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Autore: darkjedi    27/07/2020    0 recensioni
Questa storia è già stata pubblicata, ed una traduzione fatta tanto tempo fa.
In un universo dove Jedi e Sith coesistono, il Maestro Jedi Qui-Gon Jinn si unisce al Cavaliere Sith Obi-Wan Kenobi in una missione diplomatica a Naboo per liberarla dal blocco della Federazione del Commercio. Ma Qui-Gon ed Obi-Wan sono molto di più che compagni di lavoro e membri di due ordini rivali, sono...
A me è piaciuta molto spero anche a chi la legge.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Obi-Wan Kenobi, Padmè Amidala, Qui-Gon Jinn
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAP. 2

Annotazioni Supplementari - Primo Pomeriggio

Sono appena tornato dalla mia riunione con Obi-Wan. E’ andata bene, la mia precedente meditazione mi ha aiutato a calmarmi e ad essere pronto ad affrontarlo come un Jedi, e non come un padre emotivamente sopraffatto.

Abbiamo discusso profondamente della situazione che troveremo, o che potremmo trovare su Naboo, e sono rimasto molto impressionato da come Obi-Wan fosse informato, considerate le poche ore che deve aver avuto per prepararsi.

Abbiamo confrontato le nostre informazioni sulla Federazione del Commercio, e lui ha espresso il sospetto che sotto ci sia qualcos’altro, qualche ragione nascosta dietro a questa crisi attuale, qualcosa che non ha niente a che fare con la tassazione delle rotte commerciali.

Io non sono d'accordo e neppure in disaccordo con lui, ho solo ascoltato le sue parole mentre lo studiavo e tentavo di conoscerlo meglio.

Obi-Wan, non posso riferirmi a lui come il Cavaliere Sith Kenobi qui nell’intimità del mio alloggio è chiaramente più unito con la Forza che Unifica che con la Forza Vivente. Non è colpa sua, naturalmente ma durante le missioni pericolose, di solito intraprese dai Sith, una migliore comprensione della Forza Vivente potrebbe aiutarlo in molte situazioni ingannevoli.

Sarei onorato di insegnarglielo, ma non posso, non ora almeno. Forse, in futuro, se sarò capace di forgiare un'amicizia con lui...

Ascolta le tue parole, Qui-Gon Jinn! Tu stai correndo troppo. Devi concentrarti su quello che stai facendo qui ed ora. Hai una missione da portare a termine e non comporta la conquista della fiducia di tuo figlio e la sua amicizia.

Obi-Wan è d'accordo a lasciarmi prendere il comando delle negoziazioni, ma si aspetta che gli passi il comando se la diplomazia dovesse fallire. Non ho l’abitudine di prendere ordini quando sono sul campo e questo vuol dire che ho una ragione in più per lavorare più sodo per trovare una soluzione al blocco di Naboo. Un'altra buona ragione è che non voglio vedere mio figlio in pericolo. Ora che l'ho trovato, non posso rischiare di perderlo di nuovo.

Incrociatore Diplomatico in rotta verso Naboo, 3:4:6

Giungeremo a Naboo tra quattro ore ed io sono nei miei alloggi a meditare e a raccogliere i miei pensieri per prepararmi al mio compito.

E’ abbastanza sorprendentemente, dato gli eventi di ieri, che questa notte sia riuscito a dormire bene, e quando a colazione ho incontrato Obi-Wan mi sembrò anche più rilassato. I suoi occhi erano chiari e le linee intorno agli occhi spianati dal riposo di una buona notte; questa cosa mi ha fatto molto piacere.

Ci siamo scambiati alcuni commenti sulla missione, ma per lo più siamo restati in piedi e soprattutto in silenzio, ognuno di noi perso nella sua comunione con la Forza.

Non ho nessun brutto presentimento e questo mi porta ad essere ottimista sui risultati dei negoziati di oggi.

 

Incrociatore Nubiano sulla rotta per Tatooine, 3:4:6

"Non ho nessun brutto presentimento e questo mi porta ad essere ottimista sui risultati dei negoziati di oggi".

Come direbbe qualcuno, queste erano le proverbiali ultime parole famose.

Durante il giorno niente è andato come avevo sperato e Obi-Wan ed io siamo fortunati ad essere ancora vivi, certamente loro hanno fatto del loro meglio per cercare di ucciderci.

‘Loro’ sono il Viceré Nute Gunray della Federazione del Commercio, ed il suo esercito di droidi.

Con una mossa veramente imprevedibile, hanno invaso Naboo ed ora hanno il controllo del pianeta, questo mi lascia confuso, sembra così inconsueto per la Federazione. Loro sono dei codardi, sono più abituati a corrompere con i soldi e con le promesse, che lottando. C'è realmente qualcosa che non riesco a comprendere...

Quello che mi infastidisce di più è che Obi-Wan lo aveva percepito fin dall'inizio, ma mi sono rifiutato di ascoltarlo. Peggio, l’ho trattato con condiscendenza, ero così certo delle mie convinzioni che ho prestato poca attenzione alla sua inquietudine.

Eravamo sulla nave da guerra del Viceré, soli in una sala delle conferenze quando Obi-Wan ha fatto la sua inquietante scoperta .

"Ho un brutto presentimento", disse, camminando avanti e indietro mentre io mi sedevo alla tavola.

