CAPITOLO 39
-Io ti...- Benji, non riuscì a completare la frase giacché fu bloccato
dall’ombra di una persona che si sovrastava alla sua. Cominciò a disegnare con
i propri occhi la sagoma di quell’ombra, non c’erano dubbi, quella era l’ombra
appartenente ad un ragazzo. Si girò lentamente per assegnare un volto
all’ombra, ma ciò che vide lo turbò talmente tanto che si ritrovò a stringere i
pugni lungo i fianchi, lanciando un’occhiata che avrebbe raggelato chiunque.
Quell’ombra apparteneva ad un ragazzo dai capelli e occhi neri e di carnagione
scura vestito con un semplice paio di pantaloni neri e una camicia bianca con i
primi 3 bottoni sbottonati.
-Bene ti ho trovato mia piccola Marzia!-
All’udire quella voce, Marzia, prima sussultò e poi, incominciò a
tremare, cosa che non passò inosservata agli occhi di Benji che le prese una
mano e gliela stinse...
-Ci sono io e non gli permetterò mai più di farti del male... te
lo prometto!-. Ammise serio lui, bisbigliando quella frase all’orecchio di
Marzia.
-Grazie...- sibilò Marzia guardandolo dolcemente negli occhi.
Prese coraggio, sia da se stessa sia dal fatto che Benji era
accanto a lei, e incominciò a parlare: -Cosa vuoi
ancora da me Santana...- cercò di mantenere nel suo timbro la sicurezza che in
realtà non c’era, aveva paura di quel mostro.
-Nulla, volevo solo vederti...- Santana si avvicinò a Marzia cercando
di accarezzarle i capelli, ma quel gesto fu bloccato prontamente da Benji che
si parò tra lei e il ragazzo, trattenendo il polso di Santana.
-Vedo che non ti sono bastate le botte che ti ho dato! Vuoi farti
ancora male?-. Domandò Benji stringendo con forza il polso di Santana. -E’
stata una fortuna non averti denunciato quella volta...-
-Adesso basta, non sono venuto qua per discutere con te, ma per
parlare con lei... e se non ti dispiace lasciami la mano...- disse
Santana con tono pieno d’autorità.
Benji stava per rispondere a tono ma appena aprì bocca sentì su se
due occhi che lo osservarono. Erano quelli di Marzia che lo imploravano di
lasciarlo. Non poteva permettere che quei due si picchiassero. Benji lasciò la
presa e guardò Marzia prima di tornare a guardare Santana.
-Devo parlare con lei...- ripetè Santana.
-Prego, incomincia pure...- Disse Benji
incrociando le braccia al petto.
-In privato...- disse Santana.
-Cosa?- domandò allibito Benji mentre Marzia sgranava gli occhi -No...
tu sei tutto matto... credi davvero che io la lascerò
con te, non farò di nuovo lo stesso sbaglio... tu mi hai preso per scemo? Si, decisamente, mi hai preso per scemo, no... credo di più, per
idiota...-
-Non ti chiedo di andartene, lo so che tanto non lo farai mai...-
-Allora sotto quell’aria da stupido almeno un po’ di cervello c’è
l’hai!-
-Senti, non sono venuto qui per litigare,
ma per parlare con lei e quindi ti chiedo di allontanarti un po’...-
-Ok... Benji, puoi andare... non mi farà
nulla.- Intervenne Marzia consapevole che se Benji non si allontanava con le
buone maniere, Santana lo avrebbe fatto volare lontano da quel posto con le
maniere forti, e lei non voleva.
-Ma...-
-Non mi farà nulla...- Ripeté Marzia.
-Ok, me ne vado ma starò più vicino possibile e se poi ci sarà
bisogno di me verrò subito... non preoccuparti...-. Benji, un po’ arrabbiato,
si allontanò dai due ma non troppo, infatti, si appoggiò con la schiena al tronco
dell’albero vicino mettendo le mani sulle tasche anteriori dei pantaloni.
