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Autore: darkjedi    26/07/2020    0 recensioni
Questa storia è già stata pubblicata, ed una traduzione fatta tanto tempo fa.
In un universo dove Jedi e Sith coesistono, il Maestro Jedi Qui-Gon Jinn si unisce al Cavaliere Sith Obi-Wan Kenobi in una missione diplomatica a Naboo per liberarla dal blocco della Federazione del Commercio. Ma Qui-Gon ed Obi-Wan sono molto di più che compagni di lavoro e membri di due ordini rivali, sono...
A me è piaciuta molto spero anche a chi la legge.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Obi-Wan Kenobi, Padmè Amidala, Qui-Gon Jinn
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PROLOGO

Estratti dal Diario Audio di Qui-Gon Jinn, Cavaliere Jedi

Coruscant, Tempio Jedi

Mio figlio é andato via.

Me l'hanno portato via.

Ho avuto appena il tempo di dirgli addio prima che mi fosse strappato dalle mie braccia e portato via dal Tempio.

Dalla mia vita.

Ora sono in prova, il mio status di cavaliere è sotto esame ogni mia ogni azione è esaminata per scoprire comportamenti nascosti e pericolosi.

Il mio status di Jedi è sospeso, eppure per la prima volta nella mia vita, appartenere all'Ordine non è la cosa più importante nella mia mente. Mi sembra come se il sogno della mia infanzia, il sogno per cui ho lavorato così tanto per trasformarlo in realtà non sia più tanto importante.

No, questo non è vero. Se fosse stato così, avrei sfidato di più il Consiglio, o mi sarei dimesso per stare con mio figlio. Invece, mi sono chinato alla volontà dei maestri e ho lasciato che portassero via il mio ragazzo.

Perdonami, figlio mio.

Perdonami, Lydah.

Non sono stato abbastanza forte per lottare contro il Consiglio. Non sono stato abbastanza forte per rinunciare a ciò che amo.

Ho tentato, ma non è stato abbastanza.

Perdonami.

I miei occhi sono chiusi strettamente per impedire alle lacrime di cadere, e gli eventi di questa mattina balenano nella mia mente.

Sono tornato nella Camera del Consiglio, fermo, in piedi, nel centro della stanza, gli sguardi implacabili dei dodici maestri erano fissi su me.

"Cavaliere Jinn, il Consiglio ha deciso. La tua richiesta è stata negata. Il ragazzo non sarà accettato nel Tempio." Le parole del maestro Ki-Adi-Mundi sono come una pugnalata al mio cuore.

"Perché, Maestri ?" Costringo la mia bocca asciutta a dire. "Il ragazzo è forte nella Forza; lui ha il potenziale per divenire un grande Jedi. Certamente lo vedete - "

"Deciso è stato di fare un esempio della tua situazione per altri Jedi. Il Codice spezzare non può essere," lo interruppe il Maestro Yoda.

"Ma il Codice non è contro le relazioni casuali." Insisto, "ammetto che è stato inaspettato che io diventassi padre di un bambino, ed è molto triste che la madre sia morta nel darlo alla luce, ma non c’è mai stato affetto tra Lydah e me. Ci siamo solo confortati l’uno con l'altra durante una situazione difficile... "

"Non alla madre tu sei legato; è al ragazzo", disse di nuovo il Maestro Ki-Adi-Mundi mentre i suoi occhi lo accusavano.

"Lui è mio figlio! Come posso non aver cura di lui? " esplosi.

Ki-Adi-Mundi scuote la testa, tristemente ma fermamente. "Qui-Gon, non possiamo accettare il ragazzo questo potrebbe creare un precedente. Se noi ti permettiamo di tenere il ragazzo vicino a te, gli altri cavalieri, specialmente i più giovani si sentirebbero in diritto di essere negligenti come lo sei stato tu. La vita di un Jedi è una vita di sacrificio, e la nostra eredità è nei Padawan che addestriamo dall’infanzia fino a che non raggiungono il rango di cavaliere. Questo è il motivo per cui noi non possiamo accordare la tua richiesta. Tuttavia, non devi preoccuparti per tuo figlio, abbiamo già trovato una buona famiglia per lui, sarà portato lì oggi".

Lo so che sono stato battuto e non ho più la forza di lottare. "Permettetemi di portarlo io da loro... "

"No"

"Ma - "

"Basta, Cavaliere Jinn! " esclama Yoda con un tono che non permette repliche. "Allontana da te questo legame affettivo devi, se rimanere un Jedi tu desideri. In prova tu sarai, fino a che non lo avrai fatto."

