Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Segui la storia  |       
Autore: Nope1233    19/08/2020    0 recensioni
Provavo una profonda vergogna per quello che avevo fatto e mai ero riuscita a perdonarmi nonostante l'inesorabile scorrere degli anni.
Ritrovare quel ragazzo davanti ai miei stessi occhi fu una sfida che ogni fibra del mio corpo mi implorava di abbandonare, ma il suo animo puro e semplice era un qualcosa che mi avrebbe legata a lui nonostante tutti i miei demoni e le mie più profonde paure. Temevo me stessa e temevo ancora di più quello che mi faceva provare il suo meraviglioso ed ingenuo sorriso rivolto verso di me.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fatgum, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

T/N's POV

 

Aprii lentamente gli occhi quando giunse al mio naso un buonissimo profumo di pesce grigliato insieme all'aroma di un probabile riso basmati intento a ribollire nel cuociriso. Solo allora mi ricordai di non aver affatto cenato la sera prima, complice la stanchezza della giornata, e dopo essermi alzata dal letto indossai la felpa che mi aveva dato Taishiro la sera prima per poi dirigermi verso la cucina dato che non sembrava esserci alcuna traccia del ragazzo. 

Attraversai il corridoio e non appena superai lo stipite che affacciava sulla cucina, non riuscii a trattenere un sorriso intenerito.

Taishiro, con addosso una comune t-shirt bianca abbastanza larga, mi dava le spalle ed era intento a cucinare la nostra colazione canticchiando tra sé e sé una qualche canzoncina di cui non conoscevo il titolo. Poco dopo parve accorgersi dei miei occhi posati su di lui e si voltò con sguardo interrogativo dopo aver stretto una fetta di pane appena tostato tra i denti.

"Oh, buongiorno T/N!" mi salutò. "Dormito bene?"

"Sì, ti ringrazio. Tu invece?"

"Credo di non aver mai riposato meglio in vita mia." sorrise per poi trasalire al ricordo del pesce intento a cuocere sulla piastra alle sue spalle, e si voltò rigirandolo all'istante. "S-Siediti! Ho quasi finito!"

"Sicuro di non volere un aiuto?"

"No! Sono a posto, grazie!"

Feci quanto mi aveva chiesto e presi posto al tavolo in attesa della colazione che, data l'ora tarda, avremmo potuto definire tranquillamente come un pranzo. Era stupendo pensare che quella situazione, che tanto mi aveva imbarazzato precedentemente, in quel momento sembrasse la cosa più naturale del mondo. Un momento intimo e quotidiano che avrei voluto continuare a vivere al suo fianco ogni giorno della mia vita, senza eccezioni.

Poco dopo il ragazzo si sedette al mio fianco posando sul tavolo due ciotole strabordanti di riso ed un piatto a parte con il pesce grigliato ed alcune verdure in modo che potessimo servirci direttamente da lì. Fu una mezz'ora tranquilla ed era un vero piacere osservarlo finalmente mangiare di gusto, facendomi capire che il peso che si portava sul cuore riguardo alla sua stazza non lo preoccupasse più.

"Cosa ti piacerebbe fare oggi?" chiese Taishiro tra un boccone e l'altro. "Ovviamente se ti va di tornare a casa possiamo rimandare ai prossimi giorni. Non ho intenzione di..."

"Per me non è affatto un disturbo, anzi." dissi anticipando le sue parole e portai lo sguardo sulla finestra scoprendo che pioveva ancora a dirotto. "Non saprei onestamente. Con questo tempo non abbiamo molta scelta."

"O-Ok. Ho...Ho parecchi film in dvd se la cosa può interessarti." sorrise il ragazzo. 

"Certo che mi interessa!"

"E ho anche una console con dei giochi da poter fare in due."

"Fantastico!" risi posando sul tavolo la mia ciotola di riso ormai vuota. "Quando cominciamo?"

"Anche subito." sorrise il ragazzo dopo aver concluso anche lui la sua colazione.

Convinsi Taishiro a farsi aiutare con il lavaggio dei piatti, dopodiché ci spostammo alla console scegliendo di sfidarci ad un picchiaduro vecchio stile. Era incredibile quanto fosse dannatamente bravo e ci misi molti round prima di riuscire a batterlo almeno una volta dopo aver imparato finalmente le combinazioni base di quel gioco. Le ore trascorsero fin troppo velocemente ed il pomeriggio inoltrato arrivò in un attimo. Quando ci stufammo di giocare, Taishiro estrasse da un raccoglitore contenente tutti i dvd in suo possesso e li osservammo uno ad uno per scegliere qualcosa da guardare insieme mentre entrambi sedevamo sul pavimento davanti alla televisione. 

"Lo hai mai visto 'Il Grande Gatsby'?" chiese Taishiro indicando uno dei dvd.

"No, è un bel film?"

"A me piace molto." sorrise arrossendo. "E poi...In parte mi ha sempre ricordato te."

"Uhm? E per quale motivo?"

"Vedi..."

In quel preciso istante suonò il campanello di casa e Taishiro si alzò per andare ad aprire.

"Arrivo subito." disse. "Aspettami qui."

"Ok!"

Sentii Toyomitsu muoversi a passo svelto verso l'ingresso e non appena aprì la porta, riconobbi una voce femminile sconosciuta risuonare per tutta la casa.

