SAY GOOD NIGHT, DON'T SAY GOODBYE
Ele aveva da poco ripreso a
camminare. Si riprendeva più velocemente di quanto credessi possibile.
Era anche riuscita a tenere testa a sua madre quando aveva deciso di riportarla
a Novara seduta stante. Le aveva risposto a tono.
Probabilmente fu proprio per quel motivo che litigò con tutta la sua
famiglia. Si staccò completamente da loro. Sia
economicamente che fisicamente che mentalmente. Ele
aveva altri progetti per la sua vita rispetto a quello di rimanere a Novara per
sempre. Il primo progetto era senza dubbio Jake. Jake. Jake si
si era ripreso benissimo dallo shock del coma
di Ele e non faceva che portarle fiori e ... beh,
tentare di sedare il dissidio tra me e Matt.
Da quando il dottore gli aveva detto
che avevo perso il bambino, Matt non era più lo stesso. O forse ero io ad essere cambiata troppo. Fatto sta che
iniziammo a litigare. Lui voleva sposarmi e provare ad avere altri figli nel
prossimo futuro. Io volevo che mi lasciasse in pace. Non potevo sopportare
nuovamente tutta quella situazione. Volevo solamente che Matt mi scordasse e si
facesse una vita, come io avevo costruito la mia. Volevo che trovasse una bella
ragazza e che si innamorasse perdutamente di lei.
Tutto fuorchè starmi vicino. Ma era realmente quello che volevo?
Non lo saprei dire nemmeno oggi. Non so nemmeno cosa mi
accadde in quel periodo della mia vita. Sapevo solo che ero riuscita ad
allontanare Matt... gli avevo mostrato la parte peggiore del mio carattere. La parte in cui la depressione stava prendendo il sopravvento sulla
ragione. Ero trascurata e sembravo sul punto di morire ogni volta che lo
vedevo. E lui capì... capì che se fosse
rimasto con me sarebbe lentamente morto con me.
Non ci furono lacrime di addio il
giorno prima della partenza. Ci fu una discussione ancora ma a parte questo,
nulla.
Accadde che, una volta tornati da
una passeggiata di gruppo, la compagnia decise di lasciarci parlare soli per
qualche minuto. Sapevano dei nostri contrasti e non potevano fare a meno di
sperare che quella discussione cambiasse le cose.
-Domani parto- guardando le stelle nel cielo nero.
-Lo so Fra- Matt un poco freddo sedendosi sullo steccato
davanti a casa sua.
Il silenzio aleggiò tra di
noi. Troppo fitto per essere infranto e troppo sottile per accorgerci della sua
insistente esistenza .
-Cosa farai?- mi chiese tutto d'un
fiato.
-In che senso?
-Quando sarai a Novara so che
andrai a vivere con Ele e Jake.
-Sì... per lo meno in principio...
-Un vero peccato che dopo l'incidente Faith abbia svelato a
Jake del loro piano per farli partire assieme senza dirgli nulla se non
all'ultimo momento.
-Non ci sarà nessun piano per noi,
Matt- dissi ad un tratto cogliendo dalla sua voce quella speranza.
-Credi che non lo sappia?- irritato- tu mi stai allontanando
da te e io non posso farci assolutamente nulla, amore mio...
-Non chiamarmi amore mio, Matt... sono finiti i tempi in cui
ero l'amore della tua vita... ora sono solo Fra...
-Troverai qualcuno ad aspettarti a Novara?
-Cosa intendi dire?
-Un ragazzo.. uno sostituto,
insomma...
-Forse..
-Quindi è proprio finita.
-Direi che lo era già da un
po', Matt... forse non è nemmeno mai iniziata!
-Come puoi dire questo! Tu mi amavi!
-Ho diciannove anni... quanto si può amare a
diciannove anni?
-Io ne avevo diciannove quando ti
conobbi.. e ti amo ancora.. ti ho amata davvero.
-Domani te ne scorderai e troverai qualcuno che ti
renderà felice e... riderai quando penserai
che hai creduto di amarmi..
-Come puoi essere tanto cinica. Non mi hai mai amato?
Rispondi!
-Ho creduto di amarti...non lo so se era vero..
ma è stato bello poterlo credere.
-Perchè allora ti comporti
così... se mi hai anche solo voluto bene un
pochino.. perchè mi fai stare male in questo modo?!
-L'amore non è
tutto, Matt... è troppo, addirittura... ma non abbastanza.
Mi alzai e posai un bacio leggero sulla sua guancia.
