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Autore: Mnemosine__    24/07/2020    0 recensioni
Seguito di Blood Brothers.
Raccolta di momenti e episodi della vita di coppia di Apollo e Liz, con qualche nuovo pargolcello di mezzo, ovviamente.
Dal Testo:
"Sono incinta, idiota!"
"Cosa?" Un verso strozzato provenne dalla gola del dio.
"Sono incinta." Ripeté più piano lei. "Lo so che non era una cosa premeditata ma siamo sposati, e dopo tutto il tempo che abbiamo passato a letto senza protezioni credo che dovessimo aspett..."
"Tuo padre mi ammazza." sussurrò Apollo con aria terrorizzata.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ade, Altro personaggio, Apollo, I sette della Profezia, Nico/Will
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Blood Brothers'
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Home sweet home


"San!" Gridò Troilo alla vista della sorellona che gli correva incontro.
I tre erano appena apparsi davanti alla cabina 7 del campo Mezzosangue.
Troilo indossava una piccola maglietta arancione fatta appositamente per lui.
Apollo strinse il figlio per non farlo cadere, anche se con un po' di difficoltà. 
Il bambino si dimenò tra le braccia del padre, impaziente di scendere e giocare con la sua sorella preferita.
La bambina sorrise al padre e alzò le braccia, chiedendogli tacitamente di passarle il bambino.
"Ciao Troilo." Lo salutò facendo una pernacchia sulla sua testolina quando Apollo glielo mise tra le braccia.
Il bambino rise "Ochiamo, ochiamo!" 
La bionda annuì, mentre salutava Elisabeth e Apollo e si dirigeva verso Austin e Kyla per giocare con il fratellino.
Apollo fece una smorfia.
Nessuno dei suoi figli lo aveva salutato o comunque sorriso verso di lui, tutti erano presi dal fratellino. 
"Incredibile." Sbuffò io dio del sole. "Messo in secondo piano da un bambino."
Apollo sentí la moglie ridere al suo fianco, mentre le passava un braccio intorno alle spalle.
"Beh, il nostro bambino ha il suo fascino, non credi?"
"Tutti i miei figli hanno fascino, dolcezza. Come il sottoscritto." 
Affermò lui orgoglioso.
"Non ti è ancora andata giù che la sua seconda parola sia stata Sun e non papà, vero?" Lo punzecchiò lei. 
Il dio sbuffò. 
La ragazza prese quel silenzio come risposta affermativa e gli fece una carezza, sogghignando.
"Sun deve avergli ripetuto il proprio nome all'infinito, non c'è nessun'altra spiegazione." Borbottò lui.
"Come se tu non l'avessi fatto." 
Elisabeth adocchiò Will Solace farle un saluto dalla porta della cabina di Apollo e gli andò incontro.
Apollo la seguí dopo pochi secondi, troppo preso a fissare i suoi figli più grandi giocare con il piccolo. 
Jake si era ambientato bene, visto come sorrideva con gli altri.
Troilo rideva e batteva le mani felice, mentre i fratelli si passavano la palla cercando di prenderla in modo strano per far divertire il fratellino.
Austin provò a prenderla in bocca, ma il pallone gli rimbalzò sulla fronte, finendo tra le mani di Glimmer.

"Come sta andando?" Chiese Will alla figlia di Poseidone. 
"Quando usciranno da qui?" Chiese lei mugugnando.
"Manca poco dolcezza, te l'ho detto io." Disse Apollo appoggiandosi al muro della casa, tra il figlio e la moglie. 
Lei gli scoccò un'occhiataccia.
"Io volevo una risposta qualificata."
Will rise, mentre il padre li guardava rosso in viso.
"E la mia non è una risposta qualificata? Sono il dio della medicina, tra le altre cose!" 
Disse indicandosi con i pollici.
"Fatto sta che Will se ne intenda molto più di te." Rispose lei sorridendogli a trentadue denti.
"Ma..." 
"Beh, se vuoi farla partorire tu..." disse Will.
Con la coda dell'occhio Apollo vide Jake cadere a terra e ridere, seduto sull'erba.
"Ehm... tu sei il mio figlio più in gamba, puoi farlo benissimo! Jake, papà arriva!" Disse il dio per poi scappare dagli altri figli.
"Fifone." Rise Elisabeth guardando il dio precipitarsi a controllare il figlioletto mentre gli altri gli cercavano di spiegare che non si era fatto niente di grave.
"Entro due settimane dovresti aver partorito, come ti avevo detto il mese scorso. Ma potrebbero uscire anche adesso." Disse Will alzando un sopracciglio mentre guardava il padre fare il giro intorno a Jake per controllare e curare eventuali ferite mortali
"Dovremmo fermarlo o lasciamo che faccia la mamma isterica tutto il giorno?" Chiese lei scuotendo la testa. 
Will rise, chiudendosi la porta della cabina 7 alle spalle.
"Magari prima o poi si calmerà."

