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Autore: Le Streghe    17/08/2009    6 recensioni
Inevitabile. Una parola per descrivere il destino che li unisce e che li condurrà tutti insieme verso una meta comune.
Una storia dove troverete amore, magia, puro angst, yaoi, graditi (o sgraditi) ritorni.
Con "Intrecci" si apre (ahinoi) l'ultimo arco narrativo di questa lunghissima storia.
Il promesso yaoi è finalmente alle porte, siete pronti/e a beccarvi le conseguenze?
Scritta in collaborazione da Le streghe, ovvero Lay e Harianne.
Capitolo 49: ‘In altri tempi, forse, una simile scena lo avrebbe fatto infuriare al punto da spingerlo ad urlare contro Doumeki, ora invece…’
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8 - White day
Destino Inevitabile - A stretto contatto.
Capitolo 8
White day



Quel giorno il silenzio sembrava riempire l'intera aula di informatica.
Gli studenti erano tutti concentrati sull'esercizio da svolgere, il primo di una lunga serie, come aveva gentilmente spiegato l'insegnante poco prima di allontanarsi. Tra loro, l'unico a non aver pace sembrava essere Watanuki.
Il suo umore, però, non era pessimo per via della lezione, no. Ciò che non capiva era il motivo che aveva spinto Doumeki ad iscriversi all'ultimo istante, occupando il posto di fianco al suo. E, cosa peggiore, non riusciva a mandar giù la presenza delle due nuove compagne di corso. Non due ragazze qualsiasi ma le peggiori che avesse mai incontrato, le stesse che sembravano aver legato proprio con la dolce Himawari.