-Addio- parlai in francese
-Non dirmi addio... dì buona notte.
Gli sorrisi lievemente.
-Buona notte.
-Buona notte.
Me ne andai senza voltarmi
indietro.
Sabrina stava fissando la luna con occhi tristi. Il giorno
dopo sarebbe dovuta partire, ma Micheal non poteva
seguirla perchè, aimè, si era rotto il
giorno prima una gamba, cadendo dalla moto. La moto era distrutta e la gamba di Micheal non era certo nelle sue condizioni
migliori.. quindi la sua partenza era stata rimandata a qualche settimana...
forse anche di più... Però rivedere Novara non le sarebbe
dispiaciuto. In quei tre anni che era stata via ed era tornata solo per le
vacanze non aveva incontrato assolutamente nessuno dei suoi vecchi compagni di
classe... non che la cosa le dispiacesse più di
tanto visto che esattamente come loro non avevano avuto una grande stima di
lei, lei non ne aveva avuta nei loro confronti... però vedere alcune
persone come Francesca Vignali... Fulvia,
Elena, Alice... la stessa Silvia... ah.... peccato che si fossero anche persone
come Milena, Isabella ed Irene! Per non parlare dei ragazzi... uno più stupido ed immaturo dell'altro... e poi c'era
Claudio, che non faceva certo parte della sua classe ma... chi aveva voglia di
confrontarsi con il proprio ex-ragazzo sapendo che, in fondo, anche se non
c'era stato tradimento con Micheal, non c'aveva visto poi così
sbagliato.
-Sei pensierosa...-Micheal trascinandosi al suo fianco.
-Lo so..è che
pensavo al rientro.
-Immaginavo... mi dispiace da matti lasciarti andare da sola
domani..
-Non ti preoccupare- sorridendogli in modo rassicurante- e
poi non ti dimenticare che presto verrai a Novara da me..
-Sempre che io non abbia trovato un nuovo amore, prima...-
malizioso.
-Non ti ci provare nemmeno, hai capito?- lei ridendo.
Le sarebbero mancate tutte quelle schermagliette
giornaliere. Le sarebbe mancato il suo buongiorno al
mattino e le sarebbe mancato il suo profumo muschiato quando lo abbracciava
stretto stretto. Le sarebbero mancate le roselline che ogni giorno coglieva
da suo giardino e che le lasciava sul letto di camera sua. Le sarebbero mancate
le discussioni tra lui e Loreen, che ormai, dopo aver fatto pace con Jake e
Matt, era ufficialmente entrata nel loro giro. Le
sarebbe mancato l'odore di fresco nella sua stanza... il
profumo dell'erba inglese... il laghetto... quei boschi tanto belli... gli
scherzetti... le passeggiate... le corse al riparo quando scoppiava a piovere...
le domeniche ad Hyde Park a leggere libri e giocare a
carte o a pallone con i ragazzi... le sarebbe mancato ogni minimo dettaglio.
Poi le venne in mente una frase di A Time For Dancing... ci manca qualcuno (in questo caso qualcosa)
solo quando abbiamo dei rimpianti... e Sabrina di rimpianti decisamente non ne
aveva.
-Mi aspetterai?- chiese improvvisamente Micheal.
-Che domanda stupida!
-Non lo è se pensi che rivedrai Claudio.
-Non so se rivedrò Claudio- mentì... era
impossibile non rivedere Claudio.. e Micheal lo
intuì.
-Lo rivedrai... e se cambiassi idea
su noi due?
-Beh, tu telefonami tutti i giorni e vedrai che non
avrò il tempo per cambiare idea... e poi dobbiamo studiare tantissimo
per la maturità... uffy... mi ero abituata ai ritmi della scuola inglese... così
tranquilli...
-Ti ci riabiutuerai.. tu sei bravissima...
-Anche tu sei bravissimo...
-Io me la cavo.... lo sai che non
è per la medicina che batte il mio cuore..
-Lo so, Micheal, ma è giunto il momento di smetterla
di dare solo retta ai genitori... Santo Cielo! Se vuoi
diventare architetto.. finisci medicina e poi parti
con architettura...
-Ma qui in Inghilterra non ci sono sbocchi..
-Dimentichi che presto verrai in Italia? Venezia... Firenze... Roma... ci sono milioni di sbocchi... la stessa
Novara... lo sapevi che la cupola della nostra città è unica al
mondo... dal punto di vista artistico anche superiore a quella di Torino,
nonostante quella sia più famosa.
-Ci penserò...- guardando l'orologio- adesso devo
scappare.... ci sentiamo domani sera?
