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Autore: annapuff    30/07/2020    1 recensioni
Anna Lily Black ragazzina di 11 anni vive in Italia con i suoi tutori. Non sa nulla del suo passato o della sua famiglia.
Un'infanzia per niente allegra, ma finalmente riuscirà ad andare a scuola in Italia, una scuola diversa, lì troverà se stessa, la libertà, amicizia e amori.
Riuscirà con il passare degli anni questa ragazzina a capire i misteri del suo passato? chi sia suo padre? E riuscirà a cambiare le sorti del suo futuro già programmato dai suoi zii?
Incomincia il suo primo anno di scuola nel 1990 un anno prima rispetto a Harry Potter.
Lei è casinista, allegra e amante degli scherzi e nel trovarsi nei guai, sempre pronta a tutto una vera e proprio malandrina!
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo 23: Tranquillità no grazie!

“Gigante!”  urlò lei entrando dentro la stanza
“Mmh” un lamento fuoriuscì da sopra il letto, un ragazzo montagna stava disteso con il cuscino a schiacciarli la faccia
“Noto che stai molto meglio, di quanto pensassi!” disse sarcastica
“Vat—en-vi-a” mugolò Kevin attraverso il cuscino.
Anna saltò sul letto senza la minima grazia “Non capisco il cuscinese, Sorry!” provò a toglierli il cuscino poi prese la bacchetta e lo fece grazie ad essa.
“Che vuoi? Sono depresso!” si coprì la faccia con le mani.
“E da due giorni che non esci fuori da qui, hai saltato tutti i pasti? Di cosa ti cibi? Di piume d’oca all’interno dei cuscini? “ disse lei ridendo della sua battuta.
“Non ho fame! Vattene!” si coprì ancora di più la faccia
“Sicuro, sicuro? Perché qui ho una torta al cioccolato per te” cantinellò lei ghignando
“Torta?” si alzò di scatto a sedere “Dove???” chiese poi guardandola con degli occhi allucinati
“Ti do la torta, se la smetti di essere depresso” si rivolse a lui nello stesso tono in cui una mamma rimprovera il figlio con il dito indice alzato davanti alla faccia di lui.
“Uff, di solito è Nicola la mamma. Dai dammi la torta!” disse a mo’ di bambino capriccioso
“Si, infatti, doveva venire lui, ma impazzisce già con tutti. Poi Diego non è riuscito a farti alzare quindi è toccato a me” disse lei con un’alzata di  spalle
“E tu pensi di convincermi con la torta?”
“No, la torta è una gentilezza, io ti convinco affatturandoti”  sorrise maligna lei
“Ok, mi alzo!” rispose  impaurito
“Prendo la torta allora” sorrise e andò a prendere la torta che aveva posato sul letto di Diego
“Ho una fame!”
“Logico non hai mangiato, ora mangiamo la torta e mi stai a sentire”
“Devi proprio ascoltarti?” chiese lui sempre impaurito “Per  favore non farmi del male!”
“Tieni, mangia e sta zitto così puoi ascoltare” disse lei porgendoli la torta lui annuì in trappola
“Allora, mi hanno consigliato di essere il più gentile possibile, quindi ci proverò.” Prese un respiro profondo e continuò
“Non puoi chiuderti in una stanza e marcire qui! La tua morte deve essere per mano mia!”
“Questo non è essere gentile!” si lamentò lui
“Ti ho detto stai zitto e mangia! Devo parlare io!” e li diede uno schiaffetto sul braccio
“Tu non hai fatto nulla di male! Lei è una deficiente ed è intorto per un po’ di notorietà ha deciso di avvelenare il cugino del suo fidanzato, è una stupida, è lei che si dovrebbe vergognare e nascondere in una stanza, no tu! Una così è meglio perderla che trovarla!”  fece una pausa per guardarlo un attimo e continuò a parlare
“Quindi smettila, meriti di meglio, avresti dovuto mollarla tu, lei è una bambina, ti ha dato le colpe del tuo distacco, ti stava incollata come un polipo allo scoglio, è una fifona, ed è falsa, ed è anche brutta, ti avrebbe lasciato appena avrebbe trovato qualcun altro, non ti amava realmente, meriti molto di più!”