Cercando di sfuggire all'orribile pensiero, il ragazzo tornò a concentrarsi sul lavoro da svolgere, osservando furtivamente quello svolto da Doumeki.
«Ma sei già a quel punto?» Si lasciò sfuggire, nel constatare che il compagno era ormai alla fine dell'esercizio.
Per tutta risposta, l'altro si limitò ad annuire ed in quel mentre Ichi si avvicinò in cerca di pareri su un calcolo particolarmente difficile.
Sotto lo sguardo corrucciato di Watanuki, l'arciere svelò la soluzione alla ragazza che, dopo averlo osservato con occhi incantati, lo ringraziò per tornare al suo posto salvo fermarsi un attimo dopo.
«Proprio non ti riesce eh?» Domandò, fissando con aria ironica lo schermo ancora bianco di Watanuki.
Incuriosito, anche Doumeki si voltò ad osservare, sporgendosi subito dopo per svolgere i primi calcoli dalla tastiera del compagno.
«Hei!» Urlò questi, imbarazzato dall'improvvisa vicinanza. «Non c'è bisogno, smettila!» Esclamò.
A quello Doumeki si ritrasse rapidamente, dicendogli di arrangiarsi. Un commento che suscitò l'ilarità di Ichi e la rabbia di Watanuki che, voltatosi, le urlò prontamente di smetterla.
«Stupido geloso che non sei altro.» Borbottò la ragazza tornando al suo posto.
Quell'ennesima insinuazione sembrò accrescere il cattivo umore del ragazzo che, nuovamente davanti allo schermo, commentò con sarcasmo le sue parole attirando nuovamente l'attenzione del compagno.
«Di chi sei geloso?» Chiese Doumeki, rivolgendo uno sguardo distratto allo schermo che si andava riempiendo di calcoli errati.
«Cosa? Geloso io?» Watanuki si finse stupito. «Che dici?» Continuò battendo i tasti a casaccio, peggiorando così la già critica situazione dell'esercizio.
«Stai combinando un casino.» Esclamò l'arciere tornando a scrivere sulla tastiera dell'altro.
L'improvvisa vicinanza dei due sembrò attirare gli sguardi delle ragazze poco distanti che si produssero in mormorii fastidiosi.
Nel sentirle, Himawari si lasciò sfuggire una risatina e tutto questo, unito ad uno sguardo dell'insegnante appena rientrata, fece arrossire Watanuki.
«Hei...» Iniziò, stando attento a dosare il tono di voce. «Ti sembra il caso di fare cose tanto compromettenti davanti a tutti?»
A quello, senza ribattere, Doumeki si allontanò nuovamente per terminare il suo lavoro.
Qualche minuto più tardi l'ora gli indicò che era il momento di agire. Dopo un rapido sguardo verso il compagno, ancora concentrato sul compito, l'arciere gli prese un polso. «Non è colpa mia se serve questo contatto...» Mormorò, adombrandosi. «Cerca di sopportarlo.»
Improvvisamente a disagio Watanuki scosse la testa, guardandosi in torno e tornando a fissare il compagno. «Non è questo che mi da fastidio.» Spiegò, scuotendo leggermente il polso. Poi dopo un profondo respiro decise di cambiare argomento. «Sai che... non ho più sognato tuo nonno? Temo sia arrabbiato.»
«Arrabbiato. perché?»
Il più giovane lo guardò con espressione incerta. «Ecco... forse per via... di quando abbiamo discusso. Sai...» Continuò distogliendo lo sguardo. «Dopo il sogno...»
Doumeki lo fissò con aria cupa. «Non credo lo sia. Non per questo.»
Watanuki tornò a fissarlo e nel farlo udì nuovi commenti da parte delle ragazze intente ad interrogarsi su una presunta relazione tra lui e l'arciere. «Ma sentile!» Commentò furente. «Dannate fansgirls!» Poi tornando ad osservare il compagno. «Quindi per cosa potrebbe esserlo?»
«Cosa vuoi che ne sappia.» Sbottò l'altro, soffermandosi ad ascoltare gli ennesimi commenti. «Mi dici perché ti preoccupa quello che dicono?» Domandò poi indicando le ragazze alle loro spalle.
Watanuki lo fissò piccato. «Grazie per l'aiuto eh! E si, mi preoccupo. perché a differenza di te che sei un pezzo di ghiaccio io... beh non lo sono!»
«Non è a me che appare. Non posso sapere i vostri problemi.» Affermò di colpo, rifiutandosi di rispondere all'altra insinuazione. Lo sguardo fisso davanti a sè.
Quell'espressione, a suo modo carica di tensione, sembrò calmare l'altro ragazzo. «Lui... Ecco io... Credo che verrebbe anche da te, se potesse, sai...» Mormorò in tono gentile.
Doumeki lo fissò per un attimo. «Stai cercando di consolarmi?» Domandò alzandosi ed iniziando a recuperare le sue cose.
«Consolarti? Non scherziamo!» Borborrò l'altro, facendo lo stesso.
«Forse non ha nulla da dirmi» Commentò Doumeki con aria assorta. «Non preoccupartene...» Si bloccò di colpo, notando la presenza di Ini che, ferma a pochi passi da lui, lo stava guardando timidamente.
Ci fu un attimo di silenzio, dopo il quale la ragazza avanzò di qualche passo, raggiungendo l'arciere e porgendogli un pacchetto. «Doumeki-kun, questo è... per te...» Dichiarò senza riuscire a sostenerne lo sguardo.
Quando l'arciere accettò l'inatteso dono, la ragazza si allontanò praticamente di corsa.
«Non mi preoccupo comunque.» Esclamò Watanuki tornando sull'argomento. «Mi sembrava ti dispiacesse, tutto qui.» Commentò, fissando il pacchetto ancora nelle mani del ragazzo. «Cos'è?» Si informò. «E comunque sono i ragazzi che fanno i regali per il White day. Dovresti dirglielo, sai?»
«Non importa.» Dichiarò l'altro, mettendo il pacchetto in tasca. «E non sono dispiaciuto. Non per quello che credi tu, almeno...» Continuò superandolo e voltandosi a guardarlo. «Vogliamo andare? Yuuko-san ci sta aspettando.»
Watanuki lo fissò per un attimo, perso nello sguardo assorto dell'altro e colpito da quell'ultima frase. «Sei... dispiaciuto per qualcosa?» Domandò raggiungendolo, poi corrucciò le sopracciglia. «Tss, sarà sicuramente un qualche cibo scaduto o mal preparato.» Commentò tra sé e sé, ripensando al regalo consegnato poco prima da Ini.
«Lascia stare.» Fu la secca risposta dell'arciere. «Non credo sia cibo, comunque.»
A quello Watanuki prese a dimensarsi come suo solito. «Eh?! Come hai fatto a sentirmi? Cos'hai al posto di quelle orecchie?!»


