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Autore: sunako chan    14/05/2005    4 recensioni
Sotto l'atmosfera caliente della Spagna i nostri eroi si imbatteranno in una piccola peste che li aiuterà nel loro sport... e non solo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Io ti

 

CAPITOLO 39

 

-Io ti...- Benji, non riuscì a completare la frase giacché fu bloccato dall’ombra di una persona che si sovrastava alla sua. Cominciò a disegnare con i propri occhi la sagoma di quell’ombra, non c’erano dubbi, quella era l’ombra appartenente ad un ragazzo. Si girò lentamente per assegnare un volto all’ombra, ma ciò che vide lo turbò talmente tanto che si ritrovò a stringere i pugni lungo i fianchi, lanciando un’occhiata che avrebbe raggelato chiunque. Quell’ombra apparteneva ad un ragazzo dai capelli e occhi neri e di carnagione scura vestito con un semplice paio di pantaloni neri e una camicia bianca con i primi 3 bottoni sbottonati.

-Bene ti ho trovato mia piccola Marzia!-

All’udire quella voce, Marzia, prima sussultò e poi, incominciò a tremare, cosa che non passò inosservata agli occhi di Benji che le prese una mano e gliela stinse...

-Ci sono io e non gli permetterò mai più di farti del male... te lo prometto!-. Ammise serio lui, bisbigliando quella frase all’orecchio di Marzia.

-Grazie...- sibilò Marzia guardandolo dolcemente negli occhi.

Prese coraggio, sia da se stessa sia dal fatto che Benji era accanto a lei, e incominciò a parlare: -Cosa vuoi ancora da me Santana...- cercò di mantenere nel suo timbro la sicurezza che in realtà non c’era, aveva paura di quel mostro.

-Nulla, volevo solo vederti...- Santana si avvicinò a Marzia cercando di accarezzarle i capelli, ma quel gesto fu bloccato prontamente da Benji che si parò tra lei e il ragazzo, trattenendo il polso di Santana.

-Vedo che non ti sono bastate le botte che ti ho dato! Vuoi farti ancora male?-. Domandò Benji stringendo con forza il polso di Santana. -E’ stata una fortuna non averti denunciato quella volta...-

-Adesso basta, non sono venuto qua per discutere con te, ma per parlare con lei... e se non ti dispiace lasciami la mano...- disse Santana con tono pieno d’autorità.

Benji stava per rispondere a tono ma appena aprì bocca sentì su se due occhi che lo osservarono. Erano quelli di Marzia che lo imploravano di lasciarlo. Non poteva permettere che quei due si picchiassero. Benji lasciò la presa e guardò Marzia prima di tornare a guardare Santana.

-Devo parlare con lei...- ripetè Santana.

-Prego, incomincia pure...- Disse Benji incrociando le braccia al petto.

-In privato...- disse Santana.

-Cosa?- domandò allibito Benji mentre Marzia sgranava gli occhi -No... tu sei tutto matto... credi davvero che io la lascerò con te, non farò di nuovo lo stesso sbaglio... tu mi hai preso per scemo? Si, decisamente, mi hai preso per scemo, no... credo di più, per idiota...-

-Non ti chiedo di andartene, lo so che tanto non lo farai mai...-

-Allora sotto quell’aria da stupido almeno un po’ di cervello c’è l’hai!-

-Senti, non sono venuto qui per litigare, ma per parlare con lei e quindi ti chiedo di allontanarti un po’...-

-Ok... Benji, puoi andare... non mi farà nulla.- Intervenne Marzia consapevole che se Benji non si allontanava con le buone maniere, Santana lo avrebbe fatto volare lontano da quel posto con le maniere forti, e lei non voleva.

-Ma...-

-Non mi farà nulla...- Ripeté Marzia.

