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Autore: Exspeliarmus    06/08/2020    1 recensioni
Dovremmo considerare perso ogni giorno in cui non abbiamo danzato. E dovremmo considerare falsa ogni verità che non sia stata accompagnata da una risata.
Ed è così che Kara e Lena, due donne straordinarie, hanno vissuto la loro vita straordinaria...questa semplicemente è la loro storia.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Kara Danvers, Lena Luthor, Maggie Sawyer
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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13 GIUGNO 2009 (PARTE 2)

Doveva trovare qualcosa...qualcosa a cui aggrapparsi con tutte le sue forze per rimanere lucida, cominciò a guardarsi attorno...a cercare disperatamente un appiglio di salvezza nella penombra della stanza...improvvisamente due limpidi zaffiri illuminarono le tenebre che la stavano per inghiottire e finalmente, dopo tanto tempo, il suo mondo riacquistò un significato.

 

Erano quasi le dieci, quando Maggie spense il motore del suo vecchio pick-up davanti alla casa sulla spiaggia della famiglia Arias. Nonostante si fosse lasciata convincere ad andare, non era assolutamente dell'umore adatto per affrontare una mandria di adolescenti in tempesta ormonale, per giunta già mezzi ubriachi e sudaticci...

"Okay ragazze...questo è il piano..." cominciò Kara lanciando uno sguardo disgustato verso la casa già affollata "entro, cerco di prendere una birra il più velocemente possibile e poi scappo dalla porta sul retro. Quando avrete finito di farvi strusciare da adolescenti sudati con un QI sotto il 50, mi troverete in spiaggia." concluse come se si trattasse di un'operazione dell'FBI.

"Sei sicura piccola Danvers di non voler salutare proprio nessuno? Nemmeno Sam?" provò a chiedere la Sawyer.

"Guarda Maggie che lo faccio per lei...meno gente mi vede e meno possibilità ci sono che questa festa diventi fonte di malelingue manco fosse un covo del vizio!"

"Piantala di fare la melodrammatica! La gente è molto meno bigotta di quanto credi!" intervenne la sorella.

"Si...ma certo Alex! Continua pure a vivere nel tuo universo parallelo fatto di arcobaleni e tolleranza. Intanto, se non ti dispiace, io cerco di evitare che tutte le persone a cui voglio bene diventino dei reietti sociali!" detto questo cominciò a farsi strada con decisione nella folla.

Era arrabbiata, anzi furiosa...sembrava che nessuno al mondo potesse capirla...che potesse comprendere quanto dolore ancora provasse per i suoi genitori...che nessuno potesse capire la frustrazione e la solitudine che si prova nel sentirsi diversi da chiunque. Poi notò qualcosa che placò istantaneamente il flusso dei suoi pensieri, mentre il cuore le impazziva nel petto...uno sguardo, il suo sguardo.

Quando i loro sguardi si incrociarono, a Kara sembrò di tornare a respirare...come se avesse trattenuto il fiato negli ultimi 5 anni; sentì tutta la rabbia e la tristezza scivolarle via, venendo sostituite da una piacevole sensazione di appartenenza...era a casa. Non seppe per quanto rimasero in quella posizione, forse secondi...forse minuti, sfortunatamente però venne maldestramente urtata, da quello che Kara riconobbe come Rick Malverne...e si ritrovò a fissare con disgusto la sua t-shirt preferita, ormai zuppa di birra. Quando alzò lo sguardo lei era sparita, la cercò inutilmente con lo sguardo per qualche secondo...prima di decidere di proseguire con il piano e allontanarsi in direzione della spiaggia.

