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Autore: Scrittrice_sera01    20/08/2020    0 recensioni
[Amore]
I pensieri, m' incasinavano la testa. Penso di essere sempre stata così, apparivo felice fuori ma, dentro avevo un sacco di domande che mi tormentavano. Ero forte, o almeno lo davo a vedere..e poi? Di notte bastava un piccolo pensiero a farmi piangere interrottamente. Per poi la mattina risvegliarmi con il viso gonfio per via delle lacrime, passavo del fondotinta e sembravo una persona nuova, felice. Nessuno si è mai accorto di come la solitudine mi mangiasse da dentro, tranne mia madre, lei sapeva sempre cos'avevo.
Questa volta però, il destino ha voluto farmi entrare al college.
Ha voluto che io cambiassi vita.
Ma è stato davvero il destino o è stata la mia forza? Che mi ha spinta a fare un passo in più.
Abby, riuscirà a riprendersi in mano la sua vita?
Le accadrà qualcosa che la porterá a non sottovalutarsi piú?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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<< Abby, dai o farai tardi! >> è il mio primo giorno di college, e mi sento ultra nervosa. << Si mamma arrivo >> Mi sistemai i capelli per la decima volta e mi ricontrollai allo specchio per vedere se ero apposto. << Eccomi >> << figlia mia, speravo questo giorno fosse arrivato, speravo tardi però >> mia madre si asciugó una lacrima che stava per scendere. << Dai mamma ci sentiremo, poi verrai a trovarmi no? >> << certo! Basta piangere. Hai preso tutto? Valigia, vestiti, scarpe? Telefono? >> << Si mamma ho preso tutto dai andiamo! >> mia madre era più nervosa di me. Mi metteva parecchia ansia. Guardavo fuori dal finestrino casa mia, quella casa che mi aveva protetto vederla svanire davanti ai miei occhi. Passammo davanti al mio pub preferito dove facevano i migliori panini di tutta Los Angeles. Le strade rovinate, l aria inquinata dai bus che passavano, le vecchiette che bloccavano il traffico per attraversare..Non mi ero fatta molte amiche nelle scuole precedenti. L unica vera amica che avevo, adesso era al college ad aspettarmi. tutto questo penso, mi sarebbe mancato. Vedevo i bambini correre a scuola, quanto vorrei essere rimasta piccola e ingenua..<< Hai chiamato Carol? >> Mia madre interruppe i miei pensieri. << Eh? No, no mi ha detto lei che ci troviamo direttamente al college >> << spero siate nella stessa stanza >> << Si mamma, sicuramente >> eccolo li. Il college, il mio sogno, quello che forse mi avrebbe portata lontana se avessi deciso di proseguire. Mia madre scese e prese lo scatolone dove tenevo dei libri e delle foto. Me lo immaginavo meglio, era un edificio grande e bianco con la scritta "college los angels" attaccata al centro. Fuori, era pieno di studenti che si riunivano, erano in gruppi, fra amici. Ridevano, scherzavano. C erano alberi fuori, dapertutto. L interno però, era ben illuminato, e una signora bassottina, dall aria allegra, paffuta e con i capelli rossi ci diede il pass per entrare nella stanza, che penso dovesse essere la segretaria. La cosa che mi rigirava in testa era che m immaginavo un bar fuori dove servivano panini ed altre cose, come nei film. Invece, il bar era situato dentro il college nel quale si poteva andare a comprare da mangiare. La segreteria odorava di profumo diverso come di libri e quaderni nuovi invece il corridoio puzzava di sudore perché i ragazzi che giocavano a football passavano da qui per andare ai loro spogliatoi. Il corridoio era ricoperto di cartelloni con le attivitá per gli studenti, manifesti, e altre associazioni contro il "bullismo" avevano attaccato dei fogli per tutta la scuola con su scritto "stop bullismo" e una mano rossa che stoppava. Le stanze erano una difronte all altra, con dei numeri disegnati sopra, ogni stanza aveva i nomi di chi ci stava. Tre per ogni stanza, grandioso. Il