"Will!" 
Nico di Angelo stava correndo verso di loro.
"Raggio di sole!" Lo accolse il figlio di Apollo con un sorriso splendente.
Il figlio di Ade alzò una mano per salutare Elisabeth mentre riprendeva fiato.
"Ho sentito... e poi Jason ha gridato... e Percy rideva..." balbettò il più piccolo.
"Con parole tue, tesoro."
"Dovete venire a vedere." Disse Nico rosso in viso per la corsa, prendendo Will per mano e tirandolo verso l'arena.
Nico gridò anche ad Austin e gli altri di correre con lui, che era urgente.
Sun passò Troilo a Kyla e insieme seguirono il figlio di Ade all'arena.
Elisabeth fu raggiunta da Apollo che schioccò le dita e i due apparvero un secondo dopo sugli spalti.
A causa del pancione faceva molta fatica a camminare, ultimamente.
La figlia di Poseidone si guardò intorno, per capire cosa stesse succedendo.
I semidei erano riuniti sui gradini dell'arena, molti ridevano e altri applaudivano.
C'era una gran confusione.
Con la coda dell'occhio vide Kyla e Austin sedersi un piano più in alto di lei con Troilo e Luke in braccio. 
Gli altri  figli di Apollo si sedettero vicino.
La ragazza vide il fratello al centro dell'arena con Annabeth, Jason e Piper intorno ad una persona.
Alle loro spalle un grande drago dorato si guardava intorno quasi felice, mentre sbatteva la coda di bronzo  celeste sulla sabbia.
Apollo guardò il gruppetto sorridendo e scuotendo la testa. "E bravo Valdez."
I figli di Efesto corsero al centro dell'arena verso la figura che Percy e gli altri avevano appena lasciato libera e la placcarono, abbracciandola tutti insieme.
"Ma cosa...?" Chiese la ragazza non capendo cosa stesse succedendo, quando vide un volto a lei familiare.
Un viso che non vedeva ormai da millenni, proprio lì vicino al drago di bronzo.
Percy l'aveva appena abbracciata, mentre Annabeth le stringeva la mano.
Ma com'era possibile?
"Ti porto laggiù." Le disse il marito battendo le mani.
Elisabeth si appoggiò al dio mentre veniva trasportata vicino al drago di bronzo.
Tutt'intorno, intanto, i ragazzi avevano iniziato a gridare "Valdez" a più non posso.
"Chi è che non è morto ed è tornato con una meravigliosa ragazza?" Gridava quast'ultimo, il ragazzo riccio che sembrava un folletto, sorridendo tra i fratelli.
"Il grande Leo ecco chi!" Gridò Jason ridendo con Piper.