"Farò come lei comanda, Maestro", mi piego alla volontà del Consiglio, "ma vi prego permettetemi di vederlo un'ultima volta. Permettetemi di dirgli addio."

Un lungo silenzio segue la mia richiesta ed un nodo mi stringe la gola, sono sicuro che loro diranno di no. Ed invece...

"Vedere il ragazzo tu puoi, Cavaliere Jinn. Addio puoi dirgli e poi lascialo andare." Le parole di Yoda sono un leggero bisbiglio e per un momento sento che lui è addolorato come me.

E così, figlio mio sono riuscito a vederti prima che ti portassero via.

Il mio bellissimo bambino, non ho neanche un ritratto di te, ero così sicuro che saresti stato accettato nel Tempio che non ho pensato di farne fare uno... pensavo che ci sarebbe stato più tempo.

Comunque ti ricorderò per sempre, i tuoi capelli rosso-oro, i tuoi vivaci occhi blu-verde-grigi, la tua fossetta sul mento e la tua bella aura di Forza che ti circonda. Ogni dettaglio di te è inciso nella mia memoria.

Ti terrò per sempre nel mio cuore, figlio mio.

Mio Obi-Wan.

Che la Forza sia con te, sempre.

 

CAP 1

Estratti dal Diario Audio di Qui-Gon Jinn, Maestro Jedi

Coruscant, Tempio Jedi, 3:4:4

E’ quasi incredibile come rapidamente il tempo passa, ma è anche più incredibile come la mente può conservare i ricordi di eventi passati, cosicché sembra come se fossero appena accaduti.

La maggior parte del tempo, questi ricordi riguardano qualcosa di piacevole o gioioso, ma non è sempre così.

Venticinque anni fa proprio in questo giorno, vidi mio figlio per l'ultima volta, ed ancora sento come se fosse successo ieri.

Il ricordo di quel giorno brucia ancora nella mia mente e nel mio cuore, non sono mai stato in grado di dimenticarlo, comunque ci ho meditato su.

Essendo completamente onesto, ed desidero esserlo, non ho mai veramente tentato di rilasciare quei ricordi nella Forza. Li ho tenuti in me con tutto il mio essere, l'esatto opposto di quello che il Consiglio aveva voluto che io facessi.

All’inizio ho tenuto nascosti tutti i ricordi che riguardano mio figlio, mettendo forti scudi intorno a loro, così che il Maestro Yoda non poteva vederli durante le nostre meditazioni insieme. Comunque, diventando vecchio diventai più critico sui modi del Consiglio, smisi di nascondere quei ricordi, e li feci loro conoscere, con orgoglio e sfida.

Durante questi lunghi anni loro sono stati il mio conforto ed il mio tormento, e hanno influenzato alcune delle mie azioni, qualcosa che, sono sicuro, il Consiglio sarebbe sconvolto di sapere.

I miei occhi cadono sulla scatola di legno che giace aperta appoggiata sulle mie ginocchia. L’ho costruita con le mie mani, e contiene venticinque pietre, una per ognuno dei giorni in cui ho nominato mio figlio.

Questi sono i regali che ho comprato per te, Obi-Wan, e che non ti ho mai potuto dare.

Spesso mi chiedo quale sia il tuo aspetto. Sei alto come me? O hai preso dalla famiglia di tua madre? Cosa stai facendo ora? Sei un pilota, un avvocato, o un dottore?

Riuscirei a riconoscerti se dovessi incontrarti per la strada? Vorrei credere di si. La Forza che ti circondava era così forte, così bella, così unica...

Devo smettere di sperare,. la galassia è così grande e le opportunità di incontrare mio figlio sono praticamente inesistenti, comunque io confido nella volontà della Forza.

E parlando della Forza e della sua volontà, è meglio che mi concentri su quello che mi attende domani  la mia prima missione congiunta con un Sith. Non posso negarlo sono molto eccitato che mi sia stata data questa opportunità. Lo so che il Codice afferma che i Jedi non desiderano l’eccitazione, ma sento che questa missione sarà importante per i Jedi ed i Sith.

Metto via la scatola di legno e cerco di ricordarmi tutto quello che so sui Sith.

Il loro ordine fu creato approssimativamente mille anni fa, quando un gruppo di cavalieri Jedi ribelli lasciò il Tempio in disaccordo con il Consiglio ed il Codice. Loro credevano che le emozioni fossero importanti e si rifiutarono di rilasciarle nella Forza, anche quelle negative, che erano considerate il sentiero per il Lato Oscuro.