"Io non sento niente," era stata, in realtà, la mia risposta.

"Non è qui e non è questa missione, Maestro Jinn; è qualcosa... di distante... di elusivo."

Mi diede un sguardo confuso, come se non fosse capace di mettere a parole quello che stava sentendo.

Mi sono appena frenato dal sorridere ed ho commentato, "è meglio non concentrarsi sulle nostre ansie, Cavaliere Kenobi ma mantenere la nostra concentrazione qui ed ora, dove siamo."

Stai attento alla Forza Vivente, avrei desiderato aggiungere, ma lo sguardo che mi diede mi ricordò che non stavo trattando con un Padawan... ed è stata una buona cosa, perché solamente alcuni momenti dopo scoprì che lui aveva ragione ed io torto.

Prima tentarono di ucciderci con un gas velenoso, poi mandarono dei droidi da battaglia contro noi, e quando finalmente riuscimmo a giungere l’hangar scoprimmo che la nostra nave era stata distrutta.

L’unica via di fuga fu di nasconderci a bordo di una delle navi che stavano trasportando l'esercito di invasione di droidi da battaglia su Naboo, è indiscutibile dire che la diplomazia aveva fallito e che la situazione era degenerata anche peggio di quello che potevamo immaginare.

Una volta su Naboo, ho fatto del mio meglio per evitare di essere schiacciato dai STAP mentre aspettavo che Obi-Wan mi trovasse.

Ero frustrato per non essere capace di localizzarlo usando qualche genere di collegamento mentale, come il legame che i Jedi usavano quando lavoravano insieme, o il legame tra il maestro e l’apprendista.

Mentre fuggivo dall'esercito di invasione, salvai Jar-Jar Binks, un giovane Gungan, una delle due specie senzienti che vive su Naboo.

La creatura era chiaramente spaventata dalla devastazione causata dai STAP e si rifiutò di lasciare il mio fianco, mentre reclamava che mi era debitore della vita.

All’inizio mi infastidì, ma appena riuscii a localizzare Obi-Wan, il Gungan divenne un aiuto prezioso, perché ci offrì un rifugio sicuro dall'esercito dei droidi.

Jar-Jar ci portò alla città acquatica dove viveva la sua gente, ma dovette essere convinto a portarci là. Obi-Wan fece del suo meglio per convincerlo, ma non posso dire di approvare la luce quasi perversa nei suoi occhi mentre descriveva in dettaglio le "mille cose terribili" che i droidi gli avrebbero fatto se lui non ci avesse aiutato.

Sentii un senso di disagio mentre Obi-Wan parlava, probabilmente perché ancora una volta mi ricordai che non conoscevo l'uomo che mio figlio era diventato.

Lui è un grande combattente, un spadaccino di ottimo livello, potrebbe competere facilmente contro il Maestro Windu, ed è molto potente nella Forza, ma io non so niente della sua personalità. Sembra essere legato al dovere come me, e per tutto il giorno ha lavorato e ha combattuto al mio fianco senza mai discutere le mie istruzioni. Formiamo una buona squadra e grazie a questa collaborazione siamo riusciti di liberare la Regina Amidala e la sua corte e li abbiamo portati via da Naboo.

La nostra destinazione finale è Coruscant, dove la Regina illustrerà la situazione del suo pianeta di fronte al Senato, ma prima dobbiamo fermarci su Tatooine per riparare l’iperguida che era stato danneggiato quando forzammo il blocco.

E’ stata un idea di Obi-Wan di fermarci su Tatooine, ed io la sostenni pienamente, anche se il Capitano Panaka non fu affatto d’accordo.

Tatooine, Mos Espa, Alloggi degli Schiavi, 3:4:7

Questa missione è una fonte continua di sorprese. Prima ho ritrovato mio figlio che credevo di aver perduto, ed ora ho incontrato Anakin Skywalker, questo ragazzo è incredibilmente sensibile alla Forza e potrebbe essere il Prescelto descritto in un’antica profezia Jedi.

L'abilità di Anakin come pilota è sorprendente per un bambino così giovane, ma è anche più sorprendente la bontà del suo cuore. Non solo ci diede un rifugio durante una tempesta di sabbia, ma decise anche di darci i soldi che probabilmente vincerà nella gara di podracer di domani, così potremo acquistare le parti di ricambio di cui abbiamo bisogno per riparare la nostra nave. Questo ragazzo è un schiavo e potrebbe usare quei soldi per comprarsi la sua libertà o quella di sua madre, invece desidera aiutare tre estranei. Io lo trovo molto toccante e così raro per un bambino della sua età che di solito sono egoisti e egocentrici.

Ma Anakin non è ragazzo comune questo è sicuro. Ho parlato con sua madre e le ho chiesto notizie del padre del bambino. Lei mi ha risposto che non c'era nessun padre, e che si trovò incinta senza sapere come.

È possibile questo? Sta dicendo la verità? Qualcosa dentro di me mi dice che ho ragione, ma vorrei avere qualche prova in più.

Ho preso un campione del sangue di Anakin ma non posso aspettare di tornare alla nave fare delle analisi... vorrei chiedere ad Obi-Wan di farli per me, ma lui probabilmente vorrebbe sapere di chi è il sangue che sta esaminando e perché, e come Jedi, non sono sicuro di poter fidarmi di un Sith con tali informazioni. Così mi addolora molto non poter avere fiducia in mio figlio, ma se Anakin è veramente il Prescelto, non posso rischiare che l'Ordine Grigio se lo porti via.

