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Autore: laisaxrem    26/08/2020    0 recensioni
Serie di brevi racconti dell'universo di This Is Us.
Ho deciso di raccogliere tutte le storie più brevi delle mille parole perché ne sto scrivendo a bizzeffe e non mi sembrava che valesse la pena di lasciarle separate.
Coppie presenti: KakaSaku, NaruSasu, InoSai, ShikaTema, GaaLee.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Kakashi, Hatake, Sakura, Haruno | Coppie: Naruto/Sasuke, Sai/Ino, Shikamaru/Temari
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'This Is Us'
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Capitolo 13: No Wonder your Heart Feels it’s Flying

Summary:

Sakura sta male da giorni e Kakashi riesce a convincerla a recarsi in ospedale per un controllo.

Notes:

DATA: Venerdì 1 Ottobre - anno 9
TITOLO: Ever Ever After - Carrie Underwood

Relationships: Haruno Sakura/Hatake Kakashi
Characters: Haruno Sakura, Hatake Kakashi, Masumoto Yūki (OC), Nara Shikamaru
Additional Tags: pregnancy

(See the end of the chapter for more notes.)

Chapter Text

Sakura studiava le sue analisi del sangue ad occhi sgranati, nelle orecchie il rumore sordo del suo cuore che batteva a 120 di frequenza. Tachicardia. Seriamente? Se non fosse stata così presa da ciò che i suoi occhi le trasmettevano si sarebbe vergognata di sé stessa. Ma quel foglio che stringeva tra le mani quasi a strapparlo aveva appena risucchiato tutto il suo raziocinio.

Un movimento alla periferia del suo campo visivo la ridestò parzialmente dal suo stato confusionale.

«Congratulazioni Sakura-shishō!» cinguettò Yūki mentre saltellava sul posto e batteva le mani come una bambina.

«Non è possibile. Era solo un’indigestione…» balbettò Sakura, più a sé stessa che alla giovane davanti a lei.

«I valori non mentono, sensei, me l’hai insegnato tu».

«Era un’indigestione», ripeté la kunoichi, troppo shockata per sentirsi stupida o imbarazzata.

«Shishō… Sakura…» la chiamò la sua ex allieva, la voce dolce, il sorriso scomparso, gli occhi incerti. «Sai che ci sono altre… possibilità… se tu e Rokudaime-sama non volete –»

«Yūki, ti prego, non farne parola con nessuno, nessuno», la interruppe Sakura, incurante di ciò che la giovane stava dicendo. In quel momento aveva bisogno di una sola cosa, di una sola persona, e ne aveva bisogno subito. «Io… devo andare», aggiunse, già praticamente fuori dalla porta.

«Sakura-shishō, aspe-»

Ma Sakura non sentiva nulla. Doveva andare da Kakashi, subito.


Kakashi non riusciva a concentrarsi sul suo lavoro. Shikamaru l’aveva notato subito e, dopo un paio d’ore e molte occhiate preoccupate, era entrato nell’ufficio ed aveva depositato la shogiban sulla scrivania interrompendo le sue attività. Peccato che non riuscisse a concentrarsi nemmeno sul gioco, troppo perso nei suoi pensieri e preoccupazioni.

«Hokage-sama!»

Kakashi sollevò lo sguardo dai pezzi di legno dello shogi e si trovò a fissare uno Shikamaru abbastanza nervoso.

«Uh?» Con uno sforzo immane il Rokudaime si costrinse a pensare a cosa stavano facendo. Senza troppo successo. «Cosa c’è?»

«Sei distratto, oggi. È la quarta volta che ti chiamo».

Oh, davvero? Non se ne era minimamente accorto. Gran ninja, davvero.

«Mmm, perdonami», disse mentre si sfregava una mano sugli occhi nella speranza di scacciare un po’ di quell’angoscia che gli attanagliava il petto.

«C'è qualcosa che non va?»

«No, no. Nulla…» mentì e per buona misura tentò di rafforzare le sue parole con un sorriso ma il cipiglio di Shikamaru gli disse che aveva fallito. Perciò sospirò. «Ok, Sakura è andata in ospedale presto, questa mattina. Doveva fare delle analisi perché sono un paio di settimane che non sta bene».

Dire che non stava bene era un eufemismo. In realtà era stata malissimo e, quella testarda, non aveva voluto prendere qualche giorno di vacanza dall’ospedale. Ma dopo quasi venti giorni di malessere era almeno riuscito a convincerla a fare un check-up completo da Yūki-chan.

«E tu sei preoccupato che sia qualcosa di grave», dedusse Shikamaru, ora l’espressione più dolce.

«Puoi forse biasimarmi?»

