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Autore: pampu    24/08/2020    1 recensioni
Piccola e doverosa premessa: capita spesso che mi vengano inviate foto e messaggi o che mi vengano in mente brevi scene Sterek che scatenano dei piccoli deliri che è un peccato vengano persi.
Perciò ho pensato di creare questa sorta di raccolta dove inserire tutte le OS che derivano da questi deliri.
Non saranno collegate tra loro quindi non è necessario leggerle tutte. Sono senza pretese con l'unico scopo di addolcire un po' le giornate.
Non ho ancora idea né della tipologia di range, né dell'effettiva lunghezza che potranno raggiungere, né quante saranno ne tantomeno con quanta frequenza aggiornerò questo racconto.
Prendetele come vengono un po' come me.
Buona lettura!
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando Derek aveva deciso di tornare a Beacon Hills sapeva già che le cose erano cambiate: la vita dei membri del suo vecchio branco era continuata pure senza di lui. Non era certo di essergli mancato anche se Scott lo sottolineava al termine di ogni loro telefonata, almeno non quanto erano mancati a lui. Perché
sì, Derek non lo avrebbe mai ammesso ma il suo strano branco gli era mancato al punto da rendergli difficile controllare il suo lupo durante le lune piene, in particolare la mancanza di una persona lo aveva spinto a tornare sperando di aiutarlo a gestire la cosa.

Quello che certo non si aspettava era di trovare quella persona completamente diversa da quando se ne era andato: il suo fisico adolescenziale stava sbocciando pronto a diventare quello di un uomo; i suoi capelli erano diventati ancora più lunghi e ribelli; il suo gesticolare scomposto ora era quasi ipnotico e il suo sorriso era ancora più caldo, sereno, rilassato. Probabilmente il merito è di quel ragazzo che gli tiene la mano sulla spalla e lo guarda con occhi adoranti e un sorriso troppo malizioso. Derek sente il suo lupo ringhiare e pensa sia meglio andare a trovare Scott.

La seconda volta che Derek incontra Stiles non può proprio evitarlo: Scott ha chiamato l'intero branco al loft per dargli il bentornato. Derek si era lasciato abbracciare da tutti, approfittando per stringersi Stiles un po' più addosso ma storgendo il naso nel sentire l'odore del suo ragazzino mischiato a quello di un altro. Aveva dovuto far leva su tutte le sue forze per impedire al lupo di uscire e marchiarlo.

Le volte successive Derek nemmeno riesce a spiegarsi se siano casuali o meno, fatto sta che ogni volta che il suo lupo percepisce l'odore di Stiles, Derek si ritrova nascosto dietro a qualche angolo e seguirlo. Era proprio dietro ad uno di questi il giorno che l'umano si è accorto di essere osservato mentre si trovava in un bar assieme a Jack (un nome banale per un ragazzo banale si era trovato a pensare Derek). Si è alzato dal tavolo, è uscito dal retro e si è avvicinato furtivo. "Sei diventato uno stalker?" gli ha urlato.

Derek non lo ha proprio sentito arrivare e si è spaventato portandosi una mano sul cuore. Stiles è scoppiato a ridere davanti alla reazione del mannaro e Derek ha pensato che il suo cuore non avrebbe retto. "Idiota!"

"Cosa fai qui?"

"Volevo andare a correre ma poi mi sono ricordato che al loft sono finite le tue patatine per la serata film così stavo per andare a comprarle."

Non ha proprio mentito ma nemmeno detto tutta la verità visto che il supermercato in cui generalmente si rifornisce è dall'altra parte della città. Ma Stiles non sembra volerlo punzecchiare nonostante il suo sorrisino lasci intendere che non se la sia bevuta. "L'ho sempre detto che sei un lupastro dal cuore tenero. Vuoi unirti a noi?"

E vederti sorridere a qualcun altro? No, grazie. "Mi dispiace ma Scott mi aspetta tra poco. Ci vediamo domani?"

"Sì, a domani."

Derek si presenta da Scott dieci minuti dopo e si siede in sala d'attesa senza dire una parola. "Dovresti deciderti a dirglielo" comincia Scott.

"No, non posso."

"Perché?"

"Ha Jack, è felice. Merita tutto questo."