~x~X~x~



Quando giunsero al negozio l'atmosfera era stranamente tranquilla.
Come spesso accadeva, Yuuko li chiamò dalla saletta dove era solita riceverli, facendosi trovare in compagnia di Mokona e di una bottiglia di sakè.
Dopo averli osservati con fare assorto, la strega allungò un braccio in direzione di Doumeki per riavere indietro l'amuleto.
Una scena che Watanuki osservò con un certo disappunto, visto che da giorni si ripeteva sempre allo stesso modo.
«Allora, com'è andata oggi?» Domandò la strega osservando i due ragazzi con sguardo malizioso.
Mentre il più piccolo metteva il broncio, l'arciere portò una mano in tasca estraendo l'oggetto richiesto da Yuuko. «Bene.» Esclamò.
In quel mentre un suono sordo attirò l'attenzione dei presenti.
«E quello?» Chiese la strega, indicando un pacchetto ai piedi dell'arciere.
Anche Watanuki voltò lo sguardo in direzione dell'oggetto caduto. «Quello è... il pacchetto che ti ha dato quella Ini...» Dichiarò con voce spenta.
«Senti senti...» Commentò Yuuko. «Abbiamo dei rivali, eh Watanuki?»
Attratto dalla possibilità di far infuriare il ragazzo, Mokona saltò giù dal divano. «Doumeki-kun fa strage di cuori! Geloso eh?» Cantilenò, già sulla spalla di Watanuki.
«Che hai detto?» Urlò il ragazzo, afferrando la palla di pelo ed iniziando a scuoterla davanti a sé.
«Watanuki è cattivo!» Strillò Mokona, liberandosi per tornare sul divano.
Il ragazzo lo seguì con gli occhi notando che il pacchetto era sparito. Senza rendersene conto, posò quindi lo sguardo sull'arciere.
«Beh, che hai da guardare?» Domandò questi, fissandolo lateralmente.
«Doumeki-kun...» Intervenne la strega. «perché non apri quel pacchetto?» Domandò con espressione curiosa.
«Già, perché non lo apri?» Insistè Watanuki in tono alterato.
Incuriosito, anche Mokona decise di dire la sua, saltando sulla spalla dell'arciere ed iniziando ad urlare. «Aprilo! Aprilo!»
Dopo uno sguardo quasi arrabbiato in direzione di Watanuki, Doumeki decise di accontentare i presenti.
Lentamente iniziò a scartare il pacchetto regalo, estraendone un pupazzetto che lo ritraeva, in tutto e per tutto, nelle sue vesti da arciere.
Insieme, sigillata con un adesivo a forma di cuore, c'era una lettera.
Dopo averla rimessa in tasca, Doumeki scrutò il pupazzetto, porgendolo infine a Watanuki.
Il ragazzo arrossì di colpo. «perché lo dai a me?» Urlò. «E tuo no? E poi che diavolo è...» Domandò, ridandoglielo come se scottasse.
«Kawaaaaiiiii!» Esclamò Yuuko, sorridendo. «Hai delle ammiratrici attente, eh Doumeki-kun?»
Incuriosito dall'affermazione della strega, Watanuki si sporse per osservare le fattezze del pupazzo e, accortosi di ciò, Doumeki pensò bene di ripetere il gesto di prima.
«Si può sapere perché lo dai a me?!» Protestò Watanuki, agitando la mano in cui stringeva la miniatura dell'arciere.
Il ragazzo più alto si limitò ad un'alzata di spalle.
«Parlo con te! mi hai sentito?!» Protestò l'altro, sotto gli sguardi attenti di Yuuko e Mokona.
«Oggi è il White day.» Dichiarò Doumeki.
Quella risposta sembrò congelare per un attimo il più giovane. «Che... che... Che hai detto?!» Strillò. «E chi se ne frega? Non lo voglio un coso che ti assomiglia!»
«Ho visto che ti piace.» Replicò l'altro fissandolo dritto negli occhi. «E... puoi sempre far finta che sia mio nonno. Siamo uguali, no?»
Imbarazzato da quelle parole, Watanuki arrossì maggiormente, voltandosi dall'altra parte. «Se anche fosse?» Urlò. «E poi cosa c'entra lui?! Tzè.» Continuò mettendo in tasca il pupazzetto.
Quell'immagine divertì particolarmente i due spettatori che si profusero in una risatina sarcastica.
«Watanuki è tutto rosso!» Cantilenò Mokona iniziando a saltellare.
«Sembrate proprio una coppietta, sapete?» Continuò Yuuko.
Doumeki sembrò non badarle e, senza dire nulla, si mise a sedere.
«Waaaatanuki!» Urlò Mokona. «Abbiamo fame!»
«Già portaci qualche stuzzichino.» Concordò l'arciere, versando da bere per sé e per la strega.
«La smetta con queste assurde illazioni!» Si lamentò il più giovane in direzione di Yuuko. «E voi smettetela di darmi ordini!» Continuò lanciando uno sguardo infuocato ai presenti. Poi, consapevole di aver urlato invano, abbassò il capo con fare rassegnato e si avviò verso la cucina.

