-Tutti davano per scontato che Frank e Alice fossero fidanzati,ormai,dopo sei lunghi anni di sguardi e baci nascosti era la cosa più naturale del mondo.
Perchè,alcune volte non servono le parole per confermare una situazione,ma basta l’amore.
L’anziana donna guardò il bimbo che aveva davanti a sé.
-Neville,vuoi sapere perchè ho deciso di darti proprio questa ricordella?
Il bambino annuì,contento che la nonna avesse qualcosa da raccontargli sui suoi genitori.
-Bene,bene.Da dove inizio?
-Le foto nonna!Hai qualche foto della mamma a scuola?
La donna si alzò dalla sedia,dirigendosi verso un mobile scuro e grande.Estrasse dal colletto della camicia chiara una catenella,con attaccata una chiave lunga e stretta.Prese in mano un cofanetto di legno,grande non più di una mano.
Aprirlo e rivivere con il nipote la vita del figlio e della sua adorata nuora le costava molto fatica,ma era giusto,lo doveva ai suoi ragazzi.
-Qui,-disse ad un certo punto la nonna,-tua mamma conservava ogni cosa che era importante,come la ricordella che papà le aveva regalato.
Il bambino si arrampicò sulla sedia,anche se per i suoi dieci anni era molto alto,guardando la palla di vetro con ammirazione.
-E la mamma era sbadata?
La donna parve pensarci sù,ma no,non poteva dare ancora quella risposta al nipotino,per cui annuì.
Neville capì che se era importante lo avrebbe saputo più avanti e per questo tornò a giocare sul tappeto,mentre la nonna guardava pensierosa il cielo che si riempiva di nuvole grigie e dense.
-Alice,Alice,aspetta!-gridava un ragazzotto alto,dietro una moretta che correva per i corridoi del castello.
-Frank,lo so che per te è importante,ma io,come farò?Come farò a non vederti per un anno intero!
Lui abbassò lo sguardo,Alice aveva come sempre ragione.Entrare a far parte dell’Ordine della fenice era qualcosa di impensabile per chiunque come lui si sarebbe diplomato soltanto tra due mesi.
Loro,che dal secondo anno di scuola erano diventati inseparabili,confidenti e infine fidanzati.
-Tu sei brava in Incantesimi…-mormorò ,impaurito della furia che poteva essere la ragazza quando era disperata.
-Sì,ma se credi che ti darò ripetizioni,Frank Paciock ti sbagli di grosso!
Lui,scosse la testa e cercando nella tasca della divisa trovò una ricordella,che ovviamente era nuova di zecca.
-Pensi pure che io sia così distratta da…
-No.Alice,prova a fare l’incantesimo che ti ha insegnato qualche anno fa Lily.
Alice estrasse la bacchetta,mormorando un incantesimo.
La ricordella fluttuò nell’aria,emanando luci colorate e fruscii di gemme,illuminando il corridoio che era immerso nel buio quasi totale.
-Infiliamo un bigliettino.-dicendo così, il ragazzo inserì nella sfera un pezzetto di pergamena,poi avvolse la ricordella tra le mani e la consegnò a chi aveva di fronte.
-Ti amo,Alice.-la voce provenì da una sfera che la donna teneva tra le mani.
-Già,-mormorò quest’ultima,-lui ti amava Alice e tu amavi lui.
Uno schiamazzo la distrasse e girandosi verso il tappeto vide un bambino che giocava allegramente.