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Autore: vanessie    14/08/2020    1 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 229

“Camping”

 

 

POV Matt

Era il 5 agosto, sarei partito tra soli quindici giorni. Era stranissimo interpretare quelle come le mie ultime due settimane in Irlanda. Per quel fine settimana i miei genitori avevano organizzato un weekend fuori porta con la famiglia di Holly, Ben e Katelyn. Mia sorella aveva 22 anni e ormai non veniva mai con noi in quelle occasioni, aveva infatti fissato con le amiche. Il programma era quello di raggiungere il lago Corrib, sulla costa ovest d’Irlanda, vicino alla città di Galway, soggiornando due notti in campeggio e facendo escursioni intorno al lago. Ero stato felice d’accettare, si trattava sicuramente dell’ultima occasione di vacanza con i miei genitori, inoltre a me andava bene qualsiasi cosa prevedesse la presenza di Katelyn. Perché negarlo? Era esattamente così. La prima giornata la occupammo in parte per il viaggio d’andata, in parte a fare una prima escursione nella zona del lago. Raggiungemmo il campeggio verso le 17.30, avevamo tre tende da montare, ce ne occupammo papà, Ben ed io, lasciando mamma, Kate ed Holly libere di fare una doccia e utilizzare gli spogliatoi per rivestirsi. Non era certo la prima volta che facevamo campeggio, per cui il montaggio delle tende non era affatto difficile. Al termine del lavoro andammo anche noi a rinfrescarci alle docce. Cenammo in un ristorante del camping, menù a base di pesce di lago e verdure. Eravamo piuttosto stanchi, per cui l’ora di dormire arrivò in fretta. Avevo continuamente sperato, per tutta la giornata, che Katelyn volesse dormire da sola in tenda con me, ma non fu così. Dormì con sua madre, papà e Ben nella seconda tenda, mamma ed io nella terza. Insomma…forse potevo capirla, eravamo con i nostri genitori e il contatto fisico tra noi era diventato molto imbarazzante nell’ultimo anno, soprattutto a causa del fatto che in fondo nessuno dei due considerava l’altro solo un amico. Da quando avevamo iniziato a farci le “coccole”, se così si volevano chiamare, la tensione sessuale si era inevitabilmente amplificata. Chiusi gli occhi e mi riposai.

Il giorno successivo ci svegliammo tutti con calma, dopo la colazione facemmo trekking, lunghe camminate nella natura in cui meravigliarti per i profumi, per i paesaggi, per la quiete che si respirava.

 

giphy

 

C’erano state diverse occasioni in cui ero rimasto leggermente più avanti o più indietro con Katelyn a chiacchierare del più o del meno, oppure a fare fotografie, sebbene ci fossimo comunque mossi in gruppo. Lei pareva tranquilla e serena, avevamo riso e scherzato, mi rendeva felice la sua presenza, non solo perché ne ero innamorato, lei era la mia migliore amica, avevamo condiviso il percorso di crescita e ci trovavamo molto bene insieme. Riuscivamo a parlare di tutto, avevamo spesso lo stesso modo di interpretare le situazioni e questa sintonia era fantastica.

 

giphy

 

Tornati al camping ci spostammo a turni per le docce, quella sera volevamo cenare in un altro ristorante, buttandoci sul menù di carne. Una volta lavato e vestito, stavo giusto controllando dal telefono i piatti presenti in menù, quando Kate mi raggiunse sedendosi al mio fianco. “Chatti con qualche ragazza?” mi domandò “No” risposi con un sorriso. “Puoi dirlo, non c’è nulla di male, so che ce ne sono una lista infinita che ti vengono dietro!” esclamò ridendo “Stavo guardando il menù” affermai mostrandole lo schermo. “Cosa c’è di buono? Vediamo…” replicò leggendo “Questo è interessante, questo anche, questo pure…” proseguì. Sorrisi “Abbiamo l’imbarazzo della scelta” ribattei “I tuoi genitori sono alle docce?” mi chiese “Sì” “Perfetto” rispose “Perché?” le domandai. Si alzò facendomi cenno di seguirla ed io obbedii. “Per prima cosa devo renderti la felpa che mi hai prestato ieri sera” esordì porgendomela “Ma no, puoi tenerla” replicai.