Elisabeth si avvicinò camminando lentamente verso la figura rimasta a parlare con Percy e Annabeth leggermente in disparte rispetto al gruppo intorno a Leo Valdez.
"Calypso?" Chiamò la semidea. 
La ragazza con i capelli color caramello alzò lo sguardo verso di lei, sbigottita.
"Lissandra?" 
Le ragazze si sorrisero reciprocamente, per poi abbracciarsi con forza, pancione permettendo.
"Ma sei incinta?" Chiese la figlia di Atlante.
"Come sei riuscita a lasciare Ogigia?" Chiese l'altra dopo aver annuito accarezzandosi io ventre.
"Oh beh, grazie a quel disgraziato." Disse l'ex dea indicando con il mento il figlio di Efesto. 
"Voi vi conoscete?" Chiese Percy stringendo la mano di Annabeth. 
Elisabeth sorrise, felice "È stata la mia prima amica, prima che Zeus la rinchiudesse ad Ogigia." 
Raccontò.
"Chicos, chi è questa rotonda donzella?" Chiese una voce alle sue spalle mentre Calypso si copriva gli occhi con una mano cercando di non guardare il fidanzato fare lo scemo.
"Leo Valdez il Magnifico, piacere." Disse il figlio di Efesto facendole l'occhiolino.
"Leo lei è una mia vecchia amica, Lissandra." La presentò Calypso.
"E mia sorella." Aggiunse Percy. 
Leo fischiò "Sorella? Fighissimo!" 
Annabeth lanciò un mezzo urlo guardando alle spalle di Leo ed Elisabeth, al che tutti si girarono a guardare.
Luke era pericolosamente in piedi sulle spalle di Austin, che lo teneva per le mani. 
"Austin! Metti subito giù il mio bambino!" Gridò Annabeth. 
Il figlio di Apollo sussultò e ridendo si portò il piccolo Luke sul fianco, sussurrandogli qualcosa che a quella distanza non riuscirono a sentire. 
"Aspettate." Disse Leo. "Il tuo bambino? Cioè il vostro bambino?" 
Percy rise, annuendo. "Luke." Lo presentò guardando Austin e suo figlio ridere insieme.
"E quel bambino biondo..." chiese Leo.
"Quello è mio." Disse Apollo che fino a quel momento era rimasto zitto. 
"Bellissimo vero? Come me." Gongolò.
Leo alternò lo sguardo tra i due bambini, cercando negli occhi di Jason una conferma.
Il figlio di Giove annuì, ridendo per la faccia da pesce lesso del suo migliore amico.
Leo scosse la testa, per la prima volta senza parole
"Sei mancato per quasi tre anni, Valdez. È normale che siano successe delle cose." Rise Piper scoccandogli un bacio sulla guancia. 
Leo annuì, certo aveva senso. 
Poi guardò la panciona prominente della ragazza vicino a lui "E qui chi c'è?" Chiese.
"I miei bambini." Disse Apollo apparendo dietro a Leo con in braccio figlio e nipote, che passò prontamente ad Annabeth.
"Sei stato bravo ad usare la cura di mio figlio, Leo Valdez. Ma c'è un'importante questione della massima urgenza di cui dobbiamo parlare, visto che sei vivo." Disse indicando suo figlio, mentre Leo boccheggiava in direzione di Luke, Annabeth e Percy.
Quel bambino era identico a loro. Occhi grigi e capelli scuri. 
"Vedi, mio figlio Troilo qui presente" Apollo gli mise davanti agli occhi il bambino. 
"Salve Calypso." Interruppe il suo discorso per salutare l'ex dea mentre lei gli faceva un cenno di saluto con la mano.
"Stavo dicendo che Troilo ha giocato con il mio Valdezinador e lo ha distrutto. Avrei bisogno di un altro strumento." 
Elisabeth, come gli altri, era rimasta a bocca aperta.
"Questo ragazzo è appena tornato e tu gli rompi le scatole perché vuoi una nuova cosa con cui rovinarmi le orecchie?" 
"Quella era musica, tesoro." Rispose lui. 
"Allora?" Tornò a guardare Leo, in attesa.
Il figlio di Efesto era ancora scombussolato da tutte le novità, Annabeth e Percy avevano un bambino? Da quando?
Apollo aveva una relazione stabile?
Dov'erano Hazel e Frank? 
Ma soprattutto, il dio che aveva davanti stava scherzando o era serio?
"Ehm... dovrei ricordarmi come era fatto, ma si, se lei mi darà una mano potrei riuscire a..." Non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che Apollo sorrise soddisfatto facendo andare su e giù il bambino con le braccia "Si! Il mio Valdezinador!" 
"Io non lo conosco." Disse la foglia di Poseidone guardando male il marito.
Leo fissò tutti, felice, mentre prendeva la mano di Calypso e chiedeva a nessuno in particolare "Quindi... che altre novità mi sono perso?"