 

Incrociatore Nubiano sulla rotta per Coruscant, 3:4:8

Nelle ultime due ore ho meditato, ma nonostante tutta la mia concentrazione, non sono riuscito a trovare il mio centro e a trovare la pace mentale che cerco insistentemente. Ma dopo quello che è accaduto oggi, oso dire che anche il Maestro Yoda troverebbe delle difficoltà a concentrarsi.

La mia mente continua ad essere assalita da immagini e pensieri, ognuno di loro rivaleggia con gli altri nel reclamare la mia attenzione, e questa non è una delle normali registrazioni del mio diario, ma è il tentativo disperato di mettere un po’ d'ordine nei miei sentimenti.

Riporterò i miei inquietanti ricordi nell'ordine in cui sono accaduti, senza cercare di decidere qual è il più importante.

Tutto questo iniziò nel primo pomeriggio, quando stavo per tornare a Mos Espa per riportare l'eopies che Watto mi aveva prestato per trasportare le parti di ricambio, che eravamo riusciti ad acquistare, grazie alla vittoria di Anakin nella gara di podracer di questa mattina. Ancora più importante dovevo tornare a recuperare Anakin la cui libertà gli avevo assicurato vincendolo in un ‘Gioco d'azzardo’ contro Watto.

"Cominciate ad installare il generatore d’iperguida ", dissi all'equipaggio ed a Obi-Wan mentre io montavo su uno degli eopies e mi tirai dietro l'altro per le redini. "Io torno indietro. Ho qualche affare da concludere."

"Affare? " Ripete mio figlio, sollevando un sopracciglio.

"Non starò fuori a lungo."

Obi-Wan mi studiò un momento, poi chiese "Perché sento che hai raccolto un'altra patetica forma di vita, Maestro Jinn ? "

Aggrottai le ciglia, infastidito dalle sue parole. Jar-Jar non è patetico, lui è solo molto... goffo. Come per Anakin, il ragazzo che ci aveva aiutati a trovare il modo di lasciare il pianeta. Come poteva Obi-Wan essere così insensibile?

"È il ragazzo che ci ha aiutati a trovare quelle parti di ricambio", accennai, la mia voce tradiva l’irritazione che provavo. "Tornerò presto, Cavaliere Kenobi. Nel frattempo, si assicuri che le riparazioni procedano il più rapidamente possibile."

Gli occhi di Obi-Wan balenarono con una luce dura ed il suo scontento mi sommerse ad ondate.

"Io non sono un meccanico. Loro possono riparare il generatore da soli. Vengo con lei, voglio dare un'occhiata alla città."

"Ma la Regina... "

"Il Capitano Panaka può proteggerla per un’ora o durante il periodo in cui noi saremo via", e così dicendo, Obi-Wan prese le redini dell'eopie di scorta, e saltò sulla sua schiena senza aspettare che la bestia si inginocchiasse.

Tentai di protestare ancora, ma l'occhiata sul volto di mio figlio mi fece morire le parole sulle labbra.

L'unica cosa che potevo fare era far in modo che la nostra assenza fosse il più breve possibile.

Sicuramente una buona intenzione, ma ben presto rovinata da Watto che si rifiutò di consegnarmi Anakin e le sue carte dichiarando che la nostra scommessa non riguardava il ragazzo, ma sua madre.

"Ti sbagli", disse il Toydariano. "Tu hai vinto Shmi, non Anakin."

"Questo non è vero. Tu hai lanciato un cubo colorato per decidere quale schiavo avrei vinto. Rosso per Shmi, blu per Anakin. E’ uscito fuori il blu, così ora mi darai il ragazzo."

Agitai di nuovo la mia mano, ma come era successo due giorni prima, la Forza di persuasione non funzionò.

"Te l’ho già detto io sono immune a quella cosa", sorrise furbescamente Watto. "Ora prenditi Shmi e lasciami in pace. Mi sei già costato troppi soldi."

Iniziai a sudare, chiedendomi cos’altro potevo fare. Non c'erano stati testimoni della nostra scommessa, e se ci fossero stati, dubito che avrebbero parteggiato per un estraneo. Pensai a cosa potevo scambiare con il ragazzo, ma non mi venne niente in mente.

"Ascolta, Watto", tentai di nuovo, consapevole che l’impazienza di Obi-Wan stava aumentando, anche se lui stava al mio fianco, le sue braccio incrociate sul torace senza mostrare la minima emozione.

"Oh per favore, non inizi di nuovo. Se vuoi la donna, prenditela. Altrimenti… "

Watto non completò mai la frase, la sua voce morì in un anelito strangolato mentre si portava improvvisamente le mani al collo.

Cosa stava accadendo? Mi chiesi, poi girai la testa per affrontare Obi-Wan che aveva fatto un passo in avanti. Mi bastò un solo sguardo al suo braccio disteso con il pugno chiuso, alla sua espressione dura ed il suo sguardo concentrato per capire cosa stava accadendo.

Mio figlio stava usando la Forza per soffocare il Toydarian.