Una volta soli Yuuko osservò a lungo l'arciere. «Dimmi, Doumeki-kun...» Esordì improvvisamente. «Non hai nulla da raccontarmi?»
A quella domanda il ragazzo sollevò lo sguardo sulla donna, consapevole che, se aveva parlato a quel modo, doveva esserci qualcosa sotto. Ci pensò su ma, non trovando risposte degne di nota, rimase a fissarla a sua volta.
«Mi chiedevo...» Continuò l'altra con espressione vaga. «Come va la tua attività con l'arco?»
Bastò quello a rendere tutto più chiaro.
«Lei... lo sa già vero?» Tentò l'arciere senza mai distogliere lo sguardo da quello penetrante della strega.
«Già... Il nostro Doumeki-kun che usa la freccia hama con un arco invisibile... Come potevo perdermi un tale evento...»
A quello, il ragazzo decise di esternare i propri dubbi. «In effetti avevo pensato di parlarne con lei. Poi però... sono accadute tante cose e alla fine, quell'aspetto ha perso importanza.»
Yuuko lo ascoltò sorridendo. «Cosa volevi sapere.» Esclamò, tornando a riempirsi il bicchiere.
Doumeki osservò per un attimo Mokona che, totalmente ubriaco, si era infine addormentato. «Mi chiedevo come sia stato possibile.» Commentò.
La strega ampliò per un istante il suo sorriso, tornando seria un attimo dopo. «Forse perché i tuoi poteri stanno aumentando.» Sentenziò.
Doumeki si limitò ad annuire. In quel preciso istante dalla cucina giunse un suono sordo.

Un attimo dopo l'arciere era fermo davanti alla porta, lo sguardo fisso su Watanuki che, in ginocchio, stava respirando in modo affannato.
«Che ti succede?» Domandò, raggiungendolo e prendendogli un braccio.
Watanuki lo guardò brevemene, il volto sudato per lo sforzo di tenersi in vita. «Ho perso... il senso del tempo...» Mormorò, mentre l'energia di Doumeki iniziava a ridargli un pò di colore. «E tu potevi anche pensarci invece di perderti in chiacchiere con quella!» Esclamò, già più in forze.
L'arciere lo fissò duramente. «Non puoi pretendere che sia sempre io a ricordarmene.» Dichiarò con tono fermo. «È la tua vita. Non la mia.»
Quelle parole sembrarono scuotere il più giovane che, staccatosi dalla presa, si alzò avvicinandosi ai piatti da portata. «Scusami tanto se... ti sono di disturbo. Vedrò di starci attento.» Mormorò.
Doumeki lo ascoltò, raggiungendolo ed afferrandolo con forza. «Sei un idiota!» Esclamò, costringendolo a girarsi per poi piantargli in faccia due occhi infuocati. «Non mi sei di peso, vuoi capirlo?»
Quei modi, così distanti dal solito, lasciarono Watanuki di sasso. Il cuore che batteva all'impazzata. «S..si..» Mormorò distogliendo improvvisamente lo sguardo. «Devo... andare. Yu... Yuuko-san ci sta aspettando.» Continuò, cercando di staccarsi dalla presa del più grande.
Per tutta risposta, Doumeki ne aumentò la stretta. «Non farti venire mai più simili idee» Continuò, afferrandogli il viso con l'altra mano per costringerlo a guardarlo. «Idiota.» Terminò, lasciandolo andare.
Finalmente libero Watanuki si scansò un minimo, restando in silenzio per un pò.
Le parole ed, in particolare, i modi dell'arciere lo avevano decisamente frastornato agitandolo più del solito. Scosse la testa per costringersi a togliersi quell'immagine di Doumeki dalla mente. Infine prese un paio di vassoi e si mosse in direzione della sala.


