Capitolo 31
Ancora Spiegazioni…
“Ma
non posso lasciarvi un attimo da soli che vi trovo attaccati come due
sanguisughe??? Sapete che dovrei togliervi dei punti???” scherzò
Luis entrando in infermeria dove Doris stava aspettando, vestita di tutto
punto, Madama Chips perché la facesse tornare nella sua stanza.
“Dai
Gigi… Non facciamo nulla di male”
“Sono
d’accordo con voi, ma non sarebbe il caso che continuiate a scambiarvi
effusioni troppo esplicite. Se vi vedessero il preside o Minerva che
fareste?”
“Io
non mi scandalizzerei, Luis…” rispose una voce alle loro spalle
“E’ così bello vedere che Doris sta bene che non mi pare il
caso di infierire” continuò Silente, appena entrato
“Buongiorno,
Signor Preside“ lo salutarono.
“Vedo
che ti sei ripresa molto bene, Doris. Ne sono felice. Direi che, se vuoi, puoi
rimanere con le tue sembianze originarie. E riprendere il tuo nome se te la
senti“
“Certo!
Ho vissuto nove mesi come Doris Andrews, ed una vita come Doris Anne Saint-John.
Non vedo l’ora di tornare ad essere Doris Anne Elassar…
Finalmente“
Harry la
guardava rapito…
“Hai
compiuto una grande impresa nel bosco. E tutta la scuola ne è colpita.
Hai molti ammiratori, Doris, e sono sicuro che ora ne avrai anche di
più“ le disse il preside, allegro.
“La…scuola???“
chiese lei sorpresa.
“Certo!
Quel che è accaduto tra te e Noirette nel bosco è segretissimo,
Doris. Quindi tutta la scuola ne è al corrente.(La frase è spudoratamente tratta dal primo libro
della saga, ma mi piaceva troppo. ^___^ NdA.)
Sei diventata un’eroina per molti. Anche se qualcuno non ne è
rimasto particolarmente contento“ scherzò Silente.
“Immagino
che qualche Serpeverde ci sia rimasto molto male. Sbaglio, forse?” alluse
Doris.
“Diciamo
che alcuni di loro ti amano quasi quanto Harry, adesso“ spiegò
“ Bene! Ora ti saluto. Vedo che sei in ottime mani“ li
salutò il preside.
“Doris.
Malfoy non l’ha presa bene. Credo che dovresti stare attenta a lui”
“Credi
che mi interessi di ciò che pensa, Harry? Lasciandolo credo di averlo
fatto… ehm… innervosire un po’. Ma non m’importa. Sono
sicura di aver fatto la scelta giusta“ disse lei, dando un bacio al suo
ragazzo.
Quando
rientrò nella torre della sua casa, venne accolta da tutti come
un’eroina e molti si complimentarono del suo nuovo aspetto. Molti
ragazzi, soprattutto, parevano affascinati da lei e dalle sue grazie. Harry era
un po’ geloso, ma sapeva che Doris l’amava ed era convinto che
niente avrebbe più interferito con il loro rapporto.
In fretta
si avvicinava fine giugno e le vacanze erano alle porte. Spesso Doris pensava a
come sarebbe stato bello passare due interi mesi sola con Harry, al di fuori di
Hogwarts. La domenica successiva agli esami, lei ed i suoi amici, a cui si
erano uniti Blaise Zabini e Luis, erano seduti sul prato a godersi il caldo
sole di giugno. Era il primo giorno d’estate e già si respirava
l’aria delle vacanze. Stavano parlando delle recenti avventure che li
avevano interessati.
“Certo
che non deve essere stato facile per te quest’anno. Vivere con i tuoi
ricordi e non poterne parlare con nessuno“ fece Hermione.
“Già.
E’ stato difficile tenervelo nascosto. Ma speravo così di non
coinvolgervi. Non sono stata molto brava, vero?“ sorrise Doris.
“Non
hai potuto fare diversamente. Anche uscire con Malfoy…” disse
Ginny.
“Se
tornassi indietro, sarebbe l’unica cosa che non farei. E’ davvero
odioso, quando ci si mette…”
“Noi
lo sapevamo. Ma abbiamo capito che non potevi fare diversamente. Certo che
attendere impotente che Lucius si facesse vivo…” disse Ron, che
stava giocando a scacchi magici con Harry.
“Non
è stato piacevole. Ma avervi vicino mi ha aiutata moltissimo. Piuttosto,
Blaise, mi spieghi come hai scoperto del nostro legame?“
“Tesoro
mio… A cosa credi esista un albero genealogico?”