Dopo qualche secondo, il suo pugno si sciolse, e Watto prese una grande boccata d’aria. Con il suo braccio ancora esteso, Obi-Wan sibilò, "Dai al mio compagno le carte del ragazzo ".

Il Toydarian scosse la testa. "No, il ragazzo è troppo prezioso e… "

Ancora una volta lui non completò la frase, ed io lo fissai inorridito mentre i suoi occhi sporgevano e le sue ali si agitavano selvaggiamente, finché non riuscì più a sopportarlo.

La mia mano calò pesantemente sul braccio di Obi-Wan, disturbando la sua concentrazione e spezzando la sua presa su Watto. La piccola creatura cadde a terra, sdraiata sulla sabbia respirava affannosamente alla ricerca di aria.

"Come osi colpirmi?" mi ringhiò Obi-Wan, i suoi occhi erano pieni di furia, mentre si scrollava la mia mano dal suo braccio.

"Stavi quasi per ucciderlo a sangue freddo!" Sibilai, scioccato da quello che avevo visto.

"Fidati di me, Jedi. Io so precisamente fino a quanto posso spingere." Mi diede un’occhiataccia, poi andò ad inginocchiarsi accanto al Toydarian che tentò invano di rotolare lontano da lui.

"La tua memoria è tornata, piccolo pezzo di immondizia?"

Watto annuì freneticamente, incapace di parlare.

"Bene. Ora dai il ragazzo al mio compagno e non obbligarmi a rinfrescarti la memoria un'altra volta."

Il Toydarian annuì di nuovo, ed Obi-Wan si allontanò, mentre m’inginocchiai ed aiutai Watto ad alzarsi.

L’irritazione di Obi-Wan era quasi palpabile durante il nostro viaggio verso gli alloggi degli schiavi, dove Anakin raccolse le sue cose e disse addio a sua madre, poi tornammo alla nave. Obi-Wan camminava vicino a me ed al ragazzo, i suoi occhi fissi davanti a lui, la sua andatura rigida, e non prestò attenzione ai tentativi di Anakin di coinvolgerlo in una conversazione.

Eravamo quasi giunti alla nave, quando all’improvviso Obi-Wan accese la sua spada laser gialla e prima che la Forza mi avvertisse una figura vestita di nero che montava uno speeder ci assalì.

"Buttatevi giù!" gridò Obi-Wan, ed Anakin ed io obbedimmo, mentre lo speeder volava sulle nostre teste. "Raggiungete la nave! Digli di decollare!"

Poi prima che potessi dire o fare qualcosa, lui si girò per attaccare il nostro assalitore, tirandolo giù dallo speeder. Rimasi a guardare quasi paralizzato mentre la figura scura riguadagnava velocemente il suo equilibrio e accendeva una spada laser rossa a doppia lama usandola per deviare il colpo di mio figlio.

"Vai alla nave!" gridò Obi-Wan mentre combatteva e questo mi fece uscire dallo stato di shock in cui ero caduto. Mi alzai e prendendo Anakin tra le braccia, corsi alla nave la cui rampa era già abbassata.

Una volta dentro, lasciai andare Anakin e mi precipitai alla cabina di comando, ordinando ai piloti di decollare e volare basso fino al luogo dove Obi-Wan stava ancora combattendo contro il nostro misterioso assalitore.

‘Resisti, figlio mio, resisti,’ ripetei nella mia mente mentre l'incrociatore si girava facilmente.

"Là", dissi, indicando le due figure che combattevano. Si lanciavano avanti e indietro, le spade laser gialla e rossa lampeggiavano ad ogni colpo ed a ogni deviazione.

Mentre il capitano pilotava l'incrociatore verso di loro, sfiorando la terra ad appena più in alto di uno speeder, io corsi al portello d’entrata, usando il controllo manuale per abbassare la rampa.

Obi-Wan ci individuò, e capì quello che stavo tentando di fare e non appena la nave fu abbastanza vicina fece un salto aiutato della Forza ed atterrò sulla rampa.

Le mie mani lo raggiunsero e lo tennero fermo mentre la nave accelerava e saliva più in alto. Mio figlio si arrampicò all'interno dell'incrociatore e crollò a terra mentre io ritiravo la rampa e sigillavo il portello.

"Come ti senti?" chiesi, ritornando al suo fianco ed inginocchiandomi.

"Come qualcuno che ha appena combattuto contro un Signore Oscuro" rispose lui sarcasticamente, mentre si alzava in piedi e si dirigeva verso i suoi alloggi.

Tutto il sangue fluì dal mio viso dopo aver ascoltato quelle due ultime parole.

Un Signore Oscuro.

I Jedi credevano di aver distrutto l'ultimo dei Signori Oscuri, i veri servitori del Lato Scuro, mille anni fa anche prima della spaccatura tra l'Ordine dei Jedi ed i Sith. Infatti, era stato il ricordo dei crimini dei Signori Oscuri che avevano spinto i Jedi a reagire così violentemente contro i cavalieri ‘ribelli’ che più tardi avrebbero fondato l'Ordine dei Sith.

Come poteva Obi-Wan esclamare con tale certezza che i Signori Oscuri erano tornati?

Lo seguii nei suoi alloggi ed entrai prima che chiudesse la porta.

Mi lanciò un sguardo seccato, poi si avvicinò al letto e si sedette per togliersi gli stivali, come se non fossi nella stanza.

