Conosco fin troppo bene la persona che c'è sepolta. Piano, mi accendo una sigaretta, inebriandomi di quel sapore agrodolce e nostalgico.
Un rumore sinistro mi distrae. È lui, l'ultima persona che avrei mai voluto incontrare. Ghignando mi saluta. Accenno un saluto per poi tentare di allontanarmi, ma lui mi ostacola.
Inizia a parlarmi, ma io non ci faccio caso. Lentamente, mi tolgo il cappello e lo guardo furente per aver osato interrompermi.
Lui sghignazza, osservando il mio volto, osservando quella maledetta cicatrice che è stato lui stesso a procurarmi.
Lui gioisce delle mie disgrazie. Se il mio stupido allievo, lo venisse a sapere, forse, mi ucciderebbe per non avergli Detto questo piccolissimo dettaglio per lui vitale.
Soddisfatto l'uomo svanisce mentre io ritorno ai miei deprimenti pensieri, è ora di andare.