"Amico, non hai mai pensato che con te potrebbe esserlo di più?"

"Impossibile, io distruggo tutto ciò che tocco."

Scott non risponde limitandosi a dargli una pacca sulla spalla prima di tornare a lavoro.

Dopo quel giorno a Derek sembra che Stiles cercasse di stare più tempo con lui e, se da una parte gli fa davvero piacere la cosa, dall'altra continuare a sentire il suo odore mischiato a quello di Jack lo sta portando al manicomio.

Una sera si trova inconsapevolmente ad avvolgerlo nel suo lenzuolo tolto per l'occasione dal letto pur di lasciare sul ragazzo il suo odore. Si da dello stupido appena si rende conto dell'accaduto ma Stiles si sistema meglio il lenzuolo sulle spalle e si rannicchia sul divano e decide di lasciarlo così.

La tragedia, però, viene sfiorata alla seconda luna piena che Derek passa a Beacon Hills: il mannaro sente il suo lupo particolarmente inquieto. Scalcia e ringhia cercando di convincerlo ad andare da Stiles. E, dopo la prima notte passata a lottare contro il suo istinto, il lupo ha avuto la meglio.

Derek si trova sotto la finestra di camera di Stiles esattamente come il mese precedente. Ma Stiles non è in casa, lo sente chiaramente. Il lupo di Derek comincia a fiutare l'aria riuscendo ad individuarlo all'interno della radura. Derek comincia a correre sentendo il lupo scodinzolare all'idea che Stiles li stesse cercando. Arrivare fino alla Jeep e trovarlo mezzo nudo, a cavalcioni di Jack era l'ultima cosa che Derek si aspetta di trovare. Tutto succede in pochi secondi: Derek si trasforma completamente ed aggredisce i due amanti. Scaraventa Stiles fuori dalla macchina e si avventa su Jack. Ha ricordi confusi dei minuti successivi, ricorda solo urla e odore di sangue e di lacrime. In un momento di lucidità ricorda Stiles, il volto sporco di terra e sangue e coperto di lacrime, tra lui e il corpo inerme di Jack che brandisce qualcosa. "Uccidimi" è la sua unica preghiera. E ci spera davvero che lo faccia, che ponga fine alle sue inutili sofferenze.

Stiles sembra sul punto di colpirlo ma poi lascia cadere quella che sembrava una mazza a terra e si inginocchia, abbracciandosi da solo tra i singhiozzi.

Derek riesce a riprendere il controllo del lupo e se ne è andato pregando di non aver distrutto la felicità dell'unica persona che contava per lui.

Decide di andarsene definitivamente da Beacon Hills due giorni dopo la fine della luna piena e non prima di essersi assicurato che Stiles e Jack stessero bene. Erano entrambi malconci ma se la sarebbero cavata.

Stava caricando il borsone in macchina quando il telefono comincia a squillare. "Sei sicuro?"

"E hai anche il coraggio di chiedermelo? L'ho quasi ucciso, Scott. Non riesco a controllarmi con lui vicino e senza poterlo avere. È meglio così, per tutti."

"E a Stiles non pensi? Non pensi a come starà quando lo scoprirà?"

"Se la stava cavando benissimo prima del mio ritorno."

Scott sospira. "Non riesco a capire cos'ho fatto di male per avere amici così idioti."

"Grazie di tutto, addio. Abbi cura di lui" dice Derek per poi staccare.

È buio ed è quasi fuori da Beacon Hill quando nota una Jeep azzurra, scassata, di traverso sulla strada.

Scende e trova Stiles con ancora il camice dell'ospedale addosso. Sembra senza forze e sofferente. "Dove pensi di andare?" gli urla contro.

Derek abbassa la testa incapace di guardarlo. "Dove non potrò più farti del male."

"Ci stai abbandonando di nuovo?"

L'odore delle lacrime punge il naso di Derek. "È meglio così."

"Tu hai deciso che è meglio così. Lo hai deciso da solo, come sempre."

"Stiles, guardati, guarda cosa ti ho fatto. Sono un..."

