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Autore: Exspeliarmus    28/08/2020    1 recensioni
Dovremmo considerare perso ogni giorno in cui non abbiamo danzato. E dovremmo considerare falsa ogni verità che non sia stata accompagnata da una risata.
Ed è così che Kara e Lena, due donne straordinarie, hanno vissuto la loro vita straordinaria...questa semplicemente è la loro storia.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Kara Danvers, Lena Luthor, Maggie Sawyer
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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13 DICEMBRE 2017

CAPITANO A VOLTE INCONTRI CON PERSONE A NOI ASSOLUTAMENTE ESTRANEE, PER LE QUALI PROVANO INTERESSE FIN DAL PRIMO SGUARDO, ALL'IMPROVVISO, IN MANIERA INASPETTATA, PRIMA CHE UNA SOLA PAROLA VENGA PRONUNCIATA.

E' vero che un solo sguardo può cambiarti la vita...che in un solo secondo tutte le tue certezze possono crollare come un castello di carte...che in un solo istante può nascere un sentimento così forte da stravolgere il tuo mondo. E poi? E se questo amore comincia a lacerarti anima e corpo? Puoi decidere di smettere di amare? Puoi decidere di ignorarlo? No...hai solo una possibilità...viverlo...viverlo con tutto te stesso.

In tutti i dubbi e le incertezze che attanagliavano la mente di Kara, questa era la sua unica certezza. Non avrebbe mai smesso di amarla, e non poteva ignorarlo...ci aveva provato, Dio solo sa quanto ci avesse provato...eppure era bastato stare qualche minuto nella stessa stanza e tutti quei sentimenti, così faticosamente sepolti, erano tornati prepotentemente a galla...come se non si fossero mai separate.

Kara, seduta nel suo ufficio con lo sguardo fisso su quel maledettissimo fascicolo, fu colta da un'improvvisa consapevolezza...doveva parlarle...non poteva più rimandare. Ora che conosceva la verità non poteva lasciare tutte quelle cose non dette...aveva bisogno di sapere. Non voleva svegliarsi per i prossimi 60 anni della sua vita rimpiangendo di non aver agito...non voleva guardarsi allo specchio e avere i conati di vomito per la persona che era diventata...non voleva reprimere i suoi sentimenti una seconda volta...voleva viverli.

Erano le otto di sera passate...tutti erano già andati via, quando per l'ennesima volta la scritta 'SIMULAZIONE FALLITA' apparve sul monitor di Lena. La corvina era stanca...stanca di fallire...stanca di quel senso di inadeguatezza che la perseguitava...stanca della mancanza di quel sorriso capace di illuminarle l'animo...stanca di non poter annegare in quel blu oceano che tanto amava. Prima che se ne rendesse conto, scaraventò via la tastiera...che finì a pochi centimetri dal viso della bionda, che in quel momento stava entrando in laboratorio con in mano due caffè fumanti.

"Ehi Luthor...se vuoi uccidermi posso suggeriti un paio di modi che non comprendono la distruzione dei miei computer." esordì sarcastica porgendole uno dei bicchieri, facendo increspare le labbra della corvina in un mezzo sorriso.

"Mi hai portato il caffè e hai appena fatto una battuta...a cosa devo tutto questo?!? Apocalisse nucleare o invasione aliena?!?" ribatté Lena sorseggiando il cappuccino bollente.

"Ah...ah...ah...davvero simpatica." disse Kara, sfoggiando la sua miglior faccia da finta offesa "In realtà è tutto merito di questo." terminò appoggiandole davanti il suo fascicolo, che prontamente cominciò a sfogliare con avidità.

"Ma che diavolo...hai indagato su di me?!" domandò con un tono che lasciava trasparire tutta la sua rabbia crescente.

"No..." rispose la bionda con un'alzata di spalle "diciamo che J'onn ha qualche problema di fiducia...credo sia colpa degli anni nell'esercito" aggiunse ironica, cercando di stemperare la tensione che si era creata "Di solito li tiene per sé...ma in questo caso ha deciso di usarlo come ultimo disperato tentativo per convincermi ad accettare. Senza sapere che lo avevi battuto sul tempo." terminò prendendo un sorso di caffè.

"Da...da quanto ce l'hai?" domandò Lena cercando di capire quanto sapesse della verità.

"Sei mesi."

"E lo hai...lo hai letto?"

"Si...stamattina."

"Quindi..."

"Quindi so che sei nata il 9 dicembre del 1991...auguri a proposito...e che il 13 giugno 2010 è morto tuo padre." i loro sguardi si incrociarono...inumiditi dalle emozioni represse...dalle parole non dette...il momento che entrambe avevano tanto temuto era arrivato...era il momento della verità.

"Mi dispiace...avrei voluto spiegarti io..." la voce di Lena tremava come quel giorno sei mesi prima.

"Non mi interessa Lena." il cuore della corvina ebbe un sussulto, per la prima volta Kara l'aveva chiamata per nome. Il cuore cominciò a batterle all'impazzata...le gambe divennero molli...una lacrima sfuggita al suo controllo le rigò il volto...e una scintilla di speranza si accese nel suo petto. Lo sguardo della bionda si addolcì, quasi fosse riuscita a leggergli dentro.

"Davvero Lena...non mi interessa. Capisco le tue ragioni...conosco il valore della famiglia. Ma quello che non capisco...quello su cui mi sto dannando l'anima da stamattina è...perché diavolo non mi hai cercata?!? Se davvero non è stata una tua scelta...se quello che c'era stato contava qualcosa per te...perché non ci hai provato?!? Cavoli Lena non era difficile!! Ci saranno si e no 1000 abitanti a Midvale!! Bastava una telefonata a Sam!! Contavo davvero così poco...contavamo davvero così poco per te?!?" le lacrime che la bionda aveva faticosamente trattenuto fino a quel momento ora rigavano impietose il suo volto.