-A quando vedo, tu sei capace di addomesticare per bene quel
portiere... si vede che tiene a te più di qualunque altra cosa al mondo...-
-Che dici, lui si sente in obbligo a proteggermi...
se non mi sbaglio dovevi parlarmi...- disse Marzia osservando con attenzione
Santana. Ma che andava a blaterare quello: Benji che
teneva a lei più di qualunque cosa al mondo? Naaaaaaa... (Si è proprio presa
“L’Hollite”... o mio Dio... allora è contagiosa... scappiamooooooooooooooooooooooo!
NdA_mentre_scappa.)
-Hai ragione... allora... vedrò di essere
breve ma conciso... ti chiedo umilmente scusa... non avrei dovuto fare quello
che ho fatto...-
-Bella scoperta...- disse Marzia ironicamente.
-... ti prego... perdonami... non riuscirò a vivere con il rimorso
di quello che ho fatto...-
-Cosa? Cosa? Cosa?
Dovrei... perdonarti...- Marzia iniziò a ridere a
crepapelle ma si bloccò quasi subito diventando seria. –Perchè lo hai fatto?-
-C’è una spiegazione logica a tutto questo...-
-Voglio proprio sentirla!-
“Chissà cosa si stanno dicendo?”
Benji nonostante non fosse tanto distante, non riusciva a sentire
nulla. Se non fosse stata Marzia a chiedergli di
allontanarsi, si sarebbe avvicinato a loro e, interrompendoli, gli avrebbe
domandato cosa si erano detti fino ad ora... ma non poteva, come aveva detto
prima, era stata proprio Marzia a domandargli di allontanarsi e non poteva mica
deluderla avvicinandosi a loro, perciò rimase in disparte ad osservare, con
occhio vigile, Marzia.
-L’ho fatto perchè... insomma... tu non lasciavi che io mi
avvicinassi a te... non ti importava nulla di me...
avevi occhi solo per quel portiere.. diciamocelo... tu gli vuoi molto bene... e
si vede.. ma...-
-Ma che centra questo...- Disse Marzia
abbassando lo sguardo arrossendo, cosa aveva detto? Che
si notava che lei voleva bene a Benji? Davvero trasparivano così tanto i suoi
sentimenti verso quel ragazzo?
-Centra... Marzia... io l’ho fatto perchè... io sono innamorato di
te... io credo di amarti...- concluse serio lui mentre
Marzia lo guardava con tanto di occhi, non sapendo cosa pensare né se piangere
o ridere.
-Mark...-
-MARK COSA?- urlò Mark spaventando Lusia. Mark accorgendosi di
questo, gli chiese immediatamente scusa. –Scusa per averti spaventato mia
piccola principessa.- disse infine accarezzando la guancia a Lusia.
-Mark... non sono più la tua principessa... non stiamo più
assieme...-
-Lusia... rispondimi... mi ami?-
Lusia a quell’affermazione non rispose, si
limitò ad abbassare il capo. Non poteva mica dirgli che non lo amava,
non era vero, l’amava più di qualunque cosa che esisteva nella faccia della
terra però...
-Rispondimi...-. La voce calda, virile e profonda di Mark la
distolse dai suoi mille pensieri.
-Allora? Mi ami?-. Domandò ancora una volta lui, non smettendo di
guardarla.
-Mark...-
-Limitati a rispondere alla domanda che ti ho fatto! Mi ami?- (MI
AMI! MIAMI!!!! NdA.)
-Mark... io...-
-Allora?-
-Si...- sibilò Lusia abbassando il capo.