-Ok, me ne vado ma starò più vicino possibile e se poi ci sarà bisogno di me verrò subito... non preoccuparti...-. Benji, un po’ arrabbiato, si allontanò dai due ma non troppo, infatti, si appoggiò con la schiena al tronco dell’albero vicino mettendo le mani sulle tasche anteriori dei pantaloni.

-A quando vedo, tu sei capace di addomesticare per bene quel portiere... si vede che tiene a te più di qualunque altra cosa al mondo...-

-Che dici, lui si sente in obbligo a proteggermi... se non mi sbaglio dovevi parlarmi...- disse Marzia osservando con attenzione Santana. Ma che andava a blaterare quello: Benji che teneva a lei più di qualunque cosa al mondo? Naaaaaaa... (Si è proprio presa “L’Hollite”... o mio Dio... allora è contagiosa... scappiamooooooooooooooooooooooo! NdA_mentre_scappa.)

-Hai ragione... allora... vedrò di essere breve ma conciso... ti chiedo umilmente scusa... non avrei dovuto fare quello che ho fatto...-

-Bella scoperta...- disse Marzia ironicamente.

-... ti prego... perdonami... non riuscirò a vivere con il rimorso di quello che ho fatto...-

-Cosa? Cosa? Cosa? Dovrei... perdonarti...- Marzia iniziò a ridere a crepapelle ma si bloccò quasi subito diventando seria. –Perchè lo hai fatto?-

-C’è una spiegazione logica a tutto questo...-

-Voglio proprio sentirla!-

 

“Chissà cosa si stanno dicendo?”

Benji nonostante non fosse tanto distante, non riusciva a sentire nulla. Se non fosse stata Marzia a chiedergli di allontanarsi, si sarebbe avvicinato a loro e, interrompendoli, gli avrebbe domandato cosa si erano detti fino ad ora... ma non poteva, come aveva detto prima, era stata proprio Marzia a domandargli di allontanarsi e non poteva mica deluderla avvicinandosi a loro, perciò rimase in disparte ad osservare, con occhio vigile, Marzia.

 

-L’ho fatto perchè... insomma... tu non lasciavi che io mi avvicinassi a te... non ti importava nulla di me... avevi occhi solo per quel portiere.. diciamocelo... tu gli vuoi molto bene... e si vede.. ma...-

-Ma che centra questo...- Disse Marzia abbassando lo sguardo arrossendo, cosa aveva detto? Che si notava che lei voleva bene a Benji? Davvero trasparivano così tanto i suoi sentimenti verso quel ragazzo?

-Centra... Marzia... io l’ho fatto perchè... io sono innamorato di te... io credo di amarti...- concluse serio lui mentre Marzia lo guardava con tanto di occhi, non sapendo cosa pensare né se piangere o ridere.

 

-Mark...-

-MARK COSA?- urlò Mark spaventando Lusia. Mark accorgendosi di questo, gli chiese immediatamente scusa. –Scusa per averti spaventato mia piccola principessa.- disse infine accarezzando la guancia a Lusia.

-Mark... non sono più la tua principessa... non stiamo più assieme...-

-Lusia... rispondimi... mi ami?-

Lusia a quell’affermazione non rispose, si limitò ad abbassare il capo. Non poteva mica dirgli che non lo amava, non era vero, l’amava più di qualunque cosa che esisteva nella faccia della terra però...

-Rispondimi...-. La voce calda, virile e profonda di Mark la distolse dai suoi mille pensieri.

-Allora? Mi ami?-. Domandò ancora una volta lui, non smettendo di guardarla.

-Mark...-

-Limitati a rispondere alla domanda che ti ho fatto! Mi ami?- (MI AMI! MIAMI!!!! NdA.)

-Mark... io...-

-Allora?-

-Si...- sibilò Lusia abbassando il capo.