"Non sei un mostro, non azzardarti a dirlo. E qualunque problema tu abbia con i tuoi poteri lupeschi possiamo risolverlo. Pensi che non me ne sia accorto che ci fosse qualcosa che non andava? Perché pensi che abbia passato così tanto tempo con te? Ero preoccupato, volevo capire, speravo ti fidassi di me. E, invece, mi stai lasciando di nuovo senza permetterti di provare ad aiutarti."

Derek si sente travolto da tutte quelle informazioni e non riesce neppure a rispondere. "Mi dispiace" è l'unica cosa che riesce a dire.

"Se te ne vai, non tornare mai più, non cercarmi più, considerami morto" è l'ultima cosa che dice Stiles prima di entrare in macchina e andarsene.

***

Stiles rientra in ospedale consapevole della ramanzina che lo aspetta: è letteralmente scappato nelle sue condizioni, staccandosi le flebo e guidando una macchina che stava per cadere letteralmente a pezzi nonostante i farmaci. Pensa di non aver mai visto suo padre così furioso ma non se ne pente: lo rifarebbe di nuovo anche se non è servito a nulla.

Guarda fuori dalla finestra le goccioline che si rincorrono sul vetro. Non ha notizie di Jack da giorni ma non gli interessa. Lo ha cercato non appena è riuscito a sedersi sulla sedia a rotelle ma l'altro non ha voluto vederlo. Lo capisce, davvero, e forse è meglio così. È stato bene con lui ma non è lui la persona che vorrebbe al suo fianco. Ha cominciato a capirlo appena Derek era ricomparso a Beacon Hills e ne ha avuta l'assoluta certezza la mattina che si è risvegliato al loft, sul divano del mannaro, avvolto nel suo lenzuolo. Si era tirato la pelle e beato dell'odore che emanavano le lenzuola. Non aveva ancora aperto gli occhi che Derek gli aveva passato una tazza di caffè e fatto trovare i suoi cereali preferiti con il latte. Jack, in tutti quei mesi di relazione, nemmeno sapeva che cereali gli piacevano. E Stiles voleva svegliarsi felice e pieno di zuccheri ogni mattina.

E ora, invece, aveva perso entrambi ma non poteva incolparsi per la decisione di Derek anche se, forse, se avesse avuto il coraggio di gridargli quello che provava, di dargli una ragione per restare, ora sarebbe lì con lui.

L'aria comincia a mancare e apre la finestra. Il vento gelido entra nella stanza facendolo tremare. "Di questo passo finirai per ammalarti e non uscirai più di qua."

Stiles si volta di scatto trovandosi davanti Derek con un timido sorriso tipico di chi non sa se è benvoluto. "Cosa ci fai qui?"

No, non gli renderà facili le cose.

"Sarei venuto prima ma John non voleva farmi entrare. Nonostante l'età mi ha dato del filo da torcere."

"Lo hai ucciso?"

"Ma sei idiota? Ti pare che per farmi perdonare da te ti uccida il padre?"

Stiles lo guarda sospetto. "E come intendi farti perdonare?"

Derek gli allunga una scatola di cereali, i suoi preferiti. "So che ti tengono a stecchetto."

"Ti amo!" urla Stiles lanciandosi verso i cereali.

Derek alza il sopracciglio e si morde un labbro e Stiles si rende conto di aver detto una cagata. Perché sì, la sera precedente Scott gli aveva raccontato tutto. Era stato quello il motivo che lo aveva spinto ad uscire e provare a farlo tornare indietro. "Scusa, non volevo giocare con i tuoi sentimenti."

"Lo sai?"

"Sì."

"E?"

Stiles prende un profondo respiro prima di rispondere. "Se non m'importasse di te non avrei cercato di fermarti. E non parlo di te come amico."

"Quindi?"

"Per cominciare mi piacerebbe svegliarmi ogni mattina con i tuoi cereali. Poi vedremo" risponde prendendo i cereali con la mano, buttandoseli direttamente in bocca.

Derek sorride, questa volta sul serio. "Sembri uno scoiattolo."

"Perché sono carino?"

"No, perché sei grasso."

"... Non vedrai mai il mio culo, sappilo" lo minaccia alzando il dito contro di lui.

Derek si avvicina. "Prima o poi mi pregherai. Più prima che poi."

Stiles quasi si soffoca e comincia a tossire. "Sarai la mia morte" dice per poi abbracciarlo.

   
 
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