Niente” “Sei stanco?” “No” “Sei…pensieroso?” “No, sono contento di essere con te al concerto” spiegai. “E sei contento che per l’ultimo dell’anno saremo insieme da Peter?” “Certo, tu no?” “Sì, perché dopo la festa non resti da me a dormire? È tanto che non dormiamo insieme” propose “Per me va bene, lo dico ai miei genitori domani” risposi con espressione felice ma anche meravigliato dalla sua idea perché l’ultima volta, un anno prima circa, era stato troppo imbarazzante dal punto di vista fisico. Insomma tutta quella vicinanza, quel contatto…oltre che il batticuore io ero un maschio, mi suscitava anche altre reazioni nettamente concentrate e prepotenti in certe zone del corpo. Sorrise, mordicchiandosi le labbra “Non pensare male” affermò “Male?” “Sì” “Che dovrei pensare?” ribattei “Ti sto invitando come ti avrei invitato a 10 anni, da amico” “Lo so” risposi con ovvietà “Non vorrei che quell’espressione nascondesse qualche desiderio da adolescente degenerato” “Kate ma che dici?” risposi ridendo “Lo so che sei diventato un depravato come tutti i maschiacci, ma sono una brava ragazza” insistè “Sì so anche questo” la rassicurai “Immagino che a te sia già accaduto, ma a me no” “Che cosa?” “Fare l’amore” bisbigliò “Ahhhh sì” “Sì?” domandò “Sì” “Wow” rispose. Restai in silenzio poi le sorrisi “Comunque non ho pensato male, stai tranquilla, so che mi hai invitato da amico, come abbiamo sempre fatto” la rassicurai “Ok, quindi la risposta è ancora sì?” “Certo” affermai. La biglietteria cominciò a controllare i biglietti delle persone in coda, facendo entrare all’interno. Ci alzammo e seguimmo lo scorrere della coda, fino al nostro turno. Entrammo e cercammo posto, ci toccarono due posti centrali, da cui poter vedere bene il palcoscenico.

Ci sedemmo “E…quindi…com’è?” mi chiese “Cosa?” “Fare l’amore” “Com’è…tu cosa ti immagini?” risposi sorridendo perché sinceramente parlare ad alta voce e con una ragazza di sesso proprio mi manacava nella lista delle esperienze “Non lo so, per questo te lo chiedo. Dai film sembra coinvolgente” “Lo è, cioè almeno dal punto di vista maschile, non so quello femminile” “Io…ancora non ho neanche un fidanzato, ma anche se ce l’avessi adesso, non mi sento molto pronta. Forse sono strana perché ho 18 anni e tante mie amiche lo hanno già fatto, ma…non lo so” “Non sei strana, fai bene ad aspettare il momento giusto e poi…beh se guardi in giro ci sono certe che a 18 anni ne hanno avuti più di un film porno per cui…che te ne frega delle altre?” ribattei. Lei rise “Sì hai ragione” “Almeno la prima volta vorrai farlo con uno che ami…spero” “Certo, anche la seconda e la terza” replicò. “Posso chiederti una cosa? Visto che siamo in tema, ma se la risposta ti imbarazza lascia stare, ok?” proposi “Dimmi. È qualcosa legata al sesso?” “Sì” risposi. Vidi che le si imporporarono le guance al solo pensiero “Vai, prova a fare la tua domanda” ribattè. “Lasciando perdere il vero fare l’amore, tu non hai mai…avuto nessun tipo di esperienza legata a quella sfera?” “Matt” “Lo so, scusa. Ripeto che se ti vergogni non serve che mi rispondi” la tranquillizzai. Sospirò, incerta forse sulla volontà di dirmelo o meno “Mi imbarazza da matti, però…sei il mio migliore amico e forse potrei anche rispondere” disse. Aspettai in silenzio scrutando sul viso la sua esitazione “No, nessuna esperienza. Cioè tranne il primo bacio e quelli a seguire, in quella breve storia che ho avuto…non c’è stato altro” confessò. “Ok, scusa per la mia curiosità inopportuna” affermai con un sorriso “No, non preoccuparti. Non sei stato invadente, me lo hai chiesto educatamente e…nel tuo stile…gentile” rispose. Troncammo il discorso e parlammo d’altro, decidendo poi di scattarci qualche foto ricordo con il mio telefono. Facemmo dei selfie e delle foto da soli, poi chiedemmo alle persone davanti di farcene alcune insieme.

“Questa è bella, inviamela, così la uso come stato di Whatsapp e la metto su facebook” disse riguandando gli scatti. Gliele inviai tutte, le riguardò e restai ad aspettare che preparasse il suo stato. “Controlla che non ci siano cose compromettenti intorno” scherzai, mi guardò male “Io non faccio cose compromettenti” affermò “No sai…da quando sei amica su facebook con mia madre e mio padre…” ribattei “Già…da quando li hai cancellati! Perché lo hai fatto?” “Perché stavano a vedere tutto ciò che faccio, so che tanto lo vedono ugualmente se tu posti qualcosa, però perlomeno non vedono tutto” chiarii “Oh sì, almeno si risparmiano quei video rap che condividi” mi prese in giro, le feci una smorfia “Oppure tutte quelle amicizie su facebook con ragazze” “Sì, mia mamma mi romperebbe le palle” “E quella roba di videogiochi…fortunati i tuoi genitori a non vedere” mi provocò. Le feci la linguaccia “Senti sono riservato ok?” mi giustificai “E da quando?” “Con i miei da sempre” “Ora chiudi il becco, devo scrivere qualcosa come didascalia per la nostra foto” mi intimò. “Mamma mia quanto sei affettuosa! Chiudi il becco? Oh ma cosa vuoi?” “Devo scrivere qualcosa che mi faccia apparire come una martire per il fatto che mi tocca essere al concerto con te, per cui devo lavorarci e mi occorre silenzio” “Senti Kate, sono già stufo prima che inizi il concerto, se vuoi puoi cedere il tuo biglietto, ti rendo i soldi e vedo se all’ultimo secondo trovo qualcun altro per farmi compagnia” “Vendilo tu il tuo biglietto! Perché dovrei cederlo io?” ribattè.