"Come puoi affermare che era un Signore Oscuro?" gli chiesi senza mezzi termini.

"Cos’altro poteva essere? Era addestrato ad usare la Forza e la sua lama era rossa e solamente i Signori Oscuri usano quel colore."

Obi-Wan si alzò e attraverso la stanza, togliendosi la sua tunica e piegandola sullo schienale di una sedia. "Potevo sentirlo fare appello al Lato Oscuro della Forza mentre lottavamo."

Non so perché, ma la sua ultima affermazione mi provocò una reazione inaspettata e commentai sarcasticamente, "Sì, naturalmente. Dimenticavo che voi Sith avete più famigliarità con il Lato Oscuro di noi Jedi."

Obi-Wan si girò e mi guardò, i suoi occhi ardevano mentre lui gettava la sua cintura sul letto.

"E questo cosa significa? " sibilò.

"Che vedo poca differenza tra te e l'uomo che ci ha attaccati." Dissi, incrociando le braccia nella mia tunica.

"Ah... Ti stai riferendo a quello che ho fatto al Toydarian." Obi-Wan quasi sorrise e questo mi fece infuriare.

"Come puoi sorridere per quello che gli hai fatto? Lo hai quasi strangolato!"

Obi-Wan fece un passo in avanti e ringhiò, "Mi ascolti Jinn, ed ascolti bene. Io non uccido a sangue freddo. Mi sarei fermato prima di provocare qualche danno permanente." Poi sorrise furbescamente, "gli stavo solo insegnando una lezione sul non ingannare i suoi clienti."

"E’ stata un'azione spregevole", insistetti, ricordando gli occhi sporgenti di Watto.

"Oh davvero? E cosa dice del suo comportamento con i Gungan? Devo ricordarti come abbiamo ottenuto il permesso ed il trasporto per lasciare la loro città? "

"Non è lo stesso. I Jedi agiscono per un bene più grande e… "

"Balle, Jinn!" disse, levandosi la tunica. "Tu godi nel usare il tuo potere tanto quanto faccio io, ma almeno noi Sith abbiamo la decenza di ammetterlo pienamente."

Scossi la testa, rifiutandomi testardamente di lasciarlo vincere su questo argomento. "Un Jedi non si comporta in questo modo. Non è il nostro modo e tu dovresti… "

"Io sono un Sith, non un Jedi!" tuonò Obi-Wan, interrompendomi di nuovo. "E sono un cavaliere, non uno dei tuoi Padawan! Smettila di trattarmi con condiscendenza e di comandarmi. Io non sono un giovane ricalcitrante che ha bisogno di essere riportato indietro sulla ‘retta’ via. Io sono un Sith e tu dovresti ricordarlo."

Il silenzio cadde nella stanza dopo che lui finì la sua tirata e le sue parole affondarono in me.

Naturalmente, aveva ragione.

Per l’intera missione non avevo fatto nient’altro che comandarlo, prendendomi carico delle decisioni anche quando era chiaro che era impossibile trovare una soluzione diplomatica alla crisi. Lui mi aveva obbedito senza discussioni, fino a questo pomeriggio, quando avevo oltrepassato completamente i miei limiti ordinandogli di fungere da meccanico.

Non era colpa sua se lui era finalmente esploso, era colpa mia.

Forse le mie intenzioni erano state buone, forse il mio essere al comando della missione era solo un tentativo inconscio di tenere mio figlio al sicuro, ma alla fine il mio atteggiamento gli aveva causato solamente irritazione e dolore, e riuscì quasi a distruggere le poche opportunità che avevo di forgiare una relazione durevole con mio figlio.

Quasi, perché, sia benedetta la Forza, qualcosa accadde per cambiare completamente la situazione.

Mentre stavo lì in piedi, incapace di dire qualsiasi cosa, Obi-Wan finì di spogliarsi, finché non rimase a petto nudo. Quando lui si voltò per lasciar cadere la sua sotto tunica sul letto, notai che la sua schiena era coperta da molte cicatrici che si incrociavano dalle spalle fino ai reni. Sembravano frustate o ferite da laser, come se fosse stato torturato.

Sentì nel petto il cuore che si stringeva, mentre dolore, tristezza, compassione e rabbia si riversarono in me allo stesso tempo. Chi aveva osato fare quello a mio figlio?! E quanto doveva aver sofferto!

Quasi senza essere notato attraversai lo spazio che ci divideva e misi la mia mano sulla spalla di Obi-Wan, le mie dita sfioravano delicatamente una delle cicatrici.

Mio figlio si girò, lessi la sorpresa nei suoi occhi, ma non scrollò via la mia mano. Sentii la sua mente sondare i miei pensieri ed abbassai i miei scudi mentali, permettendogli di sentire la mia compassione e la mia preoccupazione. Il sincero interesse che lui sentì in me sembrò essere il benvenuto, perché sentii la sua rabbia dissolversi, sostituita dalla curiosità e della perplessità. Perché sentivo questo per lui?

"Chi ti ha fatto questo ? " Chiesi a bassa voce.

"Il mio Maestro" fu la risposta nello stesso tono.

Il fiato mi si bloccò in gola. "Il tuo... tuo Maestro? "

"Sì."

"Perché? "

"Per essere sicuro che non dimenticassi mai la lezione che mi aveva insegnato quel giorno."