-Contaci... e ci rivedremo molto prima di quanto tu possa immaginarti..- Sabry prima
di stampargli un bacio sulla bocca.
-Ti amo, non dimeticarlo, Sab... ok?
-Tranquillo, non lo dimenticherò.
Il giorno dopo presi l'aereo.
Non so con che coraggio lo feci. Non so cosa diavolo mi passò per la testa durante il volo e non so come io
sia riuscita a mascherare così bene la mia infelicità alla mia
famiglia e agli amici che mi aspettavano all'aeroporto. Non lo so proprio.
Jake aveva fatto in modo di sedersi accanto a me durante il
volo. Ve lo avevo detto che eravamo diventati molto
amici... è possibile dire che fosse il mio unico confidente non dello stesso
sesso, a parte quando lo era stato Matt. Jake aveva fatto di tutto per fare in modo che io ragionassi e che provassi a chiamare il
suo amico. Provare anche solo a far funzionare le cose.
-Stavi per avere un figlio da lui... non può esserti
passato così velocemente qualunque tipo di sentimento provassi
per lui! Non è possibile!
-Jake non voglio parlarne.
-Devi affrontare la verità. Tu hai perso un bambino e
non stai facendo altro che chiuderti in te stessa...
-Beh, permetterai che come esperienza è piuttosto
come dire... segnante!
-Indelebile direi... ma non puoi
smettere di vivere!
-Io non sto smettendo di vivere... voglio solo smettere di
vivere con Matt... possibile che tu non possa capire?
Io non posso e non voglio trascinare Matt nella serie di problemi che
affronterò. Non voglio e non lo farò.
-Sei una bambina testarda ed Ele
aveva ragione quando diceva che sarebbe stato
impossibile farti ragionare!
-Ci ha provato anche lei ieri sera..
non hai idea di quanto mi abbia supplicata di non partire. Ma
io devo vivere la mia vita e poi, Jake, siamo franchi... tra me e Matt non
poteva funzionare. Io amo l'Italia e per quando possa
piacermi Londra, non potrei mai venirci ad abitare senza rimpianti e Matt...
beh, lui ha la sua vita lì... lo sai che la facoltà di medicina
non è uno scherzo... e non può lasciar perdere tutto e
sopravvivere con i soldi di famiglia. Non posso permetterlo.
-Ma non sei tu quella che deve
deciderlo!
-La sai una cosa Jake... hai ragione, non sono io che devo deciderlo.. ma la sai anche un'altra cosa, caro Jake...
visto che è in mio potere fare in modo di permettere ad entrambi
un'esistenza normale, lo farò. Con o senza la tua approvazione. Non
tutti possono essere felici come tu lo sei con Ele. Non tutti possono essere felici e a
quanto pare io sarò uno di quelli. Non sarò
felice perchè lo amo. Lo amo davvero molto, a prescindere
dall'età e dal resto... e proprio perchè lo amo
così tanto non posso permettere che si rovini per me. Voglio che lui
abbia un futuro e detto questo- lo fissai a fondo- io voglio dormire... se vuoi
vai vicino ad Ele, ma se rimarrai qui... lasciami in
pace, per favore, almeno per oggi.
-Non sei una persona normale, Fra... lo
sai questo?
-Chi lo è a questo mondo, Jake...
Presto raggiungemmo il confine. Jake fissava fuori dal finestrino. Si era sposato vicino ad Ele per continuare la discussione.
-Ti mancherà?- disse lei con
un sorriso lieve.
-Cosa?
-L'Inghilterra.
-Perchè mai dovrebbe
mancarmi?
-E' casa tua.
-Ovunque andrò se tu ci
sarai sarà sempre casa mia.
-hai detto una cosa dolcissima, Jake- Ele
sul punto di mettersi a piangere.
-Non ci provare a lacrimare... dobbiamo discutere della tua
amica testarda lì davanti... ma insomma! Ti pare il caso di buttare al
vento ben tre anni e ripeto tre anni di relazione... un quasi matrimonio con
prole e una storia d'amore come la sua.. ?
-Io non la approvo, ma non posso fare a meno di appoggiare
le sue scelte.. dopotutto non sta a noi decidere con
chi lei debba passare il resto della sua vita.
-La difendi?
-No.
-A me pare proprio di sì... Ele ma che ti salta in testa?
-Senti Jake.. non possiamo
interferire ... possiamo consigliarla, sostenerla, disapprovarla ma non
interferire... capito ? Se scopro che hai tentato di
nuovo di influenzarla ti mollo, chiaro?