“Si,
ma il suo era protetto da un incantesimo e…”
“Vedi
Hermione… Se tu fossi stata più attenta avresti notato che
l’incantesimo riguardava solo la discendenza di Anthony. Non tutto il
resto”
“Si,
d’accordo! Ma io non ho capito ancora tutti gli eventi. A dire il vero
non ci avete spiegato molto. Non è che ora…”
“Scusa
Ron, ma abbiamo detto tutto quello che…”
“Davvero?
E allora mi spieghi quand’è che hai capito che l’anima della
nonna era nel mio corpo?”
Doris
guardò il fratello e poi Blaise, con occhi supplichevoli.
“E
va bene. Fu verso aprile che scoprii che non eri una strega normale. Ti ricordi
della tua prima litigata con Malfoy?”
“Merlino,
che cretino! Si irritò perché avevo indossato una tuta troppo
scollata per andare a correre. Se avessi potuto ucciderlo allora…”
“Già!
E’ proprio per quello che ti ho seguito nella radura. Mi eri sembrata
troppo nervosa. Quando ti ho visto avevi gli occhi neri e la tua voce era
diversa dal solito. Ho capito subito cos’era successo. Qualcuno conviveva
nel tuo corpo. E l’unica poteva essere zia Annie”
“Già!
Bel lavoro, nonna! Farla trasformare nel momento peggiore” scherzò
Luis, cercando di alleggerire la tensione creatasi “Era diventata
pressoché incontrollabile davanti agli attacchi di Malfoy. Se non fosse stato
per il caratteraccio di mia sorella…”
“Carino
che sei! Io ho dovuto sopportare Malfoy perché me l’avevi gentilmente
ordinato tu. Ma quella sera dell’infermeria…”
“Devo
dire che è stata una bella soddisfazione picchiarlo! Peccato che Luis mi
abbia beccato!”
“Allora
sei stato davvero tu a ridurre il furetto in quello stato! Sei un grande
sai!?” urlò Ginny
“Si,
grazie! Modestamente…”
“Ma
smettila!” lo prese in giro Doris “Piuttosto! Nel bosco ho avuto un
attimo di paura… Sai essere un grande attore, sai? Ma poi ho capito che
non mi avresti fatto del male. Nonna mi ha detto di fidarmi e sapevo che dovevo
farlo. Lei non si è mai sbagliata…”
“Però
se non fosse stato così, ti avrei ucciso con le mie mani” disse
Harry, mentre stringeva a sé la sua donna.
“Ne sono
più che certo!” scherzò Blaise.
“Ma
lo sai che hai una fortuna sfacciata? Se Doris non fosse sopravissuta
all’incantesimo di liberazione, Harry ti avrebbe fatto passare un brutto
quarto d’ora…” scherzò Ron.
“Ma
non ne avevo alcuno dubbio. Almeno, ora che nonna Annie
si è vendicata e non vive più nel corpo di Doris, anche lei ha
riacquistato un po’ di sanità mentale” la prese in giro Luis
“Scherzi,
te! Ma la prima volta che mi ha parlato credevo di morire. Ho avuto una
paura…”
“Quando
Harry è stato ferito?” chiese curiosa Hermione
“Lì
è iniziato, sì! Ma la prima volta che l’ho sentita chiara
nella mia testa è stato quando ho litigato con Harry per via di Malfoy.
Ero davanti la capanna di Hagrid. Bhè, il resto lo sapete, vero? E con
questo credo che vi abbiamo spiegato tutto. No, Gigi?”
“Credo
anch’io! Ed ora scusatemi ma devo andare. Silente mi aspetta”
“Vado
anch’io! Noi Serpi non amiamo troppo il sole e l’aria aperta”
“Grazie
Blaise. Davvero!”
“Di
niente, tesoro” E dopo averle fatto l’occhiolino, e salutato gli
altri, scomparve anche lui nel castello.
“Ed
ora che farai? Resterai lo stesso, o tornerai negli States?“
chiese Neville, una volta soli.
Harry
aveva il cuore che pareva impazzito. Non aveva mai considerato
l’eventualità che lei non restasse. Ora, all’improvviso, si
rese conto di quanto fosse probabile che gli zii la facessero tornare a stare
da loro.
“Non
credo. Vorrei restare qui. E’ questa la mia casa ora“ rispose lei,
abbassando lo sguardo.
“E i
tuoi zii, che ne pensano? Credi ti lasceranno restare?“ chiese Harry
preoccupato.
“Non
so. Devo parlarci ancora. Credo che…”
“Eccovi,
miss Elassar“ la professoressa McGranitt l’aveva interrotta
“Il preside vi aspetta nel suo studio“
“Si.
Grazie! Arrivo subito” rispose lei alzandosi più in fretta che poté…