Quando rientrò, Yuuko lo accolse con un ampio sorriso.
«Era ora. Io e Mokona stavamo morendo di fame.» Dichiarò la donna sporgendosi per osservarlo meglio. «Stai bene? Sembri un pò... scosso.» Terminò con fare allusivo.
«Si, sto bene!» Borbottò il ragazzo, mentre con fare accorto posizionava i primi piatti sul tavolino.
Doumeki entrò in quel preciso istante, accomodandosi con aria neutra e adocchiando i primi stuzzichini.
Ancora curvato sul tavolino, Watanuki si mosse appena per lanciargli un'occhiataccia, trovandosi a pochi centimetri dal viso dell'arciere che, di colpo, aveva preso a fissarlo.
Sotto lo sguardo divertito della strega, Watanuki ebbe un lieve sobbalzo, dopo il quale si allontanò velocemente verso la cucina.
«Quel ragazzo è l'unico in grado di farti scoprire lati di te che non pensavi di avere, eh Doumeki-kun?» Esclamò dun tratto la donna.
Senza minimamente scomporsi l'arciere la osservò senza rispondere.
«Già...» Commentò lei, spostando brevemente lo sguardo su Mokona che, non visto, aveva portato via uno dei piattini. «Suppongo sia così che debba andare. Piuttosto...» Continuò, tornando a fissare il ragazzo. «Sto ancora aspettando il pagamento dell'ultima missione.»
Doumeki ricambiò lo sguardo, alzandosi per recuperare la busta che porse alla donna.
Watanuki tornò in quel momento, lanciando uno sguardo accusatore all'arciere.
«Oh!» Esclamò una Yuuko al colmo della gioia. «Questa bottiglia è meravigliosa!»
«Tss. Poteva anche evitare di rubarla.» Protestò il cuoco mentre con espressione severa posizionava gli altri piattini.
«Non l'ho rubata.» Si difese l'arciere. «È stato il prete a dirmi che potevo prenderla.»
«Ma se l'hai praticamente minacciato!» Sbottò Watanuki, in tono incredulo.
«Su su, non agitiamoci. Doumeki-kun ha fatto benissimo.» Esclamò la strega con aria soddisfatta.
«Si, come no!» Continuò il ragazzo più giovane, prendendo finalmente posto.
Per un pò nella saletta regnò il totale silenzio. Ad eccezione di Watanuki, erano infatti tutti intenti a gustare le varie pietanze.
Solo Doumeki sembrò interessarsi allo strano silenzio del ragazzo.
«Oi...» Lo chiamò. «Stai bene?» Domandò, notando che non aveva toccato cibo.
Ancora concentrato sulle strane emozioni che lo accompagnavano dall'ultima discussione avuta con l'arciere, Watanuki si limitò ad annuire. In qualche modo che neppure lui sapeva spiegarsi, si sentiva quasi infastidito dalle attenzioni dell'altro. In fondo era solo colpa sua se ora aveva quello strano rimescolio, pensò.
Senza smettere di fissarlo, Doumeki gli lanciò un'occhiata poco convinta. «Mangia allora.»
«Non ho fame.» Dichiarò l'altro, senza sollevare lo sguardo dal piatto.
Quell'atteggiamento sembrò infastidire l'arciere. «Non hai fame, eh?» Mormorò più a se stesso che al ragazzo che aveva di fronte.
Senza attendere una risposta, si sporse verso di lui, sottraendogli le bacchette. Con queste afferrò un gamberetto e lo avvicinò alla bocca del più piccolo.
Quel gesto sembrò distruggere tutto l'autocontrollo di Watanuki che, in meno di un secondo riuscì a diventare color porpora.
«Cheeee?» Strillò indietreggiando con fare sconvolto. «So mangiare da solo, io!» Si lamentò, strappandogli le bacchette di mano per addentare il gamberetto.
Doumeki lo fissò mandare giù il primo boccone. «Vedi di mangiare allora. Hai già poca energia di tuo.» Commentò senza smettere di guardarlo.
Divertito dalla scenetta, Mokona prese a saltellare sul tavolo. «Watanuki è arrossito!» Urlò.
Sempre più in collera, il ragazzo lanciò uno sguardo assassino verso Doumeki. «Non è colpa mia se sono senza energie. Non rinfacciarmelo!» Strillò, volantosi subito dopo in direzione del manju nero. «E tu sta zitto!»
Yuuko, che aveva approfittato del momento per studiare i due ragazzi, accolse un Mokona offesissimo tra le braccia. «Waaatanuki! Su, non c'è motivo di scaldarsi tanto. Hai offeso Mokona!» Dichiarò accarezzando la palletta di pelo.
«Watanuki è cattivo!» Commentò Mokona, prendendo il dolcetto che Doumeki gli stava porgendo.
«Oi! La prossima volta mettici più salsa di soia.» Aggiunse l'arciere guardandolo.
Quella fu la classica goccia in un vaso fin troppo pieno. «Tu!» Strillò il cuoco inferocito. «Come osi! Eh? Prima ti fingi preoccupato e poi riprendi a darmi ordini?!»
Doumeki lo guardò con l'aria di chi non capiva dove stesse il problema. «Beh ma è vero che ci vorrebbe più salsa.» Dichiarò.
Watanuki lo fissò con odio, cercando di ignorare le risatine di Yuuko e Mokona. «Basta! Non vi sopporto!» Si lamentò, prendendo i primi piatti sporchi per rifugiarsi in cucina. Le orecchie che quasi gli fumavano, tanta era la rabbia.
L'arciere lo osservò allontanarsi. Sul visto un sorrisetto divertito. «Sarà il caso che lo raggiunga.» Comunicò alla strega. «Il tempo limite sta per scadere.» Annunciò e, dopo un gesto di assenso da parte della donna, si avviò verso la cucina.