"Che lezione?" Bisbigliai, la mia mano ancora appoggiata sulla sua spalla.

Obi-Wan sorrise debolmente, prima che la sua espressione s’indurisse. "Un Sith non fallisce il suo compito. Un Sith non si piega. Un Sith non implora. Un Sith non si sottomette. Un Sith non si arrende."

Ingoiai a fatica, mentre le mie braccia mi dolevano dal desiderio di stringere mio figlio in un abbraccio, e di non lasciarlo andare via mai più.

"Quanti anni avevi?"

"Avevo dieci anni".

"Dieci? "

"Sì."

Non posso esprimere a parole lo shock quando ho sentito questo. Un bambino di dieci che riceve una tale punizione... era, è - inconcepibile.

Incredibile.

Cominciavo a sentirmi male quando Obi-Wan improvvisamente lasciò cadere i suoi scudi e mi permise di dare un’occhiata alla sua vita come apprendista Sith.

Lunghe marce sotto il sole bruciante, giorni passati senza cibo e qualche volta anche senz’acqua, punizioni fisiche, notti passate a dormire nudo sul pavimento in stanze fredde...

Nessuno si chiede perché i Sith siano così inflessibili e così duri con se stessi, così determinati a raggiungere i loro obiettivi.

Pensavo ai padawan ed agli iniziati nel Tempio, allevati con gentile fermezza e giusti consigli, le loro buone qualità naturali coltivate, i loro progressi lodati. Pensai al grande Jedi che mio figlio sarebbe diventato se solo gli fosse stato permesso di crescere in un posto dove la sua innata compassione, quella che avevo intravisto quando lui mi aveva permesso di vedere nella sua mente, sarebbe stata apprezzata e non considerata una colpa.

Non compresi che la mia angoscia si stava riversando fuori ad ondate fino a quando Obi-Wan non mi prese per le spalle e mi guardò con occhi preoccupati.

"Maestro Jinn ! Qui-Gon? Cosa succede? Sta male? "

"No, non sto male."

"Allora cosa… "

Lui non completò mai la frase, perché scelsi quel momento per abbassare completamente i miei scudi e lasciare che i miei sentimenti e i miei ricordi lo sommergessero.

Attraverso il velo delle lacrime che stavo versando vidi il viso pallido di mio figlio e la sua bocca aperta in uno stupore silenzioso mentre la sua mente veniva riempita di immagini e pensieri.

Il giorno in cui incontrai Lydah Kenobi su un incrociatore diplomatico diretto ad un pianeta dell’Orlo Esterno dove avremmo dovuto sovrintendere alle prime elezioni libere tenute lì.

La nostra nave che precipita verso Hoth dopo che era stata danneggiata in un campo di asteroidi.

Il terribile incidente che uccise tutti meno me e Lydah.

Le notti fredde e lunghe passate all’interno dello scafo spezzato e quasi impotenti.

Il bisogno disperato di essere vicini, di dividere il calore corporeo, il conforto e la speranza.

Gli abbracci, il primo bacio, e la passione.

Il bisogno primitivo di riaffermare che eravamo vivi e pronti a lottare per sopravvivere finché qualcuno non fosse venuto a salvarci.

La vista di una nave all'orizzonte e il salvataggio.

La promessa di tenerci in contatto l'uno con l'altro.

Il messaggio che mi annunciava la gravidanza di Lydah.

Lo stupore e la gioia che ho provato alla scoperta che stavo per diventare padre.

Il dolore che intorpidisce alla notizia che Lydah stava morendo a causa di un misterioso e forte indebolimento di un organo.

Il mio viaggio disperato per giungere al suo pianeta natale, poi il ritorno a Coruscant al Tempio Jedi, dai suoi guaritori qualificati.

Il Maestro Dahar che scuote lentamente la testa dopo avere visitato Lydah.

Le lunghe ore passate al suo fianco mentre lei aveva le doglie.

La gioia ed il sorriso sul suo viso troppo pallido mentre abbracciava il suo piccolo e sussurrava il suo nome, "Obi-Wan. "

Il dolore, la colpa ed il rimpianto che mi sommersero mentre Lydah chiudeva i suoi occhi per sempre.

Il bisogno di pensare al futuro di mio figlio.

La scoperta di come forte nella Forza era Obi-Wan ed il desiderio di addestrarlo nel Tempio.

La petizione per chiedere l'ammissione del bambino al Tempio come apprendista.

Il rifiuto del Consiglio.

Il gelo nel mio cuore mentre mio figlio mi veniva tolto.

Il mio periodo di prova. Le mie vane ricerche nell'archivio per scoprire dove era quello che aveva preso Obi-Wan.

Le pietre che avevo comprato come un dono per ognuno dei giorni che lo avevo nominato.

Le notti passate sveglio, guardando le stelle, chiedendomi dove fosse mio figlio, se lui stesse bene, se era felice ed amato...

Io non so per quanto tempo andò avanti, ma alla fine la mia mano cadde dalla spalla di Obi-Wan ed io stetti li in piedi, bloccato sul posto, guardandolo ed aspettando una sua reazione.

I suoi occhi, i suoi begli occhi chiari erano vitrei, e lui stava tremando.

"Obi-Wan? " Dissi con esitazione, mentre sfioravo il suo braccio.