mio bigliettino diceva "stanza 200" << Eccola. >> aspettate non vedo il nome di Carol nella porta. Entrammo, << Dai Abby, vedrai saranno ottimi compagni di stanza. >> << Salve. >> salutó una ragazza dallo stile punk e una capigliatura un pó pazzerella color viola. con una canna in mano..la camera era invasa da fumo di erba. << e inammisibile >> << Andiamo, cambiamo stanza >> era ridicolo che mia madre facesse tante storie, mi stava imbarazzando. Si catapultó alla segreteria dove l attendeva una signora sulla cinquantina con dei capelli Biondi, perfettamente curati, E un completo a fiori. << mi dica >> << vorrei far cambiare stanza a mia figlia >> << no, davvero, mamma io sto bene li >> mi stava letteralmente facendo fare delle figure apocalittiche. Dietro di noi c era una fila piena di studenti. << Mi dia un attimo >> tre pulsanti di computer dopo..la segretaria dell ufficio mi spostó in un altra camera vedendo la mia faccia imbarazzata, mi fece un grande favore. << Ecco questa stanza potrebbe andar bene >> Sperando non ci siano altri casi umani entrammo. << Abby! >> i miei occhi videro Carol! Era stata un ottima idea farmi spostare di stanza. << Grazie mamma. >> L abbracciai di gioia. << Ora vi lascio, devo correre a lavoro. Miraccomando niente feste, studia e sempre presente alle lezioni >> << si mamma >> salutai mia madre e mi catapultai diretta da Carol. << sono al settimo cielo, che bello vederti! Speravo mi avessero messa insieme a te. Ma chi è la terza coinquilina di stanza? >> << Eccomi >> apparve una ragazza bassottina, piccoletta, da un look tutto nero e un carattere che sembrava molto cupo all apparenza.. << Oh, ciao anche a te >> la stanza me la immaginavo proprio così, pareti colorate, letto a castello, un altro letto posto sotto, un computer, insomma una stanza piccola e accogliente. << Hai tu tutto il programma? >> le chiesi a Carol parlando delle ore che dovevamo fare a lezione. << Si, stasera dovremo andare tutti nella sala riunioni per conoscere gli insegnanti >> << ah, vabene mi sembra un ottimo inizio >> Iniziai a posizionare i miei vestiti nell armadio << a proposito di "armadi" pensavo avessi, fatto intrufolare il tuo ragazzo. Com è che si chiamava? ..Bhe lasciamo stare da quanto è scemo quel tipo non ricordo neanche il nome. >>  << Jason. E poi, lascia perdere. Quando sono venuta qua mi ha lasciata perché sarei arrivata qui al college. La distanza non sarebbe riuscito a sopportarla. >> << Mi spiace Carol, ci dovevi tenere molto. Comunque sia, era uno come tanti altri, non era diverso se ti ha lasciata per la distanza. >> dissi io per consolarla. << Scherzi? Non M interessava prima, e vuoi che m interessa adesso? Non me ne frega niente >> aggiunse lei sorridendo << sono felice che la pensi in questo modo >> dissi io, felice perché il carattere di Carol non era cambiato in questi anni. Era sempre stata una menefreghista e penso abbia fatto bene. << Abby, e tu? Qualche ragazzo da presentarmi? Ti sei fidanzata? Hai conosciuto qualcuno? >> chiese lei << ancora, non sono pronta per una storia. Aspetto quello giusto. >> dissi io con decisione << contenta tu, ogni tua decisione vabene. >> disse Carol << sono così felice di essere qua insieme a te >> dissi abbracciandola << Non sai quanto io >> la ragazza cupa di cui ancora non sapevamo il nome ci guardava con uno sguardo..Come se stesse per vomitare. << Siete vomitevole davvero. >> << Ehi, questa si che è vera amicizia! >> esclamai io << contente voi >> io e Carol ci guardammo e scoppiammo a ridere. ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• Spazio scrittrice, spero questo capitolo vi piaccia, siete liberi di darmi consigli sotto nei commenti. Ho moltissime altre idee per questa storia spero mi aiutiate nel mio intento. Scusate per gli errori
   
 
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