 

giphy

 

“Volevo solo dirti che mi dispiace per stanotte” affermò seria. “Per cosa?” insistei “Perché ho deciso di dormire con mia madre, mentre di solito in campeggio abbiamo sempre condiviso la tenda tu ed io” spiegò. “Non fa niente, Kate” “Invece sì, è solo che…lo sai…insomma ultimamente è meglio se stiamo meno appiccicati” precisò, riferendosi ovviamente alla questione attrazione fisica. “Non preoccuparti, avevo capito!” esclamai “Dall’altro lato mi dico che ho sbagliato, non siamo ipocriti, è l’ultimo campeggio della nostra vita e avrei dovuto apprezzarne ogni istante” aggiunse. “Della nostra vita? Addirittura? Sto andando al college, non a morire” scherzai.

 

cap.229

 

“Sai benissimo che starai via tanti anni, minimo nove” “Potremo avere altre occasioni, magari se rientro nelle vacanze estive” replicai “Hai già deciso che questo Natale non tornerai, chi ti dice che lo farai in estate?” ribattè “A Natale non tornerò perché economicamente non potrò permettermelo, sarò ancora in fase ambientamento e potrei dedicare le vacanze a studiare” continuai a dire “Potrebbe essere lo stesso per l’estate. Potresti avere un lavoro nel quale non puoi prendere ferie e poi…andiamo, da settembre a luglio avrai di sicuro trovato una ragazza, mi stupirei del contrario” la buttò lì. “E quindi? E comunque non puoi esserne sicura” “Smettila di fare il modesto, sei un bel ragazzo, sei intelligente, umile e simpatico” “Se anche fosse, cosa significa? Che se avessi la ragazza non potrei venire a Dublino dai miei genitori?” ribattei innervosendomi “Dico solo che a lei non farebbe piacere vederti allontanare per diverso tempo. Comunque calmati, non voglio litigare” “Mi stai praticamente dicendo che mi comporterò come uno zerbino per assecondare la mia ipotetica ragazza…come pensi che reagisca?” domandai arrabbiato. “Non sto dicendo che ti comporterai da zerbino, Matt! Dico solo che in una relazione succede. Avrete voglia di stare insieme, non di trascorrere l’estate separati” “Bene, quindi hai ragione: è il nostro ultimo campeggio della vita, hai sprecato la possibilità di viverlo come avresti voluto e questo ti fa rabbia. Sai, sono felice di andarmene tra quindici giorni, cambiare aria e trovare qualcuna che forse non avrà paura di dire che prova dei sentimenti, che non vorrà reprimerli a tutti i costi, facendo del male a se stessa e soprattutto a me” conclusi alzandomi in piedi ed allontanandomi.

Durante la cena con i nostri genitori la ignorai, sedendomi in mezzo a mio padre e Ben. Avevo sempre cercato di capire le sue paure, di giustificare il suo timore, di comportarmi comunque da migliore amico sebbene talvolta non la comprendessi fino in fondo. Erano otto mesi che faticavo a starle accanto, non so come riuscisse a passare da giorni in cui stavamo a baciarci o fare altro, a giorni in cui sembrava che tutto ciò non fosse mai accaduto. Da giorni in cui non faceva a meno di starmi appiccicata, di abbracciarmi, di tenermi per mano o guardarmi negli occhi, ad altri in cui riusciva a ferirmi facendomi sentire come se fossi già nei suoi ricordi passati, mentre invece ero ancora lì. Avevo appena finito il dolce, la vibrazione del telefono nella tasca mi distrasse. Era lei, che mi scriveva su Whatsapp dall’altra parte del tavolo.

 

K: Usciamo a parlare?

M: Di cosa?