Il tocco lo fece trasalire, e lui sbatte le palpebre alcune volte.

"È tutto a posto? " Chiesi leggermente.

"No... Sì... Non lo so" bisbigliò, e poi iniziò a indietreggiare. "Per favore... ho bisogno di stare da solo... ho bisogno di pensare."

"Come desideri", mormorai, dirigendomi verso la porta, comprendendo il suo bisogno di starsene da solo, ma desiderando ancora di essere capace di calmarlo e confortarlo.

Ed ora sono qui, preda delle mie emozioni come non mi era accaduto fin dal tradimento di Xanatos.

Sono qui, incapace di focalizzare, incapace di concentrarmi, incapace di meditare – incapace di essere un Jedi. Io sono solo un uomo, un uomo vecchio e solitario e spero di non aver distrutto tutte le mie opportunità di costruire una relazione con mio figlio.

 

CAP 3

Coruscant, Tempio Jedi 3.4:9 - Tarda Mattinata

Sono nelle mie stanze disteso sul letto mentre registro questo diario.

Siamo arrivati su Coruscant questa mattina e abbiamo trovato il Cancelliere Supremo Valorum e il Senatore di Naboo, Palpatine che ci aspettavano sulla piattaforma di sbarco. Il Senatore era lì per prendersi cura della sua Regina, mentre Valorum voleva sentire il rapporto della situazione su Naboo. Lui naturalmente era preoccupato da come la crisi si era sviluppata e sentii che la sua preoccupazione riguardava come avrebbe reagito il Senato.

La sua paura è che il Congresso continuerà a temporeggiare o a posticipare la decisione, perdendo tempo prezioso su insignificanti dettagli burocratici, come hanno fatto negli anni passati sempre più frequentemente.

Una volta che la riunione col Cancelliere Supremo fu finita, Obi-Wan ed io ci salutammo l’uno con un l'altro e ci separammo, dirigendoci verso i nostri rispettivi Tempi per fare rapporto ai nostri rispettivi Consigli.

Mio figlio è stato piuttosto tranquillo oggi non ha fatto commenti sarcastici sul comportamento di Jar-Jar a colazione, e ha lasciato parlare sempre me mentre riferivo i fatti successi a Valorum, limitandosi ad annuire ogni tanto.

C'erano dei cerchi scuri sotto i suoi occhi, un sicuro segnale che aveva passato una notte insonne, proprio come me.

Il mio cuore desiderava offrirgli il mio aiuto, ma che conforto potevo dare ad un uomo che è anche mio figlio ma è anche un perfetto estraneo? E neanche un comune estraneo, ma un Sith, addestrato dalla più tenera età a non mostrare debolezza.

No, non potevo chiedergli come si sentiva. Non potevo offrirgli conforto e rischiare di allontanarlo ancora di più. L'unica cosa che posso fare è stargli vicino e sperare che decida lui di venire da me a parlare.

Una volta arrivato al Tempio, feci il mio rapporto al Consiglio, inclusa l’opinione di Obi-Wan riguardo all'uomo che ci aveva attaccati. I maestri non erano sicuri che fosse un Signore Oscuro; sembravano piuttosto scettici, e devo dire, non si fidano molto del giudizio dei Sith.

Mi frenai dall'esprimere la mia opinione sulla questione, perché, tendo ad essere d'accordo con Obi-Wan, ma non voglio che Yoda e Ki-Adi-Mundi pensino che io stia parteggiando con un Sith solamente perché avevo scoperto che lui era mio figlio. I due maestri, hanno chiaramente riconosciuto il nome di mio figlio, e ogni tanto ci siamo scambiati alcuni sguardi accusatori. Non penso che li perdonerò mai per non aver ammesso Obi-Wan al Tempio. Come sarebbe stata diversa la sua vita da bambino se loro l'avessero accolto!

Avevo anche un'altra ragione per non provocare l'ostilità del Consiglio sulla supposta riapparizione del Signore Oscuro: Anakin.

Il bambino è attualmente nella Camera del Consiglio per essere esaminato e testare le sue abilità con la Forza.

Pensai che i Consiglieri sarebbero stati più ansiosi di incontrare il ragazzo che credo sia il Prescelto, invece hanno reagito freddamente, e mi rimproverano per la mia presunzione.

Io so che ho ragione, posso sentirlo. Anakin è il Prescelto, la Forza è così forte in lui, ed io sono sicuro che il nostro incontro non è stato casuale.

Intendevo sbarcare su Tatooine e trovarlo. Lo addestrerò e lo trasformerò in un grande Jedi.

E’ passato tanto tempo dal tradimento di Xanatos ed ora sono pronto a prendere un altro Padawan, il mio ultimo Padawan.

Anakin sarà il mio lascito all'Ordine di Jedi come Obi-Wan è il mio lascito alla galassia.

 

Annotazioni Supplementari - Pomeriggio

Non so più cosa succede nel Consiglio in questi giorni. Non posso più comprendere ne condividere molte delle loro decisioni.

Io sono sempre stato un po' ribelle, lo ammetto, ma solo perché ho scelto di seguire la volontà della Forza come io la capivo. Sono stato chiamato provocatore, testardo e presuntuoso a causa del mio atteggiamento, ma il Consiglio ha sempre saputo che sono assolutamente fedele all'Ordine dei Jedi. Ma ora non posso fare a meno di dubitare della decisione del Consiglio.