Prima che potesse opporre resistenza, Sam l'aveva già trascinata verso un altro gruppo di invitati. Non riuscì più ad intercettare quello sguardo, in cui avrebbe tanto voluto annegare per il resto della sua vita, poté a malapena scorgere quella chioma bionda legata in un chignon disordinato uscire dalla porta sul retro. Con non poca fatica riuscì a congedarsi dall'amica, per poi precipitarsi sulle tracce della bionda; si ritrovò sulla spiaggia deserta, immersa nell'oscurità. Improvvisamente si ricordò della piattaforma circolare in cemento, nascosta da una duna, dove la famiglia Arias era solita organizzare grandi falò; quando arrivò in cima alla duna riuscì a scorgere, quasi immediatamente, una figura seduta su uno dei tronchi che fungevano da panche.

Lena pensò che fosse la cosa più bella che avesse mai visto: immersa nei suoi pensieri...con lo sguardo puntato verso il cielo e il volto illuminato dalla luce lunare. Si avvicinò silenziosamente, quando fu abbastanza vicina decise, per la prima volta, di parlarle.

"Ehi...tutto bene?" la bionda si girò di scatto per lo spavento, e non appena capì chi avesse di fronte spalancò leggermente gli occhi.

"No." rispose con tono pacato e estremamente dolce, che fece nascere un sorriso involontario sul volto di Lena "Perché sorridi?"

"Perché sei la prima persona che conosco che risponde sinceramente a questa domanda." rispose con tranquillità la Luthor, facendo sorridere entrambe, prima di sedersi accanto a lei

E rimasero così...in silenzio, sedute l'una accanto all'altra, come molti anni prima...poi Kara decise di parlare.

"Comunque...vedo che questa volta hai deciso di superare il tabù della parola." disse catturando l'attenzione dell'altra.

"Non era un tabù. Semplicemente non ce n'era bisogno." Kara sorrise.

"Però non so ancora il tuo nome."

"Nemmeno io. Facciamo così...visto che il 13 Giugno ormai è il nostro giorno, ci vediamo tra un anno esatto sulla scogliera...e lì ci presenteremo. Però devi promettermi di non cercare di scoprire il mio nome  prima...affare fatto?" propose la corvina tendendo una mano verso di lei.

"Affare fatto." rispose Kara afferrando la mano dell'altra, non appena lo fece un brivido le attraversò la schiena e quel rassicurante senso di appartenenza si fece di nuovo largo nel suo petto.

Dopo un tempo indefinito cominciarono a camminare l'una accanto all'altra, così vicino che di tanto in tanto le loro mani si sfioravano, facendo sussultare i loro cuori e comparire un timido sorriso sulle loro labbra. Ancora una volta non c'era bisogno di parole, il silenzio tra loro era colmato dagli sguardi fugaci...dai sorrisi privi di imbarazzo...dal sordo suono dei loro cuori che ormai battevano all'unisono; chiunque quadrandole da fuori avrebbe pensato ad una fugace cotta adolescenziale...ma si sbagliavano...loro sapevano che c'era molto di più.

Senza che se ne rendessero conto erano arrivate alla scogliera, che ora mai amavano definire "loro". Si sedettero nella stessa posizione di 5 anni prima e solo allora Lena ruppe il silenzio, dando sfogo alla sua curiosità.

"Posso farti una domanda personale?" domandò titubante.

"Si certo...spara." rispose la bionda voltandosi e inchiodando gli occhi in quelli dell'altra.

"Beh...ecco..." cominciò balbettante Lena, ancora ammaliata da quegli occhi così meravigliosamente blu "....da quel poco che ti conosco, mi sei sembrata una persona socievole, solare e così entusiasta per una quantità innumerevole di cose...giusto!?!"

Kara scoppiò a ridere, per poi replicare " Non sbagli...ma era questa la domanda?"

"Si...cioè no..." balbettò ancora la corvina, cercando di rallentare il suo cuore...che al suono della risata della bionda sembrò volerle uscire dal petto "no...la domanda è: come mai una persona così espansiva, come te, se ne stava sola a rimuginare sulla spiaggia, invece che essere a ridere e scherzare circondata dai suoi amici?"