-Se davvero mi ami, allora
non vedo dove sia il problema!-
-Il problema, Mark, il problema è mio fratello, la persona che mi
ama e che mi ha cresciuto...-
-Sei egoista...-
-Cosa?-
-Si, pensi solo a TE stessa e ai sentimenti che tuo fratello può
provare per TE. Non pensi minimamente a me?-
-Si che ci peso...-
-Ah si? Questa si che è bella! Lei... lei
pensa a me!- disse sarcasticamente lui –Non è vero,
perchè se pensavi almeno minimamente a me sicuramente staresti con me apposto
di farmi soffrire... Lusia, io mi sono abbassato a te lo capisci?-
-Mh... chi sarebbe l’egoista? Io, certo... sei tu l’egoista! Tu pensi soltanto ai TUOI
sentimenti e al TUO orgoglio ferito...-
-Io... egoista?-
-Si, tu hai appena detto queste testuali parole: se pensavi almeno
minimamente a ME sicuramente staresti con ME apposto di farMI soffrire!
-Ma...-
-Mark... non è vero... tu non mi ami...-
-Ma che stai dicendo?-
-Se mi amasti come dici... allora mi lasceresti in pace... non
posso più stare con te...-
-Ma...-
-Ti prego... lasciami...-
-Lusia... ti tiene in trappola... lui non pensa minimamente hai
sentimenti che tu provi per me... non pensa a te e nemmeno alla sofferenza che
nascondi nel cuore.-
-Lasciami... ti prego...- Lusia, dopo aver guardato un'altra volta
Mark negli occhi, si alzò dallo sdraio e si diresse
verso il suo camerino.
No, non poteva farla fuggire. Penso la tigre sbattendo un pugno
sullo sdraio. Era tutto quello che aveva... non poteva perderla. Non aveva mai
amato nessuno così profondamente, e nessuno aveva mai amato lui. Era cresciuto
nella convinzione che l’amore non esistesse, che fosse solo l’invenzione
subdola dei poeti. Lui viveva solo per l’affetto che nutriva nei confronti
della sua famiglia e per il calcio. Che cosa ne poteva
sapere dell’amore lui? Nulla...
Ma poi, la luce di quegli occhi, lo rese vivo e partecipe nei
confronti di un amore che ha bisogno di essere
esternato. No, non poteva perderla, non così, non sapendo che lei l’amava.
Si alzò di scatto e si diresse verso il camerino.
Entrò come una furia ma di Lusia nessuna traccia.
Che fine aveva fatto? Però,
guardando meglio il camerino, i suoi vestiti erano ancora lì... perlustro tutto
il camerino ma di lei nessuna traccia.
Tu mi farai diventare pazzo...no, io sono
già pazzo... per te... di te... amo tutto di te... io non potrei vivere... lo
capisci... se tu non mi sorriderai più... se non mi guarderai più... morirò...
tornerò ad essere un automa nelle mani dell’orgoglio... e non voglio...
Uscì dal camerino e...
-La sauna... certo...-
Entrò come una furia in sauna e vi trovò, infatti, Lusia.
-Ti ho trovato piccola...-
-Ancora qui...- Lusia sbuffò, ma perché non voleva capire... non
faceva del male solo a se stesso ma anche a lei, perché rendeva difficile il
distacco. Se solo non avesse convinto il fratello a
farle fare la manager, se solo non si fosse avvicinata a lui... ma che stava
dicendo? Era forse impazzita... davvero voleva che non fosse mai successo nulla
tra lei e Mark? No... lo avrebbe ripetuto per centinaia e centinaia di volte...
-Ti amo...-
-Mark...-
-TI AMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!-
-Mark....-
-TI AMOOOOOOO E NON SONO DISPOSTO A RINUNCIARE A TE... TI AMOOOOOOOO!-
-Mark...-
Mark si avvicinò a Lusia e la strinse a se. Lusia non fece nulla
per liberarsi da quella stretta. Quando le era mancato quel
contatto. Ma perchè doveva scegliere...
Mark avvicinò il suo viso a quello di Lusia e la baciò.
-Ti amo...- sussurrava Mark tra un bacio
e un altro.
-Ti prego... Mark...- sussurrava ormai in
estasi Lusia.