“Mah!” esclamò lui ma lei lo azzittì con il segno della mano
“Tu sei una montagna, un po’ frignone, hai paura di tutto, sei imbranato, mangi quanto una balena, e sembri sempre con la testa fra le nuvole!”
“Scusa ma tutti questi mi sembrano insulti, non mi stai aiutando a riprendermi!”
“Ti ho detto di stare zitto! Sto parlando io.  Mi hai fatto perdere il filo uff!” fece una pausa per pensare a cosa dire
“Ah giusto! Tu sei proprio un danno! Ma hai un buon cuore, sei divertente, affettuoso, e anche sensibile, sei tipo un orsacchiotto gigante, e sei romantico ogni ragazza dovrebbe voler stare con uno come te, perché di una cosa sono sicura, tu ci sei sempre per gli altri, forse un po’ meno nei momenti di crisi, ma poi ci sei, hai solo bisogno dei tuoi tempi.” Sorrise ad un Kevin un po’ confuso  e incominciò ad addolcire il tono della voce rendendolo anche più lento
“Troverai un'altra ragazza, meglio di questa che ti renderà felice, se non dovesse succedere, hai comunque noi che ti vogliamo bene. Kev sono tutti preoccupati sono due giorni che stai chiuso qui e già si sente la tua mancanza, quindi smettila di deprimerti, e riprenderti.” Lei si avvicinò a lui e l’abbracciò
“Ti voglio bene, se vuoi la butto dalla scogliera?” rise vicino al suo orecchio stringendolo
“Non so cosa dire” disse lui con gli occhi lucidi
“Che alzerai il culo e verrai in saletta dove ti aspettano tutti e che ritornerai a mangiare non puoi diventare una collina” rise lei poi si staccò si alzò e gli porse la mano per farlo alzare, Kevin le sorrise imbarazzato. Era stato strano il discorso di lei, ma non si poteva di certo aspettare carinerie e dolcezze dalla ragazza, era famosa per i suoi modi bruschi, ma comunque si sentiva meglio, aveva appena deciso che avrebbe trascorso la fine dell’anno scolastico con il suo gruppo a divertirsi e non a pensare a nessun’altra ragazza quantomeno ad Alessia.
 
E anche marzo era finalmente giunto a conclusione, dopo un avvelenamento, una punizione, un’amicizia ritrovata, e la fine di una relazione.
Kevin era leggermente ancora depresso per la rottura ma cercava di non darlo a vedere, concentrandosi sul club di cucina e cucinando vagonate di biscotti, che i ragazzi erano costretti a mangiare.
I gemelli continuavano a fare ricerche sul Marabecca pronti per la missione, e la piccola ogni tanto gli aiutava.
Anna passava però molto tempo con Diego recuperando il loro rapporto, parlando di tutto e di più. Finalmente la vicenda di Anastasia era stata dimenticata, la ragazza dopo essere tornata indossava sempre dei foulard per coprire la pelata, e ogni volta che vedeva Anna scappava impaurita, e la piccola ghignava soddisfatta. Alessia alla fine non era entrata nel gruppo di Anastasia e stava sempre da sola, Kevin cercava di ignorarla anche, se però avrebbe voluto poterle stare accanto, ma i suoi amici avevano ragione lui meritava di meglio.
Nic e Anthony passavano molto tempo insieme, Nic cercava di distrarre Anthony che era sempre nervoso a causa del rapporto Diego/Anna.
“Vuoi parlarne?”
“No, sto studiando”
“Eh dai, parliamone!” supplicò punzecchiando con la matita sul braccio
“Ti ho detto di no”
“Vuoi che ti distragga Diego così passi del tempo con lei?”
