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Autore: Betty    05/09/2003    2 recensioni
Per Tom, Faith è una ragazza tutta da scoprire, dura e scostante con il mondo intero. Riuscirà Tom a far emergere la vera Faith da dietro la maschera che si è costruita?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Taro Misaki/Tom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6

CAPITOLO 6

Tom aspettava con finta calma le spiegazioni di Faith, la ragazza cercava di prendere tempo per riuscire a trovare le parole giuste.

"Quando è morto mio padre, è stato un duro colpo per me e anche per mia madre. Non ero pronta ad affrontare da sola la vita. La mamma era caduta in depressione e per quanti sforzi facessi per aiutarla peggiorava giorno dopo giorno.

La mia unica consolazione erano i miei amici, la mia compagnia, quando Nick si è unito al gruppo si è subito contraddistinto per la sua bellezza, sembrava dolce e comprensivo. Mi sono sentita subito attratta da lui e quando ci siamo messi insieme per me è stato un sogno.

Presto però il sogno è diventato un incubo.." Faith si interruppe un attimo come per raccogliere le idee, Tom con una carezza la incitò ad andare avanti.

"..i primi tempi era tutto così bello e romantico poi una domenica abbiamo litigato e lui mi ha dato uno schiaffo, si è subito scusato dicendomi tante frottole. Quella è stata la prima di tante volte in cui mi ha picchiato; io cercavo di staccarmi da lui ma mi minacciava e avevo troppo paura per osare sfidarlo.

Una sera eravamo usciti a mangiare con gli altri e lui si era ubriacato, io ho cercato…" Faith iniziò a piangere e Tom la abbracciò più forte.

"Vuoi un po’ d'acqua per calmarti?" chiese dolcemente il ragazzo.

"No, devo finire! Ho cercato di scappare ma lui mi ha preso e mi ha violentato nel vicolo dietro il locale. Io non volevo! Lui come al solito mi aveva fatto del male."

"Faith non è stata colpa tua, era anzi è lui il colpevole di tutto quello che ti è successo" disse Tom con rabbia.

"Tom non è finita. Dopo la violenza, ho scoperto di essere incinta!"

Tom rimase di sasso a quelle parole, dov'era suo figlio? Il pensiero che la ragazza avesse abortito gli passò subito nella mente, ritornò con lo sguardo a guardare la ragazza sembrava così piccola e indifesa stretta tra le sue braccia e la esortò a continuare.

"Nick voleva che abortissi ma io non potevo uccidere mio figlio, anche se era nato da una violenza. Lui fece in modo che tutti i miei amici credessero che il bambino non fosse suo, fui emarginata mi guardavano come se fossi una lebbrosa. Ero sola pensai invece no. Mia madre riuscì a reagire e insieme ci facemmo forza per noi due ma anche per il mio piccolo.

A 17 anni esattamente il 24 settembre ho partorito mio figlio Alexander James Williams." Disse con un sorriso la ragazza.

Tom era sempre più confuso se voleva così bene a suo figlio perché non era con lei adesso, decise di tacere perché Faith ricominciò a parlare, la storia non era ancora finita.

"Io e mia madre non gli facevamo mancare niente, era il nostro angelo, era sano e bello, fortunatamente non assomigliava a Nick ma a mio padre. Quando aveva circa tre anni si è preso una bella influenza, d'inverno è naturale per un bambino. Mia madre era al lavoro e io dovevo andare in farmacia per acquistare le medicine che aveva prescritto il dottore, Alex dormiva pesantemente allora decisi di uscire anche se sarebbe rimasto in casa da solo. Cosa gli sarebbe successo in casa?" disse Faith mentre calde lacrime iniziarono a scenderle lungo le guance.

Tom lasciò sfogare la ragazza ed aspettò che si calmasse, non parlava per non interrompere quel momento; Faith doveva sputare fuori tutto quello che la tormentava.

"Ho cercato di fare più in fretta che potevo, mentre tornavo a casa l'ho visto dall'altra parte della strada che si guardava in giro smarrito, aveva addosso il suo pigiamino azzurro e in mano la sua coperta preferita. Io ho iniziato ad urlare - Nick, stai lì non ti muovere. Sto arrivando. - ma lui non mi ascoltò e corse in mezzo alla strada. Una macchina lo ha preso in pieno, il mio bambino è morto sul colpo e la causa sono stata io!" disse tra le lacrime Faith.

Tom sentiva il grande dolore di Faith come se fosse il proprio, aveva visto morire suo figlio sotto i suoi occhi e si sentiva responsabile.

"Faith ascoltami non è stata colpa tua. Capito! Tu hai cercato di essere una buona madre e sono sicuro che il tuo piccolo Alex era un bambino felice"

"Non avrei dovuto lasciarlo solo! Se fossi stata con lui ora sarebbe qui con me!" urlò la ragazza.

"Lui è sempre con te! E' nel tuo cuore e nella tua anima. Lui non ti ha mai lasciato." Disse Tom cercando di asciugare le lacrime che uscivano copiose dai suoi occhi.

"Vorrei tanto abbracciarlo ancora e dirgli che gli voglio bene. Vorrei vedere il suo sorriso davanti ad una vetrina di dolci, volevo vederlo crescere.." disse Faith mentre la voce le si incrinava per il pianto.

"Lo so, piccola. Lo so che avresti desiderato averlo sempre accanto a te. Devi pensare che lui adesso è tra gli angeli, e sono sicuro che è il più bello e dolce di tutti. Non pensi che soffrirebbe a vederti così? Lui vorrebbe che tu fossi felice." Tom cercava di consolarla come meglio poteva.

"Sono le stesse parole che mi ha detto mia madre" disse Faith, le lacrime stavano diminuendo gradatamente mentre la stanchezza si impossessava del suo corpo.

"Sono felice che ti sei confidata con me, è molto importante sapere che conto qualcosa per te." disse Tom mentre accarezzava i capelli di Faith, non ottenendo nessuna risposta la guardò e vide che si era addormentata; la sollevò con facilità e la portò in camera da letto, la mise sotto le coperte e stava per uscire quando la mano di Faith lo bloccò.

"Non andartene ti prego. Ho bisogno di te!" disse assonnata.

Tom le sorrise e le si sdraio da parte. "Non sei più sola. Non ti lascerò tanto facilmente!" disse mentre la ragazza gli si accoccolava sul fianco, lui la strinse protettivo in un caldo abbraccio.

 

  
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