N. A.
Buonasera!!
Passiamo subito alle comunicazioni importanti.
Intanto mi scuso per il ritardo, ma la mia sregolata vita
estiva non mi fa passare molto tempo al pc xD.
Ed in ogni caso, questo sarà il primo e l’ultimo
aggiornamento di agosto. Ebbene sì, domani parto per Messina e sto via sino
alla fine del mese.
Ma non temete: appena torno a settembre ho intenzione di
ricominciare ad aggiornare abbastanza regolarmente, anche perché, se ci riesco
– ma ne dubito seriamente – voglio concludere questa storia prima dell’inizio
della scuola.
Andiamo ai ringraziamenti per coloro che hanno recensito
l’ultimo capitolo: Mazza, Aurora_Cullen, Roby28, MartySwanCullen94,
Sheba_94, _KiarinaCullen_.
E adesso ecco a voi il 19° capitolo, dedicato a quella pazza
di Alice Hale Cullen e al nostro lupacchiotto Seth Clearwater!!
Seth suonò al citofono
alla voce “Hale Cullen”, che era vicina ai cognomi dei coniugi “Marchi Truffa”,
il che non lasciava ben sperare.
Arrivato al terzo piano, bussò alla porta dalla targhetta Alice,
l’indovina giusta per te e la porta si aprì in modo misterioso.
“Chi è?” chiese una squillante voce femminile dall’interno.
“Cominciamo bene” mormorò il ragazzo-lupo, ed entrò nella
casa, esitante.
Dei forti aromi lo accolsero, e dei veli orientali ricoprivano
il grande salone d’ingresso.
“Da questa parte” disse la vocina da una stanza parallela.
Seth varcò la porta e finalmente la vide.
Capelli neri corvini, non più lunghi di un caschetto, occhi
vispi e neri ed un velo rosso verdastro sulla testa. Era vestita secondo il
costume orientale, ed il giovane fu subito colpito dalla sua bellezza.
Faceva librare le sue mani attorno al piccolo tavolino al
quale era seduta. La tovaglia raffigurava diverse lune e astri sconosciuti.
“Siediti, mio dolce lupacchiotto”
Seth rimase interdetto.
“Oops!” si lasciò sfuggire la ragazza, ridendo soave.
Seth si sedette su una piccola sedia di legno, che mal
sosteneva la sua stazza imponente, e rivolse un’occhiata carica di interesse
alla misteriosa figura presente nella sala.
La giovane scosse le mani seguendo uno strano rituale ed
improvvisamente dal centro del tavolo affiorò una palla di cristallo.
“Wow!” mormorò Seth.
“Dimmi, straniero, cosa cerchi?”
“Bè, ecco… ho una domanda che mi affligge…”
Sì, Seth aveva quel dubbio da sempre, del resto, tutti ce lo
avevano. Tutti se lo sono chiesto almeno una volta nella vita, ma la maggior
parte preferiva non saperlo, preferiva rimanerne all’oscuro.
Ma lui no, la paura era troppo forte.
E poi un bel giorno aveva letto che l’indovina Hale Cullen
era esperta proprio in quel genere di dubbi. Ed era anche molto precisa, a
detta di tutti i suoi clienti.
“Ecco… mi chiedevo… quando morirò?” chiese incerto.
Alice annuì apprensiva e si concentrò.
Alzò gli occhi al cielo e spalancò la bocca. Subito cominciò
ad emettere strani gorgoglii. Sembrava davvero in trance.
Finalmente abbassò il viso e riaprì gli occhi di scatto,
sbarrandoli, terrorizzata.
“Oh mio Dio, Seth, la tua fine è molto più vicina di quanto
ti aspetteresti!”
“Quand’è?” chiese lui, col cuore che gli si stringeva in una
morsa d’acciaio.
“Tra cinque secondi!” commentò Alice.
“Tira fuori il malloppo, cane!” esclamò una voce sbucata dal
nulla.
Un uomo dall’aria minacciosa aveva puntato una pistola sulla
tempia di Seth.
Il ragazzo-lupo guardò verso l’indovina, che aveva una
faccia sconvolta e la bocca aperta, in preda al terrore.
“Non hai sentito? Dammi tutti i soldi che hai, se non vuoi
morire!”
Seth estrasse il portafoglio, in cui vi erano diverse
centinaia di dollari, non sapendo bene quanto avrebbe dovuto pagare l’indovina.
L’uomo afferrò i soldi, avido, e se li mise in tasca.
“Ed ora finiamo il lavoro…”
Armatasi di coraggio, Alice prese un bastone poggiato sulla
parete e lo impresse nello stomaco del malvivente. Quello si chinò, dolorante,
lasciando cadere la pistola.
“Fuggi, Seth, fuggi!”
Il giovane si alzò e corse via, senza mai voltarsi indietro,
col cuore ancora martellante nel petto.
Subito il volto di Alice si dipinse di un largo sorriso.
Si divise i centoni rubati con il malvivente e ghignò.
“Che sempliciotto! Finalmente quella porsche gialla che
tanto desidero sarà mia!”
19. MAI fidarsi di un vampiro con la sindrome dello
shopping. Potrebbe anche sfruttare le sue doti – e non solo – per avere ciò che
vuole.