“No” disse secco
“Si lo vuoi!” rise lui
“Nic, ho detto di no, e non voglio parlarne” aveva sempre il suo solito  tono distaccato
“Lei ti manca, manca anche a me, non riesco ad avere un minuto da solo con lei!” sbuffò
“Vuoi che sia io a distrarre Diego?” lo guardò a modo di sfida
Nic si passò una mano nei capelli e incominciò a ridere “Oh si, non durereste due minuti da soli”
“Infatti, scherzavo” alzò gli occhi al cielo
“Siamo rimasti solo io e te” gli poggiò un braccio sulla spalla con far drammatico
“A me così va bene” alzò gli occhi per guardarlo
“Ti va bene stare solo, soletto con me?” ghignò lui
“Si se la smetti di parlare di lei” sbuffò voltandosi verso di lui finendo faccia a faccia
“E io che pensavo che fossi diventato mio amico solo per stare più vicino a lei” sorrise Nic
“Cosa vuoi? Hai bisogno di conferme sulla nostra amicizia?” sbuffò lui
“Voglio affetto!” e si lanciò ad abbracciarlo
“Io vorrei studiare!” Disse esasperato ma dandoli qualche colpetto sulla schiena
“Tu studi troppo”
“E tu mi distrai troppo, dai staccati fammi finire il paragrafo”
“Solo quello e poi andiamo al parco?” si strinse di più al suo collo
“Si va bene, basta che mi fai finire, oggi sembri proprio un bambino capriccioso non è da te questo comportamento” disse con tono finto irritato, ma sorridendo comunque nascosto con la faccia nei capelli di lui. Si staccarono e Anthony tornò al suo libro mentre Nicola ridendo incominciò ad accarezzargli i capelli con la mano sinistra e con la destra invece scarabocchiava sul suo quaderno da disegno.

Passata una mezz’oretta e finito il paragrafo si avviarono in giardino e andarono a sedersi sotto un pino, Anthony si appoggiò con la schiena al tronco e tirò fuori un piccolo libro di poesie, e Nic si mise davanti a lui con il quaderno da disegno e ritornò al disegno che aveva incominciato qualche giorno prima.
“Hai capelli diversi dall’altro giorno” sospirò cancellano alcuni tratti
“Scusa?” disse in tono ironico lui alzando leggermente lo sguardo e sorridendo sempre nascosto dal libro, mostrando solo gli occhi.
“Devo cambiarli ora, questo ritratto non finirà mai” sospirò ancora senza guardarlo aggrottando la fronte
“Ce la farai, tranquillo devi solo impegnarti” ridacchiò
“Io mi impegno sempre, è il libro dell’altra volta?”
“Non sia mai che io abbia cambiato anche il libro oltre che i capelli, e comunque i capelli sono uguali sei tu che me li hai arruffati, prima in biblioteca”
“è ingiusto perché ho sempre le colpe io con te?”
“Perché io le ho sempre con Anna” rise lui
“Tutti sono in torto per quanto riguarda lei” sospirò continuando ad aggiustare il disegno “Cosa leggi?”
“Poesie”
“D’amore? Leggine una!”  disse eccitato
“Ok, va bene.” Si guardarono un attimo, si sorrisero e poi Anthony incominciò a leggere
“Ti chiesi perchè mai posi il tuo occhio di buon grado nel mio, come una stella vivida del cielo
in un oscuro flutto. Tu mi guardasti a lungo, come si saggia un bimbo con lo sguardo,
poi mi dicesti con tenerezza: Ti voglio bene perchè sei tanto triste.*”

Arrossì leggermente sulle guance e rimase nascosto dietro il libro, Nicola appena aveva incominciato a leggere si era fermato e aveva provato ad osservarlo, ma il ragazzo era nascosto.
