Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: Okimar    16/08/2009    2 recensioni
Un altra mia ff sul mondo di Patty. Ovviamente è una Patias/ Guisy/ Tabio Patty se n'è andata, proprio prima che lui le potesse dire quello che provava per lei. Sono passati tre anni, e ancora non mi risponde. Lettere e canzoni, pensando al passato e al futuro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I due ragazzi si sorridono ancora una volta nascondendo tutti i loro sentimenti in un angolo del loro cuore. Camminano ormai da un'ora, ma nessuno dei due mostra segni di stanchezza o dolore alle gambe. Si limitano a guardarsi e continuare a sorridere, parlando di quello che è capitato da lì a tre anni fa. -Così alla fine farai la scrittrice?- le chiede lui.
-Si, non lo immaginavi, vero?-
-Non l'avrei mai detto... anche se i bigliettini che mi mandavi qualche anno fa, erano scritti molto bene.-
-Io...- arrossì leggermente. -io li scrivevo con il cuore.-
-Non ne ho mai dubitato.- fece una pausa. -Ma anch'io. Tutto quello che ti dicevo lo pensavo davvero.-
-Sei il mio migliore amico, Fabio.-
-E allora?-
-Allora è ovvio, che tu dicevi quello che dovevi dire, in quanto mio amico.-
-Non lo dicevo perchè ero il tuo migliore amico.- la ragazza sentì un tuffo al cuore, e senza accorgersene, incrociò le dita.

-Quale vestito mi metto?- chiese la corvina alla ragazza che le stava di fianco.
-E io cosa ne so, Giusy?- rispose la castana mentre si pettinava i suoi lunghi capelli.
-Lo sai qual è la posta in gioco.- la ragazza scosse la testa -Oggi rivedrò Guido. Per te è facile. Fabio lo vedi tutti i giorni!-
-Grazie per avermi fatto ricordare che non ho un ragazzo!- le urlò, sbattendo la porta se ne andò. Pochi minuti dopo, qualcuno bussò alla porta.
-Vattene!- urlò la ragazza, mentre le lacrime le scioglievano il mascara appena messo.
-Non me ne vado, sorellina.- rispose Matias entrando nella stanza della sorella. -Cos'è successo con Tamara?- chiese mentre si sedeva sul letto con un cuscino in mano che posò al grembo. La sorella gli si sedé di fianco imitandolo. Come quando erano bambini.
-Abbiamo litigato per colpa di Guido.-
-Continui a insistere sul dare tutte le colpe a lui?-
-Perchè non dovrei? Tu non lo fai con Patty?-
-Giusy, io ho accettato che Patty sia dovuta partire senza sapere quello che io provavo per lei. All'inizio ero arrabbiato con lei. Poi mi sono chiuso in me stesso. Adesso sono triste e basta. Ma quando penso a lei, sorrido. Perchè non penso alle cose brutte, ma solo a quanto sono stato bene con lei. Puoi provare a fare lo stesso?- la sorella lo guardò stupita e gli gettò le braccia al collo.
-Sei molto maturato dai tempi in cui stavi con Antonella.- disse con le lacrime agli occhi, ma stavolta per commozione.
-E almeno tu lo vedrai, oggi. Io non la rivedrò mai più. E anche se dovessi rincontrarla sono certo che sarebbe troppo tardi.-
-Non dire così.-
-Temo che sia la verità.-
-Ma verrai alla festa? Non puoi mancare!-
-Se ci tieni così tanto, verrò.- rispose, mentre una speranza si faceva strada tra la tristezza. C'era la possibilità che lei da Bariloche tornasse anche solo per quel giorno per rivedere i suoi compagni del liceo. E se così fosse andata, a lui sarebbe bastato quel giorno. Le avrebbe detto tutto quello che provava. Avrebbe fatto accadere quello che desiderava da una vita. E poi, le avrebbe chiesto di impegnarsi. Lei aveva ormai sedici anni e lui ne aveva appena diciassette, ma non contava l'età. L'avrebbe aspettata anche tutta la vita. Non contava che lui abitasse a Buenos Aires e lei a Bariloche, perchè quell'anno lui avrebbe scelto un'università. E niente gli impediva di trovarne una che fosse più vicina a lei.
-Allora penso che sia meglio che ti prepari. O vuoi andarci in pigiama?-
-Potrei fondare una nuova moda!- rise lui.
Per quella sera, per quella sera soltanto, si promise di pensare solo al divertimento e non all'amore.

