Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Scape01    03/09/2020    1 recensioni
Per Kristoff, Dirt era molto di piú. In quel videogioco ci intravedeva una passione, un sogno. Amava sfrecciare tra stradine di campagna, tra le foreste innevate svedesi, nella fanghiglia delle strade del Galles o nella ghiaia dei sentieri finlandesi.
La disciplina sportiva conosciuta come Rally e' la grande passione di Kristoff. Dopo un'incontro inaspettato il suo sogno potrebbe diventare realtà...
Genere: Generale, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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DIRT


Cinque. Quattro. Tre. Due. Uno. Via”. Ogni stage iniziava così. In quella stanza buia, lo sguardo di Kristoff rimaneva fisso su quel monitor. Tra le mani c’era un volante, sotto i suoi piedi i pedali e di lato il cambio e la leva per il freno a mano.

Cento. Attenzione curva a gomito sinistra, non tagliare. Cento cinquanta. Cautela,chicane entrata a sinistra. Cento. Attenzione, chicane entrata a destra. Cento. Curva stretta a destra, non tagliare…” dettava il co-pilota, fidandosi ciecamente del pilota. In effetti era stato programmato a fare solo quello: leggere le pacenotes, guidare il giocatore nel percorso e non lamentarsi in caso d’incidente. Inoltre come poteva? Era solo un artefatto grafico, digitale, inesistente, la quale esistenza era concessa solo in quel mondo virtuale.

Per Kristoff, DIRT era molto di piú. In quel videogioco ci intravedeva una passione, un sogno. Amava sfrecciare tra stradine di campagna, tra le foreste innevate svedesi, nella fanghiglia delle strade del Galles o nella ghiaia dei sentieri finlandesi.

In quella fredda notte d'autunno stava gareggiando in Germania. “Non troppo impegnativo” pensava. Di fatto era molto semplice quello stage: non c’era neve, fango o pioggia. Perlopiù la gara era di mattina, sotto il brillante sole. Era facilissimo avere un tempo basso in quella pista virtuale.

 

***

 

Era tarda notte e Kristoff aveva appena terminato la corsa. Tre minuti e trentuno secondi, “un nuovo record” pensò, contento di aver battuto per l’ennesima volta il primo nella classifica mondiale del gioco. Vedere "IceMaster", il suo username, in cima su quella tabella lo rendeva orgoglioso. “Beh dai, FeistyPants è stato abbastanza veloce. Solo due millesimi di secondo più lento…” pensò. “Domani gli scrivo. Neanche oggi è riuscito a battermi” meditò compiaciuto dell’ennesima vittoria su quel giocatore. E’ da un po’ di mesi che lo conosceva, quel nome era sempre vicino al suo nella classifica. A volte le posizioni si scambiavano, prima IceMaster e FeistyPants, poi l’inverso. Era nata una sorta di rivalità tra i due, o almeno era quello che il giovane provava.

Uscì dal gioco e spense il computer.

Buio.

Un fascio di luce tagliava la stanza, “il cielo è proprio sveglio stanotte...”. Oscurò la stanza chiudendo bene le pesanti tende che fino a quel momento erano rimaste separate e si accasciò sul letto, stanco e con le palpebre pesanti.

 

***

 

Un fastidioso motivetto interruppe quel riposo senza sogni. Il corpo indolenzito, gli occhi pesanti e il freddo di quella stanza non lo aiutavano ad alzarsi. Il sole si stava sollevando, l’oscurità si stava dileguando, cacciata dalla poca luce che iniziava a diffondersi dietro le montagne.

“Un nuovo giorno...” pensò. Con fare alquanto riluttante si alzò, separò quelle pesanti tende per fare entrare ancora più luce e si avviò per prepararsi alla giornata.

Si guardò allo specchio. I suoi biondi capelli erano spettinati, la poca barba che aveva stava già invadendo il suo volto. “Meglio se mi do una sistemata” disse, prima di farsi una doccia calda seguita da una breve ma efficace rasata sul suo viso. “Apposto” pensò. 

 

***

 

Kristoff abitava nel bel mezzo di un foresta, in una modesta baita isolata dal mondo. Per arrivare in città doveva camminare quasi un’ora, ma a lui andava bene. Il silenzio della foresta aveva un'atmosfera magica, quasi mistica. Al ragazzo piaceva passare quell’ora d’intimità insieme alla natura, meditare sul da farsi o perdersi tra i suoi mille pensieri. Quella camminata era ormai di routine. “La quiete dopo la tempesta” diceva sempre.

Gli alberi erano bianchi, la neve era alta e Kristoff lasciava una scia di impronte su essa. Le sue gambe solcavano quel morbido ghiaccio, proprio come gli pneumatici segnano l’asfalto con le tipiche strisce nere quando sgommano.

Il fiato gli si condensava ad ogni respiro. Il freddo rallentava ogni cosa. Erano solo le sei di mattina e il suo turno iniziava alle otto. “Ho ancora tempo” disse, compiaciuto di poter far durare quella fresca camminata tra le nevi ancora per un po’.