Una guerra sanguinosa seguì la frattura, ma finì senza vinti, né vincitori, troppi morti su entrambi i lati ed un trattato di pace che ancora dura.

Da allora in poi i due ordini avevano coesistito, non come nemici, ma come concorrenti e qualche volta alleati, perché entrambi servono la Repubblica, benché in modi diversi.

Dove i Jedi sono per lo più diplomatici e negoziatori, i Sith operano in situazioni dove la diplomazia fallisce.

I Jedi lavoravano per prevenire ed evitare le guerre; i Sith lavoravano per far finire le guerre.

I Jedi negoziano per la liberazione degli ostaggi; i Sith liberano l'ostaggio quando gli accordi falliscono.

I Jedi sono i guardiani della pace; i Sith sono guerrieri.

I Jedi rilasciavano le loro emozioni nella Forza; i Sith le trattengono in sé.

I Jedi sono i servitori del Lato Chiaro della Forza; i Sith camminano sempre vicino alla linea che divide il Lato Chiaro dal Lato Oscuro della Forza. Loro vivono in una perenne zona grigia, e questa è una delle ragioni per cui sono stati chiamati anche l'Ordine Grigio. L'altra ragione è il colore delle loro divise simili a quelle dei Jedi che comprende tuniche e mantelli con il cappuccio grigio chiaro, pantaloni grigio scuro e stivali neri.

La rivalità tra i due ordini è un fatto noto - anche se il Consiglio dei Jedi continua a negarlo - specialmente riguardo all'assunzione di nuovi membri. I Sith e i Jedi competono spesso tra loro sul cercare di convincere i genitori a consegnare loro i figli o figlie sensibili alla Forza.

La vita di un Jedi è di solito meno pericolosa di quella di un Sith, ma ai membri dell'Ordine Grigio è permesso di tenersi in contatto con le loro famiglie e visitarle spesso, loro possono anche sposarsi e questa è vista come una qualità positiva dalle persone "normali" che spesso non riescono a capire la rigida disciplina richiesta dall’Ordine dei Jedi. D'altra parte i Jedi sono molto più ammirati, rispettati e richiesti dalla Repubblica, al contrario dei Sith, e questo è utile per compensare il loro numero.

Il mio partner in questa missione si chiama Dest-Parce, ed è un maestro Sith. Ha circa la mia età e secondo gli archivi del suo Ordine, ha un stato di servizio molto buono, ma per un Sith questo potrebbe significare tutto o niente.

La superbia è sconveniente per un Jedi, bisbigliò una voce nella mia mente.

È giusto, naturalmente.

Gli anni passati come inviato diplomatico mi hanno insegnato a non giudicare le persone basandomi su un preconcetto, eppure mi sto comportando proprio così. Non devo farlo.

Domani partirò per Naboo con il Maestro Dest-Parce, e la mia mente sarà aperta e non offuscata dai pregiudizi.

Tutte le mie risorse e la mia attenzione devono essere dirette per convincere la Federazione del Commercio a smantellare il blocco intorno a Naboo. Questo è quello che il Cancelliere Valorum mi ha chiesto di fare – ed è questo quello che farò.

 

Incrociatore Diplomatico sulla Rotta per Naboo, 3:4:5

Sono scioccato.

Suppongo che un Jedi non deve mai, e dico mai essere scioccato, eppure io lo sono. Non c'è nessuna altra parola per descrivere come mi sento.

Oggi ho rincontrato mio figlio.

Sembra quasi incredibile che dovesse accadere oggi, meno di un giorno fa pensavo a come fossero inesistenti le probabilità di un incontro casuale tra noi due. Ma questo non è incontro casuale, io posso sentire il disegno della Forza dietro a tutto questo.

Non poteva essere diverso, io non credo in concetti come il "fato", il "destino", o la "fortuna." C'è solamente la Forza.

È grazie alla sua volontà che il Maestro Dest-Parce si è ammalato durante la notte ed il Consiglio dei Sith ha deciso all’ultim’ora di mandare un altro in sostituzione.

Mio figlio.

Il Cavaliere Sith Obi-Wan Kenobi.

Ogni volta che chiudo gli occhi la mia mente ritorna a questa mattina, al momento in cui sentii improvvisamente un'increspatura nella Forza Vivente.

