Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Merkelig    06/07/2020    1 recensioni
Un giorno ad Arendelle arriva una pericolosa avversaria per Elsa.
Dal testo:
"Ofelia era venuta al mondo in un regno difficile, in una famiglia difficile.
Ofelia era venuta al mondo con un dono terribile e spaventoso, un dono che fin dall'infanzia aveva cercato di nascondere e dominare.
Un dono che alla fine l'aveva sopraffatta e l'aveva resa colpevole di un atto intollerabile.
Un dono che l'aveva convinta ad abbandonare l'unica persona che amava e allontanarsi da tutto e da tutti"
Genere: Avventura, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa, Hans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quinto
- finalmente insieme -
 
Il palazzo reale di Arendelle si estendeva in profondità tanto quanto si innalzava dal terreno, se non di più.
Ofelia scendeva la ripida scala a chiocciola fissando la schiena della regina Elsa davanti a lei, mentre l'uomo chiamato Kristoff apriva la strada reggendo una lanterna. Una volta scesi i primi tre piani sotto terra le pareti si fecero umide e spoglie e ogni segno di civiltà scomparve, eppure la scala continuava a scendere verso il basso.
Finalmente arrivarono in fondo. Kristoff batteva i denti per il freddo, e quello era l'unico suono che udivano mentre procedevano lungo un corridoio. Diverse celle vuote si aprivano sui lati, e Ofelia faceva scorrere lo sguardo dentro ognuna di esse, finché la regina Elsa si fermò bruscamente e ne indicò una con un cenno del mento. Quando Ofelia vi si affacciò fece un passo indietro e rimase accanto al muro, con le labbra serrate.
La ragazza corrugò le sopracciglia nello sforzo di distinguere qualcosa, nell'oscurità appena lambita dalla luce tremolante del fuoco, e sussultò quando un pezzo di quella oscurità si mosse per venire loro incontro.
- Ofelia? - chiamò una voce, incredula.
Inghiottendo un groppo che le aveva serrato la gola all'improvviso, la ragazza si aggrappò alle sbarre come se volesse passarci attraverso.
Una figura ingobbita e lacera comparve nel cerchio di luce e tese una mano vestita da un guanto bianco, ora sporco e rotto in diversi punti, verso il suo viso.
- Hans? - chiese lei a propria volta, con una punta di dubbio nella voce. Faticava a rivedere in quell'uomo appassito e con le guance scavate il suo vigoroso e audace fratello.
- Ofelia... tu... come... - balbettò lui, carezzandole una guancia e passandole le dita tra i capelli.
La ragazza strinse le labbra, più commossa di quanto avesse immaginato.
- Mi dispiace di essere stata via così tanto - gli sussurrò. Non aveva più dubbi ora, quegli occhi chiari, sul cui fondo brillava ancora qualcosa, appartenevano senza dubbio a suo fratello. Ricambiò il gesto, prendendo il viso di lui nella propria mano.
Poi drizzò la schiena e si voltò con uno scatto verso Elsa.
- Aprite questa cella, maestà – ordinò bruscamente.
- Non è possibile – rispose Elsa asciutta – la serratura è stata fusa.
Ofelia studiò il blocco di ferro compatto dove una volta c'erano cilindri e meccanismi che permettevano di aprire la porta.
Invitò il fratello a spostarsi indietro e prese tra le mani il blocco di ferro finché esso non divenne incandescente e iniziò a sciogliersi, gocciolando sul terreno. In pochi minuti la porta si aprì, e Ofelia entrò con passo rapido e si gettò tra le braccia di Hans.
 
 
- Ora cosa pensate di fare? - domandò Elsa fissando l'uomo che aveva tentato di ucciderla mentre riacquistava la libertà.
- Ce ne andremo. Non sentirete mai più parlare di noi – le rispose gelida Ofelia.
- No! - le sussurrò Hans fermandosi – è la nostra occasione per prendere Arendelle! Con te al mio fianco potremmo conquistare facilmente il trono e avere finalmente un regno tutto nostro!
- Hans – replicò la ragazza – sei mio fratello, e sai di essere praticamente l'unica persona a cui tengo al mondo. Ma se ripeti una cosa del genere ti lascio qui, in questa cella, e me ne vado.
L'uomo la fissò stupito.
- Non farai più nulla – lo redarguì – ce ne andremo lontano e vivremo per i fatti nostri, senza fare del male a nessuno. Mi sono spiegata?
Mentre Hans soppesava le sue parole, ancora indeciso, con sorpresa di tutti la regina parlò.
- Non posso permetterlo. Non posso permettere che Hans torni libero e minacci ancora il mio regno!
- Elsa... - chiamò Kristoff allarmato.
- No – esclamò la regina alzando caparbiamente il volto in un improvviso scatto di sfida.
Ofelia si mosse con calma, togliendo il braccio di Hans dalle proprie spalle e frapponendosi tra lui ed Elsa.
Se la regina desiderava uno scontro non l'avrebbe delusa.
- Kristoff, vai via – ordinò questa, con un cenno della mano che tremò appena.
- Elsa, cerca di riflettere... - tentò di intervenire.
- Ascoltala – gli consigliò Ofelia, rivolgendosi direttamente a lui per la prima volta – scappa.
Poi una corona di fiamme rosso vivo sgorgò dalle sue mani come acqua da una fonte e si scagliò contro la regina. Elsa fece in tempo ad alzare un imponente muro di ghiaccio prima che venisse sciolto e che le fiamme raggiungessero lei e Kristoff, scagliandoli lontano con la forza di un'esplosione.
  
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