-Ti amo tanto piccola...-
-Ti amo anche io Mark... ti desidero tanto...-
Mark sentendo queste parole baciò con foga Lusia che ricambiò allo
stesso modo. Lusia con le sue piccole mani, alzò la canottiera, tutta imbevuta
di sudore, di Mark fino a sfilargliela. Mark, dal canto suo, fece scivolare una
delle bretellina del bikini giù dalla spalla e incominciò a baciarle la spalla
per poi risalire lungo al collo. Lusia fece scendere le sue piccole mani
delicate sui pantaloncini di Mark e dopo avergli sfiorato il sedere gli sfilò i
calzoni. Mark, senza aspettare tanto, gli sbottonò il reggiseno del costume e
glielo tolse facendo rimanere Lusia solo con le mutandine. Dopo essersi tolti
tutte e due gli ultimi indumenti, si sdraiarono sopra asciugamano di Lusia che
era poggiato sulla piccola panchina di legno, Mark di sopra e Lusia di sotto. Mark
dopo averle sussurrate per l’ennesima volta –Ti amo!-
la penetrò con dolcezza mentre
continuava a baciarle le labbra. Lusia si lasciava trasportare dall’amore.
-Mhm...- mugugnò Patty non appena sentì il telefono della camera
squillare. Infastidita da quel rumore, si girò dalla parte opposta del
telefono, in un lato.
-Oh mio Dio...- gridò Patty non appena avvertì su se qualcosa. Aprì
immediatamente gli occhi e vide un corpo che si dimenava a prendere il
cordless.
-Ah...- arrossì al ricordo della notte appena passata. Era stata
davvero come si era immaginata dai sogni di bambina, dolce ma passionale allo
stesso tempo e anche lui era quello che sperava fosse
il primo. E stato davvero dolce con me... pensò Patty.
Holly rispose al telefono:
-Pronto... si... Tom... cosa? Dove sono finito? Perchè che ore sono? Le... le 2.15... sono
in camera mia... cosa? Pure... pure Patty è scomparsa... cosa??????
E’ scomparsa.... o mio Dio scendo subito...- posò il cordless incominciando a
ridere.
-Che è successo?- domandò curiosa Patty.
-Ecco...- Holly si passò la
mano dietro la testa con fare nervoso. –Abbiamo un problema...- disse non
appena smise di sorridere.
-Quale?-
-Era Tom.... e... ehm... ci cercano!-
-Oh... merda...- si tappò la bocca resasi conto della parolaccia appena
detta, Holly rise di gusto. –Ok... facciamo finta che
non abbia detto nulla...-
-Ma l’hai detta!-
-Che fa, sfotti?-
-No, non lo farei mai.- rispose Holly con un sorriso sornione,
Patty prese il cuscino e lo lanciò ad Holly che riuscì
a schivarlo. –Miiiii... non è giusto... con te perdo
sempre...-
-Eh si...- si sorrisero prima di tornare senza accorgersene ad
abbracciarsi.
-Patty... amore...-
-Ti amo...-
-Anche io tanto...-
-E’ stato stupendo Holly... bellissimo...-
-No... sei tu che sei stata bellissima... ti amo tanto piccola...-
-Anche io... tanto...- le loro labbra
stavano per congiungersi in un abbraccio ma qualcosa li distolse, il continuo
bussare alla porta.
Ciaoooooooooooooooooo!!!!!!!!
Ecco
un altro capitolo... diciamo piccantino?
Come
reagirà Marzia alla dichiarazione di Santana?
E Benji, gli spakkerà le gambe?
Lusia,
alla fine starà con Mark?
Lo
scoprirete solo leggendo....
Grazie
per le recensioniiiiiiiiiii....
grazieeeeeeeeeeee!!!!!!!!! Non sapete come io mi stia divertendo nello scrivere
questa storia eh si, davvero tantoooooooooooooo!!!!!!!!!!!!
Baci
baci
Asuki.