Il resto della giornata passò; Percy e Annabeth fecero giocare Luke con Leo e Calypso, mentre insieme a Jason, Piper e Nico si raccontavano a vicenda le novità di quei tre anni. 
Nico mandò anche un messaggio-iride ad Hazel, avvertendola che era successa una cosa e che lei è Frank sarebbero dovuti andare al Campo Mezzosangue per scoprirla.
Will fece gli ultimi controlli ai gemelli di Elisabeth, mentre Kyla gli faceva da assistente.
Apollo rimase con Sun e Troilo a giocare a prendere il tè, perché ora che sarebbe arrivata una nuova bambina avrebbe dovuto imparare a prendere il tè come un vero gentleman, gli aveva spiegato Sun.
Troilo rideva giocando con le tazzine mentre il padre si era ritrovato con una coroncina di bronzo celeste in testa e un grembiulino rosa addosso a far finta di bere il tè da tazzine minuscole. 
Sun annuiva soddisfatta.

Quando arrivò la sera tutti i semidei si riunirono attorno ad un falò eccezionale, ridendo alle battute di Leo e scherzando con i figli di Ermes, mangiando marshmallows e parlando fino a notte fonda.
Anche se Annabeth e Elisabeth li lasciarono alle nove di sera, per mettere a dormire i bambini nelle rispettive cabine 3 e 7.

Elisabeth era riuscita finalmente a dormire per ben cinque ore filate, quando un forte dolore la svegliò.
Si guardò intorno, sudata, vedendo Apollo che riposava sereno in una posizione a prima vista molto scomoda e gli altri ragazzi addormentati nei letti attorno al loro, fatto apparire quella sera appositamente per l coppia. 
Anche Troilo dormiva sereno nella sua culla nuova di zecca con i soli e le nuvolette.
"Apollo." 
Un'altra fitta le fece fare una smorfia.
"Will." Ansimò la figlia di Poseidone. 
Esattamente come suo padre, il ragazzo non diede segno di averla sentita.
Così, la ragazza prese un cuscino e lo tirò contro il diretto interessato, che boccheggiò tirandosi a sedere di scatto.
"Will." Ripeté lei prendendo un bel respiro profondo.
"Cosa? Oh, oh... Ci siamo!" Gridò il ragazzo facendo svegliare tutti i fratelli.
Apollo sussultò, spalancando gli occhi e guardando la moglie.
"Dolcezza?"
"Stai con Troilo." Disse lei, mentre Will e Kyla la aiutavano ad alzarsi.
"Portiamola in infermeria." Ordinò Will.
Apollo si alzò in piedi, scattante e nervoso.
"Hai davvero svegliato Will e non me?" Chiese sorreggendola.
Lei fece una smorfia e gli strinse un braccio.
"Non ti svegliavi." 
"Ma..."
"Papà." Lo interruppe Will, con un tono di voce che non ammetteva repliche. Come un vero capo reparto.
Il mio bravissimo bambino
"Infermeria. Adesso." Ordinó.
Apollo annuì e schioccò le dita, teletrasportando i suoi figli più grandi e la moglie dove Will gli aveva detto.
Sun e Jake, i più piccoli, gli si avvicinarono, mentre la piccola aveva già preso Troilo in braccio, che continuava a dormire indisturbato.
"Papà." Lo chiamò.
"Eh?"
"Non dovremmo andare anche noi? O almeno avvertire zio Percy." 
Apollo annuì, facendo su e giù con la testa. 
"Giusto, noi... Si, andiamo da Percy." 
Disse incamminandosi a passo spedito verso il bagno, in completa agitazione.
"Papà?" Chiamò Jake.
"Andiamo da zio Percy." Disse Apollo.
"Ehm... quello è il bagno."
"Lo sapevo!" Gridò forte il dio cambiano direzione, mentre i due fratelli si guardavano scuotendo la testa in direzione del genitore. 
"Marsh!"

Ecco qui. 
Faccio un piccolo appunto che non credo di aver specificato prima.
Gli avvenimenti di Blood Brothers sono di circa un anno dopo la caduta di Gea, quelli di questa storia quindi sono quasi due anni dopo Gea. 
Di conseguenza Percy e Annabeth, per esempio, hanno Luke non a 18/19 anni (perché ok essere semidei ma mi sembra leggermente presto) ma a 21/22 (già meglio direi). 
Siccome non tengo conto di the Trials, Leo per me si è fatto un lungo giro con Calypso per il modo in questi tre annetti. 
Grazie per continuare a leggere questi sprazzi di storia.

   
 
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