-Se davvero mi  ami, allora non vedo dove sia il problema!-

-Il problema, Mark, il problema è mio fratello, la persona che mi ama e che mi ha cresciuto...-

-Sei egoista...-

-Cosa?-

-Si, pensi solo a TE stessa e ai sentimenti che tuo fratello può provare per TE. Non pensi minimamente a me?-

-Si che ci peso...-

-Ah si? Questa si che è bella! Lei... lei pensa a me!- disse sarcasticamente lui –Non è vero, perchè se pensavi almeno minimamente a me sicuramente staresti con me apposto di farmi soffrire... Lusia, io mi sono abbassato a te lo capisci?-

-Mh... chi sarebbe l’egoista? Io, certo...  sei tu l’egoista! Tu pensi soltanto ai TUOI sentimenti e al TUO orgoglio ferito...-

-Io... egoista?-

-Si, tu hai appena detto queste testuali parole: se pensavi almeno minimamente a ME sicuramente staresti con ME apposto di farMI soffrire!

-Ma...-

-Mark... non è vero... tu non mi ami...-

-Ma che stai dicendo?-

-Se mi amasti come dici... allora mi lasceresti in pace... non posso più stare con te...-

-Ma...-

-Ti prego... lasciami...-

-Lusia... ti tiene in trappola... lui non pensa minimamente hai sentimenti che tu provi per me... non pensa a te e nemmeno alla sofferenza che nascondi nel cuore.-

-Lasciami... ti prego...- Lusia, dopo aver guardato un'altra volta Mark negli occhi, si alzò dallo sdraio e si diresse verso il suo camerino.

No, non poteva farla fuggire. Penso la tigre sbattendo un pugno sullo sdraio. Era tutto quello che aveva... non poteva perderla. Non aveva mai amato nessuno così profondamente, e nessuno aveva mai amato lui. Era cresciuto nella convinzione che l’amore non esistesse, che fosse solo l’invenzione subdola dei poeti. Lui viveva solo per l’affetto che nutriva nei confronti della sua famiglia e per il calcio. Che cosa ne poteva sapere dell’amore lui? Nulla...

Ma poi, la luce di quegli occhi, lo rese vivo e partecipe nei confronti di un amore che ha bisogno di essere esternato. No, non poteva perderla, non così, non sapendo che lei l’amava.

Si alzò di scatto e si diresse verso il camerino.

Entrò come una furia ma di Lusia nessuna traccia. Che fine aveva fatto? Però, guardando meglio il camerino, i suoi vestiti erano ancora lì... perlustro tutto il camerino ma di lei nessuna traccia.

Tu mi farai diventare pazzo...no, io sono già pazzo... per te... di te... amo tutto di te... io non potrei vivere... lo capisci... se tu non mi sorriderai più... se non mi guarderai più... morirò... tornerò ad essere un automa nelle mani dell’orgoglio... e non voglio...

Uscì dal camerino e...

-La sauna... certo...-

Entrò come una furia in sauna e vi trovò, infatti, Lusia.

-Ti ho trovato piccola...-

-Ancora qui...- Lusia sbuffò, ma perché non voleva capire... non faceva del male solo a se stesso ma anche a lei, perché rendeva difficile il distacco. Se solo non avesse convinto il fratello a farle fare la manager, se solo non si fosse avvicinata a lui... ma che stava dicendo? Era forse impazzita... davvero voleva che non fosse mai successo nulla tra lei e Mark? No... lo avrebbe ripetuto per centinaia e centinaia di volte...

-Ti amo...-

-Mark...-

-TI AMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!-

-Mark....-

-TI AMOOOOOOO E NON SONO DISPOSTO A RINUNCIARE A TE... TI AMOOOOOOOO!-

-Mark...-

Mark si avvicinò a Lusia e la strinse a se. Lusia non fece nulla per liberarsi da quella stretta. Quando le era mancato quel contatto. Ma perchè doveva scegliere...

Mark avvicinò il suo viso a quello di Lusia e la baciò.

-Ti amo...- sussurrava Mark tra un bacio e un altro.

-Ti prego... Mark...- sussurrava ormai in estasi Lusia.