Rieccoci ancora una volta alle recensioni, sperando che anche questo capitolo vi sia piaciuto! ^_^


Gioielle: Ma ciao! Ti avevamo riconosciuta, si si. Eh, il nostro "Shizuka-kun" ha delle qualità nascoste... che prima o poi Watanuki scoprirà :P.
La strada sarà ancora lunga e difficile ma si, inizia a rendersene conto. Molto piano. *sigh*
Ahahaha, comunque, da dove credevi che le avessimo prese le due pazze per il GDR?
Grazie della recenzione!

LawlietPhoenix: Ahahahha ci spiace di averti attirato la mamma in camera ma siamo felici di sapere che il capitolo sia riuscito a suscitare delle risate. A breve arriveranno le lacrime. ^^"
Quanto ad Ichi ed Ini... che dire se non che sono due pg che pian piano ed in modo molto poco elegante si sono ritagliate la loro fetta di mondo? XD

Naco chan: Eh si, sta sempre peggio. Che un giorno non possa *propio* evitare di starsene appiccicato a Doumeki, dici? Lo scopriremo solo leggendo :P
Quelle due? Beh, chi meglio di due fangirl sfegatate e gelose per far ingelosire Watanuki-che-nega-i-propri-sentimenti?

Yusaki: Ma ciao! ^_^
Eh si... Anche un passante occasionale è in grado di cogliere cose che al nostro Watanuki sfuggono. Ma in fondo è proprio per questo suo essere totalmente impedito che ci piace tanto, no? XD
Riguardo le condizioni di Watanuki... presto si scopriranno nuovi indizi. (Fa molto csi così, lo sappiamo. :P)
Ps. Sto ancora sognando per il tuo ultimo capitoletto! *_* (nd. Lay)

Elychan: se fossero state presenti sarebbero scoppiate a piangere quando Doumeki si è trovato così vicino a watanuki in chiesa, altro che!
Comunque, anche noi abbiamo adorato quella parte, daltronde chi mai nella coppia potrebbe fare la mogliettina?
Eh, questi uketti che negano la loro natura!
Continua a seguirci!

Witch Of The Dimensions: In una sola parola... Grazie ^_^
Le tue parole ci spronano a fare sempre meglio. E' bello poter leggere tanti complimenti. Quindi grazie e alla prossima ^_^


   
 
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