“Bella! Ti voglio bene perché sei tanto triste” ripetette l’ultima frase pensieroso
“Me lo stai dicendo?” domando lui con un ghignò, Nic non ebbe il tempo di rispondere che venne interrotto da una voce allegra e pimpante
 “Ehi ciao ragazzi!” Anna arrivò vicino a loro con Diego al seguito
“Ciao baby girl, ah Diego ci sei anche tu, beh stai sempre insieme a lei!” sorrise un po’ amaramente Nic
“Si ci sono anche io non sei contento!” disse lanciandosi su di lui
Anna rise e guardò Anthony e si sedette vicino a lui, rubandoli il libro, lui la lasciò fare come sempre.
“No per niente, mi rubi sempre la mia migliore amica, vorrei passare del tempo con lei!” disse provando a scollarselo d’addosso
“L’ho appena incontrata, non è stata per niente con me oggi!”
“Se lo dici tu! Immagino che con il vostro arrivo ho finito di disegnare”
“Cosa disegni?” Diego prese il quaderno  e si mise a guardare il ritratto di Anthony “Ah.” Disse con una smorfia.
“Che avete fatto di bello?” chiese Anna
“Studiato, cosa che immagino che tu non abbia fatto” rispose Anthony sospirando
“I miei voti vanno meglio mi basta seguire lo sai!” rise lei
“Si lo so, sei un genio anche se sfaticata” le tirò un pizzicotto e lei gracchiò e incominciò a farli il solletico
Diego sbuffava, visibilmente infastidito e Nicola li diede una gomitata come a dire fatti gli affari tuoi.
Passarono il pomeriggio a parlare tutti e quattro, fino a quando non arrivarono i gemelli a rapire di nuovo Anna, e Diego decise di andare via, aspettandosi un Nicola che andasse via con lui ma che invece si era appoggiato con la testa sulle gambe di Anthony e stava lì beato con gli occhi chiusi a rilassarti.
 
Qualche giorno dopo, il gruppetto camminava dopo cena nel corridoi, tutti diretti alla saletta del quarto anno per poter stare un po’ insieme.
Anna e Vincenzo camminavano vicini un po’ più indietro rispetto agli altri confabulando  
“Stasera quindi?”
“Si verso le 2 di notte così nessuno se ne accorge”
“Perfetto, tuo fratello l’hai convinto?” lei guardò Paolo che stava parlando con Kevin e Diego più avanti
“Si, l’ho minacciato” rise lui
“Shh, parla piano che ci sentono” sussurrò lei
“Ok, allora alle due ci vediamo nel corridoio, la finestra da dove dobbiamo uscire l’hai già incantata?”
“Certo, io sono intelligente, no come te” E fece una linguaccia
“Che fate voi due lì indietro?” urlò Nic che gli aveva visti che si erano fermati.
“Stavo per picchiare Vincenzo che mi ha tirato i capelli!” inventò lei subito dando una gomitata al ragazzo che la guardava ridendo
“Lo picchi in saletta muovetevi” disse Nicola scuotendo la testa e gli altri risero
“Ne parliamo meglio stanotte, è tutto organizzato andiamo prima che capiscano” disse lei a bassa voce tirandolo poi per un braccio per raggiungere gli altri più avanti.
 
Era notte fonda.
“Nicola svegliati!”
“Mmmh”
“Nicola!!!!”
“Che vuoi!”
“I gemelli sono scomparsi, Diego svegliati anche tu! Lumos!” urlava Kevin
“Oh spegni la luce Idiota!” esclamò Diego mettendosi le coperte sulla testa per coprirsi dalla luce
“Che vuol dire i gemelli sono scomparsi?” chiese Nicola con la voce impastata di sonno
“Non lo so non ci sono!”
“Anna!” esclamò Nicola mettendosi a sedere
“Anna cosa?” chiese Diego alzandosi anche lui di colpo lanciando le coperte via
“Loro confabulano sempre insieme, può darsi che stanno con lei!”