 

***

 

Il ragazzo lavorava in un piccolo locale al centro di Akresund, un piccolo borgo, circondato da foreste, altipiani e laghi, della contea svedese di Varmland. Per quanto il luogo fosse di modeste dimensioni era molto vivo. Tutti si conoscevano a vicenda, le strade erano sempre mediamente affollate e invase dai sorrisi dei suoi abitanti. Sembrava una grande famiglia, ogni settimana c’era sempre qualcosa da festeggiare. Matrimoni, compleanni, anniversari; in qualsiasi occasione tutto il borgo era invitato a farsi vivo, uscire e vivere ogni giorno come fosse l’ultimo.

Il ragazzo però si sentiva estraneo a quella realtà. Preferiva la calma, la tranquillità. Declinava cortesemente ogni invito ricevuto; non era a suo agio in mezzo a tutte quelle persone. Ma tutto sommato voleva bene a quella piccola città, era l’unico luogo raggiungibile comodamente a piedi (seppur lontano) e i suoi abitanti erano molto calorosi e cortesi con lui.

“Probabilmente sarà per mio padre” pensava Kristoff. Infatti il suo vecchio, Arvid Bjorgman, era noto per aver vinto il Campionato Nazionale di Rally del 2005 ed era visto come una leggenda ad Akresund. Il giovane ricordava ancora i grandi festeggiamenti dopo la vittoria: gente che ballava, suonava, cantava, mangiava e gridava, come se fosse la fine di una guerra o l'ultimo giorno della propria vita. Aveva ancora impressa in mente l’immagine di suo padre e il suo co-pilota, in piedi sopra quella Ford Focus del 2001, che schizzavano champagne e ammiravano il loro trofeo.

Per la gente il Rally era un evento importantissimo: ogni anno, a partire dal 1950, si disputava in quella contea il Rally di Svezia, uno dei tanti round del World Rally Championship dove solo i migliori piloti potevano partecipare. Akresund era considerata la capitale del Rally svedese.

“Era il sogno di mio padre” meditò il ragazzo, ricordandosi casualmente di quell’avvenimento.

 

***

Kristoff aprì la pesante porta metallica, facendo suonare il campanellino posto sopra di essa. “Buongiorno” disse al collega e andò verso uno stanzino, dove cambiarsi e iniziare il suo turno. “Nuovo giorno, stessa vita” pensò, pronto a servire ogni cliente che si sarebbe presentato.

Passare le giornate in quel locale lo faceva sentire bene, lo aiutava a mantenere la mente occupata. Inoltre socializzava un po’ con la gente, cosa che per uno timido e introverso come lui era un buon modo per mantenere sane le proprie capacità relazionali.

“Ciao Kristoff!” salutò un uomo di mezz’età.

“Ehi Lars! Il solito?” ripose il ragazzo sorridendo. 

“Si grazie… Allora, quest’anno parteciperai al campionato aperto?”

“Sai già la risposta. Me lo chiedi ogni anno...” riposte mentre preparo la tazza di caffè da servire.

“Eddai Kristoff, lo sai bene che lo vorresti anche tu. Tuo padre lo vorrebbe. E’ un occasione unica! Partecipando onorerai il tuo vecchio!”

“Ne abbiamo già parlato Lars. No. Basta. Lo sai che non ho il talento.” chiuse il ragazzo, trocando nettamente il discorso. Il vecchio non credeva a quelle parole. Come poteva un ragazzo appassionato di quello sport non partecipare ad un evento del genere?

Beh sai dove trovarmi ragazzo mio. Passa da me sei cambi idea. Sono proprio qua davanti, dall’altra parte della strada.” sorrise, prese il suo caffè e il suo bagel al formaggio e uscì, salutando il biondo con un dolce sorriso.

Kristoff rimase lì fermo, meditando alla breve discussione appena affrontata. “Dovrei partecipare?”.


Note:

Rally: sport automobilistico il quale obbiettivo é quello di percorrere un percorso (spesso pieno di intemperie e in condizioni non adatte per essere affrontate con velocitá) nel minor tempo possibile. A differenza di altri motorsport, il rally presenta due persone all'interno della vettura: il pilota e il co-pilota.
Pilota: colui che guida la vettura.
Co-pilota: colui che affianca il pilota. Dato che questo sport non viene effettuato in un tracciato ma su strade cittadine e di campagna, ogni pilota non é in grado i memorizzarle tutte (spesso i percorsi cambiano ogni anno!). La figura del co-pilota é essenziale dato che egli porta e detta le pacenotes , che si possono considerare "istruzioni" che egli deve dire al pilota. La cooperazione tra le due figure all'interno della vettura permette un passaggio del percorso veloce ma soprattutto sicuro.
Stage: ogni evento di rally é diviso in diverse sezioni, chiamate stage. Solitamente ce ne sono una quindicina per ogni rally.

Benvenuti nella mia prima FanFiction di sempre! Premetto che non sono un grande scrittore (ho iniziato a produrre questa storia durante questo periodo di lockdown) quindi il feedback é molto importante per me! Come avete potuto leggere il nostro Kristoff é un appassionato di Rally, lo sport automobilistico piú bello che ci sia (almeno per me :D). Che cosa ferma il nostro protagonista a pateciparne ad uno? 
Spero che la fic vi abbia interessato!

-Scape01

   
 
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