Il “visto che finora chiunque abbia mai amato è morto” rimase non detto ma qualcosa passò nello sguardo del giovane e Kakashi seppe che aveva capito perfettamente il sottinteso… dopotutto era al suo fianco da anni, ormai, e lo conosceva piuttosto bene (cosa che a volte lo preoccupava e lo indispettiva).

«Kakashi-sensei, tu –»

Ma l’Hokage non seppe mai cosa stava per dire il suo assistente perché all’improvviso la pesante porta di legno dell’ufficio si aprì con un botto e Kakashi si ritrovò immediatamente affiancato da due ANBU mentre Shikamaru si voltava per affrontare il pericolo, le mani intrecciate, l’ombra che si allungava.

Sulla porta c’era Sakura, il volto pallido.

«Kakashi!»

L’uomo s’affrettò a girare attorno alla scrivania, la preoccupazione che l’inondava, mentre i due ANBU tornavano a nascondersi nell’ombra e Shikamaru si scostava di lato per lasciare loro un po’ di privacy pur rimanendo in guardia.

«Sakura, stai bene? Cos’hanno detto in ospedale?»

La donna non rispose ma gli mise in mano quello che era evidentemente il foglio delle analisi. Le sue mani piccole e forti tremavano.

L’Hokage scrutò attentamente la carta, l’ansia che saliva.

«Cosa sto guardando?» chiese dopo un momento, incerto. Per quello che poteva vedere non c’era nulla di anormale nei valori di pressione, glicemia eccetera. Ma era anche vero che non riconosceva buona parte delle sigle che stava leggendo.

Lei ancora non parlò ma indicò un numero accanto alla scritta “beta hCG”. Lui lo studiò cercando di ripescare nella sua memoria i pochi studi medici che aveva affrontato. Nulla. Il vuoto assoluto.

«Scusa, ancora non –»

«Sono incinta», sputò fuori sua moglie tutto a un tratto.

«Ah, bello».

E tutto si fece buio.


Kakashi riaprì gli occhi per trovarsi davanti il volto di Sakura, una mano fresca e illuminata di verde appoggiata alla sua fronte.

«Oh. Ciao», lo salutò quando si accorse che era sveglio.

«Sei incinta», disse Kakashi mettendosi a sedere ed ignorando il dolore alla testa.

Sakura sospirò.

«Sì. Io… Sei felice?»

Il cuore di Kakashi si spezzò mentre vedeva il dubbio e la paura in quegli occhi verdi. Davvero Sakura pensava così male di lui? Ok, non avevano parlato granché dell’argomento figli, ma quando era capitato… oh, ma certo. Che idiota che era. L’unica volta che ne avevano parlato era stato quando lei gli aveva chiesto di sposarla, quasi due anni prima, e per non spaventarla aveva detto che non era particolarmente desideroso di riprodursi. Il che era anche vero; non aveva mai desiderato figli (forse anche perché aveva sempre pensato che sarebbe morto in missione molto prima di raggiungere l’età che aveva) ed essersi innamorato di Sakura non aveva cambiato la cosa. Ciò che era cambiato era che ora gli capitava di pensare alla cosa, o di vedere qualche bimbo e immaginare a come sarebbe stato un figlio suo e di Sakura; non gli era mai successo prima. Perciò appoggiò la fronte a quella di sua moglie e le prese la mano mentre con l’altra le accarezzava la guancia.

«Potrei essere un padre orribile», sussurrò, ignorando le presenze nella stanza: quel momento era solo per lui e Sakura e non voleva perdere tempo a cacciare Shikamaru e gli ANBU. «Ma voglio essere padre di ogni figlio che vorrai darmi».

E il sorriso sbocciò sulle labbra della donna che si sporse per baciarlo lievemente sulle labbra prima di mettersi a ridere.

«Cosa c’è?» le chiese lui, incuriosito.

«Ora dovremo togliere i ganci e le carrucole dal soffitto, vero?»

E Kakashi rise e rise e poi pianse stringendo a sé la donna che amava, consapevole che la loro vita stava per cambiare per sempre. Felicità e terrore che si facevano largo dentro di lui.

 

Notes:

Di nuovo ho sforato un po' le 1000 parole. ormai sta diventando un abitudine.
Ci sono un paio di riferimenti ad altre storie di "This Is Us" e spero si siano colti.
La storia è ispirata a questo post che ho trovato su tumblr una vita fa e che ho salvato senza link (ma prima o poi lo ritroverò):
Sakura stood in front of Kakashi, whose head was still pointed towards the documents on his desk. “I’m pregnant,” she blurted out.
“That’s nice,” Kakashi said. Not even a half-second later, he pitched over, crashing to the ground with a loud thump.

  
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