“Ma sono le 2 di notte Anna dovrebbe stare a dormire!” rispose Kev con ovvietà
“Ma Anthony mi aveva avvertito che secondo lui stava confabulando qualcosa con i gemelli, e io gli ho risposto che sicuro parlavano di creature magiche!” disse Nicola come se avesse avuto un illuminazione
“Mmmh” Kevin incominciò a tastarsi la testa come a cercare anche  lui un’illuminazione improvvisa “ASPETTATE!” esclamò  i due ragazzi lo guardavano in cerca di risposte
“Anna aveva chiesto di un maracoso al marito del professore o sbaglio?”
“Cavolo no! Saranno andai a cercare quell’animale super pericoloso!” Nic e Kev sembravano aver capito tutto
“Marachè?  Di che parlate?” chiese Diego confuso
“Quando sei stato avvelenato Anna ha chiesto al marito del professore Davis di un animale mostruoso e il marito ha detto di non andare a cercarlo! Sicuro quei tre idioti sono andati nel boschetto.!”
“Sicuri? Paolo è un po’ pauroso non farebbe una cosa del genere non credete?” chiese Diego confuso
“Sicuro ci sono andati!” Nic si era alzato in piedi e camminava nervoso per la stanza in cerca di un piano
“Dai ragazzi forse ci stiamo preoccupando troppo, forse i gemelli sono andati a prendere da mangiare, e Anna al momento sta dormendo in camera sua”
“Mmmh, aveva promesso di non fare più danni no Nic?” chiese Kevin
“Si, ma sapete com’è fatta! E poi eri tu il primo ad essere preoccupato!” lo rispese Nicola guardandolo severo
“Ragazzi, basta dobbiamo darle un po’ di fiducia! Lasciamo stare, se ha promesso di non fare più danni dobbiamo crederle!” Diego cercò di difendere la ragazzina
“Si ma mancano i gemelli! E poi Anthony mi aveva avvisato di tenerla d’occhio!”  Nicola era decisamente nervoso
“Oh, tu e questo Anthony! Ti fidi più di lui che di me?” sbuffò  Diego
“No, ma quando si tratta di Anna tu tendi sempre ad assecondarla, o a vederla come buona!”
“Cosa che non lo è! Hai visto che ha rasato i capelli di Anastasia!” si aggiunse Kevin alla conversazione
“Beh l’ha fatto per me!” cercò di difenderla Diego
“Aveva già avuto una punizione Anastasia, Anna poteva non intervenire e lo sai!” Nicola lo guardò con rimproverò
“Quindi che si fa?” chiese Kevin provando a tornare ciò che era veramente importante
“Io dico di darle il beneficio del dubbio e tornare a dormire sicuramente i gemelli avevano finito le loro scorte di cioccolato e basta, ci preoccupiamo troppo!”
“Forse ha ragione lui” disse Kevin guardando Nicola
“Va bene torniamo a dormire, domani vedremo qual è la verità” acconsentì Nicola
 
La mattina dopo quando si svegliarono non trovarono i gemelli, Diego provò a non far vedere di essere preoccupato, provando a convincere gli altri e due che di sicuro erano già scesi a colazione, cosa a cui non credeva neanche lui dato che Vincenzo era sempre l’ultimo a svegliarsi. Si vestirono tutti e scesero per far colazione, incontrarono Anthony che stava uscendo dal dormitorio con aria un po’ perplessa.
“Anna?” chiese Diego appena lo vide
Anthony lo guardò e scrollò le spalle, poi si accorse che mancavano i gemelli e guardò Nicola perplesso .
“Dai ci staranno aspettando a colazione!” esclamò Diego un po’ in panicato
“Anna non c’era in dormitorio è strano mi aspetta sempre per scendere insieme.” Disse Anthony secco
“Il Marabecca sicuro!” esclamò Nicola guardando male Diego
“Non possiamo saperlo, andiamo a fare colazione, poi vediamo!”