-Ti amo tanto piccola...-

-Ti amo anche io Mark... ti desidero tanto...-

Mark sentendo queste parole baciò con foga Lusia che ricambiò allo stesso modo. Lusia con le sue piccole mani, alzò la canottiera, tutta imbevuta di sudore, di Mark fino a sfilargliela. Mark, dal canto suo, fece scivolare una delle bretellina del bikini giù dalla spalla e incominciò a baciarle la spalla per poi risalire lungo al collo. Lusia fece scendere le sue piccole mani delicate sui pantaloncini di Mark e dopo avergli sfiorato il sedere gli sfilò i calzoni. Mark, senza aspettare tanto, gli sbottonò il reggiseno del costume e glielo tolse facendo rimanere Lusia solo con le mutandine. Dopo essersi tolti tutte e due gli ultimi indumenti, si sdraiarono sopra asciugamano di Lusia che era poggiato sulla piccola panchina di legno, Mark di sopra e Lusia di sotto. Mark dopo averle sussurrate per l’ennesima volta –Ti amo!- la penetrò con dolcezza  mentre continuava a baciarle le labbra. Lusia si lasciava trasportare dall’amore.

 

-Mhm...- mugugnò Patty non appena sentì il telefono della camera squillare. Infastidita da quel rumore, si girò dalla parte opposta del telefono, in un lato.

-Oh mio Dio...- gridò Patty non appena avvertì su se qualcosa. Aprì immediatamente gli occhi e vide un corpo che si dimenava a prendere il cordless.

-Ah...- arrossì al ricordo della notte appena passata. Era stata davvero come si era immaginata dai sogni di bambina, dolce ma passionale allo stesso tempo e anche lui era quello che sperava fosse il primo. E stato davvero dolce con me... pensò Patty.

Holly rispose al telefono:

-Pronto... si... Tom... cosa? Dove sono finito? Perchè che ore sono? Le... le 2.15... sono in camera mia... cosa? Pure... pure Patty è scomparsa... cosa?????? E’ scomparsa.... o mio Dio scendo subito...- posò il cordless incominciando a ridere.

-Che è successo?- domandò curiosa Patty.

-Ecco...-  Holly si passò la mano dietro la testa con fare nervoso. –Abbiamo un problema...- disse non appena smise di sorridere.

-Quale?-

-Era Tom.... e... ehm... ci cercano!-

-Oh... merda...- si tappò la bocca resasi conto della parolaccia appena detta, Holly rise di gusto. –Ok... facciamo finta che non abbia detto nulla...-

-Ma l’hai detta!-

-Che fa, sfotti?-

-No, non lo farei mai.- rispose Holly con un sorriso sornione, Patty prese il cuscino e lo lanciò ad Holly che riuscì a schivarlo. –Miiiii... non è giusto... con te perdo sempre...-

-Eh si...- si sorrisero prima di tornare senza accorgersene ad abbracciarsi.

-Patty... amore...-

-Ti amo...-

-Anche io tanto...-

-E’ stato stupendo Holly... bellissimo...-

-No... sei tu che sei stata bellissima... ti amo tanto piccola...-

-Anche io... tanto...- le loro labbra stavano per congiungersi in un abbraccio ma qualcosa li distolse, il continuo bussare alla porta.

 

Ciaoooooooooooooooooo!!!!!!!!

Ecco un altro capitolo... diciamo piccantino?

Come reagirà Marzia alla dichiarazione di Santana?

E Benji, gli spakkerà le gambe?

Lusia, alla fine starà con Mark?

Lo scoprirete solo leggendo....

Grazie per le recensioniiiiiiiiiii.... grazieeeeeeeeeeee!!!!!!!!! Non sapete come io mi stia divertendo nello scrivere questa storia eh si, davvero tantoooooooooooooo!!!!!!!!!!!!

Baci baci

Asuki.

 

 

  
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