Kara rimase spiazzata da quella domanda, non riuscì ad impedire ad un sorriso di incresparle le labbra...la ragazza, di cui oramai aveva capito di essere innamorata persa, si stava preoccupando per lei?!?! Pregò che la corvina non riuscisse a sentire il battito ormai fuori controllo del suo cuore.

"Beh...se non fosse stato questo giorno, perlomeno mi avresti trovato dentro la casa...ma avrei comunque fatto da tappezzeria..."

"Scusa...se non vuoi parlar-" provò a dire la corvina quando vide l'altra rattristarsi.

"No..." la interruppe dolcemente Kara "nessun problema...è solo che le persone che posso veramente chiamare amici...le conto sulle dita di una mano."

"Posso chiederti come mai? Sempre che non risulti troppo invadente." il tono della corvina era così dolce che il cuore di Kara si stava letteralmente sciogliendo.

"Figurati...beh...a quanto pare il cittadino medio di Midvale, non apprezza molto che suo figlio frequenti la stramba ragazza irlandese, che per qualche assurdo motivo a 17 anni ha deciso di dichiararsi lesbica." concluse la Danvers con un sorriso amaro e gli occhi lucidi.

"Mi dispiace...non volevo toccare un argomento delicato."

"Non preoccuparti...davvero...non devi." sussurrò Kara avvicinandosi impercettibilmente all'altra.

Ormai erano così vicine che poteva sentire il suo respiro solleticarle il volto, quando vide lo sguardo della corvina scivolare per un attimo sulle sue labbra, non ebbe più dubbi...raccolse tutto il coraggio di cui era capace e...e la baciò.

Lena inizialmente rimase immobile, sorpresa dal movimento della bionda, poi pian piano cominciò a rispondere al bacio muovendo timidamente le labbra contro quelle dell'altra. Fu un bacio così dolce...delicato...e impacciato, come solo il primo bacio può essere; sentiva il cuore farle le capriole nel petto, capendo soltanto in quel momento quanto profondamente e ardentemente desiderasse quel contatto da ormai 12 anni. Dopo un tempo che a loro sembrò infinito, si staccarono in cerca di ossigeno, poggiando le fronti l'una contro l'altra.

"Wow." riuscì a sussurrare Lena, ancora ansimante, e poté giurare che l'altra sorrise.

Improvvisamente qualcosa distrusse la bolla in cui si trovavano, una luce...era l'alba.

" O mio Dio! E' tardissimo! Mia sorella mi ucciderà!!" esclamò Kara, alzandosi di scatto.

Vedendo la tristezza invadere quegli occhi smeraldo, che tanto amava, si avvicinò nuovamente alla corvina per abbracciarla dolcemente e lasciarle un altro intenso e veloce bacio sulle labbra.

"Ci rivedremo."

"Si...qui...tra un anno." rispose la corvina con gli occhi chiusi, mentre i loro nasi si sfioravano.

"Ti aspetterò tutto il giorno." disse la bionda prima di sciogliere l'abbraccio.

"Ed io arriverò." rispose l'altra sorridente.

Kara si avviò velocemente verso casa Arias con un sorriso a 32 denti stampato sul volto, avrebbe voluto urlare dalla gioia...avrebbe voluto urlare al mondo che lei, Kara Danvers la sfigata cronica, ora era la persona più felice dell'universo.

Osservò la bionda allontanarsi di corsa sul sentiero ghiaioso, mentre con le dita si sfiorava le labbra ancora impregnate del suo sapore...assolutamente incredula di ciò che era appena successo. Si sentiva così leggera da poter toccare il cielo con un dito, non ricordava da quanto tempo non si sentiva così felice...forse perché non lo era mai stata.

ANGOLO DELL'AUTORE

Bene...bene...il terzo capitolo è finalmente concluso!! Spero di essermi fatta perdonare per l'ultima volta con un capitolo più lungo del solito. Come sempre attendo le vostre opinioni nei commenti...alla prossima!! 

 

   
 
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