“Perché non sei preoccupato?” chiese Nicola perplesso
“Perché sto cercando di darle fiducia!” esclamò Diego e Anthony sbuffò alzando gli occhi al cielo pensando che Diego era veramente idiota, e sottovalutasse Anna. E poi incominciò a parlare con Nicola di tutto quello che stesse succedendo e delle loro preoccupazioni.
Seduti al tavolo, erano tutti zitti e si guardavano intorno aspettando i loro amici senza mangiare il nulla.  Era giunta l’ora di andare a lezione e il professor Davis si avvicinò al tavolo.
“Ragazzi dov’è la Black?” chiese lui, i ragazzi si guardarono in cerca di una risposta ma a nessuno veniva niente in mente. Il professore era fermò a guardarli aspettando una risposta.
“UN MOSTRO IN GIARDINO!!!” urlò un ragazzo entrando in sala mensa con l’affanno.
Si creò scompiglio tra tutti quanti. La preside si alzò in piedi e riportò il silenzio tra tutti, ordinando di stare fermi in quel luogo e con i professori si avviò verso il cortile. I ragazzi si guardarono impauriti pensando tutti al Marabecca.
“Oddio! Cosa è quel coso!” gracchiò spaventata la professoressa di Pozioni un grosso anfibo color marrone con detti aguzzi e una specie di corno con una lampadina e tanti occhi, era al centro del cortile con le sue zampe palmate e faceva un verso stridulo
“Quello è un Marabecca! Non avvicinatevi, mostra le paure più nascoste che avete” esclamò il professore Mango stupito ed emozionato
“Cosa ci fa qui questo animale?” chiese la Preside sconvolta rimanendo con la bacchetta puntata vicino al professore di Incantesimi che aveva creato uno scudo
Il professor Mango la guardava confuso, “Non è ho idea di solito non escono in giro preferiscono i posti umidi come pozzi o lagune, almeno che non abbiano fame e decidano di uscire fuori per catturare persone e mangiarle”
Si guardarono un po’ tutti spaventati.
“Ok, sappiamo cosa fa! Come lo sconfiggiamo?” Chiese la professoressa di Trasfigurazione
“Non è ho idea ho solo sentito parlare di questo animale so che è molto pericoloso” rispose il professore un po’ spaventato ma pur sempre emozionato per la vista del mostro.
Davis e la preside si scambiarono uno sguardo e poi lei prese la decisione di far entrare tutti dentro e di far in modo che il castello fosse impenetrabile dal mostro tenendolo specialmente caldo dato che l’animale amava i posti umidi.
Fu data l’allerta a tutti e le lezioni furono sospese e si trovarono tutti nella sala mensa al sicuro.
La preside intanto cercava di organizzare un piano con gli altri professori mentre la professoressa di Pozioni faceva l’appello per controllare se tutti gli alunni fossero al sicuro.
“Coff, coff, Geltrude”  tossì la prof di pozioni
“Si Penelope, dimmi” rispose lei un po’ stizzita per l’interruzione
“Mancano tre alunni all’appello”
“Come tra alunni chi sono?”  chiese preoccupata
“La Black e i Gemelli Olivieri”  disse secca lei.
La preside e Davis si scambiarono uno sguardo di puro terrore.
 
Note dell’autrice
*la poesia è presa di Hermann Hesse
E sono in ritardo! Queste vacanze mi fanno perdere la cognizione del tempo, facciamo che i capitoli usciranno una volta a settimana, perché a quanto pare non riesco a farne uscire due! Ops.
L’ho pubblicato solo perché ci tenevo a darvi qualcosa da leggere. Ma ho seri dubbi sul tutto sembra che i pezzi siano scollegati tra di loro. È più corto del solito, penso che anche il prossimo sarà corto.
Mi ero sbagliata non ho il 24 pronto ma il 25 quindi non so quando pubblicherò di nuovo dato che devo scrivere un capitolo intero e non ho fantasia
Grazie se mi state ancora leggendo!
   
 
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