La ragazza si guardò un'ultima volta allo specchio prima di convincersi che non era poi così male. Indossava un top scollato e una gonna corta, entrambi verdi, con una giacca di un verde più scuro e delle scarpe da sera, ovviamente verdi. Una fascia non permetteva ai suoi capelli castani di andare dove volevano, ma li teneva ordinati.
-Tamara, sei bellissima.- disse una voce da dietro di lei, facendola sobbalzare.
-Fabio?- chiese speranzosa.
-Sono io.- rispose il ragazzo. -Dovevo terminare il discorso iniziato ieri.-
Tamara si voltò verso di lui, sorridendogli.
-Tamara, io vorrei che tu fossi la mia ragazza.- emise un sospiro di sollievo. Si era tolto un grande peso dal cuore. -L'ho sempre voluto, in realtà. Ma non ne ho mai avuto il coraggio.- fece un sorriso triste.
-Io aspettavo da tanto che me lo chiedessi.- disse guardandolo negli occhi.
Lui si avvicinò e le diede un minuscolo e quasi invisibile bacio sulle labbra, durato circa tre secondi. Erano molto inesperti, ma avevano tutta la vita davanti per imparare.

Il ragazzo si muove svelto, evita spintoni e calci e arriva nella sala principale. La cerca con lo sguardo. Non la trova. Qualcosa dentro di lui si rompe. Esprime un ultimo desiderio. Esso si avvera. Una ragazza entra nella sala, e tutte le luci sono puntate su di lei. Ma solo nella fantasia di lui.
Quei capelli biondi che le ricadono lisci sulle spalle. Quel sorriso unico, non rovinato, ma invece accentuato dall'apparecchio. Ma un momento. Dov'è finito quell'apparecchio? Ora che gli si sta avvicinando sorridente, non vede traccia del suo fedele amico luccicante.
-Ciao Matias. Come vedi l'ho tolto, l'apparecchio.-
Rimasto completamente senza parole ne fiato. E' completamente in sua balia. Se lei gli chiedesse di buttarsi da un grattacielo, lui lo farebbe senza battere ciglio. Ma lei non vuole questo. Le basta avvicinarsi a lui e farsi stringere tra quelle braccia che per troppo tempo non l'hanno abbracciata.
Matias le sorride.
-Patty.- gli basta dire il suo nome, non ha bisogno di fare altro. Lei capisce.

La ragazza dai lunghi capelli corvini e ricci, ricaccia a stento le lacrime che le pungono gli occhi. Tutti la dentro, nella sala da ballo a godersi un ballo, immersi nel loro amore. Tamara con Fabio. Suo fratello con Patty. E lei? Abbandonata in un angolo. Sola e disperata. Felice per i suoi amici... ma pur sempre triste. Perchè Guido non è venuto. Le ha dato buca. Magari l'ha fatto apposta, perchè voleva vederla soffrire. Sicuramente era nascosto da qualche parte, aspettando solo di poterla rimbeccare quando avrebbe pianto per lui, dicendole: io non ti amo affatto Giusy.
Ma lei non gli avrebbe mai dato quella soddisfazione. No. Non avrebbe mai pianto per lui. Poi, mica lo amava. Non le piaceva affatto. Non le era mai piaciuto. Era così.. presuntuoso. E poi, pretendeva che tutte le ragazze impazzissero per lui. No, non era decisamente il suo tipo. Almeno ci provava a crederlo. Ma mentre lo pensava, si rese conto che non la dava a bere nemmeno a se stessa.
-Giusy.- fa una voce dietro di lei. Si volta, ma non c'è nessuno.
Una musica parte da qualche parte. Una mano le si posa sulla spalla. Voltandosi, sa già di chi è.
Guido comincia a cantare.

Dicono di me
che sono un bastardo
bugiardo e lo fanno
senza un perchè
dicono di me
che sono una strega,
drogata e truccata
e piena di se
dicono di me
che sono una stupida frase
da dire davanti a un caffé

Il ragazzo le accarezza una guancia e i capelli.

e invece no
no nessuno sa
e invece no
no nessuno sa
che vorrei soltanto l’amore
per lei
per lei che ha il nome
di un fiore
per lei
per lei

Continua a cantare, mettendoci sempre più amore.

dicono di me
che sono una stupida frase
da dire davanti a un caffé
dicono di me
che sono un serpente
con ali da diavolo
e un cuore da re
ecco perchè
nessuno sa
ecco perchè
nessuno sa
ecco perchè
nessuno sa
nessuno sa
che vorrei soltanto l’amore
per lei
per lei che ha il nome
di un fiore
per lei
per lei che è l’unica al mondo
per lei
per lei che è l’unica al mondo
per lei
ed ogni raggio di luna
è per lei
ed ogni raggio di luna
è per lei

La canzone termina e Guido corre verso un cespuglio a fermare il registratore che si è portato dietro. Giusy lo segue sorridendogli. Poi, mano nella mano si dirigono verso la porta della sala da ballo.

  
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