Mi voltai e guardai una figura vestita di grigio attraversare la piattaforma di sbarco vicino al Palazzo del Senato. Era ancora distante da dove ero io, ma anche così fui capace di vederlo, non era il Maestro Dest-Parce. Questo uomo era molto più giovane, aveva circa vent’anni.

Lo studiai con interesse mentre lui si avvicinava. Era più basso di me, il suo corpo era snello ma muscoloso, ed il suo passo è atletico e sicuro di se.

Il giovane finalmente si fermò di fronte a me e s’inchinò.

"Il Maestro Jedi Qui-Gon Jinn? " chiese con la sua voce morbida e colta.

"Sì", risposi, entrambi ci inchinammo salutandoci, mentre la Forza Vivente roteava intorno a noi.

"Sono spiacente di informarla che il Maestro Dest-Parce si è ammalato durante la notte. Il Consiglio dei Sith mi mandato per sostituirlo. Io sono il Cavaliere Obi-Wan Kenobi."

Sono pronto a giurare che per un momento l'universo abbia smesso di muoversi mentre le sue parole entrarono in me e la sua bella aura toccò i miei scudi già scossi.

Mio figlio.

Là, di fronte a me, come l’ho immaginato centinaia di volte.

Penso di aver barcollato perché una mano di Obi-Wan mi sorresse per il gomito e la sua voce preoccupata chiese, "È tutto a posto, Maestro Jinn? "

"Sì, sì", riuscii a dire. "E’ stato solo un capogiro momentaneo, nulla di preoccupante."

Obbligai me stesso a raddrizzarmi e a riconquistare almeno una parvenza di controllo e di calma.

Obi-Wan non sembrò molto convinto ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, il capitano dell'incrociatore diplomatico che il Cancelliere Valorum aveva messo a nostra disposizione si unì a noi sulla piattaforma di sbarco, e la nostra attenzione si concentrò sul viaggio a Naboo ed ai problemi che ci attendevano una volta che fossimo arrivati.

Poco dopo che eravamo saliti a bordo, Obi-Wan ed io ci separammo ed ci ritirammo negli alloggi a noi assegnati durante il viaggio. Eravamo d'accordo che ci saremmo incontrati nella sala riunioni dopo un paio d’ore per discutere la missione in modo più dettagliato.

Avevo intenzione di meditare e riportare le mie emozioni sotto controllo, ma si stava dimostrando molto difficile, perché continuavo a pensare a Obi-Wan.

Oh, Lydah, è una tale tragedia che tu non possa vederlo ora! Lui ti assomiglia così tanto!

Il suo viso è bello e pieno di viva intelligenza, proprio com’era il tuo.

Il naso è diritto, gli zigomi raffinati, la mascella forte e la bocca risoluta circondata da una barbetta a punta ben rasata, assomiglia ad un pirata di un film olografico gli manca solo un orecchino per essere perfetto per quel ruolo. I suoi capelli sono scuri, come la barba, sono tagliati cortissimi in un stile militare, a parte una treccia sottile vicino all’orecchio destro. È lo stesso taglio di capelli adottato dai Padawan Jedi per indicare il loro status di apprendisti, ma ha un significato opposto per i Sith. Simboleggia il conseguimento del rango di cavaliere, e le piccole perline gialle inserite nella treccia indica le missioni portate a termine con successo.

Ho contato almeno quindici di queste perline nella treccia di nostro figlio. Posso solo chiedermi che tipo di missioni abbia compiuto... e non posso reprimere l’ondata d'orgoglio che ho provato quando le ho viste. Lui è così giovane e già così abile! Ma suppongo di non avere nessun diritto di sentirmi orgoglioso dei suoi risultati. Non posso dire di avere qualche merito per quello che è diventato, non sono stato al suo fianco mentre cresceva, non gli ho insegnato nulla. Io sono un estraneo per lui, come lui lo è per me.

Mi chiedo come è stato arruolato dall’Ordine dei Sith, e sulla vita che ha passato nel loro tempio come bambino e come adolescente, cara Lydah, ma c'è qualcosa nei suoi occhi che non mi piace.

I suoi occhi sono una miscela di blu, di verde e di grigio com’erano i tuoi, e cambiano a seconda della luce, e suppongo, anche a seconda delle sue emozioni. Sono dei begli occhi, che affascinano ma che sono anche inquietanti.

I suoi sono occhi che hanno visto troppo e troppo presto ed io non lo posso aiutare ma sono preoccupato, sia come Jedi che come padre.

  
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