"No. Prima di aggiungere un'altra parola lasciami spiegare." disse perentoria la corvina, bloccando la sfuriata della bionda "Quel giorno stavo venendo da te...poi mio padre si presentò a Boston per parlare del mio rendimento...secondo lui insoddisfacente." un lieve sorriso amaro le comparve sulle labbra "Cominciammo a litigare...e senza neanche rendermene conto feci coming out...e dire che lui la prese male è l'eufemismo del secolo. Cominciò a urlare, a rivolgermi qualunque insulto gli passasse per la testa...ad un certo punto si zittì e si accasciò a terra...morì di infarto davanti ai miei occhi, senza che riuscissi a fare assolutamente nulla per aiutarlo." gli occhi erano lucidi e la voce incrinata dalle lacrime trattenute "Il giorno dopo chiamai Sam, effettivamente non fu difficile farle capire chi cercassi, mi disse che ti chiamavi Kara e frequentavi Yale...nulla di più. Subito però non ho avuto la forza di venirti a cercare, avevo paura...paura che mi avresti respinta...paura della tua rabbia...del tuo odio, ma poi mi sono decisa e sono venuta al Campus."

"Quando?!?"

"Il 13 giugno 2011"

"Il nostro giorno..."

"Già...volevo farti una sorpresa e invece l'hai fatta tu a me." aggiunse Lena scoppiando in una risata amara.

"Ma si può sapere di che diavolo stai parlando?!?" domandò frustrata Kara.

"Ti ho vista." rispose la corvina piantando lo sguardo in quella distesa di blu "Ti ho vista mentre abbracciavi un'altra ragazza...ricordo che era bionda e portava una chitarra in spalla. Sembravi felice...lì...con lei e così sono scappata." Kara non riuscì più a trattenersi, scoppiando in una risata incontrollata "Si può sapere cosa ci trovi di così tanto divertente?!?"

"Scusa...scusa..." rispose la bionda mentre cercava di ricomporsi, con scarsi risultati "è che è tutto così surreale...sembra di essere in una di quelle commedie romantiche di serie b. Allora...andiamo con ordine. Primo...se ti fossi presa la briga di avvicinarti, avresti visto che non ero affatto così felice come sostieni...avevo pianto...avevo pianto per ore. Le avevo raccontato tutto...le avevo raccontato di noi, per la prima e ultima volta nella mia vita mi ero sfogata con qualcuno." Lena abbassò lo sguardo per un secondo...faceva male sentire quanto dolore le aveva causato "Secondo...la 'bionda con la chitarra' era Clarke, la mia migliore amica nonché compagna di stanza. E giusto per non lasciare spazio ad altri equivoci...la chitarra non serviva per serenate al chiaro di luna...ma avevamo formato un duo, ci esibivamo nel pub vicino al Campus quasi tutte le sere. Ora capisci cosa ci trovassi di tanto divertente?!?"

"Quindi voi due non avete mai..."

"Oh cielo...no!!" esclamò la bionda scoppiando nuovamente a ridere "E poi chi la sentiva Lexa...mi avrebbe sgozzato del giro di 10 secondi!!"

"Lexa?" domandò confusa la corvina.

"Si Lexa...ovvero Alexandra Woods. Campionessa nazionale di Ju jitsu nonché all'epoca fidanzata e ora moglie di Clarke."

"Che stupida...se solo..." sussurrò Lena paonazza di vergogna.

"Già...ma come si dice...'con i se e con i ma, la storia non si fa'. Penso sia arrivato il momento di passare oltre." al suono di quelle parole, entrambe si sentirono morire dentro.

"Hai ragione." ora mai nessuna delle due aveva la forza di alzare lo sguardo.

"Ascolta..." esclamò la bionda improvvisamente "tra un paio di mesi verranno in città per una gara di Lexa...e naturalmente andremo a cena insieme. Perché non vieni con noi?"

"Non so se sia il caso...avrete tante cose di cui parlare..."

"Sciocchezze...è perfetto!" rispose Kara sempre più entusiasta della sua idea "E'il modo giusto per chiudere definitivamente questo capitolo e voltare pagina, come amiche. Affare fatto?"

"Affare fatto." rispose Lena, ridendo a quello che ormai sembrava essere diventato il loro rito. Kara era ormai sulla porta quando si girò nuovamente verso di lei.

"Sai una cosa Luthor..."

"Cosa?"

"Credo che questo sia l'inizio di una bella amicizia." detto questo le fece l'occhiolino e uscì ridendo della sua stessa battuta.

Come si fa a non amarla? Come si fa a non perdersi nella sua risata? Come si fa a non annegare nel suo sguardo? E' impossibile...di questo Lena era assolutamente certa. In qualunque vita...realtà...mondo o universo...lei l'avrebbe amata con tutta sé stessa.

 

ANGOLO DELL'AUTORE

Bene...bene anche questo capitolo è andato!! Devo ammettere che scriverlo è stato più facile di quanto mi aspettassi...ma voi cosa ne pensate??? Come, spero, molti di voi hanno già capitolo è in arrivo un capitolo cross over con le intramontabili Clexa!!! Quindi...STAY TUNED!!! Come sempre vi prego di lasciare un commento e...alla prossima!!!

P.S. oggi doppia citazione in grassetto...vediamo che indovina!!!

 

   
 
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