"Taishiro, tesoro! Perché non rispondi al telefono? E' tutto il giorno che cerco di chiamarti! Ho saputo quello che è successo con quel Villain, come ti senti? Va tutto bene?" chiese la donna.

"Sì, mamma, sì. Come vedi sto benissimo. Non ho visto il telefono, scusami." rispose Taishiro.

"Ma stai mangiando? E' il secondo giorno e sei ancora così mingherlino! Ti ho portato qualcosa da mangiare, tutte cose che ti piacciono! Posso entrare?"

"M-Mamma, no! Aspetta un momento!" cercò di fermarla il ragazzo, ma intuii che la donna attraversò comunque il corridoio nonostante i tentativi di Taishiro. "F-Ferma, faccio io! Non..."

Non appena la madre di Taishiro mise piede in salotto per dirigersi verso la cucina, fermò il suo passo quando i nostri sguardi si incrociarono. I suoi occhi percorsero ogni centimetro del mio corpo e, man man che mi osservavano, sul volto della donna si fece largo un'espressione sempre più tesa.

"S-Salve." salutai con il cuore in gola, ricordandomi di quanto fosse stato carico di sofferenza il giorno in cui l'avevo vista l'ultima volta parecchi anni prima, ma lei non accennò a rispondere limitandosi ad osservarmi con aria furiosa.

"P-Per favore!" disse Toyomitsu parandosi di fronte alla madre e posandole una mano sulla spalla. "Dai a me le cose che hai portato e andiamo a parlare all'uscit..."

"Cosa diavolo ci fa lei qui?!" sbottò la donna. "Come si permette anche solo di starti vicino?!"

"Mamma, ti prego!" parlò il ragazzo afferrandola e trascinandola in direzione dell'ingresso. "Andiamo, avanti!"

"Tu devi stare lontana da mio figlio, sono stata chiara?! Non ti è bastato quello che gli hai fatto?"

La voce della donna, nonostante si stesse allontanando sempre di più, risuonò con gran forza fin nella mia testa riportando alla mente quel dannato episodio che tanto mi ero sforzata di mettere da parte. 

"Non farti prendere in giro, Taishiro! Finirà nuovamente per ferirti!" gridò la donna ormai alla porta. "Solo perché è la tua cotta di quando eri bambino questo non implica che ora si possa permettere anche solo di parlarti!

Udii in lontananza Taishiro chiedere alla madre di fare silenzio e dopo altri interminabili battibecchi, il ragazzo riuscì a far andare via la madre chiudendo poi la porta e facendo calare il silenzio nell'appartamento. 

Mi sentivo nuovamente divorare da tutti i miei sensi di colpa; era una sensazione che non mi era affatto mancata. Strinsi il bordo della felpa del ragazzo tra le mani mentre davanti ai miei occhi scorrevano veloci tutte le immagini di quel fatidico giorno che ero ben consapevole mi avrebbe causato molto altro dolore in futuro nonostante i miei sforzi.

Persa come ero nei miei pensieri, non mi accorsi dell'avvicinamento di Taishiro che,dopo essersi posizionato alle mie spalle, si inginocchiò a terra e mi strinse in un abbraccio con estrema delicatezza. Il suo volto era posato sulla mia spalla e scoprii il ragazzo osservarmi con un'espressione intenerita quando portai lo sguardo nella sua direzione.

"Va tutto bene." sussurrò lasciandomi un lento bacio tra i capelli. "Non badare a quello che dice mia madre, ti prego."

"Ma lei..."

"Lei è una persona rancorosa che fatica a vedere le cose da una prospettiva diversa rispetto alla sua. Non voglio che questo intacchi il tuo sorriso, T/N. Quindi davvero, non dare a questa cosa un peso che non si merita. Sono sincero quando ti dico che va tutto bene e che non devi preoccuparti di niente."

"V-Va bene...Ci posso provare."

"Così ti voglio." sorrise dandomi un bacio sulla guancia per poi sedersi a terra al mio fianco. "Dicevamo, quindi ti va di vedere quel film?"

"C-Certo che mi va."

"Ottimo. Mettilo pure su, io nel frattempo metto a posto quello che mi ha portato mia madre."

"D'accordo."

Feci quanto mi aveva chiesto Taishiro e di tanto in tanto gli lanciavo delle veloci occhiate mentre metteva le vivande in frigorifero o sulle mensole. Compresi che, nonostante quel brutto avvenimento ed i miei sensi del colpa ancora presenti, non avevo intenzione di perdere per nulla al mondo la presenza di quel ragazzo splendido e a dir poco perfetto. Stava bene, e l'incidente non gli aveva portato ad alcun tipo di danno alleggerendo parecchio il mio sentirmi una pessima persona e dandomi la convinzione finale che sarebbe andato tutto per il meglio. 

Taishiro mi scoprii a sorridere quando si voltò con un grande pacco di patatine tra le mani mentre tornava davanti al televisore, e anche lui si lasciò andare ad un grande sorriso.

"Era proprio quello il sorriso che volevo vedere." disse sedendosi al mio fianco. "Il tipo di sorriso che ti avevo chiesto in cambio del mio racconto."

"Me lo ricordo." mormorai posando la testa sulla sua spalla. "Grazie, Taishiro. Per tutto quanto."

"Grazie a te. Allora, iniziamo?" chiese aprendo il sacchetto di snack.

"Certo!"

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: Nope1233