K: Non mi va che litighiamo…

M: Hai cominciato tu!

K: Ok, allora continuiamo a farlo a voce.

M: Sto per partire, non sprecare il tuo tempo, visto che non te ne importa un cazzo!

K: Smettila, sai che è una bugia. Usciamo!

 

“Dato che la cena è finita, Kate ed io torniamo alla tenda, volevamo vedere qualcosa in streaming” mentii “D’accordo, a dopo” rispose mia mamma. Mi avviai alla porta con lei al seguito. “Non provare mai più a dire che non me ne importa un cazzo!” esclamò Kate una volta usciti all’aria aperta “Parliamone mentre andiamo alla tenda, altrimenti da dentro ci vedono” suggerii senza smettere di camminare. Mi prese per un braccio proseguendo nel percorso “Hai capito? Non ti permettere mai più” insistè “È ciò che dimostri, prenditela con te e non con me” risposi a tono “Secondo te a me non importa che tu stia per partire per New York? Che tu trascorrererai i prossimi nove anni dall’altra parte dell’oceano? Siamo cresciuti insieme, come puoi pensare una cosa simile?” “Devi piantarla di pensare che le cose accadano sempre come le vuoi tu, Katelyn. Non puoi programmare la tua vita o quella di chi ti circonda” ribattei.

 

giphy

 

Entrammo nella tenda e ci sedemmo faccia a faccia “Non ho mai avuto questa pretesa” disse “Beh parliamoci chiaro allora: il tuo comportamento mi ferisce! Tu forse ci riesci, ma io non so passare dal baciarci o dal provare alcune sensazioni fisiche, all’essere indifferente da un giorno all’altro” le sputai contro. “Per questo dici che non me ne importa un cazzo di te?” “Certo” confermai con ovvietà “Scemo, ti comporti da idiota” rispose tirandomi una spinta “E tu invece?” la sfidai “Secondo te io ci riesco? È difficile anche per me, Matt. Non voglio che litighiamo e non voglio neppure che tu pensi queste cose” rispose e alla fine della sua frase percepii una sfumatura della sua voce che tradiva la voglia di piangere. Cercai di calmarmi, non volevo che lei piangesse, forse ero stato troppo duro e diretto. “Tu sei così importante per me che…” precisò avvicinandosi e infilando le dita tra i miei capelli “…se penso che te andrai mi viene solo da piangere” aggiunse con gli occhi velati di lacrime. Eravamo talmente vicini che riuscii a respirare il suo sospiro finale carico di pianto. Le lacrime le rigarono le gote, scendendo verso il mento “Scusa se ho detto qualcosa di sbagliato” bisbigliò “Non volevo che piangessi” chiarii asciugandole il viso con le mani “Piango solo perché mi dispiace sapere che tu pensi che per me sia facile addormentarmi dopo aver condiviso qualcosa, fingendo che non sia così il mattino dopo” puntualizzò. “L’ho detto solo perché ero arrabbiato” sottolineai “Lo sai” “Cosa?” domandai “Che ti amo e che forse non era semplicemente destino” affermò “Ok, lo accetto. Vorrei solo che tu la smettessi di voler determinare ogni attimo della tua vita. Prendilo come un consiglio scemo da miglior amico. Amico maschio, più piccolo di un anno, per cui il massimo dell’immaturità. Non solo verso di me, ma verso qualsiasi persona o evento che farà parte del tuo futuro: lasciati andare e fregatene! La sola cosa che conta è essere felici, non perfetti. Quando sarai vecchia e racconterai a ripetizione ai tuoi nipoti le stesse identiche storie della tua infanzia e gioventù, tanto da avergliele fatte imparare a memoria, cosa vorrai ricordare? Che eri sempre perfetta, in linea con il benestare della società, che incarnavi lo stereotipo di brava ragazza senza mai una sbavatura? Oppure che eri semplicemente felice? Anche se questo aveva comportato scelte difficili, rinunce, errori che però non ti hanno mai procurato rimpianti?” le consigliai. “Che ero felice” rispose “Promettimi che da ora in poi cercherai di esserlo e me ne parlerai quando sarò in America” “D’accordo, te lo prometto” affermò. Ci scambiammo un sorriso “Abbiamo fatto pace?” mi chiese “Sì, certo” la rassicurai. Ci abbracciammo, restando in quel modo per qualche minuto, completamente in silenzio. Quando lei si allontanò leggermente ci trovammo immersi nei nostri sguardi. Le labbra si dischiusero e reclamarono una serie di baci, molti dei quali lunghi e profondi, da brividi sulla pelle.