 

giphy

 

“Sei tu che ti lamenti di essere una povera martire costretta a stare qui con me, per cui…” dissi “Perché non fai il gentiluomo e vai a comprare qualche bibita?” propose “Ok, andrò, ti lascio sola. Cosa vuoi bere?” “Un thè” “Ciao, a dopo” risposi andandomene. Tornai poco dopo con le bibite, la trovai a parlare con due ragazzi vicini di posto, le porsi il bicchiere “Ah allora era vero che sei occupata” affermò uno dei due “Sì…” rispose lei. Si girò verso di me “Quanto ci hai messo?” sussurrò per non farsi sentire dai due “C’era fila” mi giustificai. Venne ad abbracciarmi tenendomi un braccio intorno ai fianchi “Ti prego” “Ma se mi hai cacciato?” “Matt, adesso non sto giocando” “Ma che ti hanno detto?” domandai alludendo ai due ragazzi e assecondandola, mettendole un braccio sulle spalle. Non rispose, calò la testa sulla mia spalla ed io approffittai della situazione, godendomi il contatto. “Vuoi spostarti da quest’altro lato?” le proposi “Sì, grazie” accettò. Sentii vibrare il telefono in tasca. Avevo non so quante notifiche facebook e qualche messaggio Whatsapp. Capii che fossero tutti commenti sulla foto che lei aveva condiviso taggandomi. La aprii, leggendo per la prima volta anche la didascalia.

 

cap-224

 

Ogni persona che passa nella nostra vita è unica, lascia un po’ di sé e porta via un po’ di noi. Tu @MatthewBlack hai preso tanto e hai dato in cambio tutto ed è per questo che ti voglio bene <3 ora e per sempre <3

 

Mi girai con un sorriso stampato in faccia e capii che mi stesse osservando. Mi sorrise a sua volta, le lasciai un bacio sulla guancia “Grazie, ti voglio bene anch’io” “Ti ricorderai di me anche in America?” domandò stringendomi con entrambe le braccia “Secondo te? Certo” “Sono felice per te, però mi mancherai” sussurrò tornando con la testa reclinata sulla mia spalla. Sospirai, cliccai mi piace sulla foto di facebook e decisi di commentare, sebbene mi imbarazzasse, perché essere dolce e tenero in pubblico sicuramente avrebbe comportato pure delle prese in giro da parte di qualche coetaneo, ma me ne fregai.

 

Ho dato in cambio un millesimo di ciò che tu hai dato a me, non mi basterebbe una vita intera per ricambiare! Sono fortunato ad averti come amica <3

 

Forse il cuore lo potevo anche evitare…lei lesse e mi tolse il telefono dalle mani, infilandomelo in tasca, prese le mie mani tra le sue e fece sì che la avvolgessi completamente in un abbraccio. Alzò il capo e mi diede un bacio sulla guancia e poi uno più in basso, sul mento, vicino alla bocca. La guardai negli occhi, se lo voleva potevo benissimo baciarla in bocca, se dipendeva da me potevamo anche pomiciare e ascoltare tutto il concerto ad occhi chiusi. Abbassai appena la testa, avvicinandomi alle sue labbra, per capire se le andasse o meno “Matty…mi piacerebbe ma no” disse “Ok, come vuoi” risposi arrendevolmente.

Seguimmo il concerto cantando ogni singola canzone, le conoscevamo a memoria, quel mancato bacio non determinò niente di diverso, accettavo le sue posizioni, anche se non le capivo fino in fondo. L’amore era un sentimento irrazionale, lei ci ragionava troppo, aveva paura che potesse rovinare l’amicizia nostra e delle mamme, ma per me sbagliava. Anche negare i propri sentimenti poteva sciupare i rapporti e poi perché doveva finire male? Ad ogni modo non la giudicavo, la nostra amicizia era ricca di comprensione, per cui continuavo a sperarci, nel mentre mi godevo la quotidianità di ciò che per adesso ci davamo.

 

NOTE:

Eccomi qua, prima della chiusura dell'anno, Matthew e Katelyn vanno ad un concerto insieme, i loro genitori infatti hanno pensato di regalargli i biglietti per Natale. Matt comincia a pensare concretamente a come sarà trasferirsi in America per il college, lasciando gli affetti. Kate si accorge che lui è strano, malinconico direi, ma lui nega e così la discussione devia e lei lo invita a dormire a casa sua dopo la festa di capodanno con gli amici, specificando che lo sta invitando come amico. Nonostante ci sia molta confidenza, ho pensato che lui abbia potuto omettere il racconto della sua prima volta e di quelle a seguire, poichè il rapporto d'amicizia maschio/femmina anche se stretto crea dell'imbarazzo sul tema, soprattuto considerando che Matt è innamorato di lei da sempre. Nel capitolo ho cercato di mischiare prese in giro, battute e conversazioni serie, come penso si addica a due amici.

Per questa ragione saltano fuori gli argomenti relativi al sesso, ma anche alla timidezza di Matthew verso i suoi genitori, tale da spingerlo a rimuovere da facebook la loro amicizia per celare ciò che fa o che pubblica, senza scordare un gesto carino di Katelyn che gli dedica una foto e una frase per dire apertamente che gli vuole bene...o forse anche di più...

Vi aspetto la prossima settimana,

Vanessie

   
 
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