Loro mi hanno negato il permesso di addestrare Anakin, dicono che è troppo vecchio, troppo segnato emotivamente e troppo pieno di paura per iniziare l'addestramento Jedi.

Il Consiglio ha ragione, ma Anakin non è un bambino comune. Lui usa già la Forza in molti modi, e ha bisogno solo di imparare come farlo consapevolmente e non solo spinto dal suo istinto.

Mentre per le sue cicatrici emotive e la sua paura, cosa si aspettavano?

Il ragazzo è stato un schiavo fino a ieri, e ha appena lasciato sua madre e la sola vita che abbia mai conosciuto per essere portato in un luogo sconosciuto. Naturalmente che è spaventato, ogni bambino della sua età, anche i nostri iniziati lo sarebbero. Ma con il tempo imparerà a controllare queste emozioni e liberarle nella Forza.

Quello che mi rattrista di più è come il Consiglio ha ignorato le buone qualità di Anakin e si è concentrato solamente sulle sue colpe, fondamentalmente la stessa cosa è accaduta quando si sono rifiutati di accettare Obi-Wan.

Loro avevano visto solo il pericolo di creare un precedente, e non hanno pensato a quanto potrebbe portare il bambino e quanto potente è nella Forza, proprio come mio figlio sarebbe potuto essere stato per l'Ordine.

Ma questo non accadrà con Anakin; non permetterò al Consiglio di congedarlo, così che i Sith possono prenderlo come hanno fatto con Obi-Wan.

L'Ordine Grigio non trasformerà questo dolce bambino in un giovane sarcastico e cinico come hanno fatto con mio figlio.

Non lo permetterò.

 

Annotazioni Supplementari - Tarda sera

Il Consiglio mi ha ordinato di scortare la Regina Amidala per il suo ritorno a Naboo ed investigare più a fondo sul Signore Oscuro. I maestri sono convinti che lui ritornerà, e così anch’io.

Sono stato informato che Obi-Wan viaggerà di nuovo con noi, senza dubbio con ordini uguali ai miei, e questa volta la Forza mi dice che ci aiuterà e che insieme giungeremo ad una migliore comprensione.

 

Incrociatore Nubiano sulla rotta per Naboo, 3.4:10

Ho appena ascoltato l'ultima frase della mia precedente registrazione.

'Migliore comprensione' non chiamerei lo sviluppo che la mia relazione con Obi-Wan subì dopo la conversazione che avemmo questa mattina dopo esserci sistemati sulla nave.

Io stavo quasi per lasciare i suoi alloggi, dopo che avevamo discusso la nostra linea di azione una volta fossimo arrivati su Naboo, quando le sue parole mi fermarono.

"Quindi, il tuo Consiglio ti ha accordato il permesso di addestrare il ragazzo. Pensavo che non lo avrebbero fatto."

Mi voltai e l'affrontai, sorpreso di scoprire che lui sapeva delle mie intenzioni riguardo ad Anakin.

Lui sorrise brevemente ed aggiunse, "l’ho visto nella tua mente, Qui-Gon."

Annuì prima di chiedere, "Perché pensi che il Consiglio non mi avrebbe permesso di addestrare Anakin?"

Gli occhi di Obi-Wan s’indurirono. "Perché sento che il ragazzo è pericoloso. C'è troppo potere grezzo in lui, troppa paura e rabbia. Credo che addestrarlo sia un errore."

Le sue parole mi hanno fatto male e commentai sarcasticamente, "Un Sith che dichiara che un ragazzo è troppo emotivo per essere addestrato... è davvero divertente."

Le narici di Obi-Wan arsero, ma lo sentii rilasciare la sua irritazione nella Forza, e mi vergognai per non essere stato capace di fare lo stesso alcuni momenti prima.

"Noi Sith abbiamo le nostre emozioni, ma le teniamo sotto controllo. Non permettiamo mai a quelle negative di controllarci", enfatizzò freddamente. "Spero per il nostro bene che il tuo recente comportamento sia solo una svista momentanea nel tuo controllo Jedi, e che sarai capace d’insegnare bene al ragazzo. Altrimenti è probabile che ci troveremo presto, in una situazione molto pericolosa, specialmente ora che i Signori Oscuri sono ritornati."

Impallidii alle implicazioni a cui stava accennando, e di nuovo reagì in un modo sconveniente per un Jedi. Non lo ringraziai per le sue preoccupazioni, ma lo rassicurai che avrei fatto del mio meglio con Anakin.

Chiaramente adirato uscii dalla stanza.

Non mi sono comportato come un Jedi o come un adulto, in questa faccenda, ma solo come un bambino viziato ed ora ho paura di aver rovinato qualsiasi opportunità che avevo per colmare il vuoto che ci divide.

Obi-Wan è stato molto duro con me, questo è vero, ma se Anakin è il prescelto, come io sono sicuro che è, mio figlio ha tutti i diritti per essere preoccupato sul futuro del ragazzo e sul suo addestramento.

Avrei potuto usare le sue preoccupazioni per iniziare una conversazione, ed avvicinarci ed invece... invece io mi comportato da idiota.

Posso solo sperare che mi sarà accordata un'altra opportunità.

  
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