 

giphy

 

“Comunque ti amo anch’io” sussurrai quando ci staccammo, in risposta al fatto che prima lei mi avesse detto di amarmi “Lo so” “Qualsiasi cosa ti succeda crescendo, voglio che tu me la dica, anche se sarò lontano e se mano a mano quest’amicizia stretta potrebbe affievolirsi” la esortai “Vale lo stesso per te. Non mi scorderò mai di essere diventata grande al tuo fianco, Matt” “Nemmeno io” la consolai “E quel consiglio di poco fa, da amico maschio, un anno più piccolo, quindi il massimo dell’immaturità…è il consiglio migliore che potessi ricevere ed è tutt’altro che scemo. Grazie per la tua lealtà, non la dimenticherò mai” affermò con un abbraccio. “E per la cronaca…la tua felpa…” disse porgendomela quando ci staccammo, allungai la mano per afferrarla “Non te la renderò, la tengo per quando te ne andrai” concluse.

 

giphy

 

NOTE:

Eccomi per il nostro appuntamento settimanale! Matthew e Katelyn hanno a disposizione solo pochissimi giorni da vivere a stretto contatto, prima della partenza di Matt per il college. Il loro legame d'amicizia ha subito molti cambiamenti nell'ultimo anno, diventando qualcosa di diverso, che difficilmente riescono a tenere a bada, soprattutto nell'ultimo periodo. Questo, se da un lato permette ad entrambi di potersi dire apertamente che sono innamorati, comporta dall'altro lato anche momenti di incomprensione, d'imbarazzo e il reprimere i sentimenti riducendoli ad amicizia speciale, li porta anche a litigare. Caratterialmente Matthew è più aperto e sincero con se stesso e con il mondo, più istintivo e forse più immaturo, per cui vorrebbe semplicemente abbandonarsi all'amore che prova, rischiando eventualmente di incrinare un'amicizia, qualora non funzionasse. Kate invece è caratterialmente più prudente e controllata, molto razionale e con i piedi per terra, vorrebbe cedere, ma ha paura di rovinare quell'amicizia che ritiene indispensabile, teme inoltre di poter influire negativamente sull'amicizia delle loro madri se le cose andassero storte e non se la sente di vivere una storia d'amore a distanza, nè tantomeno di chiedergli di non partire e restare a Dublino.

Il litigio porta comunque ad un chiarimento e ad una promessa, che mi pareva il modo migliore di concludere la parentesi dedicata a questi due personaggi, ai quali non nego che mi sono affezionata molto. Scrivendo la fanfiction le parole per descrivere le loro "avventure" e la loro crescita mi sono scivolate sulla tastiera con una facilità disarmante. Vi aspetto venerdì 28 per l'ULTIMO CAPITOLO con cui giungerà al termine tutta questa serie partita con Sunlight's Ray!

* * Non smetterò di scrivere, sono alle prese da mesi con una nuova storia, che non riguarda Twilight, sarà una storia originale, romantica e introspettiva, che pubblicherò proprio nella sezione delle storie originali su Efp, in cui quindi il soprannaturale sparirà, ma sarà incentrata sulla storia di due personaggi presi da Following a star. Alla prossima settimana per la conclusione e i saluti, ma anche per i dettagli della nuova storia, per chi di voi vorrà seguirmi! * *

BUON FERRAGOSTO

Vanessie 

   
 
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