-Cos'è... interferire
è solo una tua prerogativa?
-Ovviamente sì- lei sorridendo maliziosamente.
-Non sei per nulla onesta, amore
mio...
-Non ho mai preteso di esserlo...
-Mi lascerai avere l'ultima parola almeno una volta nella
nostra vita?
-Certo che no!- come se fosse la cosa più ovvia del
mondo.
-Quando sei così non sei per
niente simpatica...
-Beh, allora baciami e vedrai che sarò mooolto più simpatica... pensa a quanto sarò
simpatica dopodomani... quando avremo messo a posto
l'appartamento che sei andato a vedere a Novara... pensa alle serate a fare
cose pazze...
-Le serate? E i pomeriggi no?-
deluso.
-Caro mio, quando si frequenta un liceo
classico i pomeriggi sono un optional.... anche se noi per la maturità
faremo un esame diverso da quello dei nostri colleghi... oh, non hai idea di
come voglia vedere la faccia della Silvestri...
-Di chi?
-Ma sì, quella pazza della mia prof di inglese.... è una donna odiosa... a parte il fatto
che da i bei voti solo ai suoi preferiti....
-Avete anche "l'elite" nella vostra classe?
-Oh, certo, caro il mio ragazzo! Secondo una nostra teoria
la classe si divide in optimates e nella tappezzeria...
-Racconta un po'...- lui seriamente interessato... e spero
anche voi miei cari dieci lettori (spero che Manzoni
non mi accusi di plagio), perchè in questo modo vi rinfrescherò
le idee sui personaggi che presto rivedremo a Novara!
-Beh... allora partiamo dagli optimates... si dividono in due gradi e tipologie.
La prima tipologia è tipica del "lecchino" e qui possiamo
trovare il trio dell'Ave Maria. Milena, Isabella ed
Irene.. con le dovute comparse ovviamente... la loro
cara amica Chiara e dei ragazzi... Frecchi...
-Pepito!
-Sì... Frecchi che, tra le
altre cose stava anche con Irene prima che Romani dicesse
in classe che lei era una "privilegiata" e Pepito
gli desse ragione.
-E Romanii
di che categoria fa parte?
-Aspè andiamo con ordine...
il secondo gruppo di optimates
è della "i figli di papà" ... ai quali i voti vengono
dati a seconda del livello di importanza dei genitori.. la distinzione di
quelli dai lecchini è che questi non ottengono risultati così
alti... e sono Romani, Cassineri, Annaclara
e tanti altri che conoscerai in seguito. La tappezzeria è formata da
più strati... quelli più profondi sono quelli che proprio non si
vedono nella nostra classe... vediamo... Silvia, nonostante sia figlia della
vice-preside, Irene C, Tiziana.... poi la seconda
classe contiene me, Fra, Alice ed altri... la prima classe è composta da
Fulvia, la più brava della classe anche se non
viene fuori più di tanto, Galbani, un tipo
stano, rumoroso più che altro... poi c'è Sabrina.. Laila... Fra
V.
-Mi stai dicendo un sacco di nomi che non ricorderò
mai!
-Non importa... te ne accorgerai da
solo quando verrai nella mia classe...
-Verrò dove?
-Nella mia classe.... come, Faith
non te l'ha detto?
-Cosa?!
-Lei avrebbe dovuto partecipare alle
lezioni secondo lo scambio.... quindi tu parteciperai alle lezioni...
-Vuoi dire che conoscerò i
tuoi ex...?
-Eccome... ma ho idea che non gli piacerai
molto... o magari no. Non è detto che si siano
dimenticati di me!
-Lo speri... vero?
-Non so fino a che punto... mi piace pensare di essere stata
qualcuno nelle loro vite e non solo... la tizia lì..
va beh, lasciamo perdere...
-Anche perchè stiamo
atterrando...
-Auguri, Jake... si prospetta davanti a te un periodo molto molto lungo e difficile.
-Spiritosa! Un'altra battutina orrenda simile a questa e
giuro che ti mollo!
-Quasi mollata due volte in mezz'ora... un vero record!- due volte se consideriamo anche la minaccia di Jake quando lei aveva tentato di impedirgli di andare a parlare con me.
-Ehi io sono solo a quota uno ma posso sempre pensare di batterti!- Jake sorridendo.
-Non ti ci provare disgrazia umana- Ele sorrise mentre l'aereo toccava terra.
Milano- Malpensa
era grigia e piovigginava in modo obrobioso.
Tutto